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venerdì 12 maggio 2017

2017: cento anni dalle apparizioni di Fatima

Nostra 


Signora di Fátima (in portoghese: Nossa Senhora de Fátima) è uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria, madre di Gesù.
Fra le apparizioni mariane, quelle relative a Nostra Signora di Fatima sono tra le più famose. 

Le pastorelle Lucia dos Santos di 10 anni e Giacinta Marto di 7 anni con il pastorello Francisco Marto di 9 anni, fratello di Giacinta e cugino di Lucia, il 13 maggio 1917, mentre badavano al pascolo in località Cova da Iria (Conca di Iria), vicino alla cittadina portoghese di Fátima, riferirono di aver visto scendere una nube e, al suo diradarsi, apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario, che identificarono con la Madonna. Dopo questa prima visione la donna avrebbe dato appuntamento ai tre per il 13 del mese successivo, e così per altri 5 incontri, dal 13 maggio fino al 13 ottobre.
Secondo il racconto dei tre, le visioni continuarono per un po' di tempo, accompagnate da rivelazioni di eventi futuri: la fine imminente della prima guerra mondiale; il pericolo di una seconda guerra ancora più devastante se gli uomini non si fossero convertiti; la minaccia comunista proveniente dalla Russia, debellabile solo mediante la Consacrazione della nazione stessa al cuore immacolato di Maria, per opera del papa e di tutti i vescovi riuniti. 

In seguito alla promessa fatta ai tre pastorelli dalla Madonna riguardo a un evento prodigioso, il 13 ottobre 1917 molte migliaia di persone, credenti e non credenti, riferirono di aver assistito a un fenomeno che fu chiamato "miracolo del sole". 

Molti dei presenti, anche a distanza di parecchi chilometri, raccontarono che mentre pioveva e spesse nubi ricoprivano il cielo, d'un tratto la pioggia era cessata e le nuvole si erano diradate: il disco del sole, tornato visibile, avrebbe ruotato intorno a un punto esterno, diventando multicolore e ingrandendosi, come per precipitare sulla terra. 

Francesco e Giacinta morirono pochi anni dopo, rispettivamente nel 1919 e nel 1920, a causa dell'epidemia di spagnola che in quegli anni fece molte vittime anche in Portogallo. Lucia invece divenne monaca carmelitana scalza, e mise per iscritto nelle sue Memorie gli eventi accaduti a Fatima, così come lei stessa li aveva visti.
Nel 1930 la Chiesa cattolica proclamò il carattere soprannaturale delle visioni e ne autorizzò il culto. A Fatima è stato edificato un santuario, visitato per la prima volta da papa Paolo VI il 13 maggio 1967, e in seguito anche da papa Giovanni Paolo II, pontefice molto legato agli avvenimenti del luogo, dove si recò più di una volta in pellegrinaggio. Secondo la dottrina cattolica queste visioni appartengono alla categoria delle rivelazioni private.








 
corriere.it

Papa Francesco a Fatima «Come un vescovo vestito di bianco»

Gian Guido Vecchi, inviato a Fatima


Milano, 12 maggio 2017 - 20:16

Il pontefice cita la frase del «terzo segreto» davanti a mezzo milione di persone che lo attendono nella cappella delle apparizioni. E invoca la pace per i popoli del mondo


«Como bispo vestido de branco», come un vescovo vestito di bianco. Francesco parla in portoghese e si presenta così, appena arrivato a Fatima, davanti a mezzo milione di persone da tutto il mondo che lo aspettano sotto il sole nella spianata accanto alla cappellina delle apparizioni. Il Papa «pellegrino di pace» sosta a lungo e in silenzio, lo sguardo chino e assorto, davanti alla statua della Madonna posata dov’era il leccio della prima apparizione ai tre pastorelli, il 13 maggio 1917, cento anni fa, nel pieno della Grande Guerra, «l’inutile strage» che in quell’anno denunciò invano Benedetto XV. E poi recita una preghiera nella quale la definizione che dà di sé richiama il testo del «terzo segreto» reso pubblico nel 2000, la visione di un «vescovo vestito di bianco» che vacilla tra rovine e cadaveri finché viene ucciso da un gruppo di soldati, davanti ad una Croce, mentre come lui muoiono vescovi sacerdoti, religiosi, fedeli. Giovanni Paolo II aveva interpretato il testo riferendolo a sé e all’attentato in San Pietro del 13 maggio ’81. Nella preghiera Francesco parla anche della «Chiesa vestita di bianco», come a riprendere l’interpretazione simbolica che ne diede Joseph Ratzinger, la «via Crucis» del XX secolo, l’immagine del vescovo in bianco a richiamare i «diversi Papi» che hanno condiviso le sofferenze di un «secolo di martiri», di «sofferenze e persecuzioni della chiesa», delle due guerre mondiali e «di molte guerre locali».
«Imploro la concordia fra i popoli»
Così Francesco invoca la pace davanti alla Madonna, «imploro per il mondo la concordia fra tutti i popoli»: nel tempo di quella che ha definito la «terza guerra mondiale a pezzi» il dolore planetario e le persecuzioni proseguono più che mai. Questo non significa che ci si debba attendere nuove rivelazioni, ha spiegato alla vigilia il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato del Papa: «Si è tanto speculato, e forse si continua a speculare sui segreti di Fatima, ma sono speculazioni inutili, perché quello che Fatima voleva dirci lo ha detto chiaramente, pubblicamente». Ma lo aveva detto anche Benedetto XVI, a Fatima nel 2010: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa». Il significato delle visioni, per la Chiesa, non si è esaurito col Secolo breve. Di qui la preghiera di Francesco: «O Vergine Pellegrina, guarda i dolori della famiglia umana che geme e piange in questa valle di lacrime». In questo luogo, mormora il pontefice, «cent’anni or sono a tutti hai manifestato i disegni della misericordia di Dio. Guardo la tua veste di luce e, come vescovo vestito di bianco, ricordo tutti coloro che, vestiti di candore battesimale, vogliono vivere in Dio e recitano i misteri di Cristo per ottenere la pace».
La preghiera alla Madonna
Ma il messaggio della Madonna, spiega il Papa, era di consolazione e di speranza, «tu sei il trionfo sull’assalto del male». Così la preghiera richiama i due pastorelli che sabato proclamerà santi: «Regina del Rosario di Fatima! Fa’ che seguiamo l’esempio dei Beati Francesco e Giacinta, e di quanti si consacrano all’annuncio del Vangelo». Francesco scandisce ogni parola della sua preghiera: «Percorreremo così ogni rotta, andremo pellegrini lungo tutte le vie, abbatteremo tutti i muri e supereremo ogni frontiera, uscendo verso tutte le periferie, manifestando la giustizia e la pace di Dio. Saremo, nella gioia del Vangelo, la Chiesa vestita di bianco, del candore lavato nel sangue dell’Agnello versato anche oggi nelle guerre che distruggono il mondo in cui viviamo. E così saremo, come Te, immagine della colonna luminosa che illumina le vie del mondo, a tutti manifestando che Dio esiste, che Dio c’è, che Dio abita in mezzo al suo popolo, ieri, oggi e per tutta l’eternità».

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