Secondo alcune leggende, Paganini avrebbe imparato a suonare il violino in galera, avendo come maestro niente meno che il diavolo in persona, e votandosi a lui avrebbe raggiunto i livelli di virtuosismo stupefacenti che sappiamo. L'aspetto un po' cadaverico e ossuto di Nicolò, che aveva un che di vampiresco, non smentiva queste dicerie.
Oltretutto, pare che durante un amplesso con una delle sue numerose amanti, abbia strangolato la fanciulla e, a suggello del presunto patto demoniaco, abbia fatto le corde del suo violino col budello della stessa.
Fatto sta che per l'epoca era quasi un mago, tanto che dicerie o no, è comunque vero che nel 1840, quando morì a Nizza, il vescovo di allora non gli concesse di essere seppellito nel camposanto, cosa che avvenne più tardi, dando ancora credito ai legami di Paganini con forze oscure.
Che la sua arte derivasse da ben altre doti lo lascio immaginare alla ragionevolezza di ciascuno di noi...
Altra cosa, una "associazione" del violino al diavolo era presente anche ben prima di Paganini (ma il discorso si fa complesso per tutta la musica in generale...).
Esemplare e celebre è il caso di Tartini, che, a detta sua, fece un sogno molto particolare dove il diavolo stesso suonava una musica dalla tecnica strepitosa (un trillo di estrema difficoltà con intrecci polifonici), e da qui ha poi composto la celeberrima sonata "il trillo del diavolo".
Nicolò Paganini (1782-1840)
Capriccio N. 5
Violinista : Tianwa Yeung
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