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domenica 28 marzo 2010

MILTON WILLIAM COOPER, un personaggio scomodo


Bill Cooper riuscì a capire come stavano realmente le cose o, perlomeno, riuscì a scoprire il patto scellerato tra il presidente degli Stati Uniti Eisenhower spalleggiato dagli Illuminati (un nome a caso : Nelson Rockefeller, leggere qui le nobili imprese della famiglia) e gli alieni, le basi sotterranee, i rapimenti alieni. Nei prossimi post scriverò altro perchè Cooper ed altri riuscirono a scoprire altre cose rispetto al seguente video-articolo.



Fonte http://www.youtube.com/watch?v=o3W5EEjo-oI&feature=related


Anche Bill Cooper è uno di quei personaggi che sembrano usciti da un film di fanta-horror stile Strange invaders o Visitors. Questo, perchè costui si è talmente calato nella parte che le sue sconcertanti rivelazioni assumono spesso il sapore della verità. Per avere un'idea delle rivelazioni di quest'uomo è sufficiente leggere un pezzetto di una sua vecchia conferenza:

"Il presidente Eisenhower si incontrò con gli alieni di Betelgeuse e firmò un trattato formale, poi ricevette il primo ambasciatore, il cui titolo era Omnipotent Highness KRLLL. Il trattato diceva: gli alieni non avrebbero dovuto interferire nei nostri affari e noi non avremmo interferito nei loro. Essi potevano prendere degli umani in numero limitato e in periodi ben precisi per esami medici. Basi aliene dovevano essere costruite sotto riserve indiane ai quattro angoli di Utah, Colorado, Nuovo Messico, Arizona. E una in Nevada nell'area conosciuta come S-4, a 7 miglia a sud dell'Area 51 Dreamland. Fu istituito il progetto Redlight per testare il volo di apparecchi alieni. Un secondo progetto con il nome in codice di Snowbird fu istituito al fine di agire come copertura per Redlight. I velivoli di questo progetto furono costruiti con tecnologia convenzionale e vennero usati per confondere le idee sui veri avvistamenti e mascherarli. Un fondo multimilionario fu organizzato dall'Ufficio Militare della Casa Bianca. Questo fondo era usato per costruire 75 basi sotterranee. Nel 1954 Eisenhower formo' un nuovo comitato, noto come Majority 12, per sovrintedere e condurre sotto copertura tutte le operazioni sugli alieni. Il gruppo fu formato da Rockefeller, il direttore della CIA Dulles, il segretario di Stato Foster Dulles, il segretario della Difesa ed il capo dell'Ammiragliato A.Radford, il direttore dell'FBI Hoover e sei uomini del Comitato Esecutivo Affari Stranieri, conosciuti come gli uomini saggi. Questi furono un tempo tutti membri di una societa' segreta studentesca detta JASONS, che attingeva membri dall'associazione Teschio e Ossa ( http://it.wikipedia.org/wiki/Skull_an... ) da Harvard e Yale. Gli Uomini Saggi erano membri chiave CFR; negli anni ebbero personaggi come Gordon Dean, George Bush, Brzezinski, J.McCloy, R.Lovett, A.Harriman, C.Bohlen, George Kennan e D.Acheson (5).Qualcuno di questi venne scelto ed iniziato alla JASONS Society. Che è tutt'ora attiva ma non include membri della Trilaterale. I trilateralisti esistevano già molti anni prima del 1973, il nome della loro commissione fu preso dalla bandiera degli alieni, conosciuta come insegna trilaterale.

L'MJ-12 è sopravvissuto sino ai giorni nostri. Sotto Eisenhower e Kennedy fu erroneamente chiamato 54/12, o, più correttamente, Gruppo Speciale. Sotto l'amministrazione Johnson divenne Comitato 303, dato che il nome 54/12 era stato compromesso nel libro Il governo segreto. Sotto Nixon, Ford e Carter veniva chiamato Comitato 40, e sotto Reagan il nome divenne Comitato PI-40. Comunque, attraverso tutti questi anni, solo il nome è cambiato...".

La relazione prosegue con una serie di altre affermazioni sconcertanti: i governi mondiali, capeggiati da Bush e Margareth Tatcher, stanno cercando di portare l'economia mondiale sull'orlo del collasso per prendere la popolazione per la fame ed imporle, con un colpo di stato, una nuova forma di governo mondiale, la sinarchia. A questo si aggiunge la lenta morte del nostro pianeta, ucciso dall'inquinamento. Per rimedio, il governo USA, d'accordo con l'URSS, avrebbe iniziato dal '60 a colonizzare segretamente la Luna e Marte, in base ad un progetto noto come Alternativa 3. Con il quale, in apposite cupole marziane, verrano salvati solo pochi predestinati. Questo, in sintonia con le profezie di Fatima (!), che gli USA avrebbero ottenuto dal Vaticano, in base alle quali era previsto l'arrivo dell'Anticristo per il 1995. La fine del mondo riguarderà la maggioranza della popolazione, poiche' i pochi eletti destinati a salvarsi su Marte saranno membri dei governi e scienziati compiacenti. E chi non si piegherà a questa logica, come Kennedy, verrà eliminato.


La danza del ventre, un insieme di movimenti dal significato mistico-spirituale



Nell’Antico Egitto non veniva compresa l’alternanza fra giorno e notte come fenomeno naturale. Gli Egizi pensavano che nel cielo vivesse una grande Dea che partorisse dal suo Ventre il Sole di giorno e la Luna di notte. Iside era considerata la Dea Madre che possedeva il dono di generare la Vita dal suo Ventre ed in suo onore si eseguivano danze che simulavano la fertilità e l'origine della Vita mediante movimenti e ondulazioni del Ventre.


Nell’Antico Egitto non veniva compresa l’alternanza fra giorno e notte come fenomeno naturale. Gli Egizi pensavano che nel cielo vivesse una grande Dea che partorisse dal suo Ventre il Sole di giorno e la Luna di notte. Iside era considerata la Dea Madre che possedeva il dono di generare la Vita dal suo Ventre ed in suo onore si eseguivano danze che simulavano la fertilità e l'origine della Vita mediante movimenti e ondulazioni del Ventre. La leggenda vuole che il corpo di Iside, Dea della Luna, della Bellezza, della Magia e del Mistero emanasse un profumo delizioso e affascinasse chiunque con la sua gentilezza e delicatezza; e che concedesse fertilità, femminilità e bellezza alle donne che danzassero in suo onore. A lei si offrivano fiori di Loto, incenso, essenze, acqua e frutta.

Le donne iniziavano le danze coperte da un Velo e, quando se lo toglievano, simboleggiavano la rivelazione del mistero, rappresentando la nascita della luce e compiendo passi e movimenti del Ventre.
La Danza Egizia si compone di quattro fasi: Luna Calante: la danzatrice entra con il Velo, celando il proprio corpo e mostrando che il mistero sarà svelato; Luna Crescente: la danzatrice si toglie il Velo e la musica si anima, accelerando i suoi movimenti; Luna Piena: la danzatrice si rivela completamente, girando, vorticando e muovendosi nello spazio; Luna Nuova: la danzatrice si rinnova con movimenti ondulatori e con il Ventre sinuoso e pulsante.

L'alternarsi nel cielo dello splendore del Sole e della bellezza della Luna, viene rappresentato attraverso una serie di movimenti e di ritmi contrastanti: i passi che rappresentano il Sole sono agili e ritmici, i movimenti che rappresentano la Luna sono ondulatori, sinuosi e curvilinei, trasmettendo un senso di mistero, magia e sensualità.

La Danza venne tramandata fino alla caduta dell'Impero Egizio, quando subì l'influenza di altri popoli. Quando gli Arabi invasero l'Impero Egizio, rimasero affascinati dalla Danza di Iside e ne assorbirono i costumi, aggiungendo un ritmo accelerato e un clima festoso. In seguito la divulgarono in tutto il mondo, e la Danza accumulò differenti interpretazioni.

In Occidente quest'Arte è famosa e conosciuta come Danza del Ventre, a seguito dell'ammirazione suscitata negli spettatori europei quando videro le danzatrici mediorientali muovere sinuosamente il Ventre.
Le donne egiziane danzavano per gli Dei, la Danza creava un clima di mistero, di enigma e di sacra sensualità. Gli Arabi caratteristicamente sono un popolo sensuale, allegro ed ospitale, che vive intensamente l'amore e i piaceri della vita; danzano per rallegrare gli esseri umani durante feste, cerimonie e spettacoli. La Danza Araba crea un clima di piacere e sensualità.

La Danza è un'espressione di sentimenti, emozioni e pensieri attraverso il corpo. L'anima, desiderosa di manifestarsi, usa il corpo che, con il tempo, diventa più leggero e flessibile.
Il corpo della donna è il tempio dell'anima e si divide in più parti che mostrano movimenti indipendenti o intercalati con altri, con differenti ritmi.
La testa è associata al piano spirituale, mentre il corpo a quello fisico.
La testa sembra potersi muovere facilmente da sola, gli occhi sono sempre brillanti, magnetici ed espressivi, rappresentano lo specchio dell'anima, la visione di nuovi orizzonti e la percezione del momento presente; le braccia sono leggere come uccelli che spiccano il volo; le mani simulano fuoco, acqua e serpenti; le dita scivolano nell'aria delicate; le spalle seguono il ritmo in modo lento o accelerato; il ventre pulsa, ondeggia, vibra mostrando la capacità di generare la vita; i fianchi, con movimenti sinuosi, risvegliano le emozioni sconosciute all'inconscio ed accendono l'energia vitale della donna; le gambe si muovono velocemente con delicatezza e sinuosità rivelando l'azione, la forza e il desiderio con movimenti slegati dalla parte superiore del corpo; i piedi con grazia disegnano sul pavimento.



Statua in scisto della dea Iside seduta, ex-voto di un alto dignitario della XXVI dinastia (530 a.C.) ritrovata a Saqqara. Il Cairo, Museo Egizio.
La danza del ventre nacque in omaggio alla dea.



Attraverso la Danza del Ventre si possono trarre benefici spirituali liberando l'amore che risiede nei nostri cuori e creando armonia con tutti gli esseri viventi. Favorisce la pace interiore, la saggezza e la consapevolezza della propria esistenza.
Astralmente agisce direttamente sul centro di energia del corpo che si trova nel ventre (plesso solare), distribuendola in maniera uniforme. Armonizza tutti i chakra e dissolve i blocchi di energia che sono la causa degli squilibri.
Mentalmente acuisce l'intelligenza, stimola la memoria favorendo una migliore concentrazione e risvegliando la consapevolezza del momento.
Emotivamente trasforma le emozioni, conferendo alla donna maggiore femminilità, bellezza e soavità, fiducia e sicurezza in se stessa. Consente di sbloccare i sentimenti repressi e di diventare più audace e provocante.
Sessualmente stimola tutti gli organi riproduttivi e riequilibra i livelli ormonali aumentando il desiderio sessuale e la voglia di abbandonarsi e condividere intensamente un momento ricco di amore.
Fisicamente attiva la circolazione favorendo una migliore ossigenazione dei polmoni attraverso una respirazione ritmica. Promuove una maggiore flessibilità e leggerezza, irrobustisce e tonifica tutti i muscoli delle gambe, delle cosce, dei fianchi, dell'addome, dei glutei e delle braccia arrotondando le forme del corpo. Consente un miglior funzionamento delle reni eliminando i liquidi in eccesso, e dell'intestino favorendo la digestione. Allevia le tensioni a nuca, spalle e mani e contribuisce a migliorare i problemi mestruali e connessi al parto, facilitando la capacità di contrazione e dilatazione.



venerdì 26 marzo 2010

Testimonianza rapimento Linda Cortile (Abduction)

Manhattan, New York.

Linda Cortile, sposata e madre di due figli, durante la notte del 30 Novembre 1989 (attorno alle 3:15 del mattino), si svegliò improvvisamente. Ben presto si rese conto di essere paralizzata e di vedere solo ciò che accade intorno a lei. Il terrore prende il sopravvento quando nella propria camera da letto entrano, fluttuando nell'aria, tre figure umanoidi di statura bassa, con pelle grigia, teste glabre molto sproporsionate rispetto al corpo. Linda, immobile, si vede avvicinare queste tre figure, che toccandola, portano anch'essa a fluttuare nell'aria in posizione fetale, dirigendola verso la finestra chiusa del suo appartamento sito al dodicesimo piano. Dall'ufo scende un raggio di colore bluastro che attirò Linda e i suoi rapitori all'interno del velivolo. Qui l'abdotta si ricorda (sopratutto dopo l'ipnosi regressiva) di essere stata messa in posizione supina al di sopra di un tavolo. Lei aveva davanti agli occhi una luce molto forte che l' abbagliava, ma comunque riusciva a intravedere le sagome degli umanoidi che stavano maneggiando degli strumenti a lei sconosciuti. Uno di questi le forò la narice con una specie di trapano, provocandogli un tremendo dolore che la porto' a perdere i sensi.
Linda si risvegliò nel letto accanto a suo marito e, appena riprese coscenza della situazione, andò nella camera dei figli e li trovò irrigiditi e senza respiro. Solo dopo alcuni minuti i ragazzi si ripresero totalmente.

Le Testimonianze
La mattina seguente la Cortile chiamo il noto ufologo Budd Hopkins che inizio subito a investigare sul caso e ben presto si rese conto di non essere di fronte alle "solite" abductions. Hopkins, dopo circa un anno di ricerche, ricevette una lettera di due guardie del corpo, Dan e Richard, che a quell'ora erano all'interno di una limousine (che secondo alcune fonti trasportava Javier Perez de Cuellar, ex-segretario Generale delle Nazioni Unite, che inviò anche alcune lettere a Hopkins). La loro macchina, come molte altre, si spense improvvisamente all'inizio del ponte di Brooklyn e videro perfettamente la scena che stava avvenendo davanti alla finestra della camera di Linda. Nella lettera parlano di aver visto "un'oggetto ovale enorme, questo apparve velocemente ed alla sua base emanava delle luci che cambiavano di colore, da rosso a bianco-blu. Dalla finestra uscì, stando a mezz'aria all'interno di un fascio di luce bluastro, una donna in posizione fetale la quale indossava una camicia da notte bianca". Intorno a lei c'erano tre umanoidi, che ha detta di uno delle guardie "erano le creature piu brutte che avessi mai visto". Vennero definiti come "non umani, aventi i crani grossi e glabri". Poi le quattro figure entrarono dentro l'ufo, che assunse un colore rosso acceso e partì a tutta velocità verso East River inabissandosi in acqua. Dan e Richard, ma anche lo stesso "uomo politico" che trasportavano, in seguito a questo fatto ebbero ripercussioni a livello mentale; Divennero irrazionali e psicotici. Addirittura, Dan, si convinse che Linda fosse un'aliena avente poteri speciali. Da lì iniziarono a perseguitarla e pedinarla. Non solo loro assistettero al rapimento della Cortile. Ad oggi siamo a 24 testimoni oculari tra cui si dice ci fosse anche Lech Walesa (premio nobel di origine polacca). Molti di questi sono automobilisti che si erano ritrovati nel ponte di Brooklyn con le macchine 'in panne' senza una ragione apparentemente chiara, causando addirittura un ingorgo che raramente accade a quell'ora di notte. Il fatto inquietante è che tutti i testimoni (sconosciuti alla Cortile) raccontavano il fatto con gli stessi particolari senza nessuna differenza rilevante. Nessuno di loro si è mai contraddetto e tutti hanno superato il test della macchina della verità. Secondo Hopkins bastava la testimonianza davanti alle maggiori cariche mondiali di De Cuellar, per mettere all'attenzione comune l'inquietante realtà delle abductions, ma lui decise di tenere l'anonimato.

Fonte : ufovideoitalia

giovedì 25 marzo 2010

Sette sataniche : intervista all'esorcista padre Amorth

"Non si può credere in Dio senza credere nel demonio e viceversa. Sono due entità invisibili; l'una opera nel bene essendo il Creatore, l'altra nel male seminando la morte.

A differenza dai malati psichiatrici, riconosco i veri posseduti dal demonio tramite l'avversione al sacro e terribili dolori alla testa ed allo stomaco che i medici non riescono a curare. Nessuno viene da me senza prima essersi fatto visitare.

In ogni civiltà, anche la più retrograda, si è sempre creduto nel dualismo bene-male.

Tutto il male che viene fatto è opera del demonio.

Si può salvare un ex adepto alle sette sataniche con l'esorcismo ma è molto difficile."

padre Amorth


mercoledì 24 marzo 2010

Esorcismo su una donna

Imam Abdurrahman:esorcismo ad una donna italiana posseduta. Ella spesso litigava col marito a causa di uno spirito maligno, uno JINN, che viveva dentro il suo corpo, di nome Creta.


lunedì 22 marzo 2010

Parco nazionale dell'arcipelago toscano: l'isola di Montecristo nasconde un tesoro?

Fu nell’Abbazia di San Mamiliano, che i monaci benedettini abbandonarono nel 1553 incalzati dalle scorrerie del pirata “Dragut”, dove sarebbe stato nascosto il celebre tesoro, frutto di diverse donazioni , che ispirò il romanzo di Alexandre Dumas “Il Conte di Montecristo”, scritto nel 1840.





Come si visita

Non è semplicissimo visitare l'Isola di Montecristo. Il Consiglio d’Europa ha imposto il limite annuale di 1000 visitatori: vengono pertanto autorizzate dall’ente gestore visite giornaliere che si svolgono per gruppi guidati attraverso i due percorsi didattici dal personale forestale. Per informazioni su come visitare l'isola vedi le informazioni in fondo pagina.

L'isola e la sua storia

E' l'isola del tesoro, quella raccontata da Alexandre Dumas ne "Il Conte di Montecristo", e l'isola del drago, quello ucciso nella leggenda da San Mamiliano. E' l'isola più affascinante dell'arcipelago toscano, la più misteriosa e irraggiungibile. Ma non impossibile.


Secondo la tradizione l’origine del nome Montecristo sarebbe riconducibile a San Mamiliano che, nel V secolo, in seguito alle persecuzioni di Genserico, Re dei Vandali, fu fatto prigioniero e venduto come schiavo. Riuscito a fuggire in modo avventuroso, dopo essere fuggito in Sardegna si rifugiò sull’isola, dove sconfisse il drago che la abitava. Visse poi in solitudine e meditazione in una grotta (la “Grotta del Santo”), ribattezzando l’isola in “Mons Christi” (Monte di Cristo).

I successori di San Mamiliano nel VII secolo ricevettero la regola Benedettina, ed in quell’epoca venne eretto il Monastero dedicato al Santo, di cui rimangono le rovine. Il monastero conobbe una fase di ascesa che lo portò nel XIII secolo ad estendere la propria autorità religiosa su buona parte della Toscana, della Sardegna e della Corsica. Successivamente le vicende storiche portarono ad una progressiva decadenza del monastero e dell’isola, che divenne meta di scorribande da parte dei pirati.

Fu proprio nell’Abbazia di San Mamiliano, che i monaci benedettini abbandonarono nel 1553 incalzati dalle scorrerie del pirata “Dragut”, che sarebbe stato nascosto il celebre tesoro, frutto di diverse donazioni , che ispirò il romanzo di Alexandre Dumas “Il Conte di Montecristo”, scritto nel 1840.

Nel 1860 l’Isola di Montecristo passò di proprietà del Demanio del Regno d’Italia e nel 1889 venne affidata al Marchese Carlo Ginori, che restaurò la villa e fece dell’isola una riserva di caccia, curando efficacemente la sopravvivenza della fauna selvatica locale.
Durante la Seconda Guerra Mondiale Montecristo ospitò una installazione militare italo–tedesca e rimase poi abbandonata fino al 1949.
Dopo un periodo in cui l’isola fu data in concessione a privati, nel 1971 venne istituita la Riserva Naturale dell’Isola di Montecristo e la gestione affidata al Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, attraverso la Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, e messa a disposizione per la ricerca scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
In questi anni di gestione della riserva naturale sono stati effettuati numerosi interventi volti al recupero dei fabbricati di interesse storico ed artistico e si è proceduto all’allestimento di un piccolo museo naturalistico, capace di dare ai visitatori una visione d’insieme immediata degli elementi caratteristici della flora e della fauna presenti sull’isola.
Nel 1988 il Consiglio d’Europa ha attribuito alla Riserva il "Diploma Europeo", distinzione internazionale che viene concessa a seguito di severe istruttorie e con la preventiva sottoscrizione dell’impegno di mantenimento e ulteriore perfezionamento della gestione conservativa.

Attualmente l’Isola di Montecristo rientra nei confini del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è abitata dai due custodi che vivono con la sola compagnia di due guardie forestali, che si alternano due volte al mese: una scelta di vita forte in contropartita ad un’isola esclusiva tutta per loro in cambio della manutenzione della Villa, del Museo Naturalistico, della flora e dei turni di guardia nella Riserva Naturale.
La pesca o il semplice transito entro mille metri dalla costa sono proibiti, i 10,39 km² dell’Isola Montecristo rimangono interdetti, lasciandola ancora oggi in uno splendido e affascinante isolamento. L’unica specie animale endemica è la vipera di Montecristo (Vipera aspis montecristi) e l’unico ecosistema di Montecristo degno di protezione è proprio il mare e i suoi abitanti: si dice infatti che le acque dell’isola ospitino alcuni esemplari di Foca Monaca, in grave rischio di estinzione.

Link e informazioni utili

Corpo Forestale dello Stato
Ufficio Amministrazione Gestione ex A.S.F.D. Follonica (GR)
tel. 0566/40019
Sito del Corpo Forestale - sezione dedicata all'Isola di Montecristo

Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano

Fonte :
http://www.lineatoscana.it/isola-di-montecristo-guida-informazioni.html



I pirati capeggiati da Dragut durante le loro scorrerie tipo il film PIRATI DEI CARAIBI (vedi video sotto) nascosero un tesoro in questa isola?

domenica 21 marzo 2010

Film e mistero - Apparizioni Mariane : Lourdes






Trama del film Lourdes:

Christine ha trascorso la maggior parte della sua esistenza inchiodata a una sedia a rotelle. Decide di recarsi a Lourdes, il leggendario luogo di pellegrinaggio situato nel cuore dei Pirenei, per uscire dall'isolamento. Una mattina, al risveglio, si scopre apparentemente guarita da un miracolo. La guida del gruppo di pellegrini, un affascinante quarantenne membro dell'Ordine di Malta, comincia a mostrare un certo interesse nei suoi confronti. Mentre la sua guarigione suscita gelosia e ammirazione, Christine cerca di afferrare la nuova occasione di felicità che la vita le ha offerto.





Fonte http://www.unitalsibarletta.it/?page_id=101

Lourdes: la storia

L’alba dell’ 11 febbraio 1858 annuncia un giorno di freddo e di nebbia. Presso la famiglia Soubirous ci si sveglia lentamente, in una casa piccola e malsana, che in tempi non lontani è servita come succursale della prigione di Tarbes. Da allora viene chiamata il “Cachot” (gattabuia). Adesso è lì che il comune alloggia gli indigenti.il cachot

La mamma è già in piedi ed all’opera vicino al focolare. Bernadette (foto a sinistra) la vede, ombra immensa o furtiva davanti alle fiamme, e la sente dire a bassa voce: “Nou y pas mes legna” – Non c’è più legna. “Bera gracia dou boun Dieu” – Che bella grazia del buon Dio, dice allora Bernadette tra sé e sé. Per andare a cercare della legna sulle rive del fiume Gave, potrà finalmente uscire da quella stanza maleodorante, dove soffoca a causa dell’asma e dove tutta la famiglia dorme alla rinfusa.

Prima almeno, laggiù al mulino, il mulino di Boly, dove aveva vissuto per dieci anni, si poteva respirare meglio e non c’era da far quadrare continuamente i conti. Perfino a Bartrès le cose andavano meglio da questo punto di vista. il mulino di bolyÈ vero, però, che c’era dell’altro: i lavori della fattoria che non finivano mai, la solitudine quando montava la guardia alle pecore, e soprattutto il continuo malumore della padrona, che avendo avuto molte disgrazie, non riusciva a sopportare di vedere qualcuno felice. Era lei stessa ad essersi incaricata d’insegnare il catechismo a Bernadette, la sera al lume di candela, ma non aveva per nulla pazienza e, sbattendo regolarmente il libro davanti alla faccia dell’alunna, le gridava: “Ben ben nou seras james que un pepia” – Via, Via, sarai sempre un’allocca. Per la nostra povera bimba imparare il catechismo era un percorso impossibile, quasi un incubo…Di fatto, il soggiorno a Bartrès non era stato di grande utilità e a Lourdes, dov’era tornata, si era punto e a capo. I sacerdoti della parrocchia erano inflessibili: niente catechismo, niente comunione!

Il sole è ormai alto. “Coraggio, bisogna scendere verso il Gave per andare a cerca di legna”. Per Bernadette è una festa, ma la mamma è preoccupata: “Bernadette, prenderai freddo, mettiti il cappuccio”. Bernadette prende il cappuccio, ed eccola scendere giù per la stradina con la sorella Toniette e Jeanne Abadie, una vicina di casa, e arrivare, quasi senza accorgersene e senza averlo propriamente scelto, davanti alla grotta di Massabielle (la vecchia roccia). Lì c’è un canale, una specie di ruscello che ne impedisce l’accesso. Toniette e Jeanne l’attraversano saltando e gridando che l’acqua è gelida. Bernadette resta indietro, ha paura di prendere freddo. - “Aiutatemi a gettare dei sassi nell’acqua perché possa passare”.la grotta al tempo delle apparizioni
- “Colpo di fulmine, passa come abbiamo fatto noi!” – le risponde Jeanne. È a questo punto che succede una cosa meravigliosa: “Dopo un colpo di vento – racconta Bernadette – ho visto qualcosa di bianco, simile ad una piccola ragazza. Ho tentato di fare il segno della croce, ma non sono riuscita: la mano mi si era appesantita. Poi è stata la ragazza a far il segno della croce e allora anche io sono riuscita”. Per Bernadette l’essenziale è questo: “Una piccola ragazza, non più grande di me, bella più di tutto, che mi sorride”. L’essenziale del messaggio di Lourdes è questo sorriso di Dio, è Dio che ama per primo. E questa ragazza, che noi sappiamo essere l’Immacolata, ne è testimone e segno in mezzo a noi.

Per sette apparizioni, su diciotto, mentre intorno alla veggente la gente si muove, si innervosisce, si agita e a volte addirittura si irrita, la ragazza della grotta non farà altro che rassicurare Bernadette, familiarizzare con lei e sorriderle. Le farà anche alcune confidenze che Bernadette conserverà fino alla fine.I primi tre incontri sono senza dubbio i più pittoreschi. Dopo quell’ 11 di febbraio, i genitori di Bernadette vogliono impedirle di tornare alla grotta, ma finiranno col lasciarsi convincere e le permetteranno di scendere due volte a Massabielle: una con una banda di mocciose scapigliate, che furono ben presto vinte dalla paura; un’altra con una certa signora Milhet, persona che si diceva degna e piena di meriti e che di tanto in tanto offriva del lavoro a Louise, la mamma di Bernadette. Ed è appunto quel 18 febbraio che, per la prima volta, colei che Bernadette chiama “Aquero”, “quella lì”, la piccola ragazza di luce, le parlerà con voce “soave e dolce”, teneramente.La signora Milhet ha chiesto a Bernadette di presentare all’apparizione carta e penna perché ci iscriva la sua identità e i suoi desideri. Bernadette l’ha fatto. Tuttavia ecco che la ragazza della roccia risponde sorridendo (ridendo, dice addirittura Bernadette): “Quanto ho da dire non è necessario metterlo per iscritto. L’essenziale delle relazioni che Dio desidera avere con gli uomini non è prima di tutto un affare di scrittura, ma un cuore a cuore con Lui. bernadette soubirousDopo di ciò “Aquero” dirà: “Vuole farmi la grazia di venire quì per quindici giorni?” Parole straordinarie per dolcezza e delicatezza finanche nella loro sonorità. Mi ha dato del “lei”, diceva Bernadette, a cui nessuno mai s’era rivolto in questo modo. Dio non ci parla dall’alto e in maniera altisonante, ma ci dà un appuntamento con grande tenerezza e immenso rispetto.Dopo il “si” di Bernadette, “Aquero” dirà ancora: “Non prometto di renderla felice in questo mondo ma nell’altro”. Questa frase ci dice che Dio persevera ed è fedele alle promesse. Ci afferma che il cielo esiste. Fino all’ottava apparizione, la ragazza della roccia non dirà altro che questo a Bernadette, in un atmosfera di tenerezza, di gioia e di complicità.

Ma ecco che il 24 febbraio, nel corso dell’ottava apparizione, “Aquero” pronuncia una parola nuova, che ripeterà per molti giorni: “Penitenza”. E aggiunge: “Preghi Dio per i peccatori”, chiedendo il giorno successivo a Bernadette di baciare la terra per i peccatori, di mangiare l’erba e infine di bere l’acqua piena di fango, che sgorga dal fondo della grotta, e di lavarsi con essa.
È importante notare come queste parole arrivino al momento giusto. Non vengono prima ma dopo la rivelazione dell’amore. A Lourdes, come nel vangelo, Dio non ci dice “convertitevi e vi amerò”, ma “vi amo, convertitevi”. Ciò che rende triste la signora di Massabielle, e con lei Bernadette, è di vedere come Dio spesso ci ami senza nessun risultato. Sta qui il mistero dell’amore, simboleggiato dall’acqua che sgorga dal fondo della grotta, acqua sporca che Bernadette berrà e con la quale si laverà, col rischio di apparire matta, e che diverrà acqua che disseta, purifica e guarisce.


La grotta delle apparizioni all'epoca


E gli altri? Mentre la veggente andava in estasi, raggiante alla presenza dell’amica celeste, cosa facevano le altre persone di Lourdes, che dietro di lei si appassionavano e discutevano, pieni gli uni di ammirazione gli altri di disprezzo, curiosi questi devoti quelli? Bernadette sembrava non preoccuparsene affatto. Certo, prima e dopo le apparizioni, li ritrovava dicendo loro che la signora era felice di vederli, che sorrideva pure a loro, ma non faceva nulla per attirarli o per impartire lezioni e passava indifferente in mezzo alla folla, fermandosi appena talvolta per una miseria più grande della sua. La signora di Massabielle aveva, però, ancora ben altre intenzioni e ben altri progetti. Nel corso della tredicesima apparizione, il 2 marzo 1858, chiederà alla piccola messaggera “di andare a dire ai sacerdoti che si costruisca quì una cappella e che si venga in processione”. Cosa?! Una cappella! Una processione! A Massabielle, luogo selvaggio e malfamato! Per don Peyramale, il parroco, era delirio puro: don Peyramale sentiva già le risa dei signori del Caffè Francais. Ma un giorno, malgrado tutto, il parroco si lascerà quasi intenerire dall’ingenua messaggera della ragazza di Massabielle e prometterà la costruzione della cappella, purché l’ipotetica apparizione sveli il suo nome. E’ quanto avverrà il 25 marzo 1858: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Si tratta della firma e di nuovo dell’essenziale del messaggio. “Io sono l’Immacolata Concezione”: la cosa del cielo, la piccola ragazza di luce ha detto il suo nome. E’ colei che, in mezzo agli uomini, è il segno che Dio li ama, prima ancora che lo riconoscano e soprattutto che lo meritino. S. Giovanni lo dice chiaramente: Dio ci ha amati per primo. E’ questa fede, questa speranza, questo amore che cercano a Lourdes, condotti dalla Vergine Maria a Gesù, i poveri, gli ammalati, i peccatori. Ed è qui che sentono che non c’è povertà peggiore, peggiore malattia della povertà e della malattia di non amare.



don Peyramale



Dopo le apparizioni una folla sempre più numerosa giunge al Cachot, dove Bernadette vive ancora con la sua famiglia. Per allontanarla da tale invadenza, il parroco la fa entrare dalle suore quale pensionante (15 luglio 1860). Qui frequenta la scuola, è incaricata di alcuni lavori casalinghi ed accudisce i malati per i quali dimostra grande affetto. Cresce normalmente e, come tutti i ragazzi della sua età è golosa e persino civettuola. Si interroga, tuttavia, in merito al suo futuro. Aquero infatti non le aveva detto nulla di ciò che avrebbe dovuto fare. Tocca a lei trovare la sua strada. Allora lei cerca, ascolta, guarda: la sua scelta sarà veramente libera. poco a poco, nel segreto, pensa alla vita consacrata. Nel 1864 prende la sua decisione e chiede di diventare suora nella Congregazione che la ospita. Perché? “Perché mi ci sento bene, perché nessun mai mi ci ha forzato e perché amo i poveri”. Il suo desiderio è ora quello di vivere nascosta, dimenticata. Talvolta, invece ha l’impressione di essere messa in mostra “come un animale alla fiera”. Il 4 luglio 1866, può finalmente partire per il convento di Nevers. Non tornerà mai più a Lourdes. È un’altra parte della vita di Bernadette, importante quanto la prima: 13 anni di vita religiosa trascorsi nel servizio e nella preghiera, come aveva imparato alla Grotta: “Ciò che conta è amare”. Non perché aveva visto la Vergine, Bernadette doveva farsi suora. Ha semplicemente scoperto che Dio è straordinario, che attira come una luce, che brucia come un fuoco (17^ apparizione del 7 aprile, detta del “miracolo del cero”). Ma come vivere ogni giorno? Sono stati necessari sei anni (dal 1858 al 1864) per poter rispondere a questa domanda. L’8 luglio 1866, nella grande sala delle riunioni del Convento di San Gildard a Nevers, divenuta oggi una cappella, davanti a 300 suore della comunità, Bernadette con un cappuccio bianco, racconta le apparizioni per l’ultima volta. Qui per tredici anni, al servizio di Dio e delle sue sorelle, Bernadette vive in profondità il messaggio di preghiera e di conversione che Maria le ha affidato a Massabielle.Spesso va a pregare davanti alla statua di Nostra Signora delle Acque: “Si trova in fondo al giardino in una specie di grotta, ha qualcosa della bellezza che ho visto”. Sono giorni fatti di semplicità, intessuti di servizio e amore, ma toccati spesso dalla malattia. Svolge i suoi compiti di infermiera con disponibilità, delicatezza, generosità: “Non vivrò un solo istante senza amare”. Bernadette a nevers ma la malattia continua a colpire: asma, emottisi, tumore osseo al ginocchio. L’11 dicembre 1878 è definitivamente costretta a letto: “Sono macinata come un chicco di grano”. Tormentata da una prova spirituale interiore, vivrà la sua passione sotto i grandi veli, che definisce la sua bianca cappella. E resterà fedele. All’età di 35 anni, il 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua, alle 3 del pomeriggio i suoi grandi occhi scuri che hanno visto Maria si chiudono per sempre.

Bernadette a Nevers






domenica 14 marzo 2010

Apocalisse in musica : Dies irae

« Giorno d'ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebre e di caligine, giorno di nubi e di oscurità, giorno di squilli di tromba e d'allarme sulle fortezze e sulle torri d'angolo.»

Dies irae


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



Il Dies irae in canto gregoriano
Il Dies irae è una sequenza in lingua latina, molto famosa, attribuita dubitativamente a Tommaso da Celano. Sono in molti a ritenerla una composizione poetica medievale tra le più riuscite. C'è un salto di stile rispetto al latino classico: il ritmo è accentuativo e non quantitativo, e i versi sono rimati con rima baciata (AAA, BBB, CCC) ad eccezione delle ultime due strofe. Il metro è trocaico. Descrive il giorno del giudizio, l'ultima tromba che raccoglie le anime davanti al trono di Dio, dove i buoni saranno salvati e i cattivi condannati al fuoco eterno.
Il Dies irae è una delle parti più note del requiemmessa di rito tridentino. e quindi del rito per la messa esequiale previsto dalla liturgia per la
Compare anche nella Liturgia delle Ore (come inno alternativo per l'ultima settimana del tempo ordinario) in una versione riveduta, che tiene conto dell'illegittimità dell'identificazione da parte dell'esegesi medievale della figura di Maria Maddalena con la penitente pentita.
Probabilmente l'ispirazione dell'inno è biblica, dalla versione latina della Vulgata del libro di Sofonia 1,15-16:
(LA)
« Dies irae, dies illa, dies tribulationis et angustiae, dies calamitatis et miseriae, dies tenebrarum et caliginis, dies nebulae et turbinis, dies tubae et clangoris super civitates munitas et super angulos excelsos. »
(IT)
« Giorno d'ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebre e di caligine, giorno di nubi e di oscurità, giorno di squilli di tromba e d'allarme sulle fortezze e sulle torri d'angolo. »

In musica


Autografo del Requiem K 626 di Wolfgang Amadeus Mozart: l'inizio del Dies Irae
Celebri musicisti hanno interpretato questo inno nelle loro messe di requiem: degno di nota, ad esempio, è il Dies irae di Mozart, ma anche quello di Giuseppe Verdi. Altri esempi:
Soltanto Gabriel Fauré non ha incluso il Dies irae nel suo Requiem. I CCCP, gruppo punk italiano degli anni '80, hanno cantato alcuni spezzoni di "Dies Irae" in versione live. Reperibile nel CD "Live in Punkow" del 1996.
Altri adattamenti:

Testo e traduzione

Dies Irae, dies illa
solvet saeclum in favilla
teste David cum Sybilla.

Quantus tremor est futurus,
Quando judex est venturus,
Cuncta stricte discussurus.

Tuba, mirum spargens sonum
per sepulcra regionum
coget omnes ante thronum.

Mors stupebit et natura,
cum resurget creatura,
judicanti responsura.

Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus judicetur.

Judex ergo cum sedebit,
quidquid latet, apparebit:
nil inultum remanebit.

Quid sum miser tunc dicturus?
quem patronum rogaturus,
cum vix justus sit securus?

Rex tremendae majestatis,
qui salvandos salvas gratis,
salva me, fons pietatis.

Recordare, Jesu pie,
quod sum causa tuae viae
ne me perdas illa die.

Quaerens me, sedisti lassus,
redemisti Crucem passus:
tantus labor non sit cassus.

Juste judex ultionis,
donum fac remissionis
ante diem rationis.

Ingemisco, tamquam reus,
culpa rubet vultus meus
supplicanti parce, Deus.

Qui Mariam absolvisti,[1]
et latronem exaudisti,
mihi quoque spem dedisti.

Preces meae non sunt dignae,
sed tu bonus fac benigne,
ne perenni cremer igne.

Inter oves locum praesta,
et ab haedis me sequestra,
statuens in parte dextra.

Confutatis maledictis,
flammis acribus addictis,
voca me cum benedictis.

Oro supplex et acclinis,
cor contritum quasi cinis:
gere curam mei finis.

Lacrimosa dies illa,
qua resurget ex favilla

Judicandus homo reus.
huic ergo parce, Deus:

Pie Jesu Domine,
dona eis requiem. Amen.
Giorno dell'ira sarà quel giorno
dissolverà il mondo terreno in cenere
come annunciato da David e dalla Sibilla.

Quanto terrore verrà
quando giungerà il giudice
a giudicare severamente ogni cosa.

La tromba diffondendo un suono stupefacente
tra i sepolcri del mondo
spingerà tutti davanti al trono.

La Morte si stupirà, e la Natura
quando risorgerà ogni creatura
per rispondere al giudice.

Sarà prodotto il libro scritto
nel quale è contenuto tutto,
dal quale si giudicherà il mondo.

E dunque quando il giudice si siederà,
ogni cosa nascosta sarà svelata,
niente rimarrà invendicato.

In quel momento che potrò dire io, misero,
chi chiamerò a difendermi,
quando a malapena il giusto potrà dirsi al sicuro?

Re di tremenda maestà,
tu che salvi per grazia chi è da salvare,
salva me, fonte di pietà.

Ricorda, o pio Gesù,
che io sono la causa del tuo viaggio;
non lasciare che quel giorno io sia perduto.

Cercandomi ti sedesti stanco,
mi hai redento con il supplizio della Croce:
che tanta fatica non sia vana!

Giusto giudice di retribuzione,
concedi il dono del perdono
prima del giorno della resa dei conti.

Comincio a gemere come un colpevole,
per la colpa è rosso il mio volto;
risparmia chi ti supplica, o Dio.

Tu che perdonasti Maria di Magdala,[2]
tu che esaudisti il buon ladrone,
anche a me hai dato speranza.

Le mie preghiere non sono degne;
ma tu, buon Dio, con benignità fa'
che io non sia arso dal fuoco eterno.

Assicurami un posto fra le pecorelle,
e tienimi lontano dai caproni,
ponendomi alla tua destra.

Una volta smascherati i malvagi,
condannati alle fiamme feroci,
chiamami tra i benedetti.

Prego supplice e in ginocchio,
il cuore contrito, come ridotto a cenere,
prenditi cura del mio destino.

Quel giorno sarà un giorno di lacrime,
quando risorgerà dalla cenere

Il peccatore per essere giudicato.
perdonalo, o Dio:

Pio Signore Gesù,
dona a loro la pace. Amen.



DIES IRAE di G. Verdi diretto nientemeno che da Zubin Meta !
 
 

Film e mistero - Apocalisse : LEGION







La prima volta Dio punì gli uomini con il diluvio. Questa volta manderà gli angeli per la seconda Apocalisse ma l'Arcangelo Michele si ribellerà e cercherà di salvare l'umanità scontrandosi contro l'Arcangelo Gabriele.


Nel deserto del Mojave uno squallido ristorante diventa l'epicentro del resoconto finale della Terra; ignari della catastrofe che sta per abbattersi sul pianeta, Bob Hanson, il proprietario del locale, e la cameriera Charlie, prossima al parto, sono intenti al loro lavoro di tutti i giorni, servendo una benestante coppia di periferia, Sandra e Howard e la loro figlia adolescente Audrey, in attesa che il figlio di Bob, Jeep, ripari la loro automobile. Con l'interruzione del segnale televisivo e della linea telefonica, il gruppo realizza di aver perso tutte vie di comunicazione con l'esterno. Mentre cercano di comprendere la ragione del loro isolamento, giunge una donna anziana che gentilmente ordina una bistecca a Charlie, quando le servono la sua ordinazione la donna comincia a sbraitare scioccanti oscenità. In un momento la fragile ed anziana signora genera una forza disumana, sferrando un attacco aggressivo e lasciando Howard gravemente ferito. Un disperato tentativo di fornigli assistenza medica termina quando un impenetrabile stormo di insetti volanti rende il ristorante l'unico luogo sicuro per diverse miglia. Non appena l'amara verità della situazione sembra ormai chiara, uno sconosciuto si unisce a loro, munito di un arsenale di armi rubate. Questo sconosciuto informa Charlie che il suo figlio nascituro è l'unica speranza per l'umanità e che lui è pronto a tutto al fine di proteggerlo. Il mondo sta per diventare un incubo reale per i superstiti dell'umanità, dove carovane di pazzi omicidi arriveranno in cerca di vittime e un esercito di angeli guerrieri intenti alla distruzione totale li seguirà in una unica e terrificante visione della fine dei giorni.


Il film, in alcuni punti, prende esempio dall'apocalisse di Giovanni (vedere sotto - NB) con l'annuncio degli Angeli al suono di tromba ecc.




Nuovo Testamento:
Apocalisse di Giovanni



1Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. 2Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. 3Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino.

4Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, 5e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.

A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, 6che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

7Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà;
anche quelli che lo trafissero
e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto.

Sì, Amen!

8Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!

9Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, mi trovavo nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. 10Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: 11Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a Èfeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa. 12Ora, come mi voltai per vedere chi fosse colui che mi parlava, vidi sette candelabri d'oro 13e in mezzo ai candelabri c'era uno simile a figlio di uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d'oro. 14I capelli della testa erano candidi, simili a lana candida, come neve. Aveva gli occhi fiammeggianti come fuoco, 15i piedi avevano l'aspetto del bronzo splendente purificato nel crogiuolo. La voce era simile al fragore di grandi acque. 16Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza.

17Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo 18e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi. 19Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che accadranno dopo. 20Questo è il senso recondito delle sette stelle che hai visto nella mia destra e dei sette candelabri d'oro, eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le sette lampade sono le sette Chiese.
2

1All'angelo della Chiesa di Èfeso scrivi:

Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro: 2Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova - quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi. 3Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. 4Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. 5Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto. 6Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti, che anch'io detesto.

7Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio.

8All'angelo della Chiesa di Smirne scrivi:

Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita: 9Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - tuttavia sei ricco - e la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana. 10Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.

11Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte.

12All'angelo della Chiesa di Pèrgamo scrivi:

Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli: 13So che abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antìpa, il mio fedele testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di satana. 14Ma ho da rimproverarti alcune cose: hai presso di te seguaci della dottrina di Balaàm, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d'Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla fornicazione. 15Così pure hai di quelli che seguono la dottrina dei Nicolaìti. 16Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca.

17Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve.

18All'angelo della Chiesa di Tiàtira scrivi:

Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. 19Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime. 20Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Iezabèle, la donna che si spaccia per profetessa e insegna e seduce i miei servi inducendoli a darsi alla fornicazione e a mangiare carni immolate agli idoli. 21Io le ho dato tempo per ravvedersi, ma essa non si vuol ravvedere dalla sua dissolutezza. 22Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si ravvederanno dalle opere che ha loro insegnato. 23Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere. 24A voi di Tiàtira invece che non seguite questa dottrina, che non avete conosciuto le profondità di satana - come le chiamano - non imporrò altri pesi; 25ma quello che possedete tenetelo saldo fino al mio ritorno. 26Al vincitore che persevera sino alla fine nelle mie opere,

darò autorità sopra le nazioni;
27le pascolerà con bastone di ferro
e le frantumerà come vasi di terracotta,

28con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino. 29Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.
3

1All'angelo della Chiesa di Sardi scrivi:

Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Conosco le tue opere; ti si crede vivo e invece sei morto. 2Svegliati e rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio. 3Ricorda dunque come hai accolto la parola, osservala e ravvediti, perché se non sarai vigilante, verrò come un ladro senza che tu sappia in quale ora io verrò da te. 4Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi mi scorteranno in vesti bianche, perché ne sono degni. 5Il vincitore sarà dunque vestito di bianche vesti, non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. 6Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.

7All'angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi:

Così parla il Santo, il Verace,
Colui che ha la chiave di Davide:
quando egli apre nessuno chiude,
e quando chiude nessuno apre.

8Conosco le tue opere. Ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. 9Ebbene, ti faccio dono di alcuni della sinagoga di satana - di quelli che si dicono Giudei, ma mentiscono perché non lo sono -: li farò venire perché si prostrino ai tuoi piedi e sappiano che io ti ho amato. 10Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. 11Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. 12Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo. 13Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.

14All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi:

Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: 15Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! 16Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. 17Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla", ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. 18Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. 19Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. 20Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. 21Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. 22Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.
4

1Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito. 2Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto. 3Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva il trono. 4Attorno al trono, poi, c'erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo. 5Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio. 6Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d'occhi davanti e di dietro. 7Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l'aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo, il quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola. 8I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere:

Santo, santo, santo
il Signore Dio, l'Onnipotente,
Colui che era, che è e che viene!

9E ogni volta che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, 10i ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul trono e adoravano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettavano le loro corone davanti al trono, dicendo:

11"Tu sei degno, o Signore e Dio nostro,
di ricevere la gloria, l'onore e la potenza,
perché tu hai creato tutte le cose,
e per la tua volontà furono create e sussistono".
5

1E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. 2Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: "Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?". 3Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. 4Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. 5Uno dei vegliardi mi disse: "Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli".

6Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. 7E l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. 8E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. 9Cantavano un canto nuovo:

"Tu sei degno di prendere il libro
e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato
e hai riscattato per Dio con il tuo sangue
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione
10e li hai costituiti per il nostro Dio
un regno di sacerdoti
e regneranno sopra la terra".

11Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia 12e dicevano a gran voce:

"L'Agnello che fu immolato
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione".

13Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano:

"A Colui che siede sul trono e all'Agnello
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli".

14E i quattro esseri viventi dicevano: "Amen". E i vegliardi si prostrarono in adorazione.
6

1Quando l'Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che gridava come con voce di tuono: "Vieni". 2Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora.

3Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: "Vieni". 4Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada.

5Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: "Vieni". Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. 6E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: "Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati".

7Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: "Vieni". 8Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.

9Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. 10E gridarono a gran voce:

"Fino a quando, Sovrano,
tu che sei santo e verace,
non farai giustizia
e non vendicherai il nostro sangue
sopra gli abitanti della terra?".

11Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro.

12Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue, 13le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. 14Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. 15Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; 16e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, 17perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?
7

1Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta.

2Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: 3"Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi".

4Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d'Israele:

5dalla tribù di Giuda dodicimila;
dalla tribù di Ruben dodicimila;
dalla tribù di Gad dodicimila;
6dalla tribù di Aser dodicimila;
dalla tribù di Nèftali dodicimila;
dalla tribù di Manàsse dodicimila;
7dalla tribù di Simeone dodicimila;
dalla tribù di Levi dodicimila;
dalla tribù di Ìssacar dodicimila;
8dalla tribù di Zàbulon dodicimila;
dalla tribù di Giuseppe dodicimila;
dalla tribù di Beniamino dodicimila.

9Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. 10E gridavano a gran voce:

"La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello".

11Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo:

12"Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen".

13Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: "Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?". 14Gli risposi: "Signore mio, tu lo sai". E lui: "Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello. 15Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.

16Non avranno più fame,
né avranno più sete,
né li colpirà il sole,
né arsura di sorta,
17perché l'Agnello che sta in mezzo al trono
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi".
8

1Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. 2Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe.

3Poi venne un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto davanti al trono. 4E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi. 5Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto.

6I sette angeli che avevano le sette trombe si accinsero a suonarle.

7Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò.

8Il secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, 9un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto.

10Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. 11La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute amare.

12Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente.

13Vidi poi e udii un'aquila che volava nell'alto del cielo e gridava a gran voce: "Guai, guai, guai agli abitanti della terra al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!".
9

1Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; 2egli aprì il pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l'atmosfera. 3Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. 4E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. 5Però non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il tormento è come il tormento dello scorpione quando punge un uomo. 6In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà.

7Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d'oro e il loro aspetto era come quello degli uomini. 8Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni. 9Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all'assalto. 10Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. 11Il loro re era l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore.

12Il primo "guai" è passato. Rimangono ancora due "guai" dopo queste cose.

13Il sesto angelo suonò la tromba. Allora udii una voce dai lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio. 14E diceva al sesto angelo che aveva la tromba: "Sciogli i quattro angeli incatenati sul gran fiume Eufràte". 15Furono sciolti i quattro angeli pronti per l'ora, il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo dell'umanità. 16Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni; ne intesi il numero. 17Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo. 18Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell'umanità. 19La potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuociono.

20Il resto dell'umanità che non perì a causa di questi flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai demòni e agli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; 21non rinunziò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie.
10

1Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno; aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. 2Nella mano teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, 3gridò a gran voce come leone che ruggisce. E quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la loro voce. 4Dopoché i sette tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere quando udii una voce dal cielo che mi disse: "Metti sotto sigillo quello che hanno detto i sette tuoni e non scriverlo".

5Allora l'angelo che avevo visto con un piede sul mare e un piede sulla terra,

alzò la destra verso il cielo
6e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli;

che ha creato cielo, terra, mare, e quanto è in essi: "Non vi sarà più indugio! 7Nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti".

8Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: "Va', prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra". 9Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: "Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele". 10Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l'amarezza. 11Allora mi fu detto: "Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re".
11

1Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto: "Alzati e misura il santuario di Dio e l'altare e il numero di quelli che vi stanno adorando. 2Ma l'atrio che è fuori del santuario, lascialo da parte e non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. 3Ma farò in modo che i miei due Testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro missione di profeti per milleduecentosessanta giorni". 4Questi sono i due olivi e le due lampade che stanno davanti al Signore della terra. 5Se qualcuno pensasse di far loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro nemici. Così deve perire chiunque pensi di far loro del male. 6Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiar l'acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo vorranno. 7E quando poi avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. 8I loro cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della grande città, che simbolicamente si chiama Sòdoma ed Egitto, dove appunto il loro Signore fu crocifisso. 9Uomini di ogni popolo, tribù, lingua e nazione vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non permetteranno che i loro cadaveri vengano deposti in un sepolcro. 10Gli abitanti della terra faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra.

11Ma dopo tre giorni e mezzo, un soffio di vita procedente da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli. 12Allora udirono un grido possente dal cielo: "Salite quassù" e salirono al cielo in una nube sotto gli sguardi dei loro nemici. 13In quello stesso momento ci fu un grande terremoto che fece crollare un decimo della città: perirono in quel terremoto settemila persone; i superstiti presi da terrore davano gloria al Dio del cielo.

14Così passò il secondo "guai"; ed ecco viene subito il terzo "guai".

15Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano:

"Il regno del mondo
appartiene al Signore nostro e al suo Cristo:
egli regnerà nei secoli dei secoli".

16Allora i ventiquattro vegliardi seduti sui loro troni al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo:

17"Noi ti rendiamo grazie,
Signore Dio onnipotente,
che sei e che eri,
perché hai messo mano alla tua grande potenza,
e hai instaurato il tuo regno.
18Le genti ne fremettero,
ma è giunta l'ora della tua ira,
il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa ai tuoi servi,
ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome,
piccoli e grandi,
e di annientare coloro
che distruggono la terra".

19Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.
12

1Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. 2Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. 3Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; 4la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. 5Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. 6La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

7Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, 8ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. 9Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. 10Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:

"Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
poiché è stato precipitato
l'accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
11Ma essi lo hanno vinto
per mezzo del sangue dell'Agnello
e grazie alla testimonianza del loro martirio;
poiché hanno disprezzato la vita
fino a morire.
12Esultate, dunque, o cieli,
e voi che abitate in essi.
Ma guai a voi, terra e mare,
perché il diavolo è precipitato sopra di voi
pieno di grande furore,
sapendo che gli resta poco tempo".

13Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. 14Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. 15Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. 16Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.

17Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.

18E si fermò sulla spiaggia del mare.
13

1Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. 2La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande. 3Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita.

Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia 4e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: "Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?".

5Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. 6Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. 7Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. 8L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato.

9Chi ha orecchi, ascolti:
10Colui che deve andare in prigionia,
andrà in prigionia;
colui che deve essere ucciso di spada
di spada sia ucciso.

In questo sta la costanza e la fede dei santi.

11Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. 12Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. 13Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. 14Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. 15Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. 16Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; 17e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 18Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.
14

1Poi guardai ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. 2Udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di arpa che si accompagnano nel canto con le loro arpe. 3Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E nessuno poteva comprendere quel cantico se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra. 4Questi non si sono contaminati con donne, sono infatti vergini e seguono l'Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l'Agnello. 5Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia.

6Poi vidi un altro angelo che volando in mezzo al cielo recava un vangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, razza, lingua e popolo. 7Egli gridava a gran voce:

"Temete Dio e dategli gloria,
perché è giunta l'ora del suo giudizio.
Adorate colui che ha fatto
il cielo e la terra,
il mare e le sorgenti delle acque".

8Un secondo angelo lo seguì gridando:

"È caduta, è caduta
Babilonia la grande,
quella che ha abbeverato tutte le genti
col vino del furore della sua fornicazione".

9Poi, un terzo angelo li seguì gridando a gran voce: "Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte o sulla mano, 10berrà il vino dell'ira di Dio che è versato puro nella coppa della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi e dell'Agnello. 11Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome". 12Qui appare la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù.

13Poi udii una voce dal cielo che diceva: "Scrivi: Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono".

14Io guardai ancora ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata. 15Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: "Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura". 16Allora colui che era seduto sulla nuvola gettò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.

17Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, anch'egli tenendo una falce affilata. 18Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, uscì dall'altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: "Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature". 19L'angelo gettò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e gettò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio. 20Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli, per una distanza di duecento miglia.
15

1Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi si deve compiere l'ira di Dio.

2Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpe divine, 3cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello:

"Grandi e mirabili sono le tue opere,
o Signore Dio onnipotente;
giuste e veraci le tue vie,
o Re delle genti!
4Chi non temerà, o Signore,
e non glorificherà il tuo nome?
Poiché tu solo sei santo.
Tutte le genti verranno
e si prostreranno davanti a te,
perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati".

5Dopo ciò vidi aprirsi nel cielo il tempio che contiene la Tenda della Testimonianza; 6dal tempio uscirono i sette angeli che avevano i sette flagelli, vestiti di lino puro, splendente, e cinti al petto di cinture d'oro. 7Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette coppe d'oro colme dell'ira di Dio che vive nei secoli dei secoli. 8Il tempio si riempì del fumo che usciva dalla gloria di Dio e dalla sua potenza: nessuno poteva entrare nel tempio finché non avessero termine i sette flagelli dei sette angeli.
16

1Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: "Andate e versate sulla terra le sette coppe dell'ira di Dio".

2Partì il primo e versò la sua coppa sopra la terra; e scoppiò una piaga dolorosa e maligna sugli uomini che recavano il marchio della bestia e si prostravano davanti alla sua statua.

3Il secondo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare.

4Il terzo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque, e diventarono sangue. 5Allora udii l'angelo delle acque che diceva:

"Sei giusto, tu che sei e che eri,
tu, il Santo,
poiché così hai giudicato.
6Essi hanno versato il sangue di santi e di profeti,
tu hai dato loro sangue da bere:
ne sono ben degni!".

7Udii una voce che veniva dall'altare e diceva:

"Sì, Signore, Dio onnipotente;
veri e giusti sono i tuoi giudizi!".

8Il quarto versò la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. 9E gli uomini bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, invece di ravvedersi per rendergli omaggio.

10Il quinto versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e 11bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe, invece di pentirsi delle loro azioni.

12Il sesto versò la sua coppa sopra il gran fiume Eufràte e le sue acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell'oriente. 13Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta vidi uscire tre spiriti immondi, simili a rane: 14sono infatti spiriti di demòni che operano prodigi e vanno a radunare tutti i re di tutta la terra per la guerra del gran giorno di Dio onnipotente.

15Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne.

16E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armaghedòn.

17Il settimo versò la sua coppa nell'aria e uscì dal tempio, dalla parte del trono, una voce potente che diceva: "È fatto!". 18Ne seguirono folgori, clamori e tuoni, accompagnati da un grande terremoto, di cui non vi era mai stato l'uguale da quando gli uomini vivono sopra la terra. 19La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle nazioni. Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua ira ardente. 20Ogni isola scomparve e i monti si dileguarono. 21E grandine enorme del peso di mezzo quintale scrosciò dal cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poiché era davvero un grande flagello.
17

1Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: "Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. 2Con lei si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione". 3L'angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. 4La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d'oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. 5Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: "Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra".

6E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore. 7Ma l'angelo mi disse: "Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, con sette teste e dieci corna.

8La bestia che hai visto era ma non è più, salirà dall'Abisso, ma per andare in perdizione. E gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era e non è più, ma riapparirà. 9Qui ci vuole una mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna; e sono anche sette re. 10I primi cinque sono caduti, ne resta uno ancora in vita, l'altro non è ancora venuto e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco. 11Quanto alla bestia che era e non è più, è ad un tempo l'ottavo re e uno dei sette, ma va in perdizione. 12Le dieci corna che hai viste sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale, per un'ora soltanto insieme con la bestia. 13Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla bestia. 14Essi combatteranno contro l'Agnello, ma l'Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli".

15Poi l'angelo mi disse: "Le acque che hai viste, presso le quali siede la prostituta, simboleggiano popoli, moltitudini, genti e lingue. 16Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco. 17Dio infatti ha messo loro in cuore di realizzare il suo disegno e di accordarsi per affidare il loro regno alla bestia, finché si realizzino le parole di Dio. 18La donna che hai vista simboleggia la città grande, che regna su tutti i re della terra".
18

1Dopo ciò, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore.

2Gridò a gran voce:

"È caduta, è caduta
Babilonia la grande
ed è diventata covo di demòni,
carcere di ogni spirito immondo,
carcere d'ogni uccello impuro e aborrito
e carcere di ogni bestia immonda e aborrita.
3Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino
della sua sfrenata prostituzione,
i re della terra si sono prostituiti con essa
e i mercanti della terra si sono arricchiti
del suo lusso sfrenato".

4Poi udii un'altra voce dal cielo:

"Uscite, popolo mio, da Babilonia
per non associarvi ai suoi peccati
e non ricevere parte dei suoi flagelli.
5Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo
e Dio si è ricordato delle sue iniquità.
6Pagatela con la sua stessa moneta,
retribuitele il doppio dei suoi misfatti.
Versatele doppia misura nella coppa con cui mesceva.
7Tutto ciò che ha speso per la sua gloria e il suo lusso,
restituiteglielo in tanto tormento e afflizione.
Poiché diceva in cuor suo:
Io seggo regina,
vedova non sono e lutto non vedrò;
8per questo, in un solo giorno,
verranno su di lei questi flagelli:
morte, lutto e fame;
sarà bruciata dal fuoco,
poiché potente Signore è Dio
che l'ha condannata".

9I re della terra che si sono prostituiti e han vissuto nel fasto con essa piangeranno e si lamenteranno a causa di lei, quando vedranno il fumo del suo incendio, 10tenendosi a distanza per paura dei suoi tormenti e diranno:

"Guai, guai, immensa città,
Babilonia, possente città;
in un'ora sola è giunta la tua condanna!".

11Anche i mercanti della terra piangono e gemono su di lei, perché nessuno compera più le loro merci: 12carichi d'oro, d'argento e di pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto; legni profumati di ogni specie, oggetti d'avorio, di legno, di bronzo, di ferro, di marmo; 13cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino, olio, fior di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, cocchi, schiavi e vite umane.

14"I frutti che ti piacevano tanto,
tutto quel lusso e quello splendore
sono perduti per te,
mai più potranno trovarli".

15I mercanti divenuti ricchi per essa, si terranno a distanza per timore dei suoi tormenti; piangendo e gemendo, diranno:

16"Guai, guai, immensa città,
tutta ammantata di bisso,
di porpora e di scarlatto,
adorna d'oro,
di pietre preziose e di perle!
17In un'ora sola
è andata dispersa sì grande ricchezza!".

Tutti i comandanti di navi e l'intera ciurma, i naviganti e quanti commerciano per mare se ne stanno a distanza, 18e gridano guardando il fumo del suo incendio: "Quale città fu mai somigliante all'immensa città?". 19Gettandosi sul capo la polvere gridano, piangono e gemono:

"Guai, guai, immensa città,
del cui lusso arricchirono
quanti avevano navi sul mare!
In un'ora sola fu ridotta a un deserto!
20Esulta, o cielo, su di essa,
e voi, santi, apostoli, profeti,
perché condannando Babilonia
Dio vi ha reso giustizia!".

21Un angelo possente prese allora una pietra grande come una mola, e la gettò nel mare esclamando:

"Con la stessa violenza sarà precipitata
Babilonia, la grande città
e più non riapparirà.
22La voce degli arpisti e dei musici,
dei flautisti e dei suonatori di tromba,
non si udrà più in te;
ed ogni artigiano di qualsiasi mestiere
non si troverà più in te;
e la voce della mola
non si udrà più in te;
23e la luce della lampada
non brillerà più in te;
e voce di sposo e di sposa
non si udrà più in te.
Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra;
perché tutte le nazioni dalle tue malìe furon sedotte.
24In essa fu trovato il sangue dei profeti e dei santi
e di tutti coloro che furono uccisi sulla terra".
19

1Dopo ciò, udii come una voce potente di una folla immensa nel cielo che diceva:

"Alleluia!
Salvezza, gloria e potenza
sono del nostro Dio;
2perché veri e giusti sono i suoi giudizi,
egli ha condannato la grande meretrice
che corrompeva la terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei
il sangue dei suoi servi!".

3E per la seconda volta dissero:

"Alleluia!
Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!".

4Allora i ventiquattro vegliardi e i quattro esseri viventi si prostrarono e adorarono Dio, seduto sul trono, dicendo:

"Amen, alleluia".

5Partì dal trono una voce che diceva:

"Lodate il nostro Dio,
voi tutti, suoi servi,
voi che lo temete,
piccoli e grandi!".

6Udii poi come una voce di una immensa folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano:

"Alleluia.
Ha preso possesso del suo regno il Signore,
il nostro Dio, l'Onnipotente.
7Rallegriamoci ed esultiamo,
rendiamo a lui gloria,
perché son giunte le nozze dell'Agnello;
la sua sposa è pronta,
8le hanno dato una veste
di lino puro splendente".

La veste di lino sono le opere giuste dei santi.

9Allora l'angelo mi disse: "Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello!". Poi aggiunse: "Queste sono parole veraci di Dio". 10Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: "Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. È Dio che devi adorare". La testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia.

11Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava "Fedele" e "Verace": egli giudica e combatte con giustizia.

12I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all'infuori di lui. 13È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. 14Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. 15Dalla bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa del Dio onnipotente. 16Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori.

17Vidi poi un angelo, ritto sul sole, che gridava a gran voce a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: 18"Venite, radunatevi al grande banchetto di Dio. Mangiate le carni dei re, le carni dei capitani, le carni degli eroi, le carni dei cavalli e dei cavalieri e le carni di tutti gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi".

19Vidi allora la bestia e i re della terra con i loro eserciti radunati per muover guerra contro colui che era seduto sul cavallo e contro il suo esercito. 20Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva operato quei portenti con i quali aveva sedotto quanti avevan ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo. 21Tutti gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere; e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni.
20

1Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. 2Afferrò il dragone, il serpente antico - cioè il diavolo, satana - e lo incatenò per mille anni; 3lo gettò nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un po' di tempo. 4Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonanza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; 5gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. 6Beati e santi coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni.

7Quando i mille anni saranno compiuti, satana verrà liberato dal suo carcere 8e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra, Gog e Magòg, per adunarli per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare. 9Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi e la città diletta. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. 10E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli.

11Vidi poi un grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso. Dalla sua presenza erano scomparsi la terra e il cielo senza lasciar traccia di sé. 12Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere. 13Il mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. 14Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. 15E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco.
21

1Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. 2Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3Udii allora una voce potente che usciva dal trono:

"Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il "Dio-con-loro".
4E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate".

5E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose"; e soggiunse: "Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.

6Ecco sono compiute!
Io sono l'Alfa e l'Omega,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete darò gratuitamente
acqua della fonte della vita.
7Chi sarà vittorioso erediterà questi beni;
io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio.

8Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte".

9Poi venne uno dei sette angeli che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: "Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell'Agnello". 10L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. 11Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. 12La città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. 13A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte. 14Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello.

15Colui che mi parlava aveva come misura una canna d'oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura. 16La città è a forma di quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L'angelo misurò la città con la canna: misura dodici mila stadi; la lunghezza, la larghezza e l'altezza sono eguali. 17Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall'angelo. 18Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. 19Le fondamenta delle mura della città sono adorne di ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, 20il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l'ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l'undecimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. 21E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta è formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente.

22Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. 23La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello.

24Le nazioni cammineranno alla sua luce
e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza.
25Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno,
poiché non vi sarà più notte.
26E porteranno a lei la gloria e l'onore delle nazioni.
27Non entrerà in essa nulla d'impuro,
né chi commette abominio o falsità,
ma solo quelli che sono scritti
nel libro della vita dell'Agnello.
22

1Mi mostrò poi un fiume d'acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. 2In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall'altra del fiume si trova un albero di vita che da' dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni.

3E non vi sarà più maledizione.
Il trono di Dio e dell'Agnello
sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno;
4vedranno la sua faccia
e porteranno il suo nome sulla fronte.
5Non vi sarà più notte
e non avranno più bisogno di luce di lampada,
né di luce di sole,
perché il Signore Dio li illuminerà
e regneranno nei secoli dei secoli.

6Poi mi disse: "Queste parole sono certe e veraci. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra breve. 7Ecco, io verrò presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro".

8Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. Udite e vedute che le ebbi, mi prostrai in adorazione ai piedi dell'angelo che me le aveva mostrate. 9Ma egli mi disse: "Guardati dal farlo! Io sono un servo di Dio come te e i tuoi fratelli, i profeti, e come coloro che custodiscono le parole di questo libro. È Dio che devi adorare".

10Poi aggiunse: "Non mettere sotto sigillo le parole profetiche di questo libro, perché il tempo è vicino. 11Il perverso continui pure a essere perverso, l'impuro continui ad essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora.

12Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. 13Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. 14Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare per le porte nella città. 15Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna!

16Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino".

17Lo Spirito e la sposa dicono: "Vieni!". E chi ascolta ripeta: "Vieni!". Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l'acqua della vita.

18Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; 19e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.

20Colui che attesta queste cose dice: "Sì, verrò presto!". Amen. Vieni, Signore Gesù. 21La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi. Amen!
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