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lunedì 17 agosto 2009

FINALMENTE SONO RIUSCITO A PARTECIPARE ALL'EVENTO DEGLI EVENTI : IL PALIO DI SIENA



Dai contradaioli che si radunano ciascuno nella propria contrada a parlare davanti ad una tavolata all'aperto facendo pronostici, alla sofferenza di coloro che, pur di assistere dai colonnini della piazza del Campo per essere in prima fila, sono già sul posto dalla mattina presto sotto il Sole (anche il sottoscritto...dalla mattina no ma dalle ore 15,00 si - NB), alle migliaia di turisti che si accalcano, al bellissimo corteggio storico con i suoi simboli allegorici e non, tutto questo e molto di più è il Palio. Nella contrada si nasce, si vive, ci si sposa, ci si aiuta e si finisce la vita. Il Palio non è solo una corsa, è un insieme di vita e di storia che continua tutto l'anno.
Soffre il pubblico in piazza al caldo torrido, soffrono i contradaioli per i propri colori, soffre il mossiere che deve gestire una mossa (la partenza - NB) spesso difficile ed infinita (come questa ultima) ma alla fine, come ho scritto su Facebook, il Palio ti rimane nel cuore e nell'anima.

Dal quotidiano locale LA NAZIONE del 17/08/09 :

Dopo trent'anni la nonna getta la cuffia. La Civetta vince il palio.

La Civetta ha vinto il Palio grazie ad Andrea Mari, detto Brio, che con Istriceddu ha levato la cuffia alla "nonna", ruolo che adesso passa alla Lupa. Era dal 4 luglio del 1979, e dunque da più di 30 anni, che la contrada del Castellare non riusciva a spuntarla sul tufo.

Siena, 17 agosto 2009 - La solita mossa infinita (70 minuti), piatta ed estenuante come un film di Kurosawa. Poi, quando il buio della sera si era oramai adagiato su Piazza del Campo, ricoprendola d’ombra, e la gente iniziava a levare i suoi buuu di protesta, il botto: un minuto e 15 secondi di adrenalina pura. Urla (stavolta di gradimento), emozioni concentrate ed esplosioni di palpito. Alla fine, per le vie di Siena fino al Duomo ad esultare e a levare inni di ringraziamento al Cielo, c’è andato il popolo della Civetta. A ragione. La Civetta, infatti, era la "nonna" del Palio. Dal 4 luglio del 1979 , e dunque da più di 30 anni, la contrada del Castellare non riusciva a spuntarla sul tufo. Per farla tornare a vincere 11.001 giorni dopo, c’è voluta una mossa snervante (talmente snervante da suscitare perfino le ire del sottosegretario Francesca Martini: "Un’ora e venti di stress per i cavalli per i fantini: dobbiamo riflettere"); i troppi errori di un mossiere, Giorgio Guglielmi di Vulci, che non è riuscito a gestirla; e un fantino che, invece, non ha sbagliato nulla.

No, Andrea Mari, detto Brio, senese di 32 anni, non ha sbagliato proprio niente. Chiamato a montare Istriceddu, un castrone baio di 6 anni, Brio è rimasto lucido per tutto il tempo infinito della mossa. Non si è rilassato un attimo. E quando Sgaibarre, chiamato a difendere i colori della Chiocciola, dopo 70 minuti di immobilismo renitente (e tre false partenze) ha finalmente deciso di entrare nei canapi di rincorsa, lui non ha fatto come l’Onda e la Pantera, rimaste sorprese e dunque fuorigioco da subito. No: Brio ha fatto scattare Istriceddu come una palla di obice trovandosi subito al comando. Tre giri di pista a testa alta, con la consapevolezza della propria forza e della propria fame di vittoria. Solo l’Aquila, con Luca Minisini detto Dè, ha provato a fermare la sua marcia trionfale. A metà del secondo giro sembrava quasi che il sorpasso fosse possibile. Ma un errore alla curva di San Martino ha fatto sbalzare di sella il De, lasciando il suo cavallo scosso a intralciare la corsa della Lupa, fin lì terza. A quel punto per la Civetta il gioco è stato fatto. Il ruolo di "Nonna" passa ora alla Lupa, che da 20 anni non trionfa sul bandierino. Auguri, ce n’è bisogno.

Al gran ballo dei debuttanti, dunque, l’ha spuntata un fantino al suo secondo palio vinto su 14 disputati, e un cavallo che di carriere a Siena ne aveva già corse due senza mai vincere. Già, il Gran Ballo dei Cavalli Debuttanti. Il Palio di Siena è una carriera anomala. Una corsa dove alla vigilia non ci deve essere un favorito certo. Qualcosa a metà fra lo spirito decoubertiano e l’ugualitarismo intransigente di Pol Pot. Se un cavallo negli anni dimostra di avere una marcia in più, invece di essere premiato, finisce a casa a vedersi la corsa in poltrona su Canale 3. E su ciò non si guarda in faccia a nessuno. Nemmeno se il proprietario dell’animale è il presidente del Monte dei Paschi. Il Palio è zona franca dalle raccomandazioni e dai potentati. Così, quest’anno, a godersi il pensionamento anticipato per manifesta superiorità, sono stati proprio il cavallo vincitore a luglio 2008 e 2009 Già del Menhir (di proprietà appunto del leader Mps Giuseppe Mussari) e Fedora Saura, esclusi alla vigilia dalla corsa perchè nettamente i più forti del campo. Sul tufo, alle 19 della sera di ieri, i cavalli esordienti erano dunque ben sei e gli altro quattro, compreso appunto Istriceddu, non avevano mai vinto una carriera.

Anche fra i fantini c’era del nuovo, con due esordi in Piazza: quello di Filuferro coi colori del Leocorno e quello del 21 enne Tremendo nella Torre. Per entrambi, un esordio senza infamia ma neppure lode. Se ne riparlerà.
Perchè il Palio è storia di cavalli e di fantini, di uomini e delle loro storie. E’ gara pura, è vita, non è spettacolo. Non a caso a nessuno qui importa granchè di chi viene a vedere la corsa
. Son passate inosservate le telecamere di James Bond, figurarsi se ieri qualcuno poteva scomporsi per Giuliano Amato, Guglielmo Epifani o per il regista Marco Bellocchio (che con Kurosawa a suo modo se la gioca). Con loro, fra gli ospiti c’era anche il principe olandese, Friso Van Oranje Nassau, che ha rinunciato all’asse ereditario, con tanto di moglie. Idem come sopra. Nessuno invece ha visto George Clooney con la di lui momentanea fidanzatina Elisabetta Canalis. Un boatos li avrebbe voluti in piazza nel pomeriggio. Nada de nada. Probabilmente sono rimasti dalle parti del lago di Como, fra bagni in piscina, notti galanti, gite in moto ai santuari e querele ai paparazzi. Tant’è.

Il Palio è festa toscana e, dunque, di antichi dissapori e antichissimi rancori. Così radicati al punto che il sindaco di Castelnuovo Berardenga, Roberto Bosi, alla vigilia di ferragosto aveva proposto di festeggiare i 750 anni della battaglia di Montaperti (quella in cui le truppe ghibelline di Siena massacrarono quelle guelfe di Firenze) con un palio straordinario nel 2010. "Di farne uno speciale non se ne parla neppure — ha tagliato corto il sindaco Cenni — Alla battaglia di Montaperti verrà però dedicato uno dei due palii del 2010". A dire: niente di straordinario, ma la memoria di quello schiaffo ai fiorentini non verrà certo dimenticato. Il culto della senesità contro lo spirito fiorentino. Non stupisca, dunque, se il giorno della presentazione del drappellone dipinto da Giuliano Ghelli, qualcuno abbia storto la bocca. Poteva piacere in una città che fa festa per Montaperti, un palio dipinto dal fiorentino Ghelli? Benedetti senesi, benedetti fiorentini, benedetti toscani. Benedetto Palio.

Stefano Cecchi




IL VIDEO : UNA CORSA AL CARDIOPALMA.




LINK DA NON PERDERE :
FOTO - Emozioni a Siena - Corteo Civetta e festeggiamenti
Link dei contradaioli : http://www.ilpaliodisiena.com/
Sito ufficiale : http://palio.comune.siena.it/main.asp?id=0


LINK DELLA CONTRADA DELLA CIVETTA, VINCITRICE PALIO 16/08/09 :
http://www.ilpaliodisiena.com/italia/siena/contrade/pagine/civetta1.htm

CIVETTA : INNO

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