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sabato 30 gennaio 2010

Che lingua parlava Gesù?



Un episodio raccontato nel vangelo di Luca (4,16-30) ci fa capire che la lingua ebraica biblica era familiare a Gesù. In questo passo si dice che Gesù lesse il rotolo della legge (il profeta Isaia) nella sinagoga di Nazareth; certamente questa proclamazione fu fatta in ebraico. Le poche parole che Gesù aggiunse come commento furono enunciate più probabilmente in aramaico che era la lingua della “predica”, un po’ come nelle nostre chiese prima della riforma liturgica si proclamavano le letture in latino e l’omelia veniva data in italiano.




L'aramaico

L’Aramaico, una lingua semitica come l’akkadico, il fenicio, l’ebraico, era parlata da popolazioni stanziatesi in Mesopotamia nel XII-XI sec. a.C., dapprima nomadi, poi assimilate nei regni assiro-babilonesi.


I Greci chiamarono questa lingua Siriaco e il termine passò all'Occidente mentre in Oriente fu sempre chiamata con il suo nome : Lishana Aramaya, cioè la lingua aramaica.

L'Aramaico si sviluppò in 5 fasi .
-Aramaico antico 925-700 a.C.
La prima iscrizione conosciuta scritta in aramaico è l'iscrizione di Tel Dan, in Galilea. E' scritta su una stele di basalto e viene datata tra il 9° e l'8° sec. a.C. Attualmente si trova al museo di Gerusalemme.
L'impero Assiro aveva adottato l'aramaico come lingua ufficiale invece dell'accadico e l'aveva diffusa dall'Asia all'Egitto dove aveva sostituito molte lingue locali diventando una lingua internazionale.
-Aramaico ufficiale o Imperiale (Assiro) 700-200 a.C.


La sua scrittura alfabetica, improntata a quella fenicia, più facile a scriversi dell’assiro-babilonese dai caratteri cuneiformi, si impose a poco a poco già durante l’impero assiro (VIII sec. a.C.).
Quando, dopo la distruzione di Ninive (612 a.C.), Nabopolassar, arameo, fonda la dinastia neo-babilonese, l’aramaico è già la lingua commerciale e diventerà di li a poco la lingua dei rapporti diplomatici.
Nel VI sec., Ciro il Grande, fondatore dell’impero Achemenide, che si estendeva dall’Egeo all’Indo, dal Caucaso all’Egitto, farà dell’aramaico la lingua ufficiale del suo Stato (parecchi documenti in aramaico di quest’epoca provengono dalla colonia ebraica di Elefantina, nel sud dell’Egitto).
Gli Ebrei, che avevano adottato l’aramaico durante la loro lunga prigionia a Babilonia, continuarono a parlarlo dopo il loro rientro in patria per opera di Ciro, nel 539 a.C.
Alcune parti dei libri biblici di quest’epoca sono redatti direttamente in aramaico (Esdra e Daniele), e divenne necessario tradurre le stesse Scritture ebraiche in aramaico: questa fu l’origine dei targum.
Con la conquista dell’impero persiano da parte di Alessandro Magno, alla fine del IV sec., in tutto il Medio Oriente lingua ufficiale dello stato diventerà il greco e l’aramaico si ramificherà in dialetti regionali. Si classifiicano in dialetti orientali e dialetti occidentali , in realtà molto simili tra loro.
Nel III sec. a.C. l’ebraico era relegato al rango di lingua liturgica e letteraria. Il popolo parlava l’aramaico. Questo aramaico giudeo-palestinese sarà la lingua di Gesù, degli apostoli e dei rabbini.
-Medio Aramaico 200 a.C.-200 d.C.
-Tardo Aramaico 200-700 d.C.
L'aramaico resisterà in medio oriente fino all'avvento dell'arabo, nel 9° secolo d.C. due secoli dopo la conquista islamica di Damasco e Gerusalemme.
-Aramaico moderno 700 d.C. fino ad oggi

Alfabeto aramaico antico




A Nord della vecchia Gerusalemme è stata scoperta la " tomba di Abba" con una iscrizione in aramaico. La cosa strana è l'uso dell'antico alfabeto ebraico, inusuale per il periodo cui è datata la tomba, cioè il periodo del secondo Tempio.
Io, Abba, figlio del sacerdote Eleazaro, figlio di Aronne il supremo (sacerdote)
Io, Abba, l'oppresso e perseguitato
che nacque in Gerusalemme e andò in esilio a Babilonia
e riportò (a Gerusalemme ) Mattiatia
figlio di Giuda e lo ha tumulato
in una tomba( grotta) che ho acquistato per testamento



Le lingue ebraica e aramaica al tempo di Gesù.
L'ebraico


La lingua ebraica biblica, quella in cui è scritto l’Antico Testamento, non era più parlata all’epoca di Gesù; veniva comunemente usata nella liturgia sinagogale del sabato anche se ben pochi potevano comprenderla pienamente. Questa era la lingua letteraria conosciuta e capita solo dal ceto colto.

Contemporaneamente vi era una variante più “popolare” della stessa lingua ebraica (la cosiddetta “lingua dei saggi” o “ebraico rabbinico”) caratterizzata da forme meno complesse e da un periodare più semplice. Questo secondo tipo di ebraico continuò ad essere parlato a Gerusalemme e in qualche altro centro minore della Palestina fin verso il 200 d.C.
L'aramaico

Da molti secoli la lingua ebraica era affiancata, come detto prima, dall' aramaico .Questa lingua era la lingua familiare che parlava il popolo in molti villaggi e cittadine della Palestina in particolare al nord (Nazareth, Cafarnao, ecc.) dove Gesù fu educato, crebbe e trascorse la maggior parte della sua vita. Anche al di fuori dei confini di questa regione era parlata e capita.

Un episodio raccontato nel vangelo di Luca (4,16-30) ci fa capire che la lingua ebraica biblica era familiare a Gesù. In questo passo si dice che Gesù lesse il rotolo della legge (il profeta Isaia) nella sinagoga di Nazareth; certamente questa proclamazione fu fatta in ebraico. Le poche parole che Gesù aggiunse come commento furono enunciate più probabilmente in aramaico che era la lingua della “predica”, un po’ come nelle nostre chiese prima della riforma liturgica si proclamavano le letture in latino e l’omelia veniva data in italiano.



Alfabeto aramaico-carattere estrangelo

La Peshitta

E' la Bibbia ufficiale delle Chiese cristiane di Oriente. Il nome Peshitta in aramaico significa "dritto" a significare che il libro è il solo autentico ariginale testo che contiene i libri del Nuovo testamento che erano stati scritti in aramaico, la lingua del Messia [Mshikha in aramaico ] e dei suoi discepoli.

In Assiria , la città di Adiabene si convertì al giudaismo e molte bibbie ebraiche furono scritte in aramaico , le Peshitta Tanak , per le numerose comunità sviluppatesi in tutto il territorio. Si persuppone che una versione in aramaico della bibbia ebraica, comunemente chiamata " vetus syriaca" fosse diffusa in quei territori.
Da questa antica versione deriva la Bibbia in aramaico conosciuta come la "Peshitta" .

Durante il periodo apostolico la Peshitta venne completata con gli scritti del Nuovo Testamento e venne adottata da tutte le comunità cristiane orientali [che ancora oggi parlano aramaico] , dalle comunità dell'India, del Turkestan e della Cina . In Cina a Hsian-Fu (nello Shanhsi ) un monumento commemorativo dell'arrivo del cristianesimo nel periodo 635-781 oggi a Pei-lin riporta una iscrizione di 1900 caratteri cinesi e 50 parole in aramaico (in caratteri Estarngelo) che riportano i nomi di almeno 70 missionari Assiri .

La "Assakhta Peshitta" , AT e NT , è tutta scritta in aramaico , anzi nel dialetto della Mesopotamia del nordest così come si è evoluto e perfezionato nella città di Orhai, un tempo città imperiale poi chiamata Edessa dai Greci , l'attuale Urfa in Turchia. ( Harran, la città del fratello di Abramo ,Nahor, dista solo 38 km da Edessa.)

Molte chiese cristiane utilizzano ancora oggi l'aramaico come lingua della liturgia :

- the Chaldean Catholic Church,
- the Syriac Orthodox Church,
- the Syriac Catholic Church, and
- the Maronite Catholic Church.

I manoscritti cristiani in aramaico orientale sono scritti nei caratteri antichi chiamati Estrangelo senza le vocali annotate.

Dopo il 5° sec. d.C. l'aramaico venne scritto in due alfatbeti diversi : in Occidente si diffuse il Serto' (che significa strofa) e che utilizza per le vocali 5 lettere maiuscole del greco scritte sopra o sotto la lettera; in Oriente si diffuse il 'Madinkhaya' o 'Swadaya' dove solo poche lettere sono state leggermente modificate e le vocali sono indicate con diversi accenti .

Questioni

Secondo una opinione comune tra gli esegeti cristiano-occidentali il Nuovo Testamento è stato scritto in greco e ciò viene sostenuto nonostante tutti sappiano che Gesù e i "12" parlavano l'aramaico e molte frasi in aramaico si ritrovano nei manoscritti :
- talita qum = fanciulla alzati - effata = apriti
- eloi eloi lamma sabactani = dio mio dio mio perchè mi hai abbandonato? etc.
Anche Paolo, originario di Tarso in Cilicia apparteneva ad una famiglia di lingua madre aramaica. Secondo At 26,14 Gesù chiama Paolo in aramaico : te ebraidi dialekto.

Le Chiese cristiane d'Oriente hanno sempre respinto questa teoria : gli scritti cristiani furono stesi in aramaico e poi tradotti in greco dai cristiani non ebrei d'Occidente. In Oriente gli scritti originali rimasero sempre in aramaico perchè era la lingua franca dell'Impero Persiano. Quando la Chiesa di Occidente fu composta in maggioranza da persone che non erano ebree e parlavano solo greco allora gli scritti in aramaico vennero abbandonati.
Le comunità cristiane d' Oriente , come quelle di Babilonia e Adiabene, erano invece composte in maggioranza da ebrei convertiti ed anche quando la maggioranza cambiò vennero conservati testi in aramaico.
L'aramaico sopravvisse anche nelle comunità ebraiche di Palestina : nel 1947 sono stati scoperti più di 500 documenti nelle grotte di Wadi Qumran tutti in ebraico ed aramaico. Il Gemara del Talmud di Gerusalemme fu scritto in Aramaico, e ricevette la sua forma definitiva nel 5° secolo d.C.

L'ebraico

alfabetebraic

L'alfabeto

L'ebraico appartiene alla famiglia "occidentale" delle lingue dette
" semitiche" , come il cananaico ,il moabita, il fenicio,l'amorrita ,l'aramaico e l'ugaritico, cioè quelle lingue che si sono sviluppate come dialetti di un'unica antica lingua originale mediorientale.

Appartengono alla famiglia delle lingue semitiche "orientali, il babilonese,l'assiro o accadico.
Lingue semitiche meridionali sono l'arabo e l'etiope.

L'ebraico si differenzia solo per alcune varianti del fenicio e dal moabita.
Si scrive con l'alfabeto semitico-occidentale di 22 lettere, da destra a sinistra.

La " stele moabita del Re Mesha ", datata intorno all' 850 a.C. porta una iscrizione in lingua cananaica che viene utilizzata per la decodificazione di alcuni antichi testi dell' AT. Altri reperti utili sono il "calendario di Gezer" , ritrovato nel Nord della Palestina; l' "ostraca di Samaria" una iscrizione su coccio datato intorno al 760 a.C. ; le "lettere di Lakish" datate intorno al 588 a.C.; le iscrizioni sul" condotto di Siloe" , tubazione per l'acqua rinvenuta a Gerusalemme e datata intorno al 700 a.C.



Le lettere dell'alfabeto ebraico sono tutte consonanti : le vocali sono assunte nella scrittura.

Esempio :Gn 1,1
( Ebraico ed aramaico si scrivono da destra a sinistra ) <---------------- Le radici Come tutte le lingue antiche l'ebraico è formato da poche radici su cui si innestano varianti. Per esempio, partendo dalla radice vdq ( qdsh ) si possono fare molte variazioni : qdsh = l'idea della santità, attributo divino. qodesh = la santità stessa qadosh =il santo qadoshim = i santi qedoshah= la santa qedoshoth = le sante qodsho=la sua santità qadesh= santuario qedeshim = prostitui sacri qedeshot= prostitute sacre qadash= fu santo qaddesh= santificare haqdesh =far santo meqaddesh = santificante mithqaddesh = santificantesi eqadesh= sarò santo etc. La grammatica l'articolo determinativo è unico : h' (ha) e si applica anche agli aggettivi . Per ottenere i possessivi ,il plurale e il duale ( le cose che sono a coppie come le mani,i piedi, etc) esistono suffissi. I verbi ebraici non hanno vere e proprie coniugazioni : la radice verbale assume varianti che esprimono : -una azione compiuta -una azione incompiuta -un aspetto perfettivo -un aspetto imperfettivo Le principali forme verbali sono sette: 1- Forma elementare QAL : (radice che significa :) fece 2.1- Forma NIPHAL ; permissiva : fu fatto =, fu eseguito 2.2- Forma NIPHAL , riflessiva : si fece 2.3- Forma NIPHAL; passiva : venne fatto 3- Forma intensiva PIEL : fece funzionare 4- Forma PUAL, passiva di PIEL : fu fatto fare 5- Forma HITPAEL, riflessiva di PIEL : venne eseguito 6- Forma HIPHIL : fece lavorare 7- Forma HOPHAL passiva ; causativa : fu fatto funzionare L'ebraico biblico non conosce il discorso indiretto : usa sempre il discorso diretto anche per riportare i fatti. Non conosce discorsi astratti ma solo realtà concrete.

Come sarebbe stata la preghiera del PADRE NOSTRO in aramaico detta da Gesù e dagli apostoli del tempo? Sarebbe stata così :


giovedì 28 gennaio 2010

Musica e mistero : il canto gregoriano


Il canto gregoriano ha una struttura complessa, nonostante la sua apparente semplicità ed impone una preparazione specifica per essere compreso, non tanto sul piano musicale, quanto sul piano esoterico: ognuno dei suoi elementi ha particolari significati simbolici, liturgici, rituali e fonici atto a favorire lo stato di ascesi.


Tra le forme più antiche di canto religioso, ricordiamo la salmodia dei Laici.
Tra le forme più primitive del rito cristiano, dobbiamo invece ricordare le letture che si svolgevano per mezzo della "cantillazione": sorta di amplificazione sonora di ogni parola, regolata dal ritmo verbale (14).
Non sappiamo di preciso cosa fosse ma penso che la cantillazione sia in parte sopravvissuta nel canto gregoriano, tipico esempio si musica liturgica.
Il canto gregoriano ha una struttura complessa, nonostante la sua apparente semplicità ed impone una preparazione specifica per essere compreso, non tanto sul piano musicale, quanto sul piano esoterico: ognuno dei suoi elementi ha particolari significati simbolici, liturgici, rituali e fonici atto a favorire lo stato di ascesi.
La sua ripetitività è consapevole e progressiva: si deve cioè ripetere la formula ogni volta come se fosse nuova, così come ogni giorno è nuovo.
Questo fattore di novità è essenziale alla musica: quando essa manca la musica si trova al servizio del caos e del disordine (15).

C'è un altro aspetto che non deve essere né dimenticato né sottovalutato. È quello dell'elemento di magia presenta nella musica.

La chiesa cristiana ha riconosciuto la presenza di valenza magiche in alcuni canti rituali: ne è dimostrazione la circostanza che il Concilio di Colonia del 1316 vietò l'intonazione della "Media vita" adversus personas, salvo speciale dispensa.
Si ritenne, infatti, che la melodia potesse produrre danno e sofferenza negli ascoltatori (16). In effetti potrebbe trattarsi dello stesso principio secondo il quale il canto gregoriano dovrebbe esser intonato solo dai monaci: perché essi, unici, possederebbero la consapevolezza iniziatica della sua simbologia (17).

L'introduzione del tema del canto gregoriano mi induce a considerare il rapporto tra musica e religione cattolica che è stato molto stretto fin dalle origini.
Storicamente, nelle prime comunità cristiane la munisca era utilizzata unicamente nella liturgia. Tuttavia, nel medioevo, con il mutare delle condizioni politico-sociali, si produsse una sorta di teatralizzazione del rito religioso: nel popolo crebbe l'esigenza di poter assistere a rappresentazioni (per altro verso spesso condannate dalla Chiesa), ma anche la necessità di conoscere i sacri testi, quanto meno nelle forme divulgative (al di fuori del testo latino divenuto incomprensibile ai più).
Dalla drammatizzazione delle sacre scritture derivò, abbastanza presto, da un lato, la cristallizzazione e volgarizzazione dei testi che rimasero da quel momento estranei al linguaggio degli iniziati; dall'altro, la nascita del dramma liturgico.


Note:

14. In questo modo si declamavano i Vangeli e le Epistole: ad essa erano addetti esclusivamente lettori dell'ordine sacerdotale (chierici): si trattava evidentemente di una pratica interpretativa esoterica del testo sacro per la quale era necessaria una preparazione iniziatica.
15. Si è diffusa ultimamente negli Stati Uniti, tra le sette integraliste cristiane, la teoria secondo la quale certi generi musicali, particolarmente frastornanti (musica da discoteca, musica rock, heavy metal) sarebbero frutto di un insidioso intervento Diretto di Satana e dei suoi adepti.
16. Più di recente ricorderemo che nel 1990 Giovanni Paolo II ha utilizzato la melodia "Ad petendam pluviam" per invocare la pioggia dopo un periodo di siccità. Ma ricorderemo anche le veglie di preghiera ad Assisi accompagnate da canti.
17. Per questo si ritiene che l'introduzione del canto dei fedeli nelle cerimonie religiose sia una pura e semplice concessione alla mondanità. Sul significato del canto monodico e della cantillazione si veda il "quaderno" sui Salmi di V. M. Romano. Al contrario si deve ricordare che nel Congresso nazionale di Musica sacra di Bologna (1992), il Card. Biffi, ispirandosi ad un testo forse mal compreso di S. Agostino, ha ribadito che la musica sacra deve costituire "la voce unanime del popolo di Dio" anche se occorre saper distinguere tra la semplice emozione estetica e la profonda sostanza rituale.



Fonte : http://www.edicolaweb.net/arca026g.htm










martedì 26 gennaio 2010

Russia : avvistamento UFO


22/05/2009 - Sarapul - REPUBBLICA AUTONOMA DI UDMURTIA (RUSSIA) - ore 03,07 :


Avvistamento UFO tramite una videocamera di sicurezza
. I testimoni inizialmente non si acorgono di niente. Solo successivamente tutti si radunano nel parcheggio.
La forma del primo oggetto appare solida. Il secondo invece sembra essere una navicella più piccola. Dalla traiettoria non sembrerebbe essere un oggetto naturale o il lancio di un razzo. Fare attenzione in alto a sinistra del video.




domenica 24 gennaio 2010

Film e mistero - I rapimenti (abductions) alieni : IL QUARTO TIPO


Nel 1972, fu stabilita una scala di misura per gli incontri con gli extraterrestri. Il semplice avvistamento di un UFO è chiamato incontro ravvicinato del 1° tipo, la raccolta di elementi di prova è del 2° tipo, il contatto diretto con gli extraterrestri è definito incontro ravvicinato del 3° tipo. Il livello successivo, quello del rapimento, è un incontro ravvicinato del 4° tipo.... Alaska, ai giorni nostri. Dagli anni 60 si sono verificati tantissimi casi di sparizioni misteriose. Nonostante le molteplici investigazioni del FBI, nessun caso è mai stato risolto. La dottoressa Abigail Tyler, psicologa, comincia a videoregistrare le sedute con pazienti traumatizzati e comincia a scoprire le più inquietanti prove di rapimenti alieni mai documentate...




Ho visto il film IL QUARTO TIPO (vedi sito italiano) sui rapimenti alieni. Sconsiglio ai facilmente impressionabili di fare altrettanto. Insieme alle scene fatte dagli attori, vengono mostrate anche quelle originali girate nel 2000 in Alaska dove i rapiti sotto ipnosi raccontano la loro storia ma con effetti da L'ESORCISTA. Quacuno si solleva dal letto, altri si buttano dal divano in preda al terrore ed altri si sollevano da terra cambiando l'espressione del volto. La chiave di tutto però, secondo il mio parere, consiste nel fare come Z. Sitchin: studiare i Sumeri (vedi link). Infatti in un nastro audio originale lasciato accidentalmente acceso durante un rapimento, oltre alle urla della vittima si sentono anche parole sumere pronunciate con suono metallico, come da un robot.



MYSTERIUM









Nel 1972 fu stabilita una scala di classificazione che potesse catalogare i differenti tipi di incontri con forme di vita extraterrestri. Avvistamento, Prove e Contatto sono i primi tre tipi. Il quarto tipo, il Rapimento, è quello più spaventoso e difficilmente documentabile.
A Nome, in Alaska, qualcuno è stato rapito dagli alieni. I fotogrammi delle scene registrate sono qualcosa di unico e preziosissimo.

domenica 10 gennaio 2010

Film e mistero - Demonologia : REC 2





Trama del film Rec 2:
Sono passati quindici minuti da quando le batterie della telecamera si sono spente. Quindici minuti sono passati da quando le ultime immagini per il programma "Mentre tu dormi" sono state registrate dentro l'edificio infetto. Fuori, un folla curiosa si accalca dietro l'area recintata e isolata dalle Forze Speciali. Le troupe di giornalisti televisivi stanno mettendo gli agenti sotto pressione per scoprire cosa diavolo stia succedendo... Le autorità hanno perso i contatti con le persone rinchiuse nell'edificio in quarantena. Nessuno sa esattamente cosa sia successo. All'esterno regna il caos... Una squadra speciale entra nella casa per controllare la situazione e verificare cosa sta accadendo, una missione apparentemente facile e veloce. Però si sa, le apparenze a volte ingannano.

Inizialmente si pensava fosse un virus ma si scoprirà ben presto di trovarsi di fronte al maligno.




L'Esorcismo:


Che cos'è un esorcismo?

L'esorcismo è un sacramentale, una forma di Preghiera Pubblica e Solenne che si fa in nome e con l'autorità della Santa Chiesa, per mezzo di un sacerdote per l'appunto esorcista che abbia ricevuto un espresso mandato dal vescovo, o per mezzo del vescovo stesso (tutti i vescovi sono esorcisti), al fine di per liberare persone, oggetti e case dall’influenza o dalla possessione diabolica, ossia dall'azione straordinaria del maligno, e sottrarre così i soggetti e/o gli oggetti dal suo dominio.

Un esorcista può essere "aiutato" da laici o gruppi di preghiera (come ad esempio i gruppi di "preghiera e liberazione" di cui il vescovo esorcista Andrea Gemma è stato più volte promotore), ma resta chiaro il fatto che per poter effettuare un esorcismo ci vuole il sacerdote esorcista, solo lui può compiere il rito esorcistico e nessun altro!

L’esorcista, inoltre, ha il dovere di "usare circospezione e prudenza; non deve credere vessato dal diavolo chi invece soffre di una qualche malattia psichica". Il diavolo, beninteso, rimane lo stesso di sempre e, così, i segni della sua presenza nell’individuo che sono "il parlare lingue sconosciute, mostrare una forza fisica non conforme all’età o allo stato di salute, ed esprimere con la blasfemia un’avversione viscerale a Dio". Ciò non toglie, però, che laddove si possa credere di avere a che fare con una possessione diabolica, si abbia in realtà più spesso a che fare con una malattia psichica; un bravo esorcista saprà certamente discernere in merito. Oggi, poi, sono sempre di più gli esorcisti che utilizzano come strumento di indagine (in merito alla possibilità di una possessione o meno) il rito esorcistico stesso, magari con l'esorcismo breve di Leone XIII.

Perché l'esorcismo, poi, possa essere efficace e realmente di aiuto al posseduto, c'è bisogno che questi abbia la volontà di essere liberato: Dio, nella sua infinita misericordia, è dispensatore di infinite Grazie, ma non può imporci la Grazia. Solo la volontà di conversione e la costanza nella preghiera e nella frequenza ai Sacramenti consente l'efficacia dell'esorcismo. Diversamente si dimostra un'inutile fatica.


Che cosa fa un esorcista?

Prima di tutto è un uomo di ascolto, per vedere che cosa il caso richiede. Il più delle volte la nostra gente ha solo bisogno di avvicinarsi a Dio; non si tratta di aver bisogno di esorcismi, ma di conversione. Credo che ogni esorcista possa testimoniare di aver avvicinato alla preghiera, ai sacramenti, alla pratica cristiana, molte più persone lontane da quando ha iniziato il ministero di esorcista, che in antecedenza, quando ricopriva altri incarichi apostolici. Vivere in grazia e ciò che questo comporta (preghiera, sacramenti, istruzione religiosa...) resta anche sempre il mezzo preventivo e curativo più efficace.

Un secondo compito dell’esorcista è quello di tranquillizzare le persone. Oggi sono proprio tanti coloro che ritengono di avere la jella, di essere stati raggiunti da un qualche maleficio ad opera di persone invidiose, gelose, perverse, concorrenti in affari e via dicendo. Inutile dire che spesso questa convinzione viene confermata o fatta nascere da persone sbagliate che si sono consultate: maghi, cartomanti, sedicenti veggenti o carismatici, di cui c’è un’invasione e una continua pubblicità da parte dei mass media. Ogni sacerdote e ogni persona di buon senso sarebbe in grado di tranquillizzare questi tormentati; ma la parola dell’esorcista è più efficace perché è un po’ considerato un professionista in questo campo.

Infine il compito dell’esorcista è di esorcizzare, quando vede che ne sono presenti le condizioni. Ci possono essere semplici motivi di sospetto, che con una brevissima preghiera esorcistica vengono chiariti. Si inizia sempre con molta semplicità e brevità. Solo chi ha un’ignoranza totale di questo ministero immagina che l’esorcismo sia un qualche cosa di spaventoso, di traumatico. Tale effetto può verificarsi nei presenti inesperti, non nella persona colpita, se nel corso dell’esorcismo o addirittura al suo inizio, si manifestano reazioni esterne violente o fenomeni strani. Proprio perché l’esorcismo, e solo l’esorcismo, può verificare se i fenomeni "di sospetto" nascondono una causa malefica o no, i primi esorcismi hanno importanza diagnostica più che curativa.

Ogni esorcista segue poi dei criteri personali, sia nel modo di condurre gli esorcismi sia nell’esaminare le persone che a lui si rivolgono. Alcuni fanno riempire dei questionari che essi stessi hanno preparato. Io consiglio sempre che la persona per prima cosa intensifichi la sua vita di preghiera; normalmente chiedo anche che, prima di essere ricevuta da me, abbia chiesto una serie di preghiere di guarigione e liberazione, o fatte da un sacerdote, o fatte da un gruppo di preghiera del Rinnovamento, abituato a questo; e ricevo le persone solo se il sacerdote che ha guidato queste preghiere mi segnala l’opportunità di fare esorcismi e me ne specifica i motivi.

Nella lotta contro il demonio non si insiste mai abbastanza sui criteri da seguire. Quando si tratta dell’azione ordinaria del demonio, la tentazione, il vangelo stesso ci dice che i rimedi sono due: «Vigilate e pregate per non entrare in tentazione». Se si tratta dell’azione straordinaria del demonio, possessione o disturbi malefici, io metto all’ottavo posto il ricorso agli esorcismi, sia come efficacia sia come rimedio a cui ricorrere.


Come si comporta il demonio negli esorcismi?

I demoni sono molti restii a parlare; occorre costringerli e parlano solo nei casi più gravi, quelli di vera e propria possessione. Talvolta sono spontaneamente molto ciarlieri: è un trucco per distrarre l’esorcista della necessaria concentrazione e poi per non rispondere alle domande utili, quando vengono interrogati. Nell’interrogatorio è molto importante attenersi alle regole del Rituale: non fare domande inutili o di curiosità, ma chiedere il nome, se ci sono altri demoni e quanti, quando e come il maligno è entrato in quel corpo, quando ne uscirà. Se la presenza del demonio è dovuta a maleficio, si interroga in che modo tale maleficio è stato fatto. Se la persona ha mangiato o bevuto cose malefiche, deve vomitarle; se è stata nascosta una qualche fattura, occorre farsi dire dove si trova per bruciarla con le dovute precauzioni.

Durante il corso degli esorcismi, se c’è una presenza malefica, questa emerge poco per volta o, in certi casi, con esplosioni improvvise. L’esorcista acquisterà sempre di più la cognizione della forza e della gravità del male: se si tratta di possessione, di vessazione, o di ossessione; se è male di poco conto o se è fortemente radicato. E’ difficile trovare testi che diano chiare spiegazioni su tale terreno. Io uso questo criterio: se una persona, durante gli esorcismi (si noti che è questo il momento in cui il demonio è più obbligato ad uscire allo scoperto, quando è costretto dalla forza dell’esorcismo; egli può assalire la persona anche in altri momenti ma, generalmente, in modo meno grave) se, dicevo, la persona va completamente in trance, per cui se parla è il demonio che parla con la sua bocca, se si dimena è il demonio che si serve delle sue membra, e alla fine dell’esorcismo l’individuo non ricorda nulla di quanto è avvenuto, allora si tratta di possessione diabolica, ossia la persona ha un demonio dentro, che ogni tanto agisce con le sue membra. Se invece una persona, durante gli esorcismi, pur avendo qualche reazione che rivela l’assalto demoniaco, non perde del tutto conoscenza e alla fine ricorda anche vagamente quello che ha sentito o fatto, allora è vessazione diabolica: non c’è un diavolo fisso, dentro il corpo della persona; ma c’è un diavolo, che ogni tanto, l’assale e le provoca dei disturbi fisici e psichici. Ma non sempre è così.

Non mi fermo qui a parlare della terza forma (oltre alla possessione e alla vessazione), che è l’ossessione diabolica: pensieri ossessivi invincibili, che tormentano soprattutto di notte, ma talvolta in modo permanente. Si noti che in tutti i casi la cura è la stessa: preghiera, sacramenti, digiuno, vita cristiana, carità, esorcismi.



Come attaccano Satana e i demoni le persone?

La negatività, ossia Satana e i demoni, tendono ad attaccare l’uomo si cinque punti, in modo più o meno grave a seconda della gravità della causa: sulla salute, sugli affetti, sul gusto di vivere, sul desiderio di morire.

Sulla salute:
Il maligno ha il potere di causare mali fisici e psichici, i due mali più comuni sono alla testa e allo stomaco. In genere questi mali sono stabili. Altri mali sono passeggeri, spesso durano anche solo durante l’esorcismo. Si tratta di bubboni, trafitture, lividi… Il Rituale suggerisce di farvi sopra il segno della croce e aspergere con l’acqua benedetta. Molte volte ho visto l’efficacia anche solo di porvi la stola sopra e premere con una mano. Varie volte mi è capitato il caso di donne venute da me afflitte perché in prossimità di dover essere operate di cisti alle ovaie: così risultava dai dolori e dall’ecografia. Dopo la benedizione, cessavano i dolori; dopo una nuova ecografia, non comparivano più le cisti e non si parlava più di operazione. P. Candido ha vissuto una ricca casistica di gravi mali scomparsi con le sue benedizioni; anche tumori al cervello, di cui i medici si sentivano sicuri. Naturalmente queste cose possono accadere solo a quelle persone che hanno delle negatività e per le quali c’è da sospettare che il male dipenda dal maligno.

Sugli affetti:
Il maligno può dare dei nervosismi insopprimibili, specie verso le persone da cui si è più amati. Così rompe matrimoni, tronca fidanzamenti; suscita litigi con urla e strepiti in famiglie in cui tutti in realtà si vogliono bene; e sempre per motivi futili. Tronca le amicizie; da’ alla persona colpita l’impressione di non essere gradita in nessun ambiente, di essere scansata, di doversi isolare da tutti. Incomprensione, non amore, vuoto affettivo totale, impossibilità a sposarsi. Anche questo è un caso molto comune: tutte le volte che si incomincia un rapporto d’amicizia che potrebbe sfociare in amore, o anche quando c’è stata un’aperta dichiarazione, di colpo tutto sfuma, senza motivo.

Sugli affari:
Impossibilità a trovar lavoro, anche quando si giunge alla quasi certezza di un posto; i motivi sono introvabili o assurdi. Oppure persone che il lavoro lo trovano, ma poi per motivi schiocchi lo lasciano; a fatica trovano un altro lavoro, ma poi o neppure si presentano lasciano anche questo, con una leggerezza che ai familiari sembra incoscienza o anormalità. Ho visto famiglie agiatissime cadere nella più nera miseria, per motivi umanamente inspiegabili. Talvolta si è trattato di grossi industriali a cui di colpo e motivi inspiegabili tutto è incominciato ad andare a rotoli;altre volte grandi imprenditori hanno iniziato, di getto, a compiere errori grossolani, tali da farli rimanere con un sacco di debiti; altre volte commercianti che gestivano negozi affollatissimi, tutt’a un tratto hanno visito che nessuno più metteva piede nel loro esercizio. In sostanza si è trattato o dell’impossibilità di trovare un qualsiasi lavoro, oppure del passaggio dalla normalità economica alla miseria, da un intenso lavoro alla disoccupazione. E sempre senza motivi ragionevoli.

Sul gusto di vivere:
E’ logico che i mali fisici, l’isolamento affettivo, il fallimento economico spingono ad un pessimismo per cui la vita è vista solo in senso negativo. Subentra una specie di incapacità all’ottimismo o almeno alla speranza; la vita appare tutta nera, senza possibilità di sbocchi, insopportabile.

Sul desiderio di morire:
E’ il punto finale che il maligno si prefigge: far giungere alla disperazione e al suicidio. E ci tengo a dire subito che quando uno si pone sotto la protezione della Chiesa, anche con una sola benedizione, questo punto viene escluso.

Gli esorcismi alle case:

Il testo che segue è la trascrizione parziale di una puntata della trasmissione "Racconti di un esorcista" condotta da Padre Gabriele Amorth su Radio Maria.

E’ un tema che tratto con una certa esitazione, con una certa paura, perché ci sono [in talune persone] tante paure, tante suggestioni, per cui ho paura che nella mia trattazione invece di fare del bene io possa essere uno strumento che inviti ad avere delle paure che sono assolutamente ingiustificate.

Diciamo subito che nella Bibbia non troviamo nessun esempio di benedizioni alle case. Anche il rituale vecchio non conteneva nulla che riguardasse l’esorcismo alle case. Mentre il nuovo rituale ha un’appendice in cui riporta preghiere ed esorcismi in circostanze particolari, una cosa molto modesta, molto breve, però che c’è.

Districarsi tra realtà e fantasie

Ogni esorcista ha avuto e ha l’occasione, specie se è un esorcista che ha molti anni di lavoro, di dover benedire delle case o addirittura esorcizzare delle case. Però diciamo anche che si tratta di casi rari, si tratta di casi rari che non hanno niente a che vedere né con quelle forme fantastiche che si vedono in certi film o in certi romanzi in cui vengono descritti castelli antichi disabitati e fantasmi che abitano questi castelli; mai queste cose mi sono comparse nella realtà.

Però ci sono dei casi che sono più complessi, ossia c’è qualche caso in cui realmente ci sono dei rumori strani, degli scricchiolii, delle presenze, l’impressione di presenze, l’impressione di essere visto, oggetti che vengono spostati, quadri che cadono, porte o finestre che si aprono o si chiudono senza essere toccati da nessuno. E così, luci elettriche, televisori, telefoni che squillano senza che nessuno vi ponga mano.

Ecco, ricordo una famiglia in cui ad una certa ora si sentiva aprire la porta di ingresso, poi si sentiva un chiaro rumore di passi pesanti, passi di uomo, che attraversavano il corridoio e si perdevano non si capiva bene in quale delle stanze. Un giorno, essendo presente un amico, si udì il solito rumore, a quella stessa ora, tanto che l’amico chiese chi era entrato. Per non spaventarlo gli dissero che era entrato un ospite di passaggio.

So anche di insetti, gatti, serpenti che si sono materializzati. Una persona che benedicevo ha trovato perfino un rospo vivo nel guanciale; è il caso più grave, direi, che mi è capitato di conoscere.

Fenomeni che possono essere legati al luogo o alla persona

Il più delle volte la presenza malefica in un ambiente si manifesta causando dei disturbi fisici: insonnia, dolori di testa o di stomaco, un malessere generale, un non riuscire proprio a dormire, a riposare. Mentre invece questi fenomeni non accadono se uno va altrove. E allora lì è evidente che il disturbo sta nella casa e non nella persona. Lo dico perché il più delle volte il disturbo non sta nella casa, sta nella persona. Mi è capitato di benedire case in cui c’erano rumori, c’erano scricchiolii, c’erano botti, e le mie benedizioni non hanno avuto nessun effetto. Mentre poi, benedicendo le persone singolarmente, poco per volta i disturbi anche alla casa diminuivano e scomparivano completamente.

Le benedizioni e l'uso dei sacramentali

Ecco, quindi bisogna distinguere: quando un disturbo è legato veramente al luogo, è causato dal luogo, e dal luogo si riversa sulle persone, da quando invece avviene il contrario: il disturbo è nelle persone e si riversa sul luogo. E in questo caso vanno benedette le persone, mentre nel primo caso vanno benedetti i luoghi: l’acqua benedetta, la benedizione delle case, la benedizione fatta con fede, la benedizione ripetuta. Uno può benedire le cose sue, per cui anche i genitori possono ad esempio - una volta che la casa è stata benedetta dal parroco, dal sacerdote - possono spruzzare acqua benedetta, anche tutte le sere possono benedire, specie le camere da letto, specie i vari luoghi.

Parlando del sale la volta scorsa dicevo che una delle proprietà del sale esorcizzato è proprio quella di proteggere i luoghi da influenze malefiche. E il mio grande maestro, Padre Candido, insegnava a mettere appena un pizzichino, un pochino di sale esorcizzato nei quattro angoli della stanza che si riteneva colpita, dicendo delle preghiere. Perché ricordiamoci che qui trattiamo un campo che riguarda i sacramentali, e i sacramentali hanno efficacia in base alla fede con cui vengono usati.

Per cui io dico sempre: poca acqua e molta fede, poco sale e molta fede, poco olio e molta fede. Si può mostrare anche solo la fede, senza altre cose. Ma ci si può aiutare anche specie con l’acqua benedetta, che è un diretto riferimento sempre alla consacrazione battesimale. Per cui, ha un efficacia particolarissima, anche nei mali fisici.

Capire se i fenomeni sono reali

Diciamo di sfuggita che è interessante, quando ci sono dei fenomeni nelle case, osservare alle volte anche il comportamento degli animali domestici. Per esempio, quando [...] una persona ha l’impressione di essere fissata, di essere guardata, che ci sia qualcuno in camera sua che la guardi, e magari si vede il gatto o il cane di casa che tiene gli occhi fissi, immobili, verso un luogo determinato, e magari scappa via con furore quando si ha l’impressione che qualcosa gli si avvicini. Ecco, anche il comportamento degli animali qualche volta può avere un po’ di interesse per vedere se c’è qualche cosa di particolare in un ambiente, che può anche essere non qualcosa di malefico ma qualcosa di naturale.

La cosa più importante quando vengono persone angosciate da fenomeni di questo tipo è interrogarle bene per vedere se ci sono dei motivi per cui hanno veramente bisogno di benedizioni. Perché, guardate, non mi stanco mai di ripeterlo: è così facile cadere in superstizioni, è così facile cadere in suggestioni, farsi suggestionare, avere l’impressione... Uno pensa, pensa, pensa: "Ecco qui c’è una presenza malefica nella mia camera" e un po’ per volta se ne convince a tal punto che quasi sente la presenza malefica nella sua camera, mentre è solo frutto di un’impressione del suo cervello.

L'esorcismo delle case e l'importanza di benedire cose e persone

Come si procede nell’esorcismo delle case? Il rituale vecchio non metteva niente in proposito, il rituale nuovo mette qualcosa, però viene detto nel Catechismo che l’esorcismo può venir fatto alle persone e alle cose. Fra le cose si intendono anche i luoghi, per cui il nuovo rituale parla, proprio in questo capitolo di appendice in cui si tratta di preghiere ed esorcismi, in circostanze particolari parla proprio espressamente anche di luoghi, ossia case, ossia posti: possono essere anche campi, possono essere anche giardini.

Ecco, noi usavamo, con Padre Candido, il rituale vecchio, il rituale romano che contiene una decina di preghiere in cui si chiede al Signore di proteggere i luoghi dalle presenze malefiche, di mandare gli angeli a proteggere i luoghi dalle presenze dei demoni. Ecco, noi recitavamo una serie di queste preghiere, e io continuo a recitare queste preghiere che sono così belle e così efficaci. Poi benedico ogni stanza con l’acqua benedetta, stanza per stanza, perché ci tengo a benedire ogni stanza. Oggi, molte volte i sacerdoti hanno troppa fretta, hanno troppe case da benedire, molte volte non ce la fanno a fare la benedizione pasquale, e magari si limitano a dare una benedizione stando nell’ingresso di casa. Va bene, anche quella è una benedizione con l’intenzione che venga data a tutto l’appartamento, però in questi casi è importante - a mio parere - sia che si benedica ogni luogo - è più efficace - sia soprattutto che siano presenti le persone, perché quando io benedico una casa intendo benedire soprattutto coloro che abitano quella casa, proteggere coloro che abitano quella casa.

Mi sono rifiutato qualche volta di benedire delle case. Per esempio andavo a benedire una casa, lì c’era qualche persona, benedicevo la casa, poi magari la padrona di casa mi diceva: "Per favore padre, qui la vicina di casa mi ha lasciato le chiavi del suo appartamento, lei mi faccia il favore di andare a benedire anche il suo appartamento". Io in questi casi, sinceramente, mi rifiuto, perché non benedico dei muri, io benedico le persone che abitano in quella casa. Per cui, benedico la casa ma soprattutto benedico le persone che possono da quella casa ricevere beneficio o ricevere maleficio. Poi termino sempre con un esorcismo di quelli tratti dagli esorcismi, adattandolo alla benedizione della casa; termino con una preghiera in italiano di liberazione e con la preghiera che la liturgia delle ore riserva nelle vigilie dei sabati e delle domeniche e nelle vigilie festive, in cui si invoca la protezione degli angeli sulle case. E’ tanto importante quella preghiera, e io non so proprio perché nel nuovo benedizionale non sia stata inclusa e siano state tolte tutte le preghiere, tutti i riferimenti all’invocazione di angeli che vengano a proteggerci dalle influenze malefiche.

Si tratta di disturbi molte volte di breve entità e, qualche volta, anche una sola benedizione è sufficiente perché il disturbo cessi. Altre volte è necessario invece che ci siano ripetute benedizioni, perché in questi casi ci troviamo di fronte, alle volte, a dei casi gravi. Ad esempio mi sono trovato a benedire appartamenti in cui si erano tenute sedute spiritiche, appartamenti che erano stati abitati da stregoni, appartamenti in cui si sono fatte addirittura delle messe nere, si è fatta della magia nera. In questi casi è tremendo riuscire a liberare la casa da questi malefici, e alle volte sono stato costretto a consigliare alle persone di cambiare casa perché non riuscivo a ottenere nulla. Quando una casa ha un appartamento che ha avuto influenze malefiche così forti, ecco che allora è necessario l’esorcismo, è necessario ripeterlo, è utile anche la celebrazione della messa nella casa. Ma non c’è da meravigliarsi se la liberazione è lunga.

Alcuni casi

Conosco il caso, per esempio, di una famiglia in cui c’erano dei disturbi di rumori notturni inspiegabili. Hanno fatto celebrare dieci messe e alla fine questi rumori si sono molto affievoliti, [poi] hanno fatto celebrare altre dieci messe e questi rumori sono scomparsi del tutto. Quale ne è stata la causa? Erano forse anime del purgatorio che per divino permesso venivano a chiedere dei suffragi? E’ difficile dirlo. A me basta segnalare il fatto.

Come uno dei fatti più gravi che segnalo è quello accaduto a un famoso esorcista, carissimo amico mio e coetaneo, ora in paradiso, don Pellegrino Ernetti - benedettino, esorcista del Triveneto, esorcista a Venezia - che si trovò in un caso veramente straordinario, il più straordinario forse dei casi che ha avuto come benedizione di case. Una casa in cui le porte e le finestre si aprivano e si chiudevano da sole, in cui c’erano rumori dappertutto. Chiamarono il parroco, il parroco andò in quella casa, come aperse la porta di ingresso una sedia partì da sola contro di lui per buttarlo per terra, e da quel momento quel parroco non ha più voluto mettere piede in quella casa. Siccome avvenivano degli episodi strani - ci troviamo qui in provincia di Padova - hanno chiamato degli studiosi dell’Università di Padova, [...] degli analisti, per vedere che cosa succedeva quando dal rubinetto di casa usciva del sangue. Sono venuti questi due professori con un’aria molto di superiorità, con un’aria di molta incredulità; hanno aperto il rubinetto: sangue! Hanno aperto un altro rubinetto: sangue! Hanno chiesto di guardare i depositi dell’acqua, in alto, sopra, sono andati: acqua!

Senza tanto badare hanno riempito due fiaschi di questo sangue che usciva dai rubinetti e sono andati via con un’aria canzonatoria. Quando poi hanno analizzato questo sangue, e hanno visto che si trattava di sangue umano hanno avuto una tale paura che non ne hanno mai più voluto sapere di andare in quella casa e non ne hanno mai più voluto sapere di occuparsi di quelle cose. Padre Ernetti allora consigliò alla famiglia di mettere in un bicchiere mescolati insieme i tre sacramentali, acqua, olio e sale; con un cucchiaino versarlo sui davanzali delle finestre alla sera dicendo un Padre Nostro, [sulle soglie] delle finestre e delle porte, quasi a fare una rete di protezione intorno alla casa. Con questo semplice sistema si è risolto completamente quel male, sono cessati completamente quei disturbi. Dopo una settimana hanno cessato di usare questo sistema e questi disturbi hanno ricominciato a ritornare, e allora hanno di nuovo ripreso ad usare questo sistema per un certo tempo finché i disturbi sono scomparsi completamente.

E’ stato un rimedio risultato decisivo in un caso veramente straordinario.

Gli animali

Accennavo prima all’importanza anche degli animali. E’ possibile che anche un animale sia colpito da un male malefico? Sì, quando il rituale ci dice che l’esorcismo può essere fatto a persone e a cose - la parola "res", la parola "cose", molto generica, [ce lo] indica. Secondo anche quella che è la Tradizione della Chiesa - uso le parole di Origene: "Noi esorcizziamo anche case, oggetti, animali" - qualche volta è necessario, oltre alla casa, benedire anche oggetti, benedire anche animali.

Ci sono anche animali, poi, che sono particolarmente sensibili, direi. E qui purtroppo devo nominare un animale simpatico che non ha nessuna colpa e che è il gatto. Mi è stato raccontato di un mago, in un paese vicino a Roma, nei castelli romani, che faceva e fa uso del suo gatto per portare a destinazione oggetti malefici. Qui direi che l’indemoniato è il padrone, non è l’animale! Si noti che il gatto ha una certa "assorbenza" agli spiriti, tanto che sono capitati vari episodi. A una signora che conosco è capitato di entrare in macchina - era posteggiata, era chiusa - e accorgersi, appena entrata, che nel sedile posteriore c’era un gatto nero. Spaventata è uscita dalla macchina, ha aperto lo sportello posteriore per far uscire l’animale e l’animale era scomparso.

Ossia, è possibile qualche volta che il demonio - e qui si tratta veramente di casi demoniaci - faccia uso anche di animali. Abbiamo presente l’episodio del Vangelo dell’indemoniato di Gerasa a cui Gesù chiede il nome: "Come ti chiami?", "Legione, perché siamo in molti", e [la legione di demoni] chiede a Gesù di entrare nel branco di porci che pascolavano lì vicino, e Gesù consente questo. E subito questa massa di porci, si butta e va ad annegare nel lago di Geresaret . Tanto che poi gli abitanti del luogo pregano Gesù di allontanarsi da quel luogo.

Il testo che segue è la trascrizione parziale di una puntata della trasmissione "Racconti di un esorcista" condotta da Padre Gabriele Amorth su Radio Maria e andata in onda il 06/08/2005.

di padre Gabriele Amorth

Quali sono gli effetti dell’esorcismo.

Se le persone avevano delle negatività, anche se questi si manifestassero nel corso dell’esorcismo, generalmente si hanno immediati vantaggi. Generalmente si tiene poco conto del primo esorcismo. Sono possibili dei malesseri dei benesseri dopo il primo esorcismo. E’ molto importante tener conto:

1) delle reazioni durante l’esorcismo,
2) degli effetti che l’esorcismo procura
3) come si evolvono le situazioni

In qualche caso uno sta male dopo l’esorcismo, uno sta peggio, generalmente dura qualche giorno poi passa. In genere se ci sono delle negatività dopo l’esorcismo uno ne sente un effetto benefico di poca durata. Normalemente se ci sono delle presenze malefiche o delle influenze malefiche. Le presenze malefiche sono più rare, le influenze malefiche sono più presenti, di esorcismi ce ne vuole in genere una lunga serie. Quando c’è la possessione occorrono anni di esorcismi per riuscire ad arrivare alla liberazione. Il perché non ve lo so dire, so solo che quando Gesù esorcizza nel Vangelo liberava subito, quando leggiamo di esorcismi operati da santi vediamo come liberavano subito. Lì c’era una grazia particolare che il Signore da per premiare la santità della persona che fa esorcismi. Santa Caterina da Siena ad esempio. Una volta però mi risulta che anche lei ebbe bisogno di due esorcismi per liberare una ragazza che era stata posseduta dal demonio , un primo esorcismo non era stato sufficiente. In genere i casi che si leggono nella storia dei santi, e sono tanti i santi che hanno operato liberazioni senza essere esorcisti, adoperando semplici preghiere di liberazione. Questo è stato un premio per la loro santità- Noi esorcisti, persone comune abbiamo da fare una serie molto volte lunga di esorcismi, e questa è una cosa generale. Tant’è vero che Sant’Alfonso dice una frase che amo ripetere spesso perché ne tocco con mano la verità: “non sempre con gli esorcismi si riesce ad ottenere la liberazione, sempre si riesce a procurare dei vantaggi alla persona” che sta meglio, che nonostante non sia stata liberata del tutto, può avere una vita normale e svolgere attività comuni. Il fatto che non sempre si arrivi alla liberazione significa che in questi casi bisogna sempre continuare a fare esorcismi con un ritmo rallentato dato che la persona comincia ad ottenere dei benefici, dunque se prima la persona in questione veniva esorcizzata settimanalmente o quotidianamente potrà essere esorcizzata mensilmente oppure ogni due/tre mesi e se i miglioramenti sono grandi tanto che la persona non si sente più disturbata, se non saltuariamente, ecco che non c’è la liberazione totale, ma la liberazione dal più c’è stata ed ecco che gli esorcismi possono essere effettuati con un ritmo più lento.

E’ bene osservare nel corso delle varie benedizioni qual è il comportamento durante l’esorcismo (se ci sono delle varianti). E’ possibile che il male si manifesti tutto subito, è possibile che si manifesti poco per volta con un’ accrescimento di reazioni da un esorcismo all’altro. Quando il male è affiorato completamente poi comincia a regredire.
Ad esempio, un giovane al primo esorcismo aveva delle reazioni abbastanza tenue, tanto che pensai, qui me la cavo con pochi esorcismi a liberare questa persona, poi invece al secondo esorcismo è esploso con una violenza tale che non procedevo con l’esorcismo se non c’erano quattro persone robuste a tenerlo strettamente. Nonostante la forza di questa possessione sono bastati sei mesi per arrivare alla liberazione totale. Proprio un caso che ricordo bene per la sua violenza e brevità Poiché in casi simili occorrono degli anni di esorcismi.

Per una buona riuscita dell’esorcismo è fondamentale la collaborazione del paziente. Sono solito dire che l’esorcista fa il 10%, il 90% ce lo deve mettere la persona, con la preghiera, con i sacramenti, con una vita conforme al Vangelo, facendo pregare altri (efficacissima è la preghiera in famiglia) o comunità parrocchiali o comunità religiose o gruppi di preghiera. Molto utili i pellegrinaggi. Molto spesso le liberazioni non avvengono alla fine della preghiera di esorcismo, ma proprio durante i pellegrinaggi. Il mio compianto maestro di esorcismi, p. Candido era devoto di Loreto e Lourdes perché molti pazienti si liberarono in questi luoghi santi. Ci si può liberare anche in casa propria. Quel giovane di cui dicevo prima, che si dimenava con tanta furia durante gli esorcismi e che impiegò così poco tempo per essere liberato (6 mesi) era un contadino, si è liberato mentre lavorava nei campi. Ad un c erto momento si è sentito liberato. Tutte le sofferenze che aveva, i dolori che aveva sono scomparsi, si sentiva libero, sereno. Ho continuato ad esorcizzarlo poiché ho paura delle liberazioni improvvise, o meglio delle liberazioni provvisorie, liberazioni che sono trucchi del demonio che ha la speranza ritirandosi che la persona cessi di avere un ritmo di vita veramente cristiano. Tuttavia in genere quando c’è stata un liberazione provvisoria è sempre più facile arrivare ad una liberazione completa.
Sono utili le opere di carità.
Ho avuto anche casi di persone che si sono liberate da sole con la preghiera e con il digiuno, come in quell’episodio che leggiamo nel Vangelo del giovane ai piedi del Tabor che gli apostoli, nove apostoli, non riescono a liberare. Quando chiedono a Gesù perché non ci siano riusciti, Egli risponde “Certi generi di demoni si cacciano solo con la preghiera e con il digiuno”. Quasi a dire in questi casi l’esorcismo non ha potere. Si tratta di tari casi, ma possibili.
E’ necessario rimuovere gli ostacoli che possono esserci. Se uno vive con in stato di peccato allora qui è logico. Mettiamo che uno convive, che non ha una vita di coppia regolare. Qui bisogna necessariamente regolarizzare le cose, perché non è possibile liberare una persona che viva in uno stato di peccato, di lontananza da Dio, un’altra condizione che noi esorcisti abbiamo trovato è il perdono di cuore, che non ci sia rancore. Insisto su quel perdono che ci dice il Vangelo: “perdonare i propri nemici”. Nel caso di mali di carattere malefico i nemici sono quelle persone che hanno fatto il maleficio, che sono state la causa di questo male. Perdonarli di cuore, magari anche pregare per loro, non provare nessun risentimento, anche se sono delle persone che continuano a fare del male. Non avere rancore verso queste persone.

Tra gli effetti dell’esorcismo dobbiamo mettere la guarigione di certi mali che sono stati curati dai medici senza alcun effetto, poiché il demonio ha il potere di dare delle malattie. Nel Vangelo abbiamo l’esempio di quella donna curva (forse una deformazione alla spina dorsale), Gesù la guarisce liberandola dal demonio. Agli occhi della gente è un male fisico, ed invece Gesù ha visto che era causato dal demonio. Gesù aveva guarito un sordomuto posseduto da un demonio. Il Vangelo è molto preciso nel distinguere i malati dagli indemoniati. Quando Gesù guarisce da una malattia o quando guarisce da un demonio, ma è anche possibile che la liberazione da un demonio comporti anche una guarigione da un mali che sembravano mali di carattere naturale.

Quali sono i malati più gravi?

Nei casi che ho avuto io, i casi che ho avuto sono quelli di persone che avevano ricevuto malefici fatti ad esempio in Brasile, anche nel resto dell’America Latina (e in altre parti del mondo), ma il Brasile è il regno della macumba e del vodoo che sono forme di magia fortissime. Come pure ho avuto a che fare con persone che avevano ricevuto malefici da stregoni africani. Questi casi li ho trovati molto duri, lentissimi alla guarigione, i pazienti manifestavano reazioni molto forti durante gli esorcismi.

Chi sono i più colpiti?

Non esito a dire i giovani. Basti pensare alle cause colpevoli per cui uno può aprire le porre al demonio, oggi che tanti giovani sono demotivati e non hanno più ideali forti di vita, ecco che allora sono posti dinnanzi ad esperienze disastrose quando si dedicano all’occultismo. E le tre forme principali di occultismo sono:

la magia, le sedute spiritiche, il satanismo.

E allora ecco che i giovani sono esposti a queste esperienze che aprono la porta alla possibilità di influenze o possessione malefica. Diciamo pure che anche i bambini possono essere colpiti, perché sono più deboli e anche quando vengono adulti che manifestano reazioni molto forti, si viene generalmente a scoprire che il male è iniziato in loro quando erano bambini. Poi ci sono certe età in cui uno è più vulnerabile 14/16 anni, 18/20 anni. Naturalmente si tratta sempre di casi rari. Anche perché quando uno va da un mago o da un cartomante, il minimo che si sente dire è “Ti han fatto una fattura” e allora una va via con la paura di aver ricevuto un maleficio ed invece non ha ricevuto niente.

Le donne sono più vulnerabili alla possessione?

Una ragione convincente non c’è, ci sono vari motivi. La donna è più disponibile ad avvicinare dei sacerdoti se hanno dei disturbi. Ci sono degli uomini che dinanzi a disturbi (anche malefici) mai avvicinerebbero un sacerdote, perché anticlericali o per motivi di convinzioni personali. Le donne sono più numerose degli uomini. Un altro motivo che ritengo giusto è che l’odio di satana contro la donna è maggiore perché ha l’odio contro Maria Santissima. Attacca più facilmente la donna perché attraverso la donna arriva all’uomo (com’è accaduto nel peccato originale). E’ dimostrato che vi sono più donne disponibili alla conversione che uomini. Mi è capitato di aver incontrato uomini con gravi forme di possessioni, ma che non hanno accettato di cambiare vita, decidendo di continuare a vivere nell’ateismo, in una vita matrimoniale disordinata, e non ne hanno voluto sapere di convertirsi e di vivere una vita in grazia di Dio.
Certamente la guarigione da questo male richiede tanta intensità di vita di preghiera.

Siamo molto attaccati alla terra dunque ci stupisce questa lentezza delle liberazioni. Non pensiamo che il Signore che guada la vita eterna, che guarda l’aldilà che ha la visione della nostra vita , totale non quei pochi anni che viviamo su questa terra, ma tutta l’eternità in cui vivremo, delle volte accetta, consente che ci si una certa lunghezza prima di giungere alla liberazione proprio per permettere alle persone di diventare abituali nella vita in grazia, nella vita di preghiera, nella vita di accostamento ai sacramenti.

Da parte sua l’esorcista non i stancherà mai di insistere su queste espressioni. Certe volte l’esorcista utilizzerà delle espressioni per stuzzicare il demonio, delle volte è utile. Per esempio per alcuni è insopportabile, durante l’esorcismo, essere aspersi con acqua benedetta, sembra quasi che bruci, per altri è insopportabile il soffio dell’esorcista sul viso, Tertulliano stesso diceva “Noi cacciamo il demonio col soffio della nostra bocca”. Quindi andiamo all’età patristica. Altre volte non resistono al crocifisso, ad un’immagine sacra, alla corona del rosario, al suono dell’organo, alla musica sacra, al canto gregoriano. Sono mezzi ausiliari.

Il demonio come si comporta nel corso dell’esorcismo?

Soffre e fa soffrire. Un giorno p. Candido aveva chiesto ad un demonio se nell’inferno c’era un fuoco e se c’era un fuoco che brucia per bene e il demonio gli ha risposto: “se tu sapessi quale fuoco sei tu per me, non mi faresti questa domanda”. Certo non si tratta di un fuoco terrestre, c’è un fuoco nell’inferno, ma non è un fuoco materiale, però vediamo come il demonio brucia a contatto con le cose sacre. Anche a me è capitato di sentire dal demonio durante l’esorcismo che soffre più durante la preghiera che all’inferno e allora dico “perché non vai all’inferno, tanto più che fai soffrire questa persona e più paghi le sofferenze che rechi a questa persona con un aumento di pena eterna e quindi hai tutto l’interesse ad andare via da questa persona” e mi sono sentito rispondere dal demonio “ non me ne importa niente”. Non gliene importa niente che le sue sofferenze eterne aumentino, importa solo far soffrire la persona. Voi vedete tutta la perfidia diabolica, senza alcun vantaggio, anzi con danno personale il demonio fa di tutto per far soffrire per il gusto di far soffrire.

I nomi stessi dei demoni come per gli angeli indicano la loro funzione, di per se i demoni non hanno nomi, dico che hanno ancora il rango che avevano da angeli. Angeli, arcangeli, troni, dominazioni, potestà, cherubini, serafini, naturalmente quelli che erano più in alto nella gerarchia angelica in Cielo sono più in basso nell’inferno, come non c’è dubbio che satana è quello che è stato a capo della ribellione a Dio ed è quello che ha maggiori sofferenze di tutti, anche se è quello che comanda gli altri demoni. I demoni sono legati da una gerarchia ferrea, a cui ubbidiscono. Non è certo una ubbidienza d’amore quanto piuttosto un’ubbidienza di disperazione, è un’ubbidienza forzata, alla quale non possono disubbidire. Varie volte mi sono sentito dire dai demoni: “io non posso uscire perché c’è satana che me l’impedisce”, rispondo: “ Ma come, tu devi obbedire a satana?”. Stanno zitti o alle volte insistono nel dire “è lui che me lo proibisce” come cercano di dire “è lui che stabilisce il tempo che debbo rimanere qui” ed io rispondo “No è Gesù cristo, è lui che fissa i termini” ed essi rispondono “no, no, è il mio signore, non il tuo”. Ecco, vogliono far passare satana come più forte di Dio.

I loro nomi.

Alle volte sono nomi biblici o dati dalla tradizione biblica, satana, lucifero, belzebub, asmodeo, meridiano, zabulon ecco e allora sono demoni molto forti. Altre volte hanno dei nomi che indicano direttamente lo scopo che si prefiggono, distruzione, perdizione, rovina, oppure indicano singoli mali: insonnia, terrore, discordia, invidia, gelosia, lussuria. Noi chiediamo il nome ai demoni e di demoni fanno molta fatica a rivelare i loro nomi, perché rivelare i loro nomi è già un segno di sconfitta, un segno di debolezza. Quando c’è la possessione diabolica noi chiediamo il nome, come ha fatto Gesù con l’indemoniato di Gerasa. Gli ha chiesto come ti chiami ed egli ha risposto “legione perché siamo in molti”. Anch’io ho avuto una volta una persona posseduta che alla domanda come ti chiami rispondeva “legioni, legioni, legioni”. Quando escono da un anima il più delle volte sono destinati all’inferno. Voglio sfatare una paura che alcuni hanno. La paura che il demonio possa passare a terzi specie se partecipano alle preghiere di liberazione, al tenere strette le persone etc.. No, il demonio non passa da una persona all’altra. Quando escono da un’anima generalmente sono destinati all’inferno, qualche volta possono dire che vanno nel deserto. Abbiamo nel libro di Tobia il caso di asmodeo che viene incatenato nel deserto dall’Arcangelo Raffaele. Io li obbligo sempre ad andare ai piedi della croce per ricevere la destinazione da Gesù Cristo unico giudice. Il Padre ha dato al Figlio ogni potere di Giudizio.
Li obbligo sempre con questa frase: “vai ai piedi della Croce e sarà Cristo Signore a darti la destinazione”.

Non esistono due casi uguali, per cui caso per caso bisogna che l’esorcista si adatti e si comporti in conformità al caso che hanno davanti.

DOMANDE (TELEFONATE)

Come combattere le tentazioni?

Sant’Agostino ci dice “non mi venire a dire che il tuo cuore è puro quando i tuoi occhi non sono puri”. Importantissimo ciò che vediamo, ciò che leggiamo. Il demonio un giorno mi diceva “noi entriamo dagli occhi”, quando gli chiedevo perché fosse così sensibile quando tocco gli occhi delle persone disse “perché noi entriamo da lì”. Entrano dai sensi.
Dal momento che la nostra vigilanza, la nostra mortificazione non basta il Vangelo ci suggerisce “vigilate e pregate per non cadere in tentazione”. La continua preghiera. La tentazione sta dietro l’angolo. Finché siamo su questa terra saremo sempre tentati, perché la vita presente è una prova di fedeltà a Dio. Per cui non esiste il momento in cui possiamo abbassare la guardia, come non esiste il momento in cui il demonio non ci tenti o si scoraggi di farlo visto la sua resistenza a lui. Ci proverà fino alla fine. Il vigilate e il pregate perché senza la grazia di Dio è impossibile resistere alla tentazioni.

E’ vero che le divinità antiche o gli idoli sono in realtà dei demoni utilizzati da satana per sviare l’uomo?

Potrebbe essere vero. Il demonio si serve degli idoli per compiere le sue azioni. Gli idoli che Dante chiama “dei falsi e bugiardi” in realtà sono niente. Abbiamo in mente quel salmo che dice: “Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchie e non odono” o altri passi in cui si deride l’uomo che fabbrica da se gli idoli e poi adora ciò che ha costruito. Il demonio può anche servirsi degli idoli per allontanare l’uomo da Dio, per tentare l’uomo e condurlo al peccato. Abbiamo presente certi idoli, certi dei, pensate a Venere o Diana degli Efesini che aveva delle sacerdotesse consacrate a lei che facevano la prostituzione sacra. Guardate che assurdità quella di mettere il sacro con la prostituzione. Qui vedete chiaramente come il demonio si serviva di certi idoli e di certe credenze per portare l’uomo al peccato.

Si può recitare l’Esorcismo di Leone XIII in forma personale?

La preghiera tradotta in italiano è in realtà un rifacimento, incompleto, di fatto è una preghiera di liberazione che può esser fatto liberamente. Il vero rituale di Leone XIII può esser detto solo da un sacerdote con il mandato del vescovo.

Io ricordo che anni fa quando di esorcisti ce n’erano ben pochi e si parlava poco di esorcismi, uno dei rari esorcisti p. Candido, interrogando il demonio e dicendogli “Bhè tu ormai di persone non ne possiedi più, non ci sono più indemoniati, specie poi qui in terra cristiana dove tutti sono battezzati” e il demonio gli rispose “Questo lo dici tu, se tu sapessi quanti ce ne sono a Santa Maria della pietà a Monte Mario (un famoso manicomio romano). Se tu sapessi quanti ce ne sono nei manicomi”. Bhè parola del demonio, sappiamo che il demonio è bugiardo dunque sono affermazioni da prendere con beneficio di inventario, però è un fatto che però leggiamo nella vita di un grande santo da cui ho preso le mosse, Francesco Palau. Lui aveva messo su una casa con l’aiuto di persone caritatevoli in cui ospitava persone malate psichicamente e le esorcizzava tutte. Quelle che erano possedute guarivano e andavano via contenti e felici, guariti, quelli che erano malati di mente rimanevano nella struttura e venivano curati dai medici. Francesco Palau era un carmelitano spagnolo beatificato da Giovanni Paolo II da cui ho preso molto di esempi per continuare nella mia opera. Vedete come è possibile che un male malefico venga confuso con un male psichico. Il più delle volte si tratta di mali psichici, ma in alcuni casi può trattarsi di mali malefici. La possibilità c’è.

Che si deve fare se si è costretti a vivere con persone che maltrattano e fanno del male?

Per prima cosa non bisogna mai farsi suggestionare, il Signore dona una forza maggiore di qualsiasi male.
La suggestione accentua gli influssi negativi.

Si deve prestare attenzione a comprare oggetti nei negozi di persone che si sospetta possano fare del male?

Attenzione a non avere il sospetto della minima cosa. Se si compra un oggetto in un negozio e si hanno dei dubbi, tuttalpiù lo si faccia benedire, ma se ci sono dubbi fondati. Non dobbiamo vivere di paure, quando si vive in grazia di Dio. Confidiamo nella protezione del Signore, nella protezione di Dio, altrimenti non si vivrebbe più.

Padre Pio era molto rigido quando una ragazza andava a dirgli “sono fidanzata, ci vogliamo bene, mi rispetta, ma lui non è praticante” P. Pio era rigidissimo nel dire “Lascialo. Come vuoi fare a costruire una famiglia cristiana se i genitori non sono tutti e due credenti e praticanti”.


Con le foto si può fare del male alle persone?

Il male foto o non foto si può fare se uno invoca satana e vuole fare della perfidia su una persona. Non è detto però che il male arrivi. E’ indifferente che ci sia o non ci sia la foto. La foto ricorda la persona, per cui molti maghi, cartomanti, si fanno dare le fotografie, anche dicendo per farci magia bianca (che è sempre magia nera poiché ricorso ai demoni).

Per fare i malefici sono necessarie le foto?

No, non sono necessarie le foto.

Il testo che segue è la trascrizione parziale di una puntata della trasmissione "Racconti di un esorcista" condotta da Padre Gabriele Amorth su Radio Maria e andata in onda il 14 settembre 2005.

di padre Gabriele Amorth

Crocifissi, immaginette, medaglie.

Porta fortuna non esistono, è solo superstizione pensare che un ferro di cavallo o un cornetto o un medaglione possano portare fortuna. Mentre esistono quando vengono portati con fede oggetti che sono di protezione, ecco perché fanno bene le persone ad avere al collo un’immagine sacra sia nascosta sotto le magliette sia anche visibile, secondo il gusto di ciascuno, oltre a tutto quando è visibile è anche una testimonianza.

Anche la benedizione degli oggetti sacri contiene due concetti:

1) che il Signore benedicendo quell’oggetto ci faccia imitare la figura che rappresenta

2) che ci conceda la protezione dalla figura che vi è rappresentata.

Quali sono gli oggetti più diffusi?

Pensiamo alla Medaglia Miracolosa coniata in seguito alle apparizioni della Vergine Maria a Santa Caterina Labourè a Rue de Bac. La Madonna mostrò alla santa come doveva essere coniata la medaglia: da una parte l’immagine dell’Immacolata con la scritta intorno “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te”, e sul retro una grande M che racchiudeva i due cuori, quello di Gesù e quello di Maria. Notate l’anticipo di questa medaglia che è veramente, non un amuleto, ma una medaglia che ha detto una parola nuova per cui ne sono state diffuse milioni e milioni di copie, di esemplari. Da una parte, come abbiamo detto, la scritta O Maria concepita senza peccato, si era nel 1830 e Caterina Labourè non conosceva il dogma dell’Immacolata che non era stato ancora pronunciato.
Nel retro i due cuori abbinati di Maria e di Gesù, non era ancora accaduto ciò che avverrà a Fatima nel 1917 quando la Madonna disse: “Il Signore vuole che il mio cuore sia onorato insieme al Suo”. Abbinate il cuore di Maria e il cuore di Gesù. Quando noi ci poniamo ai piedi della Croce vediamo quel colpo di lancia che trafigge il cuore di Gesù, noi vediamo quella colata di Acqua e sangue, simboli dei due principali sacramenti (battesimo e eucaristia). Gesù ci mostra il suo cuore, vuole che adoriamo il Suo cuore. E Maria santissima che ha visto tutto e ha sentito nel suo cuore la trafittura che gli aveva preannunciato Simeone “Una spada trafiggerà la tua anima”. Quindi possiamo dire che anche dal suo cuore sono scese lacrime di sangue invisibili. Anche il suo cuore è stato trafitto, e anche il suo cuore si è mostrato a noi come oggetto di devozione per l’amore misericordioso che ha verso di noi.

Famoso lo scapolare del Carmine. Sapete che prima era una mantellina, poi si è ridotta allo scapolare che poi si è ridotto anche ad una semplice medaglia. Tale medaglia è segno di consacrazione e appartenenza a Maria. Un valore profondo di appartenenza a Maria e dunque di volere piacere a Lei di fare tutto sotto la sua protezione, sotto il suo suggerimento.

Un'altra medaglia oggi molto diffusa è quella di San Benedetto. Sono anche molto diffusi ed in varie dimensioni i crocifissi con innestata la medaglia di San Benedetto. La medaglia di San benedetto è una medaglia che è sempre stata considerata molto potente contro il demonio. Ed una parte di essa ha delle scritte tutte contro il demonio.
Vattene indietro satana, non mi attirare alle vanità, sono mali le tue bevande, bevi tu stesso i tuoi veleni.
Nell’altra facciata c’è l’immagine di San Benedetto in piedi davanti l’altare dove muore secondo la tradizione dopo aver ricevuto l’Eucaristia e c’è una scritta in cui ci si raccomanda “Ci aiuti con la tua presenza nella nostra morte”. Per cui la medaglia di S.Benedetto da una parte ha un’efficacia di protezione contro il demonio e dall’altra ha un’invocazione sulla buona morte.

Ci sono stante altre medaglie di santi, medaglie particolari..

In particolare queste medaglie sono utili e preziose se portate con fede addosso, ma sono altrettanto preziose anche nei luoghi, per proteggerli. E’ famoso il caso di San Bernardino da Siena che nelle sue prediche lasciava sempre una tradizione, che nel trave d’ingresso dell’abitazione ci fosse la sigla “Jesus Hominum Salvator” Gesù Salvatore degli uomini, JHS. E’ il grande apostolo del nome di Gesù, che col nome di Gesù convertiva le folle e predicava. E’ bene che sulle porte di casa o esternamente o anche internamente che ci sia un’immagine sacra, di buon gusto, un crocifisso un’immagine della Madonna, così come nelle camere, specialmente nelle camere da letto. Che ci siano nelle case immagini sacre. Certe volte vado a benedire le case, ci sono dei cartelloni, specie nelle camere dei ragazzi che non hanno proprio niente di sacro, non hanno niente che invitino a pensieri buoni e di carattere spirituale, e che possano ottenere una protezione particolare. Quando si usano questi mezzi con fede, allora questi mezzi sono efficaci per difenderci dal maligno e dal male.

[...] E’ un tema che tratto con una certa esitazione, con una certa paura, perché ci sono [in talune persone] tante paure [...], tante suggestioni, per cui ho paura che nella mia trattazione invece di fare del bene io possa essere uno strumento che inviti ad avere delle paure che sono assolutamente ingiustificate.

Diciamo subito che nella Bibbia non troviamo nessun esempio di benedizioni alle case [...]. Anche il rituale vecchio non conteneva nulla che riguardasse l’esorcismo alle case. Mentre il nuovo rituale ha un’appendice in cui riporta preghiere ed esorcismi in circostanze particolari, una cosa molto modesta, molto breve, però che c’è.

Fatti di carattere naturale e autosuggestione

E’ tanto facile cadere in suggestioni, è tanto facile cadere in fatti di carattere naturale. A San Giovanni Bosco capitò quell’episodio di una famiglia in cui si sentivano di notte, sopra la camera da letto, dei rumori strani. Il santo è andato su e, in sostanza, c’era una gallina che, chi sa come, era rimasta su nel solaio ed era quella che di notte procurava questi rumori.

Il più delle volte si tratta di fatti semplicemente naturali, quando non si tratta di pura e semplice suggestione. Quando invece si tratta di qualcosa di veramente serio, ecco che allora è necessaria la benedizione e qualche volta anche l’esorcismo. [...]

DOMANDE (TELEFONATE)

Stare alla larga dai sensitivi.

State alla larga dai sensitivi e dai falsi carismatici, da quelli che parlano con p.Pio che parlano con il Signore, che parlano con la Madonna e vi riferiscono immediatamente le risposte che danno alle loro domande. State alla larga da queste persone e fidatevi invece della preghiera, dei sacramenti, dei sacerdoti e di quello che vi insegna la Chiesa.

Il valore del pregare con i propri figli.

E’ importantissimo che i genitori si abituino a recitare le preghiere, specie le preghiere del mattino e della sera, magari fare solo il degno della croce prima dei pasti, che si abituino a pregare insieme ai propri bambini, finché sono piccoli. Di modo che i bambini crescano pregando con papà e mamma. Quando si presentano quei casi , e purtroppo sono tanti, in cui le mamme dicono “Mio figlio a 13/15 anni non va più in Chiesa” rispondo: “Per forza, non è stato abituato a pregare fin da bambino, non è stato abituato a pregare con i genitori, non è stato abituato a vedere che la preghiera è qualcosa per adulti”. […]

Il testo che segue è la trascrizione parziale di una puntata della trasmissione "Racconti di un esorcista" condotta da Padre Gabriele Amorth su Radio Maria e andata in onda il 13/06/2005.

di padre Gabriele Amorth

Si pone la domanda come ci si libera, come ci si salva come ci si difende dal demonio, Paolo VI rispondeva “Tutto ciò che ci difende dal peccato ci difende dal demonio” La lotta contro il peccato è il primo principale mezzo di lotta contro il demonio. Oltre al sacramentale dell’esorcismo che può essere amministrato solo dai vescovi o dai sacerdoti autorizzati dal loro vescovo possono esserci anche dei carismi particolari. Il mio grande maestro p.Candido aveva tanti carismi particolari per esempio quello di fare una diagnosi anche solo guardando una fotografia. Pensate l’importanza delle semplici preghiere quando le si recita con fede. Vorrei dire la santità.

L’esorcismo di Sant’Antonio incluso nel Rituale è brevissimo: Ecce crucem Domini: fugite, partes adversae; vicit leo de tribu Juda; radix David.

Santa Caterina da Siena non diceva preghiere particolari, ma cacciava i demoni perché era Santa. Padre Pio non è mai stato autorizzato a fare esorcismi però quando arrivavano persone indemoniate faceva preghiere di liberazione con efficacia che dipendevano dalla sua santità. So di un caso che mi è stato raccontato in cui gli è bastata una sola parola. P.Pio si è rivolto all’indemoniato rivolgendosi al demonio e dicendogli “Vattene”.

Francesco Palau beatificato nell’88 aveva una casa in cui ospitava i malati mentali e li esorcizzava tutti. Quelli che erano indemoniati guarivano e se ne andavano via felici e contenti quelli che erano matti venivano curati dal personale medico.

E’ possibile una collaborazione tra psichiatri ed esorcisti?

Decisamente si, poiché il fine è la guarigione. In casi difficili occorre una diagnosi fatta in equipe. Gli esorcisti si fanno sempre aiutare dagli psichiatri. E aggiungo anche che in qualche caso in cui è lo psichiatra che manda dall’esorcista. Di fatto noi ci facciamo aiutare e la Chiesa da sempre ha messo in guardia gli esorcisti dal distinguere i mali malefici dai mali psichici. Quando nel concilio di Rennes 1583 fu riaffermata questa definizione “Stiano attenti gli esorcisti nel distinguere i mali malefici dai mali psichici” la psichiatria non esisteva affatto.
La scienza umana si accorge dei suoi limiti, dopo quei boom in cui si credeva perfino di cancellare la fede. Oggi la scienza è tornata ad essere più umile e a vedere i suoi limiti. Ci sono fatti non controllabili. Un fatto nuovo è che quel grande dizionario di Psichiatria americano il DSMIV per la prima volta cosa che non sarebbe stata immaginabile nei tempi passati parla anche di possessione da uno spirito. Per poter collaborare non è necessario che lo psichiatra sia credente, l’importante è che abbia il senso del limite della scienza di fronte a fatti inspiegabili che non possono essere classificati dalla scienza medica. A Mixer il prof. Servadio dichiarò “Io di fronte a certi casi li mando dall’esorcista”.

Si arriva alla certezza?

Quasi sempre.

Non basta che non ci sia una diagnosi precisa su una persona malata o disturbata, non basta che le medicine non riescano a guarire perché ci si rivolga ad un esorcista. L’esorcista ha bisogno di segni positivi di una presenza malefica.

Non bastano le impossibilità di cure, servono segni di sospetto per procedere all’esorcismo che ha prima di tutto uno scopo di carattere diagnostico. Quali sono a questi segni.

Sintomi di sospetto che messi insieme autorizzano l’esorcista a procedere.

1) Chiedo le cartelle cliniche e i pareri dei medici (generalmente i pazienti prima di rivolgersi agli esorcisti si rivolgono ai medici). Il paziente presenta fenomeni atipici, impossibilità di fare delle diagnosi. In 4 cliniche diverse si ricevono 4 diagnosi diverse, può dipendere da tantissimi fattori, anche perché ci sono diverse scuole psichiatriche. Anche gli esorcisti per saper leggere le diagnosi degli psichiatri hanno bisogno di uno psichiatro. Le medicine che hanno un effetto contrario (uno che prende sonniferi o calmanti e ha effetti contrari), anche questo fatto può essere spiegato in termini naturali, dunque non basta.

2) Chiedo come si manifestano i disturbi, chiedo se ci sono delle anomalie. Giovani che si sono trovati improvvisamente nell’incapacità di studiare. Mi ricordo di una sposa alla quale veniva un tremito alle gambe da far tremare tutto il letto e il marito si è insospettito che potesse esserci qualcosa di malefico poiché notava che il tremito cessava con la preghiera e sprizzando le gambe della moglie con acqua benedetta. Potrebbe anche esserci una forza sovrumana, il parlare lingue sconosciute. Il più delle volte questi fenomeni si manifestano solo durante l’esorcismo. Anche questi fenomeni possono avere spiegazioni naturali, di per se non bastano a dire qui c’è la presenza del demonio.

3) Chiedo se ci sono fatti strani nella persona. Ad esempio se la persona quando è sola ha la sensazione di sentirsi osservata di sentirsi fissata di sentirsi toccata, se sente delle voci, se ha sogni d’incubo. Gli incubi possono dipendere da tanti fattori, ma possono avere delle interpretazioni particolari. Mettiamo: un ragazzo mi dice di avere sogni d’incubo e gli chiedo quante ore passa davanti la televisione a guardare film dell’orrore, i sogni d’incubo possono venire da lì. Se invece mi dice che i sogni d’incubo sono iniziati a venirgli dopo aver partecipato a sedute spiritiche notiamo che c’è una correlazione. Se ci sono segni particolari nella casa, rumori, botti, scricchiolii, porte e finestre che si aprono, lampade che dondolano, lampade che scoppiano, oggetti che si spostano o che spariscono, che ricompaiono o a volte non ricompaiono mai più, o riappaiono nei luoghi più impensati, elettrodomestici che si accendono da soli. Se ci sono odori particolari, per esempio odore di bruciato, di sterco, di zolfo, di carne putrefatta e chiedo se lo sente solo una persona particolare o tutti i presenti. Se ci sono invasioni di animaletti inspiegabili da cui non ci si riesce a liberare.

4) Chiedo se c’è una causa iniziale ossia se l’inizio dei disturbi p ricollegabile a una di quelle 4 cause da cui dipendono i mali malefici. A) permissione divina b) frequenza di luoghi o persone malefiche c) indurimento a molteplici forme di peccato d) mali malefici. Se c’è una causa iniziale che è una di queste cause. Una mamma mi porta una figlia “Mia figlia non dorme più da quando ha fatto in casa con delle amichette una seduta spirititca” può essere un dato significativo, può essere l’effetto di uno shock.

5) Chiedo se c’è avversione al sacro. Può avere tanti gradi ed è importante la modalità poiché tutti questi sintomi possono avere dei significati naturali.
Il minimo grado, quando una persona se va in chiesa sbadiglia, cosa che non fa altrove. Erutti sempre collegati con la preghiera, tosse irrefrenabile, svenimenti, o impossibilità a stare in chiesa a pregare. Ci può essere una fobia agli ambienti chiusi o alla massa. Altre volte disturbi fisici collegati alla preghiera (blocco alle gambe o alla bocca). Sintomi deboli. Conosco una persona che quando si trova in chiesa deve sempre andare a messe poco frequentate e camminare su e giù in fondo alla chiesa poiché quando si mette in ginocchio o si mette a sedere casca addormentato, mentre invece con grande sforzo riesce a stare in chiesa se cammina. Altre reazioni più gravi. Reazioni al cospetto di immagini sacre o a preghiere che suscitano bestemmie, urla, un diventare furiosi essere portati a rompere o distruggere immagini o oggetti , la sensibilità se un acqua è benedetta o no. Un mamma faceva su consiglio del suo parroco faceva sempre la minestra con acqua benedetta. Tutti mangiavano con gusto, tranne la figliola con problemi spirituali che sembrava accorgersi, diceva “non mi va”. Quando c’è una reazione benedicendo la persona, pregando sulla persona, Ecco perché parlavo della lettera pastorale di Mons. Gemma vescovo di Isernia Venafro in cui istituendo dei gruppi di preghiera di liberazione sempre guidati da un sacerdote, lui diceva prima si faccia una lunga serie di preghiere di liberazione ed in base alle reazioni che si hanno, ci si rende conto se c’è bisogno o no di esorcismi. Aggiungo anche la possibilità che può essere una denuncia di una presenza. Il contatto con certi oggetti tipo reliquie o a Sarsina il collare di San Vicinio. Certi luoghi in passato erano famosi per la liberazione delle persone possedute o che avevano mali malefici, ad esempio il santuario di Caravaggio (in lomabardia), la grotta di San Michele nel Gargano, Lourdes, l’uso di sacramentali tipo acqua benedetta, sale e olio esorcizzati. Sintomi collegati ad una modalità particolare, altrimenti tutti i sintomi possono avere una spiegazione naturale.

E’ importante la reazione della persona durante l’esorcismo. E’ importante l’effetto che l’esorcismo può produrre, è importante seguire il variare dei sintomi nella persona procedendo negli esorcismi. Tante persone credono se hanno un male di carattere malefico (ammesso che ci sia) pensano che si torni a casa guariti dopo essere andati dall’esorcista, ecco il motivo di alcuni rifiuti. A quanti telefonano rispondo “Gli esorcisti quando servono vanno trovati vicini, rivolgetevi al vescovo”. I sacerdoti non sanno quali sono gli esorcisti della loro diocesi. Alcuni vescovi non nominano esorcisti a tempo pieno con un mandato largo, e facoltizzano sacerdoti ad esorcizzare caso per caso (a seconda della necessità).
Alle volte può accadere che già dal primo esorcismo, vedo che non c’è nessun motivo di sospetto di un male malefico allora dico in tono scherzoso “Lei non ha niente di malefico se ha qualche disturbo cerchi un buon veterinario”.

E’ meglio stare bene, ma se dovessi scegliere tra un male naturale anche grave e un male di carattere malefico è un male minore quello di carattere naturale.

Non mi accontento di un solo esorcismo anche se ci sono delle reazioni evidenti per capire se ci sia una presenza demoniaca perché guardo anche l’effetto che questo esorcismo fa, alle volte la persona il primo giorno i primi giorni dopo l’esorcismo sta peggio, perché il male ha bisogno prima di uscire fuori tutto. Prima il demonio sta nascosto cerca di non farsi scoprire per poter rimanere lì. Poi un po’ per volta è costretto ad uscire all’aperto e il male un po’ per volta se ne va, alle volte anche di colpo perché qui chi comanda è lo Spirito Santo e giova molto la collaborazione delle persone. Sia della persona che ha il disturbo sia dei familiari sia degli amici. Un po’ di tempo fa ho seguito il caso di una ragazza fidanzata che aveva già fissato il giorno del matrimonio, l’ho trovata in condizioni pessime e le ho detto “Mi scuci ma del matrimonio non se ne parla”. Invece questa era una ragazza di grande preghiera era seguita da un gruppo di preghiera che si era impegnato così tanto a pregare per la liberazione di questa ragazza che si è liberata veramente più che in tempo per arrivare regolarmente al matrimonio sana e salva e ha proceduto bene. E’ necessario però che anche nel corso degli esorcismi la persona segua un cammino di preghiera, di sacramenti, di istruzione religiosa, sia lei sia chi la segue, sia i familiari, sia i parenti e vi dico schietto., tante volte davanti a casi di sofferenze così grandi davanti a cui ci si sarebbe chiesto il perché, io ho visto famiglie e gruppi di famiglie che erano lontane da ogni pratica religiosa e che sono tornati alle pratiche religiose fervorose e ad un’istruzione religiosa profonda proprio perché un loro familiare è stato colpito da un male di questo tipo.

Domande rivolte dagli psichiatri.

Si giunge sempre alla certezza?

Quasi sempre. Le preghiere non fanno mai danno, mentre le cure sbagliate molte volte fanno danno. Ho conosciuto tante persone che sono state incretinite e intossicate da un eccesso di farmaci, per es. psicofarmaci senza nessunissimo vantaggio. Mentre le preghiere mai fanno danno.

Può sbagliarsi un esorcista?

Si, anche un esorcista è una creatura umana, può sbagliare.

Si giunge sempre alla guarigione?

Quasi sempre.

Quanto tempo ci vuole?

A questa domanda è difficilissimo rispondere. Non siamo in grado di rispondere. Perché la guarigione dipende dal Signore non dall’esorcista. Possiamo dire che in linea id massima ci pare di notare che più è radicata o più è vecchio il disturbo e più è radicato e dunque più tempo ci vuole per sradicarlo. Più è grave e più, in genere, ci vuole più tempo per poterlo guarire.

Qual è l’ostacolo più grave alla liberazione?

E’ la passività delle persone. “Padre mi guarisca”. “Figliolo, io ti aiuto, ma occorre il tuo sforzo personale di preghiera, di fare una vita regolare. Senza il tuo sforzo personale io non concludo niente”. E’ un po come guarire dalla droga, non basta andare in una comunità terapeutica, se vedono che la persona non collabora, la mandano via. Poi guardo anche che non ci siano ostacoli alla grazia, dal momento che l’esorcismo è un opera di grazia, è il Signore che agisce, è un vero miracolo della grazia ogni guarigione. Quando una persona guarisce io dico sempre “Signore ti ringrazio, io non ho né arte ne parte”. San paolo direbbe: “Chi fa crescere è il Signore”. L’efficacia la da il Signore, la da la Grazia, e allora occorre che non vi siano ostacoli alla grazia e l’ostacolo più comune che vi può essere è il non perdono. Se in una persona ci sono dei risentimenti, dei rancori, questo è un impedimento alla guarigione, è un impedimento alla liberazione. E’ un impedimento alla liberazione se uno non persevera a vivere nello stato di grazia. P. Candido mi raccontò un episodio che anche per lui fu molto significativo stava esorcizzando da tempo un giovanottone grande e grosso ed un giorno mentre stava facendo quello che lei don Amorth chiama la lotta greco-romana, perché costui si ribellava con tutte le forze e non sapevo se vinceva lui o vincevo io, ad un certo punto per grazia divina lui è crollato ed io sono crollato sopra di lui e per qualche secondo son rimasto lì e se uno entrava non sapeva chi era l’indemoniato e chi era l’esorcista. Poi a Dio piacendo mi sono sollevato, ho portato a termine l’esorcismo e poi p.Pio mi mandò a dire: “non perda tempo padre con quella persona, perché è inutile”.

Fenomeni di glossolalia, lievitazione, forza sovrumana, conoscenza di cose occulte, sono fenomeni di cui ci parla anche Young.

Si, sono fenomeni che anche chi studia un po’ di parapsicologia conosce, ma cambia la modalità che ci aiuta a comprendere se questi fenomeni sono di carattere naturale o sovrannaturale. Nella Bibbia abbiamo esempi significativi. Mosè nel nome di Dio compie le stesse cose che i maghi egiziani con la forza del diavolo compiono davanti al faraone. L’azione è identica, ma la modalità è nettamente diversa.

Caro padre, lei ha detto tante cose, ma uno come me (n.d.r. uno psichiatra) può non credere a niente di quello che ha detto lei?

Si, è liberissimo di non credere a niente però io le rispondo con un episodio. Padre Candido mandò una volta una studentessa universitaria, studiava medicina. La mandò da uno psichiatra dopo avergli telefonato (conosceva bene il suo psichiatra) perché gli pareva che questa ragazza oltre ad una sicura possessione diabolica avesse anche dei mali di natura psichica. Notate che è possibile anche questo. Che in una stessa persona coesistano mali di natura diabolica e mali di natura psichica per cui si richieda la cura psichiatrica e la preghiera dell’esorcista. Questa ragazza va dallo psichiatra. Questo psichiatra aveva un tavolo per cui c’era una certa distanza tra il medico seduto sulla sua poltrona e la ragazza seduta sulla sua sedia. Qualche domanda. Dopo l’interrogatorio lo pishciatra ha detto: “senta signorina, lei deve prendere queste medicine”, aveva davanti a se il suo prontuario e ha incominciato a scrivere sul suo prontuario. Ad un certo punto la ragazza senza spostare la schiena dalla sedia ha allungato il braccio che è diventato, lungo, lungo, lungo. Il medico si è visto la mano sotto il muso mentre scriveva, che ha preso il foglio su cui stava scrivendo la ricetta, l’ha accartocciata e ‘ha buttata dal cestino e una voce maschile che usciva dalla ragazza diceva: “ non sono cose per me”. Ha preso una tale paura che non ha voluto più sapere niente né di quella ragazza né di nessun altra persona mandata da p. Candido. Perché certe cose dette si può non crederci, altre cose quando si vedono e si vivono è impossibile non crederle.

Che interesse ha il demonio a possedere una persona?

E’ la sua perfidia. E’ il mostrare la sua potenza, per dimostrare che è più forte di Dio.

Può il demonio dare dei mali, dei doni, dei poteri?

Si noi li chiamiamo mali diabolici.

Ci può essere contrasto tra esorcista e psichiatra?

No, io non l’ho mai avuti. L’esorcista deve stare al posto suo. Se gli esorcismi hanno effetto sulla persona è il medico stesso che se ne accorge, anche se non sa che il paziente si sta sottoponendo ad esorcismi. Non ci può essere contrasto tra psichiatra e de esorcista.

DOMANDE (TELEFONATE)

Molte volte il demonio fa di tutto per nascondersi. Può venire che ai primi esorcismi le reazioni siano molto piccole, può succedere che più si prosegue più le reazioni diventano grandi. Quando uno si accorge che gli effetti dell’esorcismo producono delle sofferenze, bisogna ringraziare l’esorcista perché la preghiera sta facendo il suo effetto. Se gli esorcismi si protraggono nel tempo non pensiate come molti purtroppo che sia colpa dell’incapacità dell’esorcista, chi libera è il Signore, ringraziate il Signore di aver incontrato un esorcista che ha preso a cuore la vostra causa e che vi guiderà verso la guarigione.

Gli esorcisti più apprezzati mentre fanno esorcismi o hanno conventi di clausura che pregano mentre si fa la preghiera di esorcismo o gruppi di preghiera che pregano, anche se non sono presenti sul luogo non ha importanza. Tuttavia che ci sia qualcuno presente durante l’esorcismo è di grande importanza.


Il maligno può danneggiare delle persone che pregano per delle persone malate spiritualmente?

1) I mali di carattere malefico di per se non sono contagiosi. Ho seguito seguo tante famiglie in cui il marito la moglie hanno addirittura possessione di tipo diabolica e il coniuge non ne risente minimamente, i figli sono tutti sanissimi. In via normale tranne casi di gravità eccezionale, anche quando c’è il male più grande (la possessione diabolica) la persona è disturbata nei momenti di crisi, ma conduce e può condurre, anche se con più fatica, una vita normale.

2) Il demonio può cercare di distogliere dalla preghiera in generale e quindi anche di distogliere dalla preghiera fatta per una persona in particolare. Non bisogna cedere. Il demonio è uno sconfitto e quando ci rivolgiamo al Signore per ottenere un bene per un fratello/sorella, il Signore ci aiuta e dunque non ci viene fatto alcun male. Il demonio se può cerca tutti di distoglierci dalla preghiera, ma questo è indipendente dal fatto che si preghi per una persona con problemi spirituali.

Se in famiglia c’è una persona con una possessione, quando la persona è assente (non è in casa), lo spirito che possiede il familiare può fare dispetti ed infastidire?

No, se è solo la persona ad essere posseduta. Se invece c’è anche qualcosa legato all’ambiente allora si. Se avvengono fenomeni strani nella casa in presenza della persona allora occorre benedire e pregare per la liberazione del luogo, perché vuol dire che c’è qualcosa nella casa.

Come finiscono nei cuscini trecce, oggetti maleficati etc.?

Bisogna guardare le modalità. Il trovare questi oggetti nei cuscini (pezzi di ferro, grovigli di corone, animali vivi) se legato a situazioni che richiamano la presenza malefica sono una prova di un maleficio in atto. Sono frutti di maleficio, frutti di fatture, dunque si può dire con certezza che sono messi dai demoni. Ho visto dei legami di lana in forma di animali, legati così stretti che nessuna forza umana avrebbe potuto fare delle cose simili. Possono essere segni di maleficio, di fattura. Allora si benedice, si brucia, si prega e ci si difende usando i mezzi per liberarsi dal male.

Se una persona è credente, può essere soggetto a malefici?

E’ vero che in linea generale chi vive in grazia di Dio è protetto, è corazzato e anche se gli viene fatto del male non gli arriva. Io sono solito dire. Mi fanno una fattura (figuratevi quante ne fanno a noi esorcisti che diciamo ogni male verso stregoni, maghi e questa genia di persone), manca il CAP il codice di avviamento postale, quindi non mi arrivano. La prendo scherzosamente così. E’ sempre vero che sia così? E’ possibile che una persona buona, che vive in grazia di Dio gli possa arrivare? La possibilità c’è. Così come è possibile che una persona brava, buona, si ammali o venga uccisa da un killer. Così come è possibile che una persona paghi un killer per uccidere e Dio non è tenuto a salvarlo, così è possibile pagare uno stregone di quelli veramente legati con satana perché faccia un maleficio contro una persona e Dio non è tenuta ad impedirlo, anche se in linea di massima Dio lo impedisce. Su di una persona corazzata dalla grazia di Dio difficilmente un maleficio attecchirà, ma non è impossibile, come non è impossibile che un santo venga posseduta. Come è accaduto alla piccola araba che è stata beatificata da questo Papa, carmelitana, l’unica araba nell’albo dei santi, nata a pochi km da Nazareth, ha avuto vari periodi della sua vita in cui è stata posseduta dal demonio ed ha avuto la necessità di essere esorcizzata per essere liberata. E’ difficile, ma la possibilità c’è.

Nella lotta contro il demonio non si insiste mai abbastanza sui criteri da seguire. Quando si tratta dell’azione ordinaria del demonio, la tentazione, il vangelo stesso ci dice che i rimedi sono due: «Vigilate e pregate per non entrare in tentazione». Se si tratta dell’azione straordinaria del demonio, possessione o disturbi malefici, io metto all’ottavo posto il ricorso agli esorcismi, sia come efficacia sia come rimedio a cui ricorrere.

Questa è la mia successione:

1) vivere in grazia di Dio;
2) la confessione;
3) la Messa;
4) la comunione;
5) l’adorazione eucaristica;
6) ogni preghiera, soprattutto i salmi e il rosario;
7) le preghiere di liberazione;
8) gli esorcismi.

Naturalmente si vede la contemporaneità di questi mezzi di grazia e la diversa frequenza; ad esempio la preghiera, come successione di tempo, precede e accompagna tutto.

Gruppi Carismatici di Liberazione:

Tra i gruppi Carismatici che fanno preghiere di liberazione dagli spiriti maligni e da Satana con appunto il discernimento degli spiriti, segnaliamo il gruppo "Gesù Risorto" e "Comunità Maria" presenti in molte città italiane i cui siti web sono presenti nella pagina principale di questo sito alla voce "Gruppi di Liberazione", questi due gruppi in particolare sono molto potenti perchè durante gli incontri di preghiera ordinano con l'autorità di Gesù Cristo e con l'effusione dello Spirito Santo che hanno ricevuto a tutte le presenze del Maligno di andarsene con ottimi risultati di liberazione.

L'altro gruppo il "Rinnovamento nello Spirito Santo" con più sedi in tutte le città italiane, fanno canti di lode e adorazione e il "Canto in Lingue" (come anche i due gruppi precedenti) avendo benefici per i partecipanti soprattutto di guarigioni e secondariamente di liberazione.

Vi consigliamo di partecipare ai loro incontri di preghiera
e di beneficiare delle loro preghiere di guarigione e liberazione!


www.immaginisacre.org