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martedì 22 luglio 2008

Sardegna e Massoneria - 7 : La gran Loggia Regionale della Sardegna



La Gran Loggia Regionale della Sardegna, all’obbedienza della gran Loggia Regolare d’Italia, viene rappresentata da un sigillo che riporta al proprio centro un Nuraghe sormontato da un Delta luminoso, dal Sole e dalla Luna, con sfondo di montagne, Squadra e Compasso alla base, anno Vera Luce 5995 per la fondazione. Il Delta Luminoso è il sacro simbolo del G:. A:. D:. U:. – l’Assoluto. Esso è dato da un triangolo, il Principio Trino in tutte le sue forme, con all’interno il simbolo dell’occhio di Dio, il Logos che crea e dona la Luce e che tutto vede. Il Sole e la Luna irraggiano la loro Luce, simbolo di saggezza e comprensione, di mascolinità e femminilità.


La scelta del Nuraghe come marchio centrale del sigillo regionale avvenne sin dall'origine per la grande radice culturale che ancora oggi, per i sardi, è rappresentata dalla Civiltà Nuragica degli "SH-R-DN", uno dei "popoli del mare" che combatterono contro il Faraone Ramses III nel XIII secolo a.C..
Sviluppatasi in Sardegna e diffusasi anche in Corsica, dal 1.700 a.C. al II secolo a.C., sempre più viene apprezzata dagli archeologi per la grande qualità e individualità culturale e commerciale che è riuscita ad esprimere per ben 1500 anni nel mediterraneo occidentale, avendo contatti con il mondo egizio, miceneo ed etrusco nell’età del ferro.


I Nuraghi, circa 8.000 torri attualmente alte da 1 a 18 metri, ma che in origine arrivavano fino a 26 metri (oltre 8 piani di un edificio moderno!), sono unanimemente considerati come i monumenti megalitici più grandi e meglio conservati d'Europa, la cui funzione ancora oggi è da chiarire: fortezze? tombe? Templi di culto del sole o degli astri? Tutto ciò ma in epoche diverse?


Se considerassimo valida la matrice linguistica del mediterraneo orientale, NUR AKE, significherebbe "torre della luce", e probabilmente questa interpretazione ci avvicinerebbe a quella autentica, che ci piace: una cultura fortemente improntata su due Arti Liberali da noi amate come la Geometria e l'Astronomia, trattandosi di monumenti sacri, eretti per marcare i territori dei clan locali, perpetuando sul suolo quanto studiato e ammirato nel movimento degli astri, con il loro influsso sulle stagioni e sull'agricoltura fonte di vita.
La Gran Loggia Regionale da tutto ciò trae ispirazione e identità.
I lavori regionali avvengono circa 3 volte l'anno, preferibilmente in occasione dei solstizi ed in località scelte per offrire suggestive esperienze rituali ai partecipanti

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