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La Gran Loggia Regionale della Sardegna, all’obbedienza della gran Loggia Regolare d’Italia, viene rappresentata da un sigillo che riporta al proprio centro un Nuraghe sormontato da un Delta luminoso, dal Sole e dalla Luna, con sfondo di montagne, Squadra e Compasso alla base, anno Vera Luce 5995 per la fondazione. Il Delta Luminoso è il sacro simbolo del G:. A:. D:. U:. – l’Assoluto. Esso è dato da un triangolo, il Principio Trino in tutte le sue forme, con all’interno il simbolo dell’occhio di Dio, il Logos che crea e dona la Luce e che tutto vede. Il Sole e la Luna irraggiano la loro Luce, simbolo di saggezza e comprensione, di mascolinità e femminilità.
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La scelta del Nuraghe come marchio centrale del sigillo regionale avvenne sin dall'origine per la grande radice culturale che ancora oggi, per i sardi, è rappresentata dalla Civiltà Nuragica degli "SH-R-DN", uno dei "popoli del mare" che combatterono contro il Faraone Ramses III nel XIII secolo a.C.. Sviluppatasi in Sardegna e diffusasi anche in Corsica, dal 1.700 a.C. al II secolo a.C., sempre più viene apprezzata dagli archeologi per la grande qualità e individualità culturale e commerciale che è riuscita ad esprimere per ben 1500 anni nel mediterraneo occidentale, avendo contatti con il mondo egizio, miceneo ed etrusco nell’età del ferro.
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I Nuraghi, circa 8.000 torri attualmente alte da 1 a 18 metri, ma che in origine arrivavano fino a 26 metri (oltre 8 piani di un edificio moderno!), sono unanimemente considerati come i monumenti megalitici più grandi e meglio conservati d'Europa, la cui funzione ancora oggi è da chiarire: fortezze? tombe? Templi di culto del sole o degli astri? Tutto ciò ma in epoche diverse?
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Se considerassimo valida la matrice linguistica del mediterraneo orientale, NUR AKE, significherebbe "torre della luce", e probabilmente questa interpretazione ci avvicinerebbe a quella autentica, che ci piace: una cultura fortemente improntata su due Arti Liberali da noi amate come la Geometria e l'Astronomia, trattandosi di monumenti sacri, eretti per marcare i territori dei clan locali, perpetuando sul suolo quanto studiato e ammirato nel movimento degli astri, con il loro influsso sulle stagioni e sull'agricoltura fonte di vita. La Gran Loggia Regionale da tutto ciò trae ispirazione e identità. I lavori regionali avvengono circa 3 volte l'anno, preferibilmente in occasione dei solstizi ed in località scelte per offrire suggestive esperienze rituali ai partecipanti
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