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mercoledì 5 novembre 2008

Mio nonno eroe della Grande Guerra.

Il 24 maggio 1915 l'Italia dichiarò guerra all'Austria entrando così nella Prima Guerra Mondiale.
Vorrei ricordare un gesto eroico compiuto da mio nonno durante una battaglia.
Egli combatteva nel corpo dei Bersaglieri (vedi fregio per basco e mostreggiature nell'immagine a sinistra) e, quel giorno, era in trincea insieme ai suoi compagni. Improvvisamente arrivò l'ordine di uscire allo scoperto e di attaccare e lui eseguì insieme agli altri. Dopo un po' di tempo, però, si accorse che il loro capitano era stato ferito.
Senza esitare lo andò a prendere e se lo mise sulle spalle riportandolo nella propria trincea sfidando la morte con le cannonate ed i proiettili che gli sibilavano vicino.




Fregio bersaglieri per cappello





La guerra finì, gli anni passarono ed "il bersagliere" (così lo soprannominavano tutti) si era messo a coltivare un piccolo orto come passione. Il questore del posto, entrato con lui in buoni rapporti, lo andava a trovare ogni tanto e "il bersagliere", generoso con tutti, spesso gli donava della verdura. Un giorno, parlando della guerra, mio nonno raccontò quello che successe quel giorno ed il questore si interessò subito al caso prendendolo a cuore. Portò con sé "il bersagliere" in questura e riuscì a rintracciare la famiglia del capitano di allora dopo una serie di telefonate e di indagini. Purtroppo però, l'ex capitano che nel frattempo era diventato generale, era morto.
I familiari dichiararono che costui non aveva mai smesso di rintracciare colui che gli aveva salvato la vita. Mio nonno non si vantò mai di quel gesto perchè per lui fu una cosa naturale e fu sempre disponibile con tutti.
Mio nonno era un eroe.







Monumento al Bersagliere, Roma, Piazza di Porta Pia.




























FANFARA DEI BERSAGLIERI - 1





FANFARA DEI BERSAGLIERI - 2




Le canzoni e le poesie della Grande Guerra




La leggenda del Piave

Una delle più note e suggestive canzoni di questo periodo storico è sicuramente "La leggenda del Piave" che è un’appassionata rievocazione di quattro momenti drammatici della guerra illustrati da ciascuna strofa della canzone: la marcia dei soldati verso il fronte, la ritirata di Caporetto, la difesa del fronte sulle sponde del Piave e la vittoriosa offensiva finale.
E’ sicuramente anche quella dove trionfano i concetti di Patria, Eroe, Nemico e non trovano posto le vicende quotidiane della guerra fatte di privazioni e sofferenze.



LA LEGGENDA DEL PIAVE
E. A. Mario



Il Piave (1) mormorava
calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il 24 maggio: (2)
l’esercito marciava
per raggiunger la frontiera
e far contro il nemico (3) una barriera....
Muti passaron quella notte e fanti
tacere bisognava e andare avanti!
S’udiva intanto dalle amate sponde,
sommesso e lieve il tripudiar (4) dell’onde
Era un presagio (5) dolce e lusinghiero (6)
il Piave mormorò:
"Non passa lo straniero!"

Ma in una notte trista (7)
si parlò di un fosco evento (8)
e il Piave udiva l’ira e lo sgomento (9)
Ahi quanta gente ha vista
venir giù lasciare il tetto
poi che il nemico irruppe a Caporetto (12)
Profughi ovunque! Dai lontani monti
venivano a gremir tutti i suoi ponti (13)
S’udiva allo dalle violate (14) sponde
sommesso e triste il mormorio de l’onde:
come un singhiozzo in quell’autunno nero
Il Piave mormorò :
"Ritorna lo straniero!"

E ritornò il nemico
per l’orgoglio e per la fame: (15)
volea sfogare tutte le sue brame (16)
vedeva il piano aprico (17)
di lassù voleva ancora
sfamarsi e tripudiare (18) come allora
"No" disse il Piave "No" dissero i fanti
"Mai più il nemico faccia un passo avanti!"
Si vide il Piave rigonfiar le sponde!
E come i fanti combattevan l’onde
Rosso del sangue del nemico altero (19)
Il Piave comandò:
"Indietro va straniero!"

Indietreggiò il nemico
fino a Trieste, fino a Trento
e la Vittoria sciolse le ali al vento
Fu sacro il patto antico: (20)
tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro, Battisti (21)
L’onta cruenta e il secolare errore
infranse alfin l’italico valore (22)
Sicure l’Alpi libere le sponde
E tacque il Piave: si placaron l’onde
Sul patrio suolo, vinti i torvi imperi (23)
la pace non trovò
né oppressi né stranieri

Note

1 - Sul Piave si fermarono le truppe italiane dopo la disfatta di Caporetto e qui si organizzò l’offensiva finale

2 - E’ il 24 maggio del 1915 quando le prime truppe italiane varcarono il confine ed ebbero inizio le ostilità contro l’Austria

3 - Il nemico : gli Austriaci

4 - Lo sciacquio delle onde sembra un rumore festoso

5 - Presagio : presentimento

6 - Lusinghiero : piacevole, allettante

7 - Trista: sventurata

8 - Fosco evento: oscuro Si riferisce alla ritirata di Caporetto del 24 ottobre 1917 quando le truppe austro-tedesche sfondarono il fronte italiano nell’alta Valle dell’Isonzo

9 - L’ira e lo sgomento : la rabbia per la sconfitta e lo sgomento per dover abbandonare le loro case e le loro terre

10 - Soldati e popolazione civile scendono dalle valli invase

11 - Il tetto: la propria casa

12 - Caporetto: cittadina ai piedi del Monte Nero a nord di Gorizia

13 - I profughi si affollavano sui ponti per attraversare il fiume e riparare al sicuro

14 - Violate : profanate dal ritorno dello straniero

15 - Gli Austriaci erano spinti dall’orgoglio di riconquistare le terre da cui erano stati cacciati durante le guerre di indipendenza, ma anche dalla fame; gli Imperi Centrali infatti circondati da nazioni nemiche, scarseggiavano di viveri

16 - Vendicarsi delle sconfitte e rialzare il proprio prestigio

17 - Piano aprico: la pianura aperta esposta al sole

18 - Tripudiare: esultare

19 - Altero: orgoglioso e superbo

20 - Fu esaudita la speranza dei patrioti e dei martiri dell’unità d’Italia

21 - Riferimento ai patrioti Guglielmo Oberdan morto nel 1882 , Nazario Sauro e Cesare Battisti
uccisi nel 1916

22 - Il valore dei soldati italiani abbatte la secolare dominazione straniera

23 - Dopo aver vinto gli Imperi Centrali non vi sono più stranieri in Italia e nemmeno oppressi



IL PIAVE MORMORAVA
La Guerra in Trincea

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