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mercoledì 3 settembre 2008

L'esoterismo di un gruppo musicale entrato nella leggenda: I BEATLES

Paul McCartney, cantante famoso in tutto il mondo è davvero chi dice di essere? Questa è la domanda che suscita in noi uno dei più diffusi misteri della rete. Sono infatti una miriade i siti che su Internet offrono notizie circa i presunti misteri che avvolgono uno dei membri, e più in generale lo stesso gruppo dei Beatles. Il più famoso fra questi misteri riguarda proprio la morte, o meglio l'esistenza in vita di Paul McCartney. Come dicevamo però il "caso McCartney" non è il solo mistero, infatti circondano il personalissimo caso dell'ex-beatles, una quantità enorme di altre domande tutte stranamente legate al satanismo ed in particolare ad uno dei maggiori esperti di satanismo, Aleister Crowley.

Il mago, illusionista, filosofo e satanista, ma più che tutto noto quale uno dei più sinistri pensieri del Novecento, ispiratore delle maggiori perversioni delle star “ribelli” è presente perfino in copertina al più famoso disco dei ragazzi di Liverpool, "Sgt. Pepper's Lonely heart's club band", che egli suggestionò, ispirò e guidò anche la band di Liverpool? Perché i satanisti guidati da Charlie Manson, cioè gli assassini dell'attrice Sharon Tate e di taluni suoi amici, scrissero col sangue delle loro vittime i titoli di alcune canzoni dei Beatles sui muri della casa?
Come mai canzoni e copertine del gruppo rock più famoso di tutti i tempi sono pieni di simboli esoterici, messaggi subliminali, frasi nascoste ed enigmatiche, e a volte neppure registrate al contrario?

IL CASO McCARTNEY

L'ex membro dei Beatles è da più di trent'anni al centro di un intricato gioco di luci, ombre, immagini, suoni, frasi dette e frasi lasciate a metà. Inizia durante una trasmissione radiofonica, il conduttore, tale Russ Gibb riceve una telefonata in diretta di un anonimo che racconta una storia suffragandola con presunti indizi che il gruppo di Liverpool avrebbe disseminato ovunque lungo il loro cammino.
Era l'alba del 1970, era esattamente il 12 Ottobre del 1969, e si era lontano da dove i fatti raccontati si sarebbero svolti, si era infatti a Detroit, USA. Russ Gibb riceve in onda la telefonata, la voce maschile che parla dall'altra parte del cavo gli racconta che Paul McCartney è in realtà morto ben 4 anni prima in un incidente stradale, e che i baronetti l'avevano sostituito con un sosia, tale William Campbell (nome comunissimo in Inghilterra), e che forse per rimorso e forse spinti da un intimo desiderio di verità avevano iniziato a disseminare i loro dischi di segni che tendono a confermare questa teoria.

Da quella telefonata si sviluppò una continua caccia alla traccia, nacquero e si diffusero teorie su teorie, storie su storie e il caso McCartney divenne perfino argomento di tesi di laurea. Ripercorrendo il percorso di quelle cacce si raccolgono facilmente una quantità smisurata di indizi a volte persino inquietanti. Se la storia che raccontava la voce era vera allora la prima tappa della caccia sarebbe stata il 1965, e il primo posto dove cercare è l'album del dicembre 1965,
"Rubber soul", nella tracklist del disco principale non è compresa una sola traccia il cui titolo è "we can work it out", tradotto "ne possiamo uscire", molti hanno visto in questo brano il primo grande indizio, "ne possiamo venir fuori" dicono i Beatles, ma venir fuori da cosa si chiedono i cacciatori.

C'è chi tra i cacciatori ha sostenuto, ed è stato semplice, che questo brano celebrava il ritrovato ottimismo del gruppo dopo la perdita di un suo importante membro, McCartney. E' comunque palese a tutti che a cavallo tra gli anni 1965 e 1966 tutto attorno ai Beatles, ed i Beatles stessi, muta si cambia si riplasma in fogge diverse. I Beatles cambiano stile e conservano le uniformi degli esordi, e dai vestiti tutti uguali si passa a isolare ogni membro, nello stesso periodo iniziano a lavorare a quello che per molti è l'Album della loro carriera: "Revolver". Con "Revolver", uscito nel 1966, il “mondo beatles” cambia. Le melodie presentano suoni innovativi.
I testi gioviali e giovanili pieni di “Yeah, Yeah,” di vocalizzi, di amori adolescenziali e ottimismo un ingenuo, ora hanno temi cupi.

"Revolver" è l'album di canzoni memorabili come "Eleanor Rigby", "Yellow Submarine", "Here, there and everywhere".
In molte delle canzoni presenti su quest'album sono pieni di richiami a satanismo, morte ed esoterismo, e per i Beatles è una novità assoluta.
Per quanto concerne il mistero McCartney, i cacciatori trovano campo fertile in questo Album, per loro infatti c'è "Eleanor Rigby" e i suoi evidenti richiami alla morte di qualcuno, in essa un prete - Father McKenzie - prepara il sermone per una cerimonia cui nessuno assisterà". Un riferimento chiaro per i cacciatori al fatto che McCartney fu sepolto in fretta e in gran segreto, alla presenza di un sacerdote. Ed ancora in "Taxman" Harrison canta:
"Dichiarate i penny che avete sui vostri occhi", un'immagine che richiama la consuetudine di antica guisa di porre sugli occhi dei defunti delle monete.

E per la prima volta la caccia non si ferma ai testi e alle musiche ma tocca anche l'aspetto visuale, i cacciatori si soffermano sulla copertina e lì trovano ancora indizi, Paul McCartney infatti ha rispetto agli altri tre baronetti una posa diversa, egli è l'unico defilato e di profilo.
Gli indizi continuano ad apparire ed anzi con il tempo proliferano e cronologicamente si arriva a "the Bealtles yesterday and today" più noto come "the butcher's album" con le sue due copertine, infatti l'album al lancio aveva una copertina dove i 4 si presentavano vestiti da macellai con pezzi di carne, bambole rotte e sangue sparsi ovunque, e dove Paul è attorniato dalle babmbole dai pezzi di carne e dal sangue.

La copertina fece così tanto discutere che l'album fu ritirato e la copertina fu sostituita con una nuova, ma in essa Paul era seduto in una cassa a guisa di bara.
I cacciatori non contenti degli indizi della doppia copertina non si fermarono ed ascoltarono i testi arrivando a definire indizi il pezzo iniziale di "Yesterday" cantato da Paul che dice "I believe in yesterday, suddenly, I'm not half the man I used to be, there's a shadow hanging over me. Yesterday came suddenly..." cioè "credo nel passato, improvvisamente, io non sono che metà dell'uomo che ero uso d'essere, c'è un ombra che volteggia su di me. Il passato arriva all'improvviso".

Nello stesso album i cacciatori di indizi trovano interessante "Nowhere man" dove dice
"you don't know what you're missing, nowhere man can you see me at all".
Nel 1967 esce "Sgt. Peppers lonely heart's ckub band" una vera e propria esplosione di colori, suoni e indizi (vedi foto sotto dell'omonima copertina):

Per i cacciatori di indizi è un diletto osservare la copertina e trovarvi le foto delle "persone che amiamo ed ammiriamo", come le descrisse Starr, foto di Marlon Brando, Stanlio & Ollio, Carl Marx, Jane Harlow, Bob Dylan, Edgar Allan Poe, Aleister Crowley, gli stessi Beatles prima versione o come asserirono alcuni cacciatori i Beatles originali, e i Beatles nuova versione, vestiti di colori sgargianti e posti di fronte ad una composizione floreale che potrebbe apparire come una bara sormontata da un basso elettrico, lo strumento di McCartney. La stessa testa di McCartney è sormontata da una mano aperta, maledicente secondo alcuni, simbolo di morte per le culture orientali secondo altri.

Nel Book all'interno dell'album McCartney ha sul suo abito una patch, una di quelle toppe divertenti che spesso i cantanti cucivano sui vestiti per abbellirli, e sulla sua c'è scritto OPD acronimo per i paesi britannici di Officially Pronounced Dead, cioè "Ufficialmente Morto". Potevano i cacciatori fermarsi qui? No, qualcuno suggerì che i Beatles avevano inserito anche indizi molto più celati e così ci fu chi osservando la copertina allo specchio scorse nella cassa al centro della copertina la scritta "1 one 1" cioè "111" e " He die" con una freccia tra le due parole. Caso vuole che la freccia punti su McCartney è che la frase così diventi "He (McCartney) die".

Tra i cacciatori vi fu persino chi puntualizzò come le coincidenza fossero così curate da ricreare un basso mancino (McCartney è mancino) con dei crisantemi. E che i Beatles prima versione erano statue di cera e che uno fra essi, Starr, fosse vestito a lutto e a consolarlo fosse McCartney.
Ma la ricerca iniziata sulla copertina non si fermò neppure a questo si arrivo persino ad individuare l'auto di McCartney, una Aston Martin (quella con cui sarebbe morto), una statuetta della divinità indù Sheeva (morte e distruzione) che indica McCartney e Harrison che sul retro di copertina indica una riga ben precisa di una canzone e che dice "Wednesday morning at 5 o'clock" la canzone è "She leaving" e la data e l'orario sarebbero quelli della morte di McCartney. I più acuti si sono soffermati inoltre sulle dita dei 4 sulla copertina del retro dell'album, dove i tre superstiti compongono le lettere LVE e McCartney in posa dissimile come di consueto non mostra le mani e quindi lascia un buco, una O componendo la parola "love" amore. Ascoltando le canzoni dell'album i cacciatori si soffermarono su una di esse in particolare "A day in life" il cui testo diceva "Era una notizia triste, ma nonostante ciò ho dovuto ridere" ed ancora "Ha perso la vita in macchina, non si era accorto che era scattato il semaforo" ed infine "Avevano già visto la sua faccia".

In "Magical Mystery Tour" i Beatles continuano a piazzare indizi sonori come in
"I'm the Walrus" dove una voce di sottofondo se riprodotta al contrario sembra dire "Ah, ah, Paul is dead", e in "Strawberry fields forever" dove Lennon canta
"ho sepolto Paul"; ma anche indizi visuali come nella foto in cui McCartney è seduto di fronte alla scritta "Io ero" e dietro di lui sono due bandiere a rappresentare un funerale militare.
Nel 1968 esce il "white album" così chiamato per via della copertina interamente bianca e per i cacciatori fu un colpo duro, ma qualcosa la trovarono ugualmente in "I'm so tired" dove la solita voce ascoltata al contrario direbbe "Paul è morto uomo, mi manca, mi manca, mi manca".

Quest'album però ebbe maggiori riscontri in tribunale dove le canzoni "Helter Skelter" e "Piggies" furono ascoltate molteplici volte durante il processo Manson.

Così si arriva agli album del 1969 "Yellow submarine" e "Abbey road", nel primo i cacciatori di indizi si soffermarono subito sulla mano posta sulla testa di McCartney come in due album prima, e sul sottomarino che sembra essere sepolto all'interno della collinetta.
Ascoltando le canzoni presenti nell'album sono state riscontrate inoltre evidenti tracce in
"All you need is love" dove Lennon alla fine canta "Yes he's dead...we loved you yeah yeah yeah" e in Northen Song. In "Abbey road" la copertina secondo i molti cacciatori è tra le più significative, i 4 camminano in fila su un attraversamento pedonale e simulano un funerale, dove McCartney è scalzo cammina con un altro passo e tiene nella mano destra una sigaretta, nonostante sia notoriamente mancino. Nella raffigurazione Lennon rappresenterebbe il sacerdote, Starr l'uomo delle pompe funebri, McCartney il deceduto e Harrison l'altro uomo delle pompe funebri. Sul lato destro della strada i cacciatori di indizi hanno individuato un veicolo che sarebbe un'ambulanza o un carro funebre e sul lato sinistro un Maggiolone.

La cosa che colpisce di quest'ultima è la targa: LMW 28IF, cioè Linda McCartney widowed e se Paul fosse stato vivo avrebbe 28 anni. Altri indizi si riscontrano inoltre in "Let it be" dove McCartney è raffigurato su uno sfondo color sangue dissimile dagli altri tre membri. Altri cacciatori hanno raccolto molte altre tracce, quali McCartney travestito da tricheco, McCartney con un fiore diverso dagli altri membri o la scritta Love 3 Beatles sino ad arrivare alla scritta Beatles sulla copertina di un album che corrisponderebbe ad un numero di telefono, quell'album era "Magical mystery tour", ed il numero di telefono sarebbe di Londra e si dice che per un certo periodo chiamando quel numero un messaggio pre-registrato annunciava "ti stai avvicinando", gli "indizi" scoperti sono molteplici; tutt'oggi molti fra loro sono certi di poterne trovare ancora.

I Beatles più volte sollecitati sull'argomento non hanno mai ammesso nè smentito e spesse volte hanno sarcasticamente glissato anche sulle circostanze più evidenti. Dopo lo scioglimento dei Beatles il gioco però non si fermò e Lennon prima di morire avrebbe detto rivolgendosi a McCartney "Questi pazzi avevano ragione quando dicevano che tu eri morto..." riferita al fatto che McCartney scrivesse solo canzoni d'amore, la risposta di McCartney non si fece attendere e arrivò con una delle sue più belle canzoni, dove egli dice "qualcuno afferma che il mondo non ha più bisogno di stupide canzoni d'amore, io mi guardo attorno e vedo che non è così", quella canzone è "Silly love songs".

Le ultime parole in materia le ha comunque dette lo stesso McCartney, usando proprio i metodi utilizzati dai Beatles, il titolo dell'album "Paul is live" del 1993 che rappresenta il celebre attraversamento di Abbey road e McCartney con un cagnolino e il solito Maggiolone bianco che però ha cambiato targa diventando "51IS" cioè "51 è" gli anni che aveva McCartney in quel momento. Resta una sola curiosità, il caso volle che il debutto discografico dei Beatles avvenisse in contemporanea al lancio del primo film "Dr No" della serie 007 James Bond, e che l'agente al servizio di sua Maestà da quel momento non avrebbe mai più incrociato la strada dei Beatles sino a quando a gruppo ormai disciolto nel 1973 McCartney firmò la canzone "Live and let die" colonna sonora dell'omonimo film della serie.
La storia narrata ha sempre differenti contorni, ma il comune denominatore è sempre lo stesso McCartney nel 1965 sarebbe morto in un incidente automobilistico e per non rischiare di perdere l'onda del successo il suo posto nei Beatles sarebbe stato preso da un sosia addestrato e perfezionato con la chirurgia. McCartney e i Beatles hanno scherzato su tale evento sia prima che fosse reso pubblico che dopo. I loro Album sono pieni di allusioni, coincidenze e a volte molto più dirette realizzazioni.
Ciò che tutt'oggi inquieta non è tanto se McCartney sia ancora vivo o se McCartney morì veramente, in fondo McCartney ad oggi appare tutto fuorchè morto. Quindi dando per certo che fosse tutta un'opera di montaggio, una burla accuratamente studiata dai Beatles, o semplicemente un modo nuovo di farsi pubblicità viene semplice chiedersi come mai i Beatles espressero per realizzare una burla o una pubblicità non semplici montaggi ma conoscenze esoteriche ed occultistiche all'epoca insospettabili per un gruppo di ragazzini spensierati. Ci si potrebbe inoltre chiedere come tali conoscenze fossero arrivate ai Beatles e quanto ne avessero turbato gli animi e sconvolto le menti.

I BEATLES E IL DIAVOLO

I 4 ragazzi di Liverpool non hanno mai chiaramente parlato di satanismo o di demoni, ma hanno spesse volte celato nei loro dischi, come abbiamo visto, tracce di argomenti strettamente correlati a tale argomento. Come abbiamo già visto la svolta si ha nel 1965, quando qualcosa dovette necessariamente accadere perchè i Beatles repentinamente cambiarono stile, genere e modo di esprimersi. Qualcuno o qualcosa doveva averli colpito a tal punto da modificare tutto ciò che fino ad allora era stato il loro modo d'essere. I 4 allegri ragazzi che cantavano l'amore e la spensieratezza adesso parlavano di morte e di morti, i temi caldi di amore e gioventù furono soppiantati da temi cupi e atmosfere psichedeliche. I loro guardaroba cambiarono, rapidamente come le loro canzoni, i loro pensieri cambiarono tanto quanto le loro manifestazioni. Non poteva essere un semplice mutamento dovuto alla crescita di 4 giovanotti. Abbiamo visto alcune delle tracce correlate alla presunta faccenda McCartney, a tali tracce che prese al di fuori del contesto raffigurano chiaramente una conoscenza non banale delle materie spiritiche ed esoteriche da parte dei Beatles vanno aggiunte quelle già note della presenza di Aleister Crowley tra le persone ammirate ed amate, delle teorie esoteriche legate alle culture nordiche, orientali, britanniche ed occidentali, delle usanze funebri di diverse culture e persino un esplicito riferimento al libro tibetano dei morti. La storiografia dei Beatles dice che le rivoluzioni in campo sonoro dei Beatles furono dovute al loro manager tuttofare Brian Epstein e ai suoi contatti con producer all'avanguardia come George Martin e Phil Spector.

Lo stesso Epstein morirà d'overdose di stupefacenti nel 1967. Nel 1966 i Beatles all'apice del successo non esitarono a definirsi più famosi di Gesù. A leggere altre storie sui Beatles si rinvengono loro conversioni a riti orientali di diversa natura tra Buddismo, Induismo, Yoga ed altre pratiche religiose i 4 giovanotti raccolsero una mole tale di informazioni spiritiche ed esoteriche da fare invidia ad una enciclopedia, e a visualizzarne l'universo contenuto in "Sgt. Pepper's..." si nota facilmente come tutto questo mondo esoterico venisse facilmente fuori e quasi costringesse i 4 giovanotti a cercare dell'altro, altre domande ed altre risposte, in tal senso, si dice, va raffigurata la conoscenza esoterica dei Beatles, solo come una voglia di conoscere. Ma appare difficile che sia solo per una voglia di conoscere che su quella copertina appaiono Poe, scrittore Noir, Crowley, mago, scrittore, illusionista, profeta satanico, Sheeva, divinità della morte e della distruzione, oltre che ai simboli occidentali della morte. C'è chi a torto o a ragione afferma che tutto ciò era dovuto ad un eccessivo liberalismo presente nei pensieri dei 4 ragazzi, essi andavano avanti con le loro ricerche e andando avanti rifiutavano ogni autorità ed ogni sistema. Persino quando furono nominati baronetti a furor di popolo i Beatles mostrarono di non gradire l'autorità e il sistema e non risparmiarono dal vilipendio neppure la loro regina.

Era evidente che i ragazzi di Liverpool avevano perso molti freni e gran parte della spensierata giovialità, i loro testi, i loro atteggiamenti e le immagini con cui si porgevano al mondo parlavano di un gruppo ribelle e rivoluzionario. E' pur vero che tutte le star del rock hanno tenuto simili atteggiamenti nel corso della loro carriera e che l'essere fuori dagli schemi, ribelli, anticonformisti o semplicemente il non accettare sistemi ed imposizioni era quasi una richiesta per entrare nello star sistem del rock, ma i Beatles stavano inventando molte di quelle figure.

Ad anni di distanza dalla scomparsa del gruppo Manson e i suoi discepoli dopo aver commesso notevoli atti di violenza e aver con il sangue delle proprie vittime imbrattato i muri e composto scritte rifacenti ai testi dei Beatles giustificarono più volte il proprio comportamento dicendo che erano stati i Beatles a volerlo, erano dei chiari messaggi scritti nei loro testi e durante il processo si arrivò persino a risentire molte volte alcune canzoni dei Beatles, rallentandole, riproducendole al contrario, sezionandone parti e carpendone messaggi celati al loro interno. Il mito dei Beatles vuole che tali fatti siano classificati come leggende e nel rispetto del loro mito così anche noi le classificheremo, ma non può non restare la domanda inerente al cambiamento dei 4 giovanotti inglesi, non può non turbare la quantità di informazioni e di segni che i Beatles hanno lasciato, e non può lasciare indifferente il fatto che tutti i gruppi che ad essi seguirono imitarono molto dal loro stile e carpirono molte delle loro fonti d'ispirazione. Taluni gruppi arrivarono perfino ad emularne ad omaggio le copertine, soprattutto il corteo funebre di "Abbey road" e non solo quelle.

fonte : http://www.daltramontoallalba.it/diavolo/beatles.htm


The Beatles- She Loves You












Twist and Shout (the Beatles) - Ferris Bueller's Day Off






The Beatles - I Want To Hold Your Hand

1 commento:

Anonimo ha detto...

John Lennon book about "Jesús el Pífico"