Il teschio di cristallo è un modello di un teschio umano realizzato in cristallo di quarzo trasparente. Alcuni di questi manufatti sono considerati reperti archeologici precolombiani dai sostenitori dell'archeologia misteriosa. Nuovi teschi ricavati dal cristallo vengono prodotti e venduti regolarmente.
Alcuni ritengono che i teschi di cristallo abbiano poteri curativi, ma questo non è mai stato scientificamente stabilito. La comunità scientifica non ha mai riscontrato prove di qualsiasi fenomeno inusuale legato ai teschi di cristallo, né ha trovato alcun motivo per ulteriori investigazioni.
Storia
I primi di cui si è avuta notizia sono stati rinvenuti a Lubaantun, nello Yucatan, e nel Belize, e sono stati considerati da alcuni come risalenti almeno al XV secolo-XVI secolo della nostra era.
Sulla loro origine e natura sono state espresse svariate teorie e sono stati classificati da alcuni sostenitori dell'archeologia misteriosa come OOPArt.
Da uno studio effettuato nel 1970 da ricercatori della Hewlett-Packard guidati da Frank Dorland, su almeno uno di questi teschi (il Mitchell-Hedges), risulta che non furono utilizzati strumenti di metallo o pietre o di legno per scolpirlo. Gli scienziati affermarono alla fine della analisi che il teschio sembrava essere stato scolpito con un moderno laser o con ceselli di precisione.
Negli anni ottanta sull'onda della moda lanciata dalle pubblicazioni su questi artefatti comparvero numerosi altri teschi, dal Texas a Los Angeles; ad alcuni di questi venivano attribuite origini avventurose o poteri taumaturgici, ma di nessuno di questi si è potuta provare l'autenticità (mentre alcuni sono risultati veri e propri tentativi di truffa).
Negli anni novanta altri due teschi vennero "rinvenuti" da Nick Nocerino, personaggio televisivo autodefinitosi "esperto di teschi di cristallo", nella provincia messicana di Guerro. Nocerino non rivelò mai l'origine del ritrovamento, giustificandosi attribuendo la riservatezza a presunte "questioni di sicurezza per il personale coinvolto, a causa della situazione politica messicana".
Né i teschi né gli altri oggetti che Nocerino avrebbe rinvenuto sono mai stati sottoposti ad analisi indipendenti. Al contrario, sarebbero stati sottoposti ad un gran numero di esperimenti pseudoscientifici, come esami quali psicometria, scrittura automatica o percezioni extrasensoriali.
Questi esperimenti vennero realizzati presso tre società non accreditate dalla comunità scientifica: Pelton Foundation of Applied Paranormal Research, Institute of Psychic and Hypnotic sciences, The Society of Crystal Skulls International.
Stando ai risultati di queste prove, i teschi avrebbero trasmesso agli psichici immagini di cerimonie antiche o collegamenti con Atlantide.
Analisi approfondite condotte tra il 2003 e il 2005 su un esemplare sicuramente originale conservato al British Museum, hanno dimostrato senza ombra di dubbio che almeno il teschio è stato realizzato con l'aiuto di una fresa meccanica da gioielliere, uno strumento diffuso in tutta Europa già dal XIX secolo. Sono evidenti sulle cavità oculari e la dentatura i segni di lavorazioni sicuramente successive al medioevo.
In passato, intorno al teschio inglese si erano catalizzati folkloristici quanto infondati racconti, che suggerivano che il teschio si muovesse all'interno della teca. Anche il fatto che il teschio fosse stato rimosso dall'esposizione aperta al pubblico è una leggenda urbana: il teschio è oggi esposto all'interno della prima sala dell'ala sinistra, sul lato sinistro della parete dove si apre la porta d'ingresso.
In particolare, per l'esemplare esaminato si è riusciti a risalire ad una probabile origine tedesca della lavorazione, mentre la roccia cristallina è di origine brasiliana. Ricerche documentarie negli scritti relativi alle collezioni del museo, hanno portato a identificare nel collezionista francese Eugene Boban l'organizzatore di questo traffico di falsi. Altri teschi furono analizzati insieme a quello del British, tra cui quelli di Nocerino e quelli americani. Nessuno di questi teschi aveva evidenze che potessero supportare una presunta antichità, mentre anzi le probabilità spingevano a pensare ad un'origine molto più moderna.
È oggi certo che questi teschi, almeno quelli più antichi, sono stati realizzati nel XIX secolo con il solo scopo di venderli a ingenui quanto ricchi appassionati di antichità.
Un altro teschio, pesante 20 kg e donato al prestigioso Smithsonian Institute nel 1990, è stato sottoposto ad analisi nel 1996 durante la produzione di un documentario per conto della BBC, ed è risultato senz'ombra di dubbio un falso.
Le analisi su un quarto teschio, detto di Mitchell-Hedges, sono state rese impossibili dal divieto della stessa Anna Mitchell Hedges, che, allora diciassettenne, affermò di aver ritrovato l'oggetto durante una spedizione archeologica col padre nel 1927.
Secondo alcune fonti , i teschi sarebbero oggi conservati a Parigi (Musée des Arts Premiers, quai Branly, Parigi) e Londra (British Museum), ma non vi sono prove a favore di questa affermazione.
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