Figlio di un noto costruttore di jet privati, Lear iniziò ad occuparsi di UFO nel 1986. Nel gennaio 1988, influenzato dalle molte informazioni giunte in suo possesso, soprattutto sulle mutilazioni animali, sui rapimenti e, in maniera particolare, dai resoconti di Bennewitz, realizzò un volumetto di dieci pagine dal contenuto a dir poco sconcertante.
A detta di Lear, infatti, tra il 1969 ed il 1971, il governo americano, attraverso i membri del Majestic 12, aveva venduto la Terra agli extraterrestri in cambio di informazioni tecnologiche avanzate. In pratica gli alieni, o E.B.E. (Entità Biologiche Extraterrestri), avrebbero potuto continuare indisturbati a rapire e a sezionare uomini e animali con la complicità del governo che, da parte sua, avrebbe provveduto a nascondere ogni prova, ridicolizzando i testimoni, sviando l'attenzione del pubblico e dei media con pseudoprogrammi di ricerca radioastronomica e spargendo il discredito sull'argomento UFO. Tale comportamento sarebbe stato dettato dalla paura di una reazione incontrollata delle masse nell'apprendere l' orribile verità. Sulla falsariga delle reazioni studiate dopo l'ondata di panico provocata nel 1938 dalla nota burla radiofonica di Orson Welles durante la trasmissione La guerra dei mondi che annunciava in diretta lo sbarco sulla Terra di bellicosi marziani. Di fronte a quella notizia, c'erano stati momenti di isterismo di massa e, addirittura, qualche caso di suicidio.
Il contatto con gli alieni aveva avuto luogo il 30 aprile 1965 nella base di Holloman, alla presenza di importanti funzionari del governo. Numerosi militari erano già al corrente dell'esistenza degli E.B.E., soprattutto dopo il ritrovamento accidentale, da parte dell'USAF, di diversi dischi volanti schiantatisi al suolo. Uno di questi sarebbe stato talmente grande al punto che non era stato possibile trasportarlo nella base aerea più vicina. Il disco, a detta di Lear, si troverebbe ancora nel luogo dell'impatto.
Gli esperimenti condotti dagli E.B.E. si sarebbero rivelati altamente pericolosi. Ai rapiti veniva manipolato il cervello con l'inserimento di una sonda di tre millimetri di diametro attraverso il naso. Suggestioni post-ipnotiche avrebbero poi costretto le vittime a compiere, con l'andar del tempo, le azioni più assurde (2).Alcuni rapiti, poi, diventavano involontari donatori d'organi e per questo venivano mantenuti in uno stato di vita vegetativa, una sorta di coma profondo. E ancora, gli E.B.E. avrebbero praticato esperimenti genetici sui rapiti e fecondazioni in vitro e su cavie con ovuli femminili terrestri, nel disperato tentativo di creare un ibrido, un uomo-alieno, con il quale popolare la Terra. E, dulcis in fundo, gli E.B.E. non avrebbero esitato ad eliminare tutti i personaggi ritenuti pericolosi ai fini della loro permanenza segreta sul nostro pianeta.
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