Sul mistero dei bambini scomparsi avevo già pubblicato qualcosa in merito (vedere post - NB). Con l'uscita nelle sale cinematografiche de I BAMBINI DI COLD ROCK il caso torna alla ribalta. Dove finiscono i bambini scomparsi? Tante ipotesi : pedofilia, satanismo, commercio di organi, ecc. Sicuramente gli schifosissimi Illuminati lo sapranno. A noi resterà sempre una domanda senza risposta.
Ex cittadina mineraria nella zona nordoccidentale del
Pacifico, Cold Rock è abitata da una comunità sconvolta dalle
inspiegabili sparizioni dei suoi bambini, svaniti nell'aria senza
lasciare la minima traccia. Per alcuni, colpevole delle scomparse
sarebbe un non meglio identificato "uomo alto", tremenda figura che
qualcuno giura di aver visto nel bosco al tramonto. Julia Danning, una
risoluta infermiera che fa il possibile per tenere uniti i cittadini
terrorizzati, reputa la storia una superstizione fino a quando, una
sera, non assisterà al rapimento di suo figlio.
Cronaca Italia
Etan, Denise, Maddie: I bambini scomparsi nel nulla OkNotizie
Pubblicato il 25 aprile 2012 20:52 in Cronaca Italia
ROMA,
25 APR – Sono quasi 10.000 i bambini o gli adolescenti che ogni anno scompaiono in Europa, secondo Missing Children Europe, la Federazione europea per i bambini scomparsi e sfruttati sessualmente. Nel mondo sono milioni e, secondo alcune fonti, nel 2011 se ne conterebbero addirittura otto milioni. Della maggior parte non si ha neppure notizia, altri sono diventati casi mediatici.
MADELEINE MCCANN doveva compiere 4 anni quando, cinque anni fa, nel maggio 2007, scomparve da un residence in Algarve dove si trovava in vacanza con i genitori. Scotland Yard e’ convinta che la piccola inglese sia ancora viva e ha chiesto alle autorita’ portoghesi di riprendere le ricerche.
Avvolta nel mistero la sorte di ALESSIA E LIVIA, due gemelline svizzere di sei anni, scomparse con il padre, Matthias Schepp, il 30 gennaio 2011 da Saint-Sulpice, nei pressi di Losanna. Il padre si suicido’ poi in Puglia. Le ricerche, denominate ‘Operazione gemelle’, coinvolgono la polizia di tutta Europa.
Nessuna notizia neppure di ANGELA CELENTANO che aveva 3 anni quando si persero le sue tracce il 10 agosto 1996 durante una gita a Monte Faito (Napoli) con i genitori e altre persone appartenenti a una comunita’ evangelica.
DENISE PIPITONE aveva 4 anni quando spari’ da Mazara del Vallo il primo settembre 2004 mentre giocava sul marciapiede davanti a casa. Le ipotesi sono quelle del rapimento da parte della sorellastra (per parte di padre) e del suo ex fidanzato. Le indagini sono ancora aperte.
ETAN PATZ, 6 anni, si dissolse nel nulla 33 anni fa, il 25 maggio 1979 a New York, mentre andava da casa alla fermata dello scuolabus, poco distante. Pochi giorni fa, agenti dell’Fbi hanno avviato una perquisizione nella cantina di un edificio della Grande Mela alla ricerca di tracce che possano far luce su quanto accaduto, ma hanno poi sospeso le ricerche.
6 novembre 2011 8 milioni i bambini scomparsi nel 2011 8
milioni i bambini che scompariranno, nel mondo, nel 2011. E’ uno dei
dati di maggiore rilievo contenuti nel dossier 2011 del centro studi di
Telefono azzurro. Di questo dossier si occupa un articolo pubblicato su www.migrantitorino.it(fonte www.redattoresociale.it):
“‘Nonostante gli sforzi compiuti a livello nazionale e internazionale
per proteggere e promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza,
la situazione è tutt’altro che soddisfacente’.
E’ la premessa con cui il centro studi di Telefono azzurro ha presentato
il dossier 2011 sulle violazioni dei diritti e sugli abusi ai minori
durante l’iniziativa al Senato, in collaborazione con l’ospedale
pediatrico Bambino Gesù e con la Mayo Clinic, per presentare la nascita
della Carta di Roma.
‘Nel 2011 - si sottolinea - i bambini e gli adolescenti di tutto il
mondo continuano a essere umiliati, maltrattati, sessualmente abusati
dagli adulti con cui vivono, dai genitori, dagli insegnanti, da altre
figure di riferimento’.
E i dati raccolti fanno davvero impressione. Secondo le stime
dell’international centre for missing and exploited children, 8 milioni
di bambini scompariranno nel corso del 2011.
E la mente va a noti casi di cronaca, come quello delle piccole Denise
Pipitone o Angela Celentano. Ma anche alla tragica scomparsa di Emanuela
Orlandi, di cui ancora non si sa nulla.
Il 10-20 per cento dei bambini e degli adolescenti europei (ossia uno su
cinque) è invece a rischio come vittima di abuso sessuale.
E secondo uno studio dell’Unicef condotto nel 2010, in 37 Paesi del
mondo a basso e medio reddito, l’86 per cento dei bambini tra i 2 e i 14
anni subiscono violenze fisiche o psicologiche da parte di uno dei
genitori o di altre figure familiari, mentre 2 su tre sono soggetti a
gravi punizioni fisiche.
E sembra che quella psicologica (nella quale rientrano insulti, minacce,
isolamento) sia la forma di violenza più diffusa contro i bambini:
almeno 3 su 4 subiscono aggressioni psicologiche.
Nel 2010, secondo i dati presentati al convegno in Senato contro gli
abusi sui minori, il Telefono azzurro ha ricevuto 2.830 richieste di
aiuto (il 12,7 per cento per maltrattamenti fisici, l’11,7 per cento per
abusi psicologici, il 5,9 per cento di abusi sessuali e il 2.2 per
grave trascuratezza).
Il dossier del centro studi mostra, tra l’altro, che negli Usa ogni 5
ore un bambino muore per abusi e maltrattamenti. Ogni settimana nel
mondo occidentale muoiono 66 bimbi sotto i 15 anni d’età per abusi
fisici o maltrattamenti, 27 dei quali negli Stati Uniti.
E sono i più piccoli i più esposti: sotto l’anno di età sono
maggiormente a rischio di essere uccisi, ed è nove volte più probabile
che siano vittime di abusi mortali o siano gravemente feriti.
I bambini con disabilità hanno una probabilità quattro o cinque volte
superiore rispetto agli altri di essere vittime di violenze fisiche o
sessuali.
Sempre dai dati raccolti dal centro studi di Telefono azzurro nel
dossier 2011 sulle violazioni dei diritti e sugli abusi ai minori,
forniti al convegno al Senato, solo in Italia sarebbero 80.000 le
persone che partono ogni anno per un viaggio alla ricerca di rapporti
sessuali con minorenni: il 60% sono occasionali, il 35% abituali e il 5%
pedofili.
Le destinazioni prevalenti di questo ‘turismo del sesso’ sono
Thailandia, Vietnam, Laos, Cambogia, Brasile, Repubblica Dominicana,
Messico, Venezuela e Kenya.
C’è poi il fattore internet che aumenta i casi di adescamento secondo le
nuove modalità on line: la International Telecommunications Union (Itu)
riferisce che un bambino su 5 ogni anno viene contattato da un
molestatore o da un pedofilo e il 30% delle adolescenti ammette di
essere stata sessualmente molestata in una chat room. E solo il 16.9%
dei genitori italiani di figli minorenni ha installato sistemi di
protezione della navigazione via web”.
I dati contenuti nel dossier di Telefono azzurro non
rappresentano una novità assoluta, ma sono ugualmente impressionanti. Di
qui l’evidente necessità che, in Italia, come ovviamente anche nel
resto del mondo, ci si attivi affinchè siano più incisivi gli interventi
volti a ridurre considerevolmente le violazioni dei diritti dei minori.
Nel corso del convegno svoltosi al Senato è stata presentata la “Carta
di Roma”, un documento operativo per la tutela dell’infanzia e contro
gli abusi sui minori. Tra le sue linee guida c’è il richiamo alla
formazione del personale medico e di quello di polizia per il
riconoscimento tempestivo degli abusi e l’individuazione delle terapie
di supporto. E’ auspicabile che quanto previsto nella “Carta di Roma”
sia attuato. La mia impressione è che, comunque, sia indispensabile
promuovere un’azione ben più ampia. Certo, in un periodo come l’attuale,
contraddistinto da forti tagli alle spese sociali, ciò sembra
irrealistico, utopico. E’ però un obiettivo che si deve, o meglio che si
dovrebbe, assolutamente perseguire.
116000
Il 116000 è un numero unico
europeo affidato in Italia al Ministero dell’Interno e gestito dal
Telefono Azzurro, dedicato a chiunque voglia segnalare una situazione di
scomparsa di un bambino o adolescente italiano o straniero.
L’aiuto per ogni bambino scomparso è in un numero: 116000
Ogni giorno centinaia di bambini scompaiono in Europa
e nel mondo. Sebbene la maggior parte dei bambini venga ritrovata nelle
prime 24 ore, molti riescono a tornare alle loro case e alle loro vite
dopo molto tempo, mentre altri non verranno mai più ritrovati.
Dal 25 maggio 2009 genitori e cittadini potranno aiutare i bambini a
ritrovare la strada verso casa: componendo il numero 116000 in Italia
così come in altri 17 Stati Membri dell’UE, è possibile, infatti,
segnalare la scomparsa di un bambino o fornire informazioni utili al suo
ritrovamento.
"Alla fine
della Seconda Guerra Mondiale, il Governo degli Stati Uniti inviò Charles Eliot Perkins,
un ricercatore di chimica, biochimica, fisiologia e patologia ad assumere il controllo
della grande industria chimica Farben in Germania.
Mentre si trovava
sul posto i chimici tedeschi gli raccontarono di un piano sul quale avevano lavorato
durante la guerra che era adottato dallo stato maggiore tedesco.
Consisteva nel
controllo della popolazione in ogni area prescritta attraverso il massiccio trattamento
dell’acqua potabile. In questo piano parte prominente era occupata dal fluoruro di
sodio.
Ripetute dosi di
quantità infinitesimali di fluoro possono ridurre nel tempo ogni forza individuale di
resistere alla dominazione, con l’avvelenamento e la narcosi di una certa area del
cervello, rendendo così l’individuo sottomesso alla volontà di quelli che
desiderano governarlo.
Sia i tedeschi che i
russi aggiungevano fluoruro di sodio all’acqua da bere dei prigionieri di guerra per
renderli docili e instupidirli".
Il
vero volto del Codex Alimentarius Marcello Pamio – 15 aprile 2009
Il Codex Alimentarius,
è un insieme di importantissime regole su tutto quello che riguarda
l’alimentazione, adottate da 181 paesi[1]
(il 97% della popolazione mondiale).
Codici che vanno dalla produzione degli alimenti, all’etichettatura,
regolamentazioni sui livelli di sostanze chimiche permesse (inquinanti,
pesticidi, tossine, additivi, ecc.), sul trasporto e la tracciatura,
nonché le norme igieniche, ecc.
Circa 200 codici per gli alimenti, 40 di igiene e 3200 limiti massimi di
residui di pesticidi e farmaci veterinari.[2] Normative fondamentali e nessuno ne sa nulla.
Ufficialmente il Codex
dovrebbe facilitare gli scambi internazionali degli alimenti.
Ufficialmente.
La verità come sempre sta da un’altra parte.
“Regolamentare” spesso e volentieri è sinonimo di
“controllare”.
Ogni organismo che “regolamenta” un qualcosa, ovviamente ne ha il
controllo totale.
Il Codex Alimentarius (Codice o Legge Alimentare) ovviamente non è
estraneo a tutto ciò, con l’aggravante che qui stanno controllando
una delle cose più importante per la salute umana: l’alimentazione!
Il settore alimentare è indubbiamente anche tra i più interessanti dal
punto di vista economico: secondo
la FAO
infatti i fatturati annui si aggirerebbero attorno ai 400 miliardi di
dollari.[3] Detto tra noi, il Codex è un sistema intergovernativo, o per
meglio dire, il Sistema Sovranazionale che codifica e controlla
l’alimentazione planetaria.
Un
po’ di storia
Il Codex è stato creato
ufficialmente nel 1963 sotto l’egida, cioè sotto le ali protettive
della F.A.O. (Food and Agricolture Organization)
e dell’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità).[4]
Cosa
comprende il Codex?[5] - Norme per i prodotti
alimentari;
- Codici di igiene;
- Valutazione dei pesticidi;
- Limiti dei residui di pesticidi;
- Linee guida dei contaminanti;
- Valutazione degli additivi alimentari;
- Valutazione dei farmaci in veterinaria.
In pratica controlla il
cibo dalla produzione, alla trasformazione, al trasporto fino a quando
arriva nel piatto e per ultimo nel nostro intestino.Dal punto di vista
storico però il Codex non è nato nel 1963, ma è stato un passaggio
lento e inesorabile, iniziato molto tempo fa.
Nel 1903 per esempio
la I.D
.F. (International Dairy Federation), cioè
la Federazione Internazionale
delle Latterie, ha sviluppato degli standard internazionali per il latte
e i derivati.[6] Proprio questa Federazione è stata un catalizzatore
importante per la concezione del Codex Alimentarius. Dopo
la Seconda Guerra
Mondiale, nel 1945 nasce
la FAO
con lo scopo ufficiale di gestire e controllare la nutrizione e le norme
alimentari internazionali, (il vero intendimento è controllare le
popolazione mediante il controllo degli alimenti!)[7]
Nel 1948 viene creata
l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con lo scopo di
salvaguardare la salute globale e in particolare di stabilire norme
alimentari (il vero intendimento è controllare le popolazione mediante
il controllo e gestione della malattia!).[8] Nel 1949 l’Argentina propone agli Stati latinoamericani un
codice alimentare, il Còdigo
Latino-Americano de Alimentos.[9] Nel 1954-1958 l’Austria persegue attivamente la creazione
di un codice alimentare regionale, il Codex Alimentarius Europaeus.[10] Iniziano nel 1960 i primi congressi internazionali in seno
alla FAO e all’Organizzazione Mondiale della Sanità (due strumenti
importanti nelle mani dell’elite economico-finanziaria che controlla
il Sistema) proprio per cercare di stabilire quelle norme che alcuni
paesi richiedevano insistentemente.[11]
L’anno successivo, nel
novembre del 1961, con il supporto dell’OMS,
la Commissione Economica
Europea (ECE), l'Organizzazione per
la Cooperazione Economica
e lo Sviluppo (OCSE) ed il Consiglio del Codex
alimentarius Europaeus, l’undicesimo congresso della F.A.O.
stabilisce il Codex Alimentarius e crea un programma di norme alimentari
internazionali.[12] Finalmente nel maggio del 1963, la sedicesima Assemblea
Mondiale della Salute (World Health Assembly)
ha adottato lo statuto della Commissione del Codex Alimentarius.[13] Ufficialmente nasce il Codex, ma come si può evincere da
questi passaggi storici, non è certamente arrivato dal cielo, di punto
in bianco.
I
Comitati del Codex
All’interno di questo Codice
ci sono nove comitati (i centri di Potere del Codex), detti
“orizzontali“, il cui lavoro viene applicato ai campioni di tutto il
mondo:[14]
- Comitato dei Principi
Generali, con sede in Francia;
- Comitato delle Etichettature Alimentari, con sede in Canada;
- Comitato dei Metodi di Analisi e Campionatura, con sede in Ungheria;
- Comitato di Igiene Alimentare, con sede in USA;
- Comitato dei Residui di pesticidi, con sede in Olanda;
- Comitato degli Additivi Alimentari e Contaminanti, con sede in Olanda;
- Comitato di Ispezione Import/Export e Sistemi di Certificazione, con
sede in Australia;
- Comitato di Nutrizione e Alimenti Dietetici, con sede in Germania;
- Comitato dei Residui negli Alimenti dei farmaci veterinari, con sede
in USA
Oltre a questi
importanti nove Comitati, ce ne sono altri tredici, questa volta
definiti “verticali”, che hanno la responsabilità di sviluppare
standard per specifici alimenti o classi di alimenti:[15]
- Comitato dei Grassi e
Oli, con sede in Inghilterra;
- Comitato del Pesce e prodotti ittici, con sede in Norvegia;
- Comitato del Latte e Prodotti lattei (presso
la FAO
/WHO), con sede in Nuova Zelanda;
- Comitato della Frutta Fresca e Verdura, con sede in Messico;
- Comitato del Cacao e prodotti a base di cioccolata, con sede in
Svizzera;
- Comitato dello Zucchero, con sede in Inghilterra;
- Comitato della Frutta e Verdura trasformate, con sede in USA;
- Comitato delle Proteine Vegetali, con sede in Canada;
- Comitato dei Cereali e Legumi, con sede in USA;
- Comitato dei Prodotti di Carne e Pollo, con sede in Danimarca;
- Comitato delle Zuppe e Brodi, con sede in Svizzera;
- Comitato per l’Igiene della Carne, con sede in Nuova Zelanda;
- Comitato sulle Acque Minerali naturali, con sede in Svizzera.
Molto interessante
notare come il Comitato responsabile dei prodotti a base di cioccolata
abbia sede proprio nella capitale mondiale della cioccolata; come pure
il Comitato di gestione delle acque minerali ha sede nel medesimo paese
che da i natali - sempre per pura casualità - a società come
la Nestlé.
Questa piccola transnazionale elvetica oltre a gestire la trasformazione
della cioccolata, controlla circa trenta marchi di acque minerali
(Panna, Vera, Evian, Lievissima, Pejo, Terrier, Recoaro, San Pellegrino,
San Bernardo, ecc. ecc.).
Altrettanto interessante è venire a conoscenza che all’interno del
Codex, la gestione mondiale (questa volta per i “comitati
orizzontali”) dell’igiene alimentare è statunitense.
Dico questo perché nel
paese dell’American Dream’s, o meglio nel paese dell’“American
Nightmare”, il grande e democratico presidente Barack Obama (voluto
alacremente dai Poteri Forti) ha creato, a seguito di assurde quanto
ridicole intossicazioni alimentari (tipo salmonellosi), un nuovo “Gruppo
di Lavoro per l’Igiene Alimentare” (Food
Safety Working Group) e sta per darne la direzione a un certo
Michael Taylor, un avvocato della Monsanto![16]
Non male come conflitto di interesse.
Colui che gestisce la “sicurezza alimentare”, l’igiene degli
alimenti in America, lavora per la ditta che da decenni inquina il mondo
con sementi transgenici e con prodotti chimici, devasta il pianeta con
pesticidi letali, dissangua i poveri contadini con le royalty (il pizzo
sulle sementi) e ammala centinaia di milioni di persone con gli ormoni
della crescita bovina (che poi arriva in tavola tramite la carne, il
latte e tutti i derivati).
Il
fine ultimo del Codex
Il Codex da una parte è
un’arma micidiale nelle mani delle lobbies agroalimentari, della
chimica e farmaceutica (i cui proprietari sono gli stessi delle
corporation delle armi, energia, telecomunicazioni, ecc.), dall’altra
sarà lo strumento principe del mercato globale, quindi nelle mani della
stessa Élite dominante.
Se per esempio il Codex definisce i “supplementi
nutrizionali”, gli “integratori
vitaminici” come delle “tossine”
invece di semplici alimenti, sarà possibile imporre (per legge) una
soglia “minima di dannosità”.
E’ proprio quello che
è accaduto qualche anno fa, quando il 21 maggio 2004 il Governo
italiano ha approvato un decreto legge in attuazione della Direttiva
numero 2002/46/CE del “Parlamento Europeo e del Consiglio” teso ad
uniformare le discipline degli Stati membri sugli integratori
alimentari.[17] Un esempio per tutti è
la Vitamina C
(acido ascorbico o sodio ascorbato). “L’apporto
giornaliero è ammesso fino al 300% del valore di riferimento”.
Siccome il valore di riferimento (RDA) è un tristissimo 60 mg al
giorno (che serve solo a prevenire lo scorbuto), significa che
la Direttiva
europea - tanto voluta delle lobbies del farmaco - impone un massimo
giornaliero di 180 mg di Vitamina C (60 mg x 3 = 180 mg).[18] Una offesa alla nostra intelligenza, alla memoria del doppio
premio Nobel Linus Pauling, il quale ha dimostrato scientificamente
l’utilità di grammi giornalieri, e soprattutto un attacco mirato alla
nostra salute.
Ecco perché non si
trovano più, se non con grande fatica, in erboristeria gli integratori
di compresse da
1 grammo
di Vitamina C: sono illegali!
Sono stati molto sottili, perché non hanno “imposto per legge” la
soppressione delle compresse da
1 grammo
, hanno semplicemente abbassato il limite massimo del principio attivo,
ed il gioco è fatto.
La medesima cosa avviene nella creazione di nuovi malati: abbassano le
soglie (colesterolo, Psa, pressione arteriosa, glucosio, ecc.) et
voilà per magia ecco milioni di nuovi consumatori di droghe, cioè
di farmaci.
Dietro ovviamente c’è lo zampino del Codex.
Per spiegare invece come
tale Codice sarà sempre più lo strumento globalizzante per eccellenza,
basta comprendere come funziona il WTO (OMC), l’Organizzazione
Mondiale del Commercio.
Il WTO è l’arbitro del commercio internazionale e si rifà proprio al
Codex per decidere se un paese può rifiutare oppure no l’importazione
di un prodotto alimentare.
Se per esempio la carne statunitense - pregna di ormoni della crescita
bovina di sintesi (della Monsanto) - viene accettata (e lo è) dal
Codex, il paese o l’unione di paesi (Europa) non potrà più
rifiutarne l’importazione.
Cosa che è avvenuta fino ad oggi nel Vecchio Continente e che dal 31
dicembre 2009 potrà cambiare drasticamente.
Tutti i 181 paesi membri del Codex, entro e non oltre il 31 dicembre
2009, non avranno più proroghe: dovranno accettare, per esempio,
la Direttiva
europea vista prima, sulle vitamine e minerali (Direttiva 2002/46/EC).[19] Che piaccia o non piaccia a noi sudditi europei, entro
quest’anno le normative del Codex dovranno essere recepite dai singoli
governi firmatari.
Il Codex - visti gli
sponsor - non poteva non essere un grande promotore dei prodotti
biotech, cioè degli alimenti geneticamente modificati. Siccome tali
cibi pericolosi hanno proprio il sigillo Codex, sarà sempre più
difficile per un paese proteggere la salute dei suoi cittadini
impedendone l’entrata in commercio.
Quindi tutti i prodotti marchiati Codex, che facciano bene alla salute o
siano pericolosi, in quanto accettati dall’ente certificatore delle
lobbies (appunto il Codex), entreranno nei circuiti di vendita e
consumo, e nessun paese potrà rifiutarsi, pena sanzioni.
Non a caso parlo di prodotti “pericolosi per la salute”.
L’aspartame (codice 951) per esempio, il dolcificante di sintesi
estremamente tossico è un edulcorante così ben accettato dal Codex
(nonostante sempre più studi indipendenti lo mettano all’indice) che
le soglie di “concentrazione massima” rasentano il ridicolo.
Ecco cosa riporta il
sito ufficiale del Codex:
- “Alimenti
dietetici” la “concentrazione massima” di aspartame è di 1000
mg/kg di peso;[20] - “Altri zuccheri e
sciroppi”, la “concentrazione massima” è di 3000 mg/Kg di
peso;[21] - “Complementi
alimentari” la “concentrazione massima” è di 5500 mg/Kg;[22] - “Chewing gum”
la “concentrazione massima” di aspartame è di 10.000 mg/Kg.[23]
Quindi le comunissime
gomme da masticare - deleterie di per sé per la dentizione - possono
avere una “concentrazione massima” di aspartame pari a
10 grammi
per chilo! Forse il veleno per topi fa meno male.
Per non parlare degli alimenti dietetici, integratori e bevande “free
sugar”, ecc.
Questo è il Codex.
Ma
perché tutto ciò?
La risposta è di una semplicità
disarmante: vogliono farci ammalare per controllarci meglio.
Una persona malata non è una persona libera.
E’ risaputo che una integrazione nutrizionale apporta benefici
all’organismo. Sono infatti numerosi gli studi pubblicati che lo
dimostrano inequivocabilmente: le vitamine sono importantissime per la
vita (lo dice il nome stesso Vitamina (Vita + Ammine, quindi composti
organici fondamentali per
la Vita
).
E’ risaputo invece che le droghe chiamate farmaci e vendute a prezzi
assurdi dalle lobbies, sono pericolose per la salute pubblica, e si
potrebbero gettare nella spazzatura se una persona adottasse uno stile
di vita sano e un’alimentazione non tossica.
Tutti i farmaci di sintesi, anche se apparentemente sembrano curare una
malattia, in realtà non curano assolutamente nulla. L’effetto degli
antinfiammatori, per fare solo un esempio, è quello di “spegnere”
il sintomo (dolore, infiammazione, ecc.) andando a “bloccare” le
connessioni nervose. Il problema vero, la causa che ha dato origine al
dolore, all’infiammazione non viene contemplata, per cui non può
essere risolta.
Per ultimo, tutte le
medicine inquinano l’organismo di tossine chimiche: hanno una quantità
enorme di effetti collaterali spesso pericolosi. Basta leggere i
bugiardini, i foglietti illustrativi, per rendersene conto.
Un’alimentazione sana a base esclusivamente di frutta e verdura
biologica o biodinamica, sono le fonti naturali per eccellenza di
vitamine e minerali organici.
Modificando geneticamente le piante, gli ortaggi e le verdure in
generale, immergendole in pesticidi, crittogamici e antiparassitari,
stanno creando degli obbrobri
pericolosi per la vita stessa.
Ecco perché le vitamine, i minerali organici, gli alimenti integrali,
sono un pericolo per il Sistema a cui sta a cuore la nostra malattia e
non la nostra salute.
Per tanto, avere il controllo di questi, significa controllare la salute
di miliardi di persone (esattamente il 97% del pianeta), e per ultimo la
loro vita.
D’altronde pensiamoci un attimo, se le lobbies del farmaco (tutte
società quotate in borsa) dovessero scoprire un medicinale che cura,
per esempio il diabete, chi guadagnerà più dalla vendita delle
siringhe, dell’insulina, dei farmaci, ecc. per quei 170 milioni di
ammalati nel mondo?
Idem per le malattie degenerative, cardiovascolari, cancro, ecc.
E’ ovvio che tali società, lucrando sulla pelle delle persone, non
mirano a far scomparire le malattie, ma puntano esattamente al
contrario: al loro mantenimento.
Una società costantemente malata è una società facilmente
manipolabile.
Il Codex Alimentarius serve proprio a questo.
Cosa
possiamo fare?
Possiamo fare molto per
invertire tale processo.
- Prima di tutto
informiamoci. Fintantoché non sapremo con chi
o che cosa abbiamo a che fare,
non prenderemo coscienza e non potremo adottare gli strumenti adeguati.
- Una volta presa
coscienza è necessario passare all’azione, perché una informazione
fine a sé stessa, non serve a nulla.
Se quindi il Sistema ci
vuole sempre più malati, per meglio controllarci, dovremo diventare
sempre più sani, e per capire come diventare sempre più sani forse è
utile comprendere come fanno ad ammalarci.
Esami
e screening
Mediante gli esami di massa
chiamati screening, le lobbies scovano, senza tanta fatica, ogni anno
milioni di nuovi malati: persone oggettivamente sane che di punto in
bianco, per via di un esame, un parametro o un valore (scelto da qualcun
altro) diventano malate. E si convincono di esserlo perché il medico
compiacente o ignorante appoggia tale sistema di cose, con altri esami o
con la prescrizione di farmaci.
Pesare attentamente qualsiasi esame è una regola importante. Quando
l’esito e il responso sono stati dati, i danni (psicologici ed
emotivi) possono essere deleteri. Tenendo conto anche degli innumerevoli
“falsi positivi” e falsi negativi” che ogni esame ha.
Un esempio per tutti l’ipercolesterolemia. Il livello di colesterolo
totale viene costantemente abbassato: oggi è 200 mg/dL di sangue (anche
se c’è già chi spinge per 190 mg/dL), ma negli anni ’80 era
addirittura 280 mg/dL.
Basta a questo punto informarsi adeguatamente per comprendere la truffa
enorme messa in atto dalle case farmaceutiche per vendere statine (non a
caso farmaci usati da 80 milioni di persone nel mondo) e controllare la
vita di centinaia di milioni di persone.
Lo stesso dicasi per l’ipertensione arteriosa, il diabete, ecc. ecc.
Lo screening (mammella, prostata, mappatura dei nei, ecc.) è il sistema
per cercare il malato nel sano!
E lo trovano sempre.
Alimentazione
Siamo fatti “anche”
da ciò che mangiamo. Viene da sé che la qualità dei cibi e il come
li combiniamo tra loro, sono di estrema importanza per la nutrizione
cellulare.
Mangiando cibi spazzatura, cibi industriali, come quelli che riempiono
gli scaffali nei supermercati, pregni di chimica, additivi, aromi,
coloranti, ecc. è normale che il corpo prima o poi ne risentirà.
E’ solo questione di tempo e il tempo è galantuomo: sa attendere.
Alimentandosi saggiamente con frutta e verdura di stagione e ogni tanto
con qualche cereale integrale biologico, nelle giuste e corrette
combinazioni, lasciamo all’organismo tutte le energie (che altrimenti
sarebbero dirottate e indirizzate per smaltire tossine, veleni,
proteine, ecc.) per mettere in atto processi di autoguarigione.
Durante la notte il corpo assimila i nutrienti dal cibo mangiato
precedentemente, mentre la mattina, dalle 4 alle 11, espelle tutte le
tossine (lingua con patina bianca, per es.).
Diventa importante di notte dormire bene in una camera bonificata dalle
onde elettromagnetiche, eliminando dalle vicinanze del letto tutto ciò
che emana onde: cordless, cellulare, radiosveglia, lampada alogena, ecc.
Utile anche di mattina, almeno fino alle 11, bere liquidi e mangiare
solamente frutta, così da non bloccare il processo di espulsione delle
tossine.
Spegnere
la televisione
Un’altro strumento potente
per condizionare e controllare le masse è la paura.
Il megafono principe della paura è la televisione.
Teniamola spenta il più possibile, soprattutto quando si sta
mangiando.
Il rituale del pasto è sacrosanto e va consumato nella totale
tranquillità interiore ed esteriore. Se mangiamo con immagini e notizie
di violenza, stupri, terremoti, eutanasia, incidenti, cani impazziti,
ecc. anche i cibi che mangiamo saranno inquinati da tossine emozionali,
deleterie quanto quelle fisiche.
Produttori
locali
Centinaia di migliaia di
aziende agricole in tutta Italia hanno chiuso i battenti nell’ultimo
periodo a causa della crisi economica. Crisi strumentale e veicolata
dall’Élite.
Oggi queste aziende sono quasi tutte nelle mani delle banche e saranno
acquistate dai grossi gruppi industriali per qualche spicciolo
(esattamente come avvenne nel 1929).
Visto che abbiamo ancora la possibilità di scegliere, indirizziamo i
nostri acquisti verso quei piccoli produttori locali (anche se non
certificati, ma che non utilizzano chimica di sintesi) che altrimenti
finirebbero schiacciati e spazzati via dalla globalizzazione.
Evitiamo quanto più possibile la grande distribuzione, aderiamo ai
sempre più crescenti Gruppi di acquisto solidali (GAS), e premiamo
coloro che lavorano bene (senza chimica), con passione e amore, anche se
non possono vantare le certificazioni biologiche.
Massoneria, milizia degli schifosissimi Illuminati per reclutare adepti (meglio se giovani). Le telecamere della RAI sono riuscite ad entrare in una assemblea del GRANDE ORIENTE.
Filosofia, sporca loro religione e luridi mezzi per arrivare al tanto agognato sogno dei loro padroni : il NUOVO ORDINE MONDIALE.
Avevo già scritto dei MEN IN BLACK. Questo è il secondo post sull'argomento. Ma chi sono i MIB? C'è chi ritiene siano agenti segreti incaricati di
mettere a tacere i testimoni sugli eventi UFO e incontri extraterrestri
più eclatanti. Un'altra corrente di pensiero crede siano individui non
appartenenti al nostro mondo, che ci tengono a tenere segreta la loro
esistenza. Vi sembra assurda questa teoria? Vi sembra assurdo che esseri
di un altro mondo abbiano un vero e proprio accordo con gli Stati Uniti
d'America per effettuare "rapimenti" e portare avanti i loro
esperimenti?Prendetele come le parole di un pazzo o semplicemente come
quelle di un bambino. In tutto il mondo ci sono state ampie descirzioni
di questi MIB vestiti rigorosamente con vestito nero e cappello, proprio
come gli individui che vediamo in questo video, ripreso dalle
telecamere di sorveglianza. Forse volevano mettere a tacere i
testimoni?Anche in questo caso, resta un mistero.
La cosiddetta "Colonna di Ferro" di Qutb (India) è talvolta citata come un OOPArt
OOPArt è un termine che deriva dall'acronimo inglese Out Of Place ARTifacts (reperti o manufatti fuori posto), coniato dal naturalista e criptozoologista americano Ivan Sanderson per dare un nome a una categoria di oggetti che sembrerebbero avere una difficile collocazione storica, ossia rappresenterebbero un anacronismo[1]. Vengono classificati come OOPArt tutti quei reperti archeologici o paleontologici
che, secondo comuni convinzioni riguardo al passato, si suppone non
sarebbero potuti esistere nell'epoca a cui si riferiscono le datazioni iniziali. Da questi ritrovamenti, è nato il filone dell'archeologia misteriosa o pseudoarcheologia. La comunità scientifica non ha mai ritrovato in tali oggetti elementi o prove che le facessero apparire come "fuori dal tempo"[2], relegando le interpretazioni volte a sottolineare presunti anacronismi nell'ambito della pseudoscienza.
Molti OOPArt hanno infatti ricevuto un'interpretazione assolutamente in
linea con le attuali conoscenze archeologiche e scientifiche[2].
In tutti quei casi in cui non si è data una risposta, ciò si deve al
fatto che non si è ancora capito il tipo di utilizzo che aveva l'oggetto[2]
o la descrizione dell'oggetto appare fumosa e inesatta oppure non si
conosce il possessore dell'oggetto tanto da farne dubitare circa
l'effettiva esistenza[3]. Nel tempo gli OOPArt sono stati usati per supportare le più varie teorie pseudoscientifiche come quelle ufologiche e creazioniste[4].
La presunta validità scientifica degli OOPArt
Secondo le interpretazioni di alcuni sostenitori degli OOPArt alcuni
di questi oggetti metterebbero in crisi le teorie scientifiche e le
conoscenze storiche consolidate. Tuttavia solo in rari casi tali
affermazioni hanno avuto il sostegno della scienza,
ad esempio gli oggetti possono venire in seguito spiegati come
appartenenti effettivamente all'epoca in cui sono stati fabbricati,
senza che alcuna conoscenza dei fatti storici possa essere messa in
discussione. Così è accaduto per la cosiddetta macchina (o meccanismo) di Anticitera, un sofisticato calcolatore astronomico, generalmente considerato dai media e dall'opinione pubblica un oggetto tecnologicamente troppo avanzato per appartenere all'età ellenistica,
ma che in realtà è perfettamente compatibile con le conoscenze tecniche
e astronomiche degli antichi greci post alessandrini, pur rimanendo un
reperto unico per complessità e manifattura[3][5][6]. Così anche può capitare che gli oggetti, dopo un'analisi iniziale fallace, vengano sottoposti a studi scientifici
e ne viene riscontrata la loro appartenenza ad epoche più recenti o a
contesti spiegabili: questo quindi li colloca fuori dall'ambito degli
OOPArt, o li fa riconoscere come oggetti di moderna falsificazione (come
il Martello di London),
falsificazioni riscontrabili peraltro anche per reperti convenzionali.
Non sono rari i casi in cui l'oggetto, dopo la pubblicazione iniziale,
scompare o viene reso inaccessibile per le necessarie verifiche
scientifiche, mantenendo quindi la fama di oggetto misterioso, ma senza
possibilità di risolvere il "mistero". Altre volte invece gli OOPArt vengono identificati con un oggetto del tutto normale. Ad esempio, all'interno del Geode di Coso è stato ritrovato un oggetto metallico, in seguito riconosciuto da tecnici esperti come una candela di accensione di un motore a scoppio degli anni venti[3].
Casi celebri di OOPArt
OOPArt che secondo i sostenitori sono ancora da verificare
Muro edificato con blocchi di diorite nel sito di Hatun Rumiyoc, Cuzco
Cuzco (antica capitale del Perù) e alcuni siti in Perù: In un posto chiamato Hatun Rumiyoc esitono enormi complessi edificati con blocchi di diorite,
di cui molti pesanti diverse tonnellate, modellati con tale precisione
che per molti sembra incompatibile con le tecnologie dell'epoca. Sebbene
l'archeologia ufficiale attribuisca queste costruzioni agli Incas, la differenza tra le costruzioni "a misura umana" messe in opera con l'aiuto di malte,
e le gigantesche composizioni a puzzle nei paraggi fanno sorgere dei
dubbi anche negli studiosi. Essendo però indatabili (è impossibile
eseguire test precisi data la messa in opera delle pietre e la loro
grandezza) non costituiscono per la comunità scientifica una prova certa
dell'esistenza di altre civiltà. Nei diversi siti si notano inoltre
alcune strutture realizzate con misure diverse dagli standard
costruttivi. Le porte sono infatti di forma trapezoidale e con
un'altezza che solitamente è intorno ai tre metri. La spiegazione
ufficiale è che molte culture sovente costruivano porticati o strutture
più grandi del normale per infondere l' impressione di solennità e
grandezza. Alcuni sostenitori della cosiddetta pseudoscienza sostengono
invece che siano una prova dell'esistenza di esseri diversi da noi,
vissuti o passati dalla terra migliaia di anni fa[7][8].
Uno dei blocchi di granito tagliato con estrema precisione nel sito di Puma Punku, nel sito di Tiwanaku, in Bolivia
Puma Punku:
"Puma Penku" significa "Porta del Puma". Molti i misteri che riguardano
questo sito in Bolivia. Ma su di un dato tutti gli archeologi sembrano
concordare: la datazione. Le rovine, che si devono all'altrettanto
misteriosa civiltà Tiahuanaco - sviluppatasi tra la Bolivia, il Cile e il Perù - risalgono al 1200 a.C. ossa a circa 3000 anni fa[9]. Si tratta di strutture megalitiche in granito e diorite
(roccia estremamente dura e quindi molto difficile da lavorare, con gli
oggetti rozzi che la storia classica attribuisce a quel periodo, anche
se va precisato che altri popoli come gli antichi egizi riuscissero a
lavorarlo)[10][9].
Inoltre il trasporto i megaliti richiedono sforzi sovraumani se non si è
in possesso di apparecchiature tecnologiche (strumentazione che gli
uomini del tempo, per quanto se ne sa, non potevano possedere)[11]. Inoltre le cave di granito e diorite si trovavano a molti chilometri dalla città, e almeno 20 Km (fino a 90 Km di distanza)[9]
da percorrere attraverso l'arido deserto boliviano. Come già detto più
sopra, i materiali usati sono di difficile lavorazione per le tecnologie
dell'epoca, ciò nonostante i lavori mostrano un'altissima precisione.
Le pietre, infatti, sono lavorate in modo tale da formare incastri
perfetti e assemblate da un sistema complesso di pesi e incisioni nella
roccia[9].
Anche qua si trovano strutture costruite con standard più grande del
normale, come i gradini che portano al tempio alti 80 centimetri.
Rovine di Nan Madol
Nan Madol
e alcuni siti in micronesia: Nan Madol è uno straordinario sito
archeologico che, insieme a diversi altri sparsi nell'area dell'Oceano Pacifico,
costituisce uno dei grandi misteri della storia e un notevole elemento
di disturbo per le solide certezze della scienza ufficiale[12][13].
Qui si trova ciò che si considera il reperto più importante tra quelli
rinvenuti in tutta l'area dei Mari del Sud. Si tratta delle rovine di un
grande tempio, una struttura che misura 90 metri di lunghezza e 18 di
larghezza[13],
con mura che nel 1874 erano alte nove metri e che a livello del suolo
presentavano uno spessore di un metro e mezzo. Sulle pareti sono tuttora
visibili i resti di alcune incisioni che rappresentano molti simboli
sacri di Mu[12].
L'edificio presentava canali e fossati, sotterranei, passaggi e
piattaforme, il tutto costruito in pietra basaltica. Non si riesce a
risalire precisamente a quale popolo e con quali tecnologie fu costruito[14][15][13].
L’Isola di Pasqua. Ovvero il luogo abitato più lontano da qualsiasi luogo abitato della terra. Oltre ai famosi “uomini di pietra” o moai,
di cui non si conosce esattamente né il motivo né la tecnologia
utilizzata per erigerli, vi sono alcuni ritrovamenti e siti, come le sue
enormi mura, che continuano ad alimentare l’immaginario di diverse
persone[16].
Il mortaio con pestello rinvenuto nella Table Mountain (California, nella contea di Tuolumne, in uno strato di roccia risalente al Terziario e datato tra i 33 i 55 milioni di anni[17][18][19].
Sull'oggetto tuttavia non ci sono segni di lavorazione umana ed è
quindi plausibile che si tratti di semplici pietre elaborate dalla
natura e che accostate tra loro fanno pensare a un mortaio con relativo
pestello[20].
Gli oggetti microscopici rinvenuti presso le rive del fiume Narada in Russia sulla catena degli Urali, costituiti, stando alle descrizioni, da elementi che si avvolgono a spirale, alcuni della grandezza di pochi millimetri, in rame, tungsteno e molibdeno, interpretati come antichi esempi di nanotecnologia[21][22][23][24].
Tale interpretazione è stata messa in dubbio: come spesso accade per
questi “oggetti impossibili,” è difficile dare una ricostruzione
pacifica per la mancanza di informazioni dettagliate e attendibili. Nel
caso di questi presunti oggetti microscopici non si riesce, ad esempio, a
sapere dove si trovino attualmente gli oggetti in questione[25].
I tubi di Baigong in Cina,
tubi metallici rinvenuti in una grotta nella provincia di Qinghai, e
nelle vicinanze, interpretati variamente come manufatti artificiali,
antiche condutture, o come formazioni naturali. Ulteriori studi sono
oggi impediti dal fatto che le autorità cinesi usano il sito come
attrazione turistica[26].
Una protesi metallica, in ferro puro, lunga 23 cm presente nella gamba della mummia del sacerdote Usermontu risalente alla XXVI dinastia egizia (656 a.C. -525 a.C.)[27]. Si ritiene che la "protesi" sia stata messa nella fase di mummificazione del corpo in vista della resurrezione[28], si tratta quindi di una riparazione postuma[29].
Un giornale del 1891 riporta la notizia del ritrovamento di una catena d'oro a Morrisonville, nell'Illinois, rinvenuta, stando al racconto, in un pezzo di carbone
e sempre secondo l'articolo, risalente a 300 milioni di anni fa,
ritrovata da parte della moglie del direttore del giornale, S.W. Culp[30]. Come per altri OOPArt non si hanno notizia della reale esistenza del monile e del suo possessore.
La tazza in ferro di Wilburton rinvenuta nel 1912 in una miniera di Wilburton, nell'Oklahoma, da parte di Frank J.Kenwood in un blocco di carbone[31][32]. La classificazione come OOPArt si basa su racconti aneddotici e l'oggetto sin dagli anni '60 è stato usato come strumento di propaganda creazionista senza tuttavia che via sia alcuna prova circa la reale antichità[31].
La vite di Treasure City, si dice scoperta nel 1869 negli USA a Treasure City (un paese di cercatori d'oro oramai abbandonato nello stato del Nevada) è uno di quei ritrovamenti classificati come OOPArt, ovvero "manufatti trovati fuori posto", dai sostenitori dell'archeologia misteriosa[33]. In uno strato di roccia sarebbe stata trovata l'impronta apparente di una vite di 5,08 cm di lunghezza. La vite che si presuppone fosse stata di materiale ferroso
si è ormai completamente perduta, ma impressa nella roccia vi si è
trovata la forma fotografata dell'oggetto. Come per altri OOPArt non si
hanno notizia della reale esistenza della roccia e del suo possessore.
I reperti di Hueyatlaco, sui quali esiste una controversia circa la datazione.
OOPArt sottoposti ad esami scientifici approfonditi
La batteria di Baghdad, datata tra il 250 a.C. e il 250
d.C., ne sono attualmente conservate circa una dozzina nel Museo
Iracheno di Baghdad. E formata da una giara in ceramica contenente una
guarnizione di metallo che avvolgeva un cilindro in ferro che a sua
volta aveva un tappo in asfalto. Se riempita con del liquido a tendenza
acida essà produrrebbe potenzialmente energia similmente al sistema
della pila carbone-zinco. Tale processo si pensa venisse utilizzato solo
per la placcatura
dei pezzi di metallo, data la complessita dello sviluppo di un circuito
elettrico. Molti altri invece considerano sia una casualità che i
materiali utilizzati producano energia se sollecitati e che in realta si
tratti di un sistema per la conservazione di rotoli sacri di papiro.
il vaso di Dorchester, Massachusetts (USA), ritenuto datato a 320 milioni di anni fa, in realtà non ha nulla di antico[34] e plausibilmente si trattò di uno scherzo ad opera degli operai del cantiere dove è stato rinvenuto.
le pietre di Ica, Perù,
raffiguranti scene risalenti a 65 milioni di anni fa. Sono state
ritrovate circa 15.000 pietre e si sono rivelate essere un falso
moderno, prodotte dalla popolazione locale per venderle[35][36].
Il Teschio dello Zambia, o "Teschio di Broken Hill",
un cranio umano che si dice risalente a 150-300.000 anni fa (le prime
datazioni lo ponevano a 38.000 o a 70.000 anni) che presenta sulla
tempia sinistra un foro perfetto, privo di linee radiali, come quello
lasciato da una ferita d’arma da fuoco. Il foro può essere spiegato più prosaicamente come una ferita dovuta al canino di un grosso predatore, o a una foratura artificiale del cranio, pratica rituale usata per scacciare gli spiriti maligni[37].
Oggetti scambiati per OOPArt oppure falsificati
All'interno del geode di Coso,
inizialmente datato come antico di 500 000 anni, è stato trovato un
oggetto metallico. Nonostante il nome, non si tratta di un vero geode
ma di un grumo di creta in cui si è trovato anche un pezzo di chiodo.
La presenza dell'oggetto è stata strumentalizzata da gruppi creazionisti
americani (come "Creation Outreach" e "Institute for Creation
Research"), che hanno aggiunto ai pochi dati divulgati dagli scopritori
numerose informazioni fasulle, aumentando il mistero intorno
all'oggetto. Nel 1999
l'oggetto è stato identificato in base alle prove portate da un gruppo
di collezionisti: è senz'ombra di dubbio una candela per autocarro di
marca Champion, di uso comune negli anni '20[3].
I teschi di cristallo, attribuiti a civiltà precolombiane, sono in realtà falsi fabbricati a partire dalla seconda metà del XIX secolo.
Le sfere metalliche di Klerksdorp, Sudafrica, che alcuni pensano essere opera dell'uomo. I geologi concordano sul fatto che tali sfere non sono dei manufatti ma sono il risultato di processi naturali[38][17][18][19].
Sull'oggetto tuttavia non ci sono segni di lavorazione umana ed è
quindi plausibile che si tratti di semplici pietre elaborate dalla
natura e che accostate tra loro fanno pensare a un mortaio con relativo
pestello[20].
Il Martello di London, Texas (USA), secondo certuni databile 115 milioni di anni come le rocce della zona in cui è stato rinvenuto, è un falso[39].
Non sono presenti gli aloni di diffusione delle particelle metalliche
che avrebbero dovuto prodursi nella roccia in milioni di anni, né si è
verificata la pietrificazione del manico di legno del martello. Inoltre,
dal momento che si tratta di una roccia metamorfica, sottoposta ad enormi pressioni e temperature, sia il manico che la testa del martello dovrebbero essere fortemente deformati.
Il presunto dito umano fossile, risalente a 100 milioni di anni fa e ritrovato nella Walnutcretaceus formation del Comanche Peak situato in una riserva del Nuovo Messico,
è di dubbia origine anche per gruppi creazionisti ed è ritenuto, a
seconda delle opinioni, un carapace fossile o semplicemente una pietra
con una forma interessante[40].
Il Papiro Tulli, un falso documento egizio che descrive degli UFO.
Il Manoscritto Voynich, un presunto erbario magico medievale scritto in lingua misteriosa, oggi identificato come falso rinascimentale.
La cosiddetta mappa del Creatore (nota anche come pietra di Daška), ritrovata nella Baschiria, Russia.
Erroneamente datata ad almeno 20 milioni di anni fa e raffigurante il
territorio di 120 milioni di anni fa. In un'intervista rilasciata alla
trasmissione Stargate - Linea di confine,
Čuvyrov, autore della scoperta, aveva affermato che la mappa
rappresenta enormi canalizzazioni di cui si è cominciato a ricercare
l'esistenza attraverso opportune prospezioni geologiche. Successive indagini hanno mostrato l'assoluta inconsistenza di tali ipotesi.
I dischi di Bayan Kara Ula (internazionalmente noti come dischi dei dropa), che si afferma ritrovati presso la località di Nimu, nella regione cinese del Sichuan, dischi di pietra bucati al centro e interpretati come manufatti extra-terrestri[43][44][45]. In realtà furono inventati da David Gamon (che usò lo pseudonimo di David Agamon) come parte di un più ampio falso contenuto nel proprio libro del 1978 intitolato Sungods in Exile[46].
Oggetti pienamente spiegati come appartenenti al loro tempo
La macchina di Anticitera, un meccanismo per il calcolo astronomico recuperato in un relitto al largo della Grecia e risalente all'87 a.C. Questo confermerebbe che la Grecia antica
aveva una conoscenza tecnologica maggiore di quanto finora creduto, ma
non in contrasto con le conoscenze generali su tale civiltà (vedasi la Macchina di Erone)[3].
L'elicottero e il carro armato incisi su di un bassorilievo nel tempio di Abydos, rivelatisi un'immagine "creata" casualmente dalla sovrapposizione di due strati di simboli[47].
La mappa di Piri Reis (1513), che secondo alcuni rappresenterebbe l'Antartide quando ancora non era conosciuta; è ormai accettato e accertato che raffiguri l'America[48].
La Colonna di Ferro in India,
risalente almeno al 423, una colonna in ferro alta 7 metri dal peso di 6
tonnellate che non è arrugginita nonostante 1600 anni di esposizione al
clima monsonico, a causa di una "pellicola protettiva" formatasi come conseguenza dell'uso di materiali con impurità nel processo di fusione.
Il modello di Aliante di Saqqara ritrovato in Egitto nella tomba di Pa-di-lmen,
risalente al 200. È un oggetto molto leggero, presenta ali dritte, che
sembrano disegnate aerodinamicamente. Ricostruzioni in scala reale hanno
dimostrato che non sarebbe mai stato in grado di volare e nemmeno di
planare[49].
Si tratterebbe probabilmente di un giocattolo o di una decorazione
riproducenti un uccello stilizzato, una figura classica dell'iconografia
egizia.
La città sommersa di Bimini. Negli anni 1960
dei sommozzatori scoprirono al largo dell'isola di Bimini una zona
apparentemente pavimentata, con colonne parzialmente abbattute, e si
convinsero di aver scoperto Atlantide
o un'altra città perduta. In realtà la pavimentazione non era altro che
una formazione rocciosa di origine vulcanica simile a quella della Giant's Causeway
irlandese, e i "pilastri" erano comuni bidoni riempiti di cemento
indurito, usati come pesi nel vicino porto e in seguito scaricati in
mare.
I finti artefatti vichinghi in Nord America: sull'onda di uno studio sulla storia scandinava pubblicato nel 1837 dallo storico Carl Rafn,
in cui si affermava che i Vichinghi avessero colonizzato il Nord
America, iniziò una vera e propria "caccia al reperto" in tutto il
continente. Vennero rinvenute numerose presunte iscrizioni e reliquie
antiche. Molte di queste risultarono dei falsi, mentre le restanti non
erano altro che oggetti nativi americani scambiati per vichinghi.
Addirittura, tumuli nativi americani furono scambiati per tombe
monumentali, nativi americani sepolti con i loro averi divennero
"vichinghi in armatura"; a costruzioni note di epoca coloniale vennero
attribuite improbabili origini nordiche. Nessuno degli oggetti descritti
nella lunga lista fatta realizzare dallo studioso risultò vero.
Le impronte del fiume Paluxy,
Texas: da alcuni interpretate come impronte umane contemporanee a
quelle dei dinosauri, sono oggi accettate come impronte di dinosauri di
vario tipo[50].
L'òmero di Kanapoi in Kenya, ritrovato nel 1965
dagli antropologi Bryan Patterson e William W.Howells, datato a 5
milioni di anni fa. Gli scopritori sostennero che apparteneva a un uomo
di tipo moderno, mentre analisi più approfondite hanno escluso questa
ipotesi e attribuiscono l'omero a un ominide precedente[51].
Quattro scheletri fossili di Castenedolo, Brescia, anatomicamente umani, in una formazione del Pliocene Medio risalente a quattro milioni di anni fa, sono stati rinvenuti attorno al 1920 dal geologo Giuseppe Regazzoni. Gli scheletri sono poi stati datati col
Le lampade di Dendera, oggetti oblunghi nascenti da un fiore di loto e contenenti un serpente, raffigurati in un bassorilievo di un tempio dedicato alla dea Hathor a Dendera. Gli egittologi unanimemente interpretano il disegno come parte della mitologiaegizia legata al djed e al fiore di loto[53][54]. I sostenitori della pseudo-archeologia invece vi vedono grandi lampade collegate con dei cavi a un generatore elettrico.
OOPArt e pseudo-teorie sulla nascita della civiltà sulla Terra
In base agli oggetti che alcuni ritengono siano degli OOPArt, sono
stati sviluppati alcuni modelli teorici alternativi alla ricostruzione
universalmente accettata di alcuni fatti preistorici:
La "teoria dell'alternanza delle civiltà evolute", o "Teoria
catastrofista", ipotizza che sulla Terra possano essersi sviluppate in
forme e caratteristiche diverse o analoghe a quella contemporanea, molte
civiltà "tecnologicamente e/o spiritualmente evolute". I sostenitori di
questa teoria pensano che le grandi estinzioni di massa
documentate nella storia terrestre, in ognuna delle quali si è estinta
una percentuale tra l'83 e il 95% delle specie viventi, possano aver
distrutto civiltà già evolute.
La "teoria degli interventi alieni" ipotizza che la Terra sia stata visitata e/o colonizzata da una o più razze extraterrestri,
in questo caso estremamente simili all'uomo, con tracce individuate in
diversi siti geologicamente molto antichi. Secondo diverse
interpretazioni di questa teoria, eventuali alieni sbarcati sulla Terra,
pur senza lasciare tracce avrebbero potuto comunque influenzare
indirettamente gli esseri umani preistorici, similmente a quanto accadde
in tempi moderni col fenomeno del culto del cargo.
^abcdeStefano Bagnasco, Andrea Ferrero e Beatrice Mautino, Sulla scena del mistero. Guida scientifica all'indagine dei fenomeni inspiegabili, Milano, Sironi, 2010. ISBN 978-88-518-0134-2.
^"The Antikythera Mechanism Research Project",
The Antikythera Mechanism Research Project. Retrieved 2007-07-01 Quote:
"The Antikythera Mechanism is now understood to be dedicated to
astronomical phenomena and operates as a complex mechanical "computer"
which tracks the cycles of the Solar System."
^abcFrancesco Lamendola. [http://www.edicolaweb.net/dimen36a.htm LE GIGANTESCHE ROVINE DI NAN MADOL VESTIGIA DELLA CIVILTÀ DI MU?]. Edicolaweb. URL consultato in data 2 luglio 2012.
^abCremo.
M.A., Thompson, R.L. (1994-1997) Utensili nel Neolitico nella corsa
all’oro in California: Archeologia Proibita: la storia segreta della
razza umana. Pgg. 138-145
^abBecker, G.F. (1891) Antiquites from under Tuolomne Table Mountain in California, in Bullettin of the Geological Society of America, 2: 189-200.
^Wolfgang Waitkus, Die Texte in den unteren Krypten des Hathortempels von Dendera: ihre Aussagen zur Funktion und Bedeutung dieser Räume, Mainz 1997 ISBN 3-8053-2322-0 (tr., The texts in the lower crypts of the Hathor tempels of Dendera: their statements for the function and meaning of these areas)