Per il loro contenuto gli articoli che seguono non sono adatti né ai minorenni, né tantomeno a coloro che sono completamente estranei a questo tipo di fenomeni sociali.
Nota: Per la stesura di questi articoli sono stati creati dei termini ad hoc per rispondere alla duplice necessità di disporre di categorie che permettessero di organizzare in tipi e tipologie fenomeni affini o dalle caratteristiche comuni e dare vita a nuovi aggregati concettuali che, soli, possono rendere agevole una riflessione piú profonda su questa materia. La possibilità di approfondire un argomento per pervenire a nuove acquisizioni concettuali, infatti, dipende dalla ricchezza delle informazioni di cui si dispone, dalla possibilità di malipolare queste informazioni, organizzandole, ed infine dalla capacità di interpretare le nuove configurazioni concettuali cui si è pervenuti.
Raggruppiamo in queste pagine tutto quello che possiamo considerare "reale", "attuale", "vero", "possibile" quindi assolutamente diverso da quanto romanzato nei libri o films.
Il numero degli Human Living Vampires (HLV's) è in rapida crescita negli ultimi anni.
Questo fenomeno è studiato negli Stati Uniti perchè qui in Italia, se pure questi individui esistono, non hanno una struttura organizzativa visibile, in grado di essere oggetto di attenzione da parte di studiosi e di autorità preposte al controllo sociale.
Diremo anzi che tale fenomeno è praticamente sconosciuto. Per tale motivo, di seguito tenteremo di offrire una rapida panoramica sulle sue varie sfaccettature.
Probabilmente durante queste letture si proverà una sorta di fascino e ci si potrà anche stupire di alcuni aspetti profondi degli esseri che noi chiamiamo HLV.
Deve anche far riflettere la problematicità e la parzialità di questi fenomeni.
Gli esseri che definiamo HLV fanno parte del genere umano a tutti gli effetti, nonostante presentino caratteristiche tipicamente considerate vampiriche.
Gli HLV, infatti, provano il bisogno, la necessità, a livello consapevole o inconsapevole, di suggere energie o sostanze da altre creature, siano essi animali o esseri umani.
Dividiamo quindi gli HLV in due "famiglie": i Sanguinari, coloro che provano il bisogno del sangue, e gli "Psi-vampiri" coloro che assorbono energie.
Alcuni di questi esseri lamentano anche cosiddetti "sintomi secondari": la sensibilità alla luce solare e la dipendenza.
Gli HLV considerano la propria dipendenza dal sangue come uno svantaggio che spesso si rivela molto pesante.
Esistono molte ipotesi sulle origini, le cause e gli effetti di questo fenomeno. Cercheremo di offrire una panoramica sulle varie teorie, addurremo "prove" o semplicemente riporteremo "dicerie" - le voci che si originano dal "sentito dire" - in modo che il lettore possa trarre liberamente le proprie conclusioni.
Diamo arbitrariamente la definizione di Sanguinari agli esseri umani - cioè appartenenti alla specie biologica homo sapiens - che per scelta o impulso sono diventati "emavori".
Questi esseri non necessariamente si comportano come i vampiri della tradizione letteraria o della fiction: attenendosi a quanto affermano i Sanguinari, l'assunzione di sangue è per loro una vera e propria necessità: è il loro nutrimento.
Il sangue viene assunto inizialmente a piccole dosi, sempre crescenti, ed esso dà sempre maggiore dipendenza psico-fisica, fino alla quasi esclusione degli altri alimenti dalla dieta quotidiana.
La maggioranza di questi individui cercano le proprie fonti di nutrimento in modo lecito: tramite annunci o acquistando il plasma presso banche del sangue più o meno clandestine.
In America vi è una grande comunità che li sostiene, che ha creato un vero e proprio stile e codice morale-comportamentale, che offre loro appoggio e aiuto.
Il principale motivo di allarme e di preoccupazione è rappresentato dal possibile contagio da HIV o da altre malattie trasmesse per via ematica (quali l'epatite): a tale scopo vengono prese tutte le possibili precauzioni, fino ad arrivare alla individuazione di un vero e proprio codice per una "corretta nutrizione", affinché sia soprattutto scevra da rischi di contagio. Come si è a conoscenza, il mercato della medicina "illegale" è da tempo fiorente, questo non si "limita" al commercio degli organi ma, vede nella richiesta, anche il sangue.
Alcune vittime di omicidi sono state rinvenute completamente dissanguate, semplicemente per rivenderne il sangue al "mercato nero".
In generale queste vittime erano ragazzi o bambini, il mercato nero degli organi o del sangue ha infatti una richiesta molto alta e ad alto rischio, quindi, sono ad esempio i bambini semi abbandonati delle favelas o delle periferie metropolitane in genere gli sventurati che finiscono in questa trappola.
Negli Stati Uniti esistono per i Real Vampire sanguinari vere e proprie banche del sangue paralelle, vale forse la pena di chiedersi da dove giunga il sangue che le rifornisce.
Questi "vampiri" prelavano il sangue alle vittime per rivenderlo ai grandi offerenti del mercato nero la cui richiesta è appunto sempre altissima, per le operazioni o i trapianti che avvengono illegalmente.
Probabilmente Bram Stoker non avrebbe mai immaginato, soprattutto mai condiviso, i nuovi discepoli che il suo personaggio: Dracula, ha fatto nascere nel mondo moderno: gli HLV.
Ma cosa pensano gli HLV di loro stesi, cosa li spinge, cosa li attrae, cosa temono, quali sono le loro sensazioni: tutte domande che incuriosiscono e che li rendono tanto affascinanti, oscuri ed inquietanti.
Oggi il vampiro moderno, l'HLV il bevitore di sangue, non abita in un remoto e diroccato castello sperduto sui monti, non caccia le proprie vittime fra i contadini della campagna ma, frequenta discoteche e night club. Il suo volto, ovviamente pallido, è illuminato dalle luci artificiali ed intermittenti.
Essere un vampiro oggi vuole essere la dimostrazione di una rottura dei tabù, un uscire dalla massa, una libertà di comportamenti privi di inibizioni, di regole e di "coscienza".
Il vampiro come icona dell'alienazione alla moderna civiltà ed alle sue regole.
Per assurdo oggi non sono più gli esseri umani a temere i vampiri, intesi come HLV, ma gli HLV stessi, che proteggono le proprie identità con cura.
Come è ben facile immaginare un paletto conficcato nel cuore uccide senza ombra di dubbio qualsiasi essere: umano o vampiro che sia.
Molti HLV conducono una doppia vita, quella pubblica durante il giorno per poi "trasformarsi" la notte.
Il sangue può diventare una sorta di tossico dipendenza alla quale l'HLV non riesce a sottrarsi ma, il vampiro moderno non uccide le sue vittime.
Il quantitativo di sangue che un HLV "necessita" è pari al contenuto di un cucchiaino, per il resto si nutre normalmente.
Esistono differenze di sapore fra le diverse tipologie sanguigne, perciò alcuni di loro sono estremamente selettivi.
Cosa spinge, cosa prova un HLV nel bere il sangue del suo donatore? Per molti di loro è un'esperienza molto più profonda dell'atto sessuale, più intima, più coinvolgente, più completa.
Per altri è considerata una forma di possessione di un'altro essere, il prendere dentro di loro parte del donatore.
ATTENZIONE: Questo articolo non può essere considerato una fonte da cui trarre informazioni per mettere in atto, su se stessi o su altri, le pratiche che vengono descritte. L'articolo ha il solo scopo di documentare gli accorgimenti adottati e le procedure seguite da coloro che praticano la donazione. Prima di praticare la donazione, è necessario chiedere il parere del proprio medico in relazione agli strumenti da usare, in relazione agli accorgimenti di igiene e di disinfezione da adottare ed in relazione ai punti in cui provocare la lacerazione della pelle. E' inoltre indispensabile accertarsi che la tali pratiche siano permesse dalle leggi dello Stato in cui si vive.
Innanzi tutto premettiamo che l'atto di bere sangue è più una pratica di dipendenza psicologica che fisica, e che non è mai necessario più di un quantitativo di sangue minimo.
Il sangue infatti è un tipo di "alimento" particolamente ricco che si coagula nello stomaco e se ingerito in quantità eccessiva può dare vomito o altri problemi ben più gravi.
Vediamo in sostanza quali possono essere gli "strumenti" adatti ad un prelievo per un hlv, saltando ovviamente i morsi! Tecnica senza dubbio vampiresca ma assai poco pratica e molto dolorosa.
Iniziamo dagli strumenti da taglio, quindi, bisturi, lamette o simili in questi casi è ovvio che siano necessarie le precauzioni più elementari come il disinfettare tali strumenti prima di utilizzarli e che siano monouso.
I punti del corpo normalmente meno visibili, un punto poco doloroso per il donatore è la parte esterna del gomito, molti tendono a praticarsi tagli sul dorso dell'avambraccio o sulle dita.
Per tutti coloro, pochi, che sono in grado di effettuare prelievi con una siringa possono utilizzare delle siringhe monouso, ovviamente bisogna essere esperti in questo perchè i danni che si possono causare sono particolamente gravi per il donatore.
Un altra fonte di "approvvigionamento" è il ciclo mestruale, nel caso di un donatore donna, sempre dal secondo giorno del ciclo.
Una volta ottenuto il sangue prima di berlo bisogna essere sempre, comunque, sicuri di non avere ferite sulla bocca o all'interno del cavo orale.
Perchè se è vero che la saliva e successivamente i succhi gastrici sono in grado di eliminare il virus dell'HIV nel caso di ferite, ulcere ecc nel cavo orale o sulle labbra il contagio diventa più che possibile.
Molti hlv non si rendono, altresì conto, che con un'accurata pulizia dei denti, spazzolino e filo interdentale, è possibilissimo causarsi piccole lesioni che possono essere fonte contagio.
E' sempre raccomandabile, sia per la propria dicurezza che per quella del donatore per non causare infezioni fare risciaqui del cavo orale con delle soluzioni disinfettanti. Quindi è sconsigliabile bere sangue se non dopo almeno due ore dall'essersi lavati i denti per essere ragionevolmente certi che le abrasioni create dallo spazzolino si siano chiuse, se ovviamene non di grave entità.
Resta uno dei consigli più saggi, e forse mai seguito, quello che il donatore faccia spesso gli esami per controllare ed essere certi di non aver contratto epatiti o aids.
Contando quindi il fatto che se il sentimento che lega il donatore all'hlv è particolarmente forte per arrivare ad un gesto tanto intimo e particolare come il permettere a qualcuno di bere il suo sangue, questo fa si che sia anche per entrambi un atto di totale fiducia ed abbandono.
perchè i rischi anche per l'HLV sono notevoli e raramente essi "bevono" da donatori sconosciuti o occasionali.
Il termine feticisti del sangue è stato coniato dalla moderna psicologia e descrive il caso di persone che provano un forte stato di eccitazione o soddisfazione psico-fisica alla vista, al contatto, al gusto del sangue; il piacere che ne deriva può essere anche di tipo sessuale.
L'elemento sangue in questi casi è generalmente inteso come sangue umano.
Nel caso in cui il sangue abbia una valenza erotica, il feticista del sangue necessiterà dell'oggetto della propria ossessione per poter raggiungere l'eccitamento sessuale.
Per alcuni feticisti può essere semplicemente un mezzo attraverso il quale dare o avere prova di fiducia o intimità, quindi trascendendo completamente l'aspetto erotico.
Nella cultura sado-maso vi sono parecchi giochi-di-sangue che prevedono l'uso di bisturi, lamette o altri oggetti fantasiosi con i quali procurarsi ferite, che in linea di massima sono di leggera entità.
Ci sono anche casi che sfociano in quello che può essere considerato autolesionismo puro: il procurarsi ferite, le quali a volte causano la perdita di conoscenza del soggetto.
Queste pratiche non sono determinate tanto dal piacere di provare il proprio dolore, quanto dalle sensazioni che vengono indotte dallo scorrere del sangue.
Questi individui, anche se non rientrano nella definizione di "vampiri", tuttavia devono essere considerati facenti parte della categoria degli HLV.
Gli psi-vampire sono umani che hanno capacità telepatiche ed usano queste capacità per sottrarre ad altri individui la propria forza vitale. Possiamo suddividere questa categoria in due sotto-categorie: gli Intenzionali ed i Non-Intenzionali.
Il primo tipo cerca attivamente delle vittime tentando di provocare forti emozioni: tra di esse le più comuni e le più semplici da indurre, sono quelle provocate dai rapporti sessuali. Gli psi-vampire hanno preferenze circa le energie da sottrarre alle loro vittime: l'intensità ed il tipo di energia richiesta è quindi diversa da psi-vampire a psi-vampire; alcuni metodi di approvvigionamento e alcuni comportamenti sono però comuni. Gli psi-vampire sfruttano il momento in cui la vittima è più vulnerabile per assorbirne l'energia mentale emanata attraverso l'aura. Alcuni psi-vampire preferiscono attaccare le proprie vittime mentre dormono, spesso provocando vividi incubi dominati dalle emozioni di cui il Vampiro si nutre. Dopo il "prelievo", le vittime si sentono "prosciugate" della propria energia ed inspiegabilmente stanche ed apatiche. Tali sottrazioni di energia non conducono alla morte.
In apparenza lo psi-vampire Intenzionale è una persona normale anche se alcuni di loro scelgono di diventare parzialmente emavori, scelta motivata probabilmente dall'intento di conformarsi ad un gruppo sociale parallelo già consolidato ed in cui potersi riconoscere. I Vampiri Psichici non sono immortali pur essendo nella maggioranza dei casi estremamente longevi grazie all'assorbimento di energie vitali dalle loro vittime, non soffrono degli effetti collaterali dei vampiri tradizionali quali allergie ad aglio, argento ecc. né manifestano una particolare sensibilità verso la luce del sole.
I Vampiri Psichici Non-Intenzionali si nutrono esattamente nello stesso modo degli Intenzionali, l'unica differenza è che sono completamente inconsapevoli di quello che fanno. Ad esempio, dopo aver fatto sesso non saranno, come di norma, spossati ma al contrario pimpanti e rinfrancati. Se sono persone mattutine saranno gli unici in famiglia a svegliarsi pieni di energia ed attivi mentre i loro conviventi saranno molto più apatici e stanchi, visto che lo psi-vampire si è nutrito delle loro energie durante il loro sonno.
La possibilità da parte di un vampiro psichico di ottenere risultati in termini di sottrazione di risorse (emotive, cognitive, volitive) alla vittima, risiede nel successo delle tecniche di condizionamento adottate.
La teoria della dissonanza cognitiva - elaborata da Leon Festinger - getta luce su un campo che permette di individuare metodi di controllo del comportamento e delle opinioni altrui estremamente efficaci e funzionali.
Vi sono sempre delle ragioni in grado di motivare il comportamento umano. Si compiono determinati atti perché vengono ritenuti funzionali al raggiungimento di uno scopo oppure perché li si trova piacevoli. Esiste - di solito - una giustificazione per ogni nostro comportamento. Ci sono tuttavia dei casi in cui non riusciamo a sottrarci all'obbligo di eseguire compiti da noi ritenuti spiacevoli o che comunque riteniamo assurdi in quanto insensati: ci troviamo di fronte a situazioni che riteniamo spiacevoli ma dalle quali non riusciamo ad allontanarci. Anche in questo caso, tuttavia, abbiamo bisogno di una giustificazione per il nostro comportamento, per non dover constatare di comportarci in maniera irrazionale e di impiegare le nostre risorse ed il nostro tempo per uno scopo assurdo.
Quando ci obbligano ad eseguire un compito spiacevole od insensato sotto la minaccia di un'arma, non si viene a creare dissonanza cognitiva perché la ragione che giustifica il nostro comportamento risiede nel fatto che siamo stati costretti con la violenza a compiere atti da noi ritenuti sgradevoli.
Allo stesso modo, la dissonanza cognitiva non viene a crearsi nel caso in cui riceviamo un'adeguata remunerazione per eseguire un compito sgradevole o insensato; in questo caso la ragione che giustifica il nostro comportamento risiede nella corresponsione di denaro a nostro favore.
Quando non vi sono ragioni materiali che ci obbligano ad eseguire compiti sgradevoli o senza senso ma siamo indotti a farlo dal carisma di una persona di riferimento o dal controllo sociale (ad esempio quando il gruppo di appartenenza ci induce a conformarci alle aspettative comuni), allora ci troviamo di fronte ad una situazione dalla quale scaturisce una dissonanza cognitiva: non possiamo deliberatamente decidere di uscire dalla situazione nella quale ci veniamo a trovare e tuttavia riteniamo tale situazione assurda, non riuscendo a trovare un senso o una giustificazione al nostro comportamento o agli atti che compiamo - soprattutto nel caso in cui siano sgradevoli. Il nostro comportamento rischia di apparire assurdo ed irrazionale. Non vi è più una giustificazione ad esso, né nella forma di un vantaggio materiale (avere salva la vita o ricevere una adeguata remunerazione), né nella forma di appagamento di un nostro desiderio o bisogno.
Il nostro comportamento diventa dissonante con le nostre convinzioni in quanto non riusciamo a trovare una spiegazione accettabile che possa giustificare gli atti che compiamo e di cui non riusciamo a capire il senso.
In tali casi la mente umana mette in atto delle strategie difensive; siamo indotti ad auto-convincerci che il compito "non è poi così spiacevole" oppure a ritenere che il nostro comportamento abbia un senso - ad esempio - facendo nostri i punti di vista del gruppo sociale o della persona di riferimento che condizionano il nostro comportamento.
Le convinzioni dell'individuo mutano per fornire una giustificazione al proprio comportamento, per ridurre la dissonanza cognitiva che viene determinata da una situazione spiacevole e quindi per fare in modo che il proprio comportamento non appaia come immotivato ed irrazionale. In altre parole, per risolvere il conflitto interiore che viene a determinasi, tentiamo di evitare di pensare che ciò che stiamo facendo sia assurdo e privo di senso auto-convincendoci che - in fondo - "è necessario farlo", facendo nostro il punto di vista di chi ci ha indotto a compiere tali atti (vampiro psichico) oppure auto-convincendoci che tale compito "non è poi così brutto" quindi cercando di convincerci che lo facciamo perché - in fondo - ci piace farlo.
Insomma quando l'individuo si trova a comportarsi in modo dissonante rispetto alle sue convinzioni e non vi sono ragioni plausibili in grado di giustificare il suo comportamento (minacce, denaro), l'individuo - non potendo cambiare la situazione - è portato a cambiare le proprie convinzioni in modo che non siano più dissonanti con i propri comportamenti che altrimenti gli apparirebbero come assurdi ed immotivati.
Tali dinamiche possono essere utilizzati dal vampiro psichico per determinare il mutamento delle convinzioni della sua vittima.
Il vampiro psichico esercita il proprio potere anche utilizzando la legittimazione di cui gode all'interno di un contesto sociale. Egli può indurre le vittime ad obbedire utilizzando il suo status e l'autorità di cui è investito.
In relazione alla possibilità che persone normali obbediscano ad ordini impartiti dalle autorità - soprattutto nel caso in cui viene chiesto di procurare danni fisici ad altre persone - Stanley Milgram organizzò una serie di esperimenti per verificare l'intensità della influenza esercitata da un'autorità sul comportamento umano.
Il soggetto sperimentale veniva introdotto in una stanza e gli veniva mostrato un pannello di controllo attraverso il quale - gli era stato detto - avrebbe potuto somministrare scosse elettriche ad un "allievo" che si trovava in una stanza attigua ed a cui venivano attaccati due elettrodi ai polsi. Ovviamente l' "allievo" non riceveva alcuna scossa elettrica ed era d'accordo con lo sperimentatore per simulare reazioni specifiche per ogni variazione dell'intensità della scossa elettrica.
Il soggetto sperimentale credeva di partecipare ad un esperimento organizzato dall'Università di Yale (istituzione prestigiosa) e congegnato per valutare l'apprendimento dell' "allievo" in relazione alla somministrazione di punizioni per ogni sbaglio compiuto. Il proprio compito era quello di pigiare dei bottoni corrispondenti a scosse elettriche di intensità crescente. La intensità della scossa elettrica doveva crescere con l'aumentare del numero degli errori commessi dall' "allievo".
Nel finto esperimento sull'apprendimento, man mano che l'intensità delle scosse aumentava, la persona che aveva gli elettrodi attaccati ai polsi - l' "allievo" - fingeva di sentirsi male, incominciava a protestare per essere stato sottoposto a quell'esperimento, gridava per il dolore, addirittura simulava uno svenimento. Coloro che avevano organizzato l'esperimento, continuavano invece a ordinare al soggetto sperimentale - che somministrava le scosse - di continuare nel suo compito e di non fare caso alle reazioni dell'altra persona, alle sue grida e quindi di non prestare attenzione alle sue condizioni di salute.
Contro ogni aspettativa, il 62% dei soggetti sperimentali arrivò a somministrare la scossa con intensità di 450 volts - la più alta - nonostante il bottone per somministrare questa scossa riportasse un cartellino che avvertiva della sua alta pericolosità.
L'esperimento fu ripetuto in diverse condizioni per tentare di studiare le reazioni dei soggetti sperimentali. Fu visto che l'obbedienza aumentava quando l'istituzione che organizzava l'esperimento era più prestigiosa e quando i soggetti sperimentali mostravano una personalità di tipo autoritaria. L'obbedienza all'autorità, invece, diminuiva quando il soggetto sperimentale e "l'allievo" erano più vicini fisicamente (si trovavano nella stessa stanza) o quando lo sperimentatore era lontano (ad esempio impartiva l'ordine di continuare nell'esperimento per telefono).
Questo esperimento, ideato probabilmente per tentare di capire il motivo per cui nella Germania nazista tanti uomini avessero obbedito senza fiatare agli ordini impartiti dai loro superiori, mostrò che potenzialmente vi è una grande percentuale di persone normali disposte ad eseguire gli ordini impartiti da una autorità ritenuta legittima, anche se tali ordini hanno come effetto l'uccisione di un'altra persona.
Il vampiro psichico sa bene che può far leva sul ruolo ricoperto all'interno di istituzioni pubbliche per ottenere una obbedienza quasi incondizionata da parte delle sue vittime ed in tal senso potrebbe puntare a cariche sempre più elevate, per riuscire ad accrescere il livello di legittimazione ed il prestigio della suo status.
Come considerazione ai vari tipi di vampiri che le tradizioni, anche di paesi molto distanti fra loro, ci riportano è che sia molto stretto il legame fra la magia ed il vampirismo.
Il mago, lo stregone, lo sciamano sono molto vicini ad avere il potere di diventare vampiri.
Chi opera nella magia infatti sfrutta moltissimo, e consuma, notevoli quantità di energia; il modo più semplice facile e veloce per ripristinare tali energie è il prelevarle da altri esseri umani.
Questi vampiri sono quindi da considerararsi prevalentemente vampiri psichici. Definiamo un operatore della magia un medium, cioè una persona che funge da tramite con la sua persona fra questa realtà ed altre, il tutto avviene sempre su una base "energetica".
Il vampiro possiede in comune con un medium una enorme capacità di concentrazione ed una forza di volontà grandissima, oltre ad una immensa capacità di "fascinazione".
Lo stesso termine Strigoi utilizzato per definire il vampiro deriva dal latino strix e da questi termini deriva il termine "strega", un altro, forse casuale, legame fra vampirismo e magia.
Alcuni tipi di vampiri, fra quelli delle svariate tradizioni sparse per il mondo, in effetti non si nutrono affatto di sangue, si nutrono d'altro di cose che, per quelle genti, erano considerate importanti. Quindi si può definire il vampiro come un essere che "preleva" a forza qualcosa da altri.
Per molte tradizioni popolari la metodologia di distruzione di una strega e di un vampiro erano pressochè le medesime.
In un passato nel quale i fenomeni della mente appannaggio di pochi erano considerati un "dono" del male, quindi gli stregoni che erano dei medium erano classificati come esseri negativi al pari dei vampiri.
La magia sfrutta molto il poere "energetico" del sangue, potere già da millenni riconosciuto dalle religioni, un'altra caratteristica in comune con il vampiro "tradizionale", qui però non stiamo parlando del vampiro tradizionale ma del vampiro psichico o energetico.
Il medium, proviamo ad equipararlo allo psi-vampire, utilizza, manipola e si nutre delle energie psichiche.
Chi opera nella magia inoltre ha contatti con tutto quello che non appartiene alla sfera del concreto e reale ne trae informazioni e ne sfrutta il potere, si muove insomma su diversi piani.
Se è vero che la materia non può essere veramente distrutta ma che si trasforma in energia è quindi anche verosimile che un medium alla sua morte abbia la possibilità di diventare quello che si chiama un vampiro astrale.
Avendo in vita sviluppato parallelamente sia le capacità di assorbire energie psichiche, sia la conoscenza dell'astrale, una volta defunto può continuare in forma astrale tale capacità.
Il medium però non è soltanto questo, esso si pone come un faro abbagliate nella notte per tutte le entità astrali per le quali ha un'attrativa potentissima, non certo per il suo potere ma bensì per il fatto di avere un corpo fisico.
Queste entità possono giungere a possedere il medium che quindi potrebbe anche in questo caso trasformarsi in un vampiro.
Da questo possono essere scaturite anche tutte le leggende circa i vampiri psichici che le tradizioni ci riportano.
Si è già diffusamente parlato dei casi di psi vampires come fenomeni strettamente personali di sottrazione di energie ma non sono gli unici casi, esiste anche il vampirismo psichico di gruppo.
Tale fenomeno può verificarsi in svariate modalità:
- uno psi-vampire e molte "vittime"
- molti psi-vampires ed una "vittima"
- molti psi vampires e molte "vittime"
Come si verificano tali fenomeni? E' relativamente semplice comprendere il procedimento partendo dall'assunto che gli esseri umani sono in grado di creare energia personale e prelevare energia personale, un gruppo di persone che creano energia (positiva) creano una: sinergia.
Tali creazioni di energia vengono assorbite anche da chi non è uno psi vampire ma che risulta galvanizzato da alcune situazioni, basta pensare agli eventi religiosi, politici o sportivi.
In alcune società, prevalentemente americane, si usa ad inizio giornata avere dei meeting durante i quali i partecipanti si caricano a vicenda per affrontare meglio l'arco della giornata lavorativa. Proprio nell'ambiente lavorativo il vampirismo psichico di gruppo è molto diffuso negli ambienti lavorativi.
Sono stati anche effettuati degli esperimenti che coinvolgevano la psicocinesi presso la Athens State University dove si è posto un pendolo sotto ad una campana di vetro su un tavolo.
Vennero squindi posizionati due gruppi di persone ai lati opposti del tavolo, fu chiesto quindi ai gruppi di "tirare" il pendolo verso il proprio gruppo, mentalmente.
I risultati furono dei forti dondolii del pendolo verso l'una e l'altra direzione. L'energia sprigionata da un gruppo di persone è "tangibile" e facilmente assorbibile da parte sia degli psi-vampires sia da parte di chi è al di sotto della propria soglia energetica pur non essendo uno psi.
Nel 90% dei casi un HLV nasce tale a "causa" della madre,dotata di poteri ESP.
L'aura molto potente della madre impedisce al feto di svilupparne una propria e si limita ad assorbire le energie necessarie per il proprio accrescimento fisico e psichico direttamente dal corpo astrale dell'organismo genitore.
Alla nascita il bambino non è provvisto di un 'aura integra ma solo di frammenti di aura propria; a quel punto subentra in gioco l'istinto di conservazione: o il bambino muore o si tramuta in un giovane HLV.
Il giovane HLV si nutrirà dell'aura della madre per i primi anni di vita,poi si dedicherà ad altre prede evolvendosi in una determinata via.
Nel restante 10% dei casi un HLV nasce tale per via di un attacco psichico da parte un altro vampiro alla madre durante la gestazione. Il feto a quel punto avrà seri problemi nello sviluppare un'aura propria,cosa che lo porterà o alla morte o al divenire un HLV a sua volta.
Vi sono parecchie prove dell'esistenza dell'energia psichica e della possibilità di farne uso: l'esempio più vicino all'esperienza comune sono le guarigioni.
Questi fenomeni comprovano l'esistenza dell'energia psichica, fino a qualche tempo fa totalmente non riconosciuta, e per molte persone essa corrisponde a quella che per millenni è stata chiamata "anima".
Se il trasferimento rivitalizzante di energia è ben lontano dal vampirismo, non lo è la modalità in cui esso avviene: l'energy giver cede parte della propria energia a favore di qualcun altro, l'esatto contrario dell'azione vampirica.
Vi sono anche alcuni principi di fisica che suffragano queste teorie: i principi dell'entropia e dell'equivalenza.
L'energia è per sua stessa natura un elemento fluido e trasferibile. Se due corpi sono caricati in modi opposti e vengono avvicinati, avviene un trasferimento di energia dall'uno all'altro, fino al raggiungimento di uno stato di equivalenza.
I sintomi di un prelievo energetico, nel caso dell'attacco da parte di un vampiro, sono una improvvisa spossatezza fisica ed un senso di vuoto mentale e "spirituale".
L'aura umana, essendo una componente complessa di un sistema energetico veramente ampio che avvolge interamente il nostro corpo fisico, può essere la manifestazione visibile di questa nostra energia.
L'energia psichica può essere mantenuta costante o aumentata: essa è una struttura articolata ed è elaborata in modo impeccabile per rifornire di energia ed alimentare la nostra esistenza in modo che l'individuo possa conservarsi come entità indistruttibile.
Il sistema energetico umano ha la facoltà di essere flessibile e capace di crescere.
Le condizioni che favoriscono questa sua crescita sono un ambiente ricco e stimolante, un senso di benessere, l'autostima e l'equilibrio interiore. Allo stesso modo condizioni contrarie tendono ad ostacolare, ridurre o inibire la nostra crescita e quella del nostro sistema energetico.
Nessuna forza fino ad ora conosciuta è in grado di annientare questo nostro sistema energetico; solo il vampiro psichico può danneggiarlo seriamente o almeno ostacolarlo.
Il vampiro è carente di risorse energetiche quindi le attinge dalla vittima. A lungo andare assalti, prelievi di energia da parte di un vampiro possono essere estremamente nocivi, non soltanto per la vittima ma anche per il vampiro stesso. Infatti, come tutti noi possediamo un sistema energetico, allo stesso modo ognuno di noi può essere potenzialmente un vampiro psichico: l'insicurezza, situazioni di conflitto, le frustrazioni, il senso di inferiorità sono tutti aspetti che, se portati all'eccesso, possono trasformare un individuo in vampiro psichico.
Un essere, vittima di attacchi vampirici, privato ripetutamente della propria energia e condotto ad uno stato psicologico di frustrazione, insicurezza e senso di inferiorità, potrebbe a sua volta tentare di rivalersi diventando un vampiro psichico allo scopo di rimpinguare l'energia perduta.
Il termine "affamati di energie non personali" è la traduzione di un termine coniato in America e che definisce uomini che hanno bisogno di prelevare energie dall'ambiente che li circonda o da fonti più esoteriche come "Dio".
Questi esseri umani non necessitano dell'energia prodotta dagli uomini, come i comuni psi-vampire, ma possono prelevarla da altre fonti viventi e non.
Tali psi-vampiri, "affamati di energie non personali", possono alternare fasi di prelievo da umani a fasi di prelievo da fonti non personali.
La fondamentale differenza fra gli psi-vampiri e gli "affamati di energie non personali" è costituita dal fatto che i primi necessitano dell'energia di fonti umane mentre gli "affamati di energie non personali" necessitano di energie non umane.
Entrambi queste persone possono avere fonti alternative ma esse rappresentano soltanto degli optional o dei palliativi.
Gli "affamati di energie non personali", nei momenti in cui non possono nutrirsi, presentano i medesimi sintomi di deprivazione degli psi-vampiri.
Anche gli "affamati di energie non personali" hanno la predisposizione a vampirizzare inconsciamente quando si trovano in stato di astinenza.
La metodologia di nutrizione è la medesima degli psi-vampiri.
Loro principale ed unica sfida è quella di scoprire con precisione la o le fonti di energia non personale che darà loro il nutrimento più soddisfacente ed il come mettersi in relazione ad essa per poterla prelevare.
Un'altra categoria discretamente vasta di vampiri psichici è quella composta dagli spiriti dei defunti.
Un'entità defunta è costantemente alla ricerca di energia per mantenersi in un piano che non gli compete.
Il caso più frequente è quello che sia un membro stesso della famiglia, che dopo essere defunto resta attaccato alla famiglia depredando quindi i parenti delle energie psichiche.
Questa sorta di "attaccamento psichico" può manifestarsi in presenza di persone che abbiano delle difese psichiche personali molto basse e che quindi favoriscono o non pongono rimedio agli attacchi psichici di questi veri e propri psi-vampire.
E' parecchio difficoltoso riuscire a staccare queste entità dalla famiglia presa di mira come vittima, anche perchè raramente i parenti riescono ad accettarla come una cosa negativa anche se invece questo influisce assai negativamente su tutto il nucleo familiare.
Definiamo in questo modo un individuo che si "nutre" o comunque trae energia, quindi piacere o forza dalle energie della natura.
Non sottrae quindi energia ad un "donatore" ma preleva l'energia messa a disposizione dalla natura.
Il vampiro elementale quindi è in grado di ricavare energia dall'ambiente naturale che lo circonda, con personali e determinate preferenze e/o peculiarità.
Vi sono vampiri che si "nutrono" dell'energia statica rilasciata durante i temporali altri dal vento, alcuni semplicemente trovandosi in un bosco, ed altri ancora dall'acqua.
Non sempre questi vampiri necessitano dello "scatenarsi" degli elementi per assorbire energia, basta un refolo di vento, l'immersione in un lago o nel mare, piuttosto che una passeggiata in un parco.
Vi elenchiamo qui di seguito alcune teorie circa la trasformazione di un individuo in vampiro psichico o la sua nascita: alcune di esse possono essere punti di vista diversi dello stesso processo di sviluppo, altre posso corrispondere ad interpretazioni del tutto originali o anche "controcorrente".
- Il vampirismo psichico è totalmente istintivo; esso è una componente innata che è strettamente connessa all'istinto di sopravvivenza, di cui ognuno è dotato: esso sarebbe semplicemente più sviluppato in alcuni individui che in altri.
- Il vampirismo psichico è un mezzo per raggiungere l'appagamento del bisogno di energia, delle pulsioni corrispondenti a necessità biologiche quali la fame, la sete, la necessità di trovare un soddisfacimento per le proprie pulsioni sessuali, la necessità di dormire o di migliorare le condizioni di vivibilità degli ambienti (comodità). Il vampiro psichico in pratica non fa altro che cercare una fonte "semplice" cui attingere per procurarsi energia vitale.
- Il vampirismo psichico rappresenta un strada per la ricerca del piacere evitando di sperimentare la sofferenza, fondamento del comportamento umano.
- Il vampirismo psichico, dal momento che è una forma di relazione sociale, rientra in un sistema in cui normalmente avvengono delle compensazioni relazionali. Potremmo brutalmente indicare questo ambito come del "do ut des" - la differenza è che in presenza del vampiro psichico, questa relazione tra vittima e vampiro è sbilanciata in favore quest'ultimo.
- Il vampirismo psichico è un dono di alcuni esseri umani più sviluppati "spiritualmente".
- Il vampiro psichico è esso stesso vittima del proprio delirio di potenza.
- Il vampiro psichico è il male e le vittime il bene; il vampiro è visto come essere distruttivo e negativo. Questa è una visione semplicistica ma molto diffusa, specie se associata ad una o più delle succitate teorie.
In questo articolo cercheremo di esaminare il Vampiro Psichico.
Questa creatura non è un essere mitologico o leggendario - come i Dracula, Lestat, Nosferatu ecc. - ma è un essere umano reale.
Il Vampiro Psichico è pricipalmente un essere che si nutre dell'energia altrui, della forza vitale di quelli che dovrebbero essere i suoi simili ma che egli non considera affatto tali.
Questo essere ha bisogno di acquisire energia sottraendola agli altri; è fondamentalmente una persona insoddisfatta di se stessa e sa di non avere proprie sufficienti risorse per affrontare la vita. Si serve quindi degli altri per ottenerne.
Egli si sente realmente "morto" e cerca di trovare stimolazioni nei suoi simili, per essere sollecitato mentalmente, spiritualmente, socialmente, al fine di non dover affrontare la cruda realtà: acquisire la consapevolezza di sentirsi una nullità.
Egli prova il bisogno di dominare gli altri e questi vengono soggiogati dalla sua aura di "potere".
La finalità di ogni suo atteggiamento è far sentire gli altri inferiori. Egli li induce a desiderare di assecondarlo in tutto in cambio della sua benevola approvazione e del suo compiacimento.
Il suo modo di essere è privo di scrupoli e troverà sempre una "giustificazione" per esso: nessuno avrà mai passato quelle che sono state le sue esperienze, nessuno avrà provato i suoi dolori, nessuno può conoscere le cose della vita più di lui. Egli cercherà di colpevolizzare gli altri per il loro passato, per le loro esperienze, al solo fine di giustificare sempre e comunque il proprio agire; le sue saranno sempre tutte menzogne sistematiche.
Si mostrerà afflitto dal dolore per suscitare l'altrui senso di protezione e per indurre sentimenti di rispetto per la sofferenza che egli mostra di provare: si atteggerà sempre e comunque a vittima degli altri o delle circostanze ma rifiuterà sdegnosamente l'etichetta di vittimista.
In verità nessun essere umano può, nel corso della propria esistenza, aver avuto esclusivamente esperienze negative (sarebbe statisticamente impossibile), quindi il fatto che il Vampiro
Psichico non abbia saputo apprezzare il bello della vita ma si sia fatto condizionare soltanto dagli aspetti negativi dell'esistenza, è indice di vuoto interiore.
Il Vampiro Psichico deve colmare tale vuoto con l'energia altrui: ogni sua azione, ogni sua parola, ogni suo atteggiamento è funzionale al "furto di energia", fine e senso della sua esistenza.
Un'altra realtà attuale degli HLV è costituita da quelle persone che amano e adottano uno stile gotico, portato quasi all'esasperazione.
Si vestono indossando abiti tipicamente vampirici quindi mantelli, busti, gonne lunghe, acconciature anacronistiche, gioielli barocchi e si truccano facendo uso di fondotinta o cipria bianca e ombretti e matite nere.
Occasionalmente aumentano tali effetti con lenti a contatto colorate o zanne posticce, tentando di imitare le caratteristiche ritenute proprie della figura classica di "vampiro", così come rappresentato nell'immaginario collettivo.
Chiameremo tali persone "vampiri-gotici".
Per queste persone il "gotico" non rappresenta solo un modo di abbigliarsi in occasioni particolari, ma un vero e proprio stile di vita a cui restano coerenti in ogni occasione.
Non tutti i "goth" amano la figura del vampiro. Molti di loro li troviamo fra i giocatori di ruolo.
I vampiri-gotici tendono a considerare il mito del vampiro come una metafora delle qualità che desidererebbero fossero realmente proprie.
Rivisitando la letteratura fiorita attorno alla figura del vampiro, troviamo il mito dei vampiri immortali, bellissimi ed eleganti, dediti all'edonismo, esseri completamente amorali e distaccati dalle umane preoccupazioni. I vampiri-gotici non credono di essere immortali ma, quasi per una forma di magia-simpatica, adottano comportamenti ed atteggiamenti caratteristici delle figure mitiche letterarie a cui si rifanno.
Solo in alcuni casi il vampiro gotico è anche un bevitore di sangue, un feticista o uno psi-vampiro. Per loro essere un vampiro è infatti uno stile di vita più che una reale propensione a nutrirsi di sangue o di energie. Quindi le occasioni in cui essi assaggiano sangue rispecchiano per lo più "necessità di copione", cioè la necessità di sostenere la parte che stanno recitando. Essi possono giungere a creare dei veri e propri clan o famiglie adottando il leggendario "abbraccio vampirico".
È possibile che, per dare dimostrazione della loro "fede", essi diventino bevitori di sangue o che alcuni HLV di altre "categorie" diventino gotici al fine di palesare in modo più completo la loro natura ed il loro stato.
In America alcuni gotici sono arrivati a dormire veramente in bare o ad utilizzare carri funebri come mezzi di locomozione.
Un'altra realtà attuale degli HLV è costituita da quelle persone che amano e adottano uno stile gotico, portato quasi all'esasperazione. Si vestono indossando abiti tipicamente vampirici quindi mantelli, busti, gonne lunghe, acconciature anacronistiche, gioielli barocchi e si truccano facendo uso di fondotinta o cipria bianca e ombretti e matite nere.
Esaminiamo ora un'altra possibile categoria vampirica reale: i Night-timer, individui assai differenti dagli esseri umani.
Questi esseri hanno alcune peculiarità che li differenziano dagli esseri umani: in primo luogo la longevità: possono vivere perfino due o trecento anni conservando l'aspetto di un ottantenne.
I Night-timer possono essere uccisi esattamente come gli esseri umani, anche se hanno, come gli psi-vampire, poteri psichici; sono fisicamente forti ma anche estremamente sensibili alla luce solare e tendono ad avere problemi sia di alimentazione, sia agli occhi.
Anche i Night-timer sono bevitori di sangue; se non lo fanno possono essere più vulnerabili alle malattie. Essi, tuttavia, possono comunque nutrirsi anche di altri alimenti.
Preferibilmente non escono nelle ore diurne, in quanto sono più attivi durante la notte; lo fanno quindi se ne hanno una vera necessità.
Non è per loro possibile rigenerare gli organi. La loro fisiologia si differenzia da quella degli esseri umani: hanno pressione bassa, battito cardiaco quasi impercettibile, temperatura basale assai bassa, frequenza del polso superficiale e debole.
Questi esseri non si riproducono facilmente, per questo possiamo ritenere sia una specie in via di estinzione. L'unione con gli esseri umani favorisce la dispersione dei tratti genetici tipici dei Night-timer. D'altra parte, l'unione con un vampiro non risolverebbe ugualmente il problema della sopravvivenza della loro specie.
Il Night-timer è la cosa che più si avvicina a quanto nella letteratura viene indicato come "mezzo-vampiro".
Definiamo maniaci-vampiri le persone che, identificandosi nella figura del vampiro, commettono omicidi o altri atti violenti imitando il comportamento vampirico.
Comprensibilmente, queste persone non sono assolutamente gradite alle altre categorie HLV i quali, anzi, non vogliono in nessun modo essere accomunati ai primi o essere considerati anche solo vagamente loro affini.
In psicologia questi individui vengono definiti soggetti alla sindrome di Renfield.
Spesso durante i dibattiti o le poche trasmissioni in cui si parla del fenomeno degli HLV, questi individui vengono presi quali esempi di tale fenomeno.
È possibile che alcune persone con disturbi mentali sfruttino il mito del vampiro e l'esistenza degli HLV per sentirsi liberi di agire secondo le proprie devianze.
È altresì possibile che un HLV possa arrivare ad un tale punto di dipendenza dal sangue da commettere anche atti illeciti, ma la cosa è rara.
I maniaci-vampiri infatti normalmente danno inizio al loro comportamento deviato, assumendo sangue o carne (cruda) animale come palliativo del loro reale stimolo maniacale; solo in seguito la loro propensione sfocia, in un'escalation verticale, nella violenza.
Molti celebri criminali storici sono stati definiti vampiri: basti ricordare la contessa Elizabeth Bathory, il marchese de Sade, Fritz Haarman, Gilles de Rais e John Haigh.
Vengono considerati vampiri dalla psicologia e maniaci-vampiri dagli HLV anche coloro che commettono atti cannibalici, nel caso in cui siano soddisfazione di uno stimolo che provoca godimento.
I Night-timer possono essere uccisi esattamente come gli esseri umani, anche se hanno, come gli psi-vampire, poteri psichici; sono fisicamente forti ma anche estremamente sensibili alla luce solare e tendono ad avere problemi sia di alimentazione, sia agli occhi.
In queste pagine non intendiamo parlare dei sex-vampire come di persone che durante l'atto sessuale o il corteggiamento "prendono" senza "dare" nulla in cambio. I veri sex-vampire sono altro, sono esseri che riescono - grazie alle loro capacità - ad affascinare, blandire, sedurre le proprie vittime. I sex-vampire si nutrono delle energie sessuali, dei bisogni sessuali e della dipendenza delle loro vittime una volta che si sia instaurata una stabile relazione con la preda. È una vera e propria caccia: il Vampiro trae godimento sia dalla caccia che dalla cattura e dalla conquista; il premio finale per tutto questo è l'emozione.
Pare siano estremamente rari i casi nei quali i sex-vampire si concedano il piacere della carne: non è questo il loro scopo. Sarebbe come per noi dover pensare di avere una relazione con il vitello di cui mangiamo le fettine o il filetto.
Analizzando la procedura con la quale avviene questa "relazione", iniziamo con l'esaminare le potenziali vittime, considerando sempre il fatto che il sex-vampire una volta stabilita una relazione, fa qualunque cosa per cementare il legame. Le prede più facili devono essere necessariamente persone vulnerabili quali chi abbia appena avuto una relazione particolarmente difficile, chi sia rimasto senza un compagno/a per molto tempo, chi non si consideri bello o si consideri senza legami stretti con altri, un giovane con poca esperienza. Inizialmente il Sex-vampire è il compagno/a ideale, dolce, premuroso, affettuoso: tutto ciò che la sua vittima ha sempre sognato. In realtà per il sex-vampire la persona non riveste il benchè minimo interesse: contano solo le energie e le emozioni. Non va dimenticato che il sex-vampire usa fin dall'inizio il proprio potere psichico per legare la vittima a sé fino a metterla nella condizione che egli preferisce ed una volta raggiunto il suo scopo, non si preoccupa minimamente dei bisogni, dei sentimenti della preda che egli può abbandonare a se stessa. Il sex-vampire quindi, quando ha completamente sotto controllo la propria vittima, cessa di essere carino, affabile ed amorevole ed inizia a richiedere cose che se verranno disattese, sono in grado di causare la rottura del legame. Quindi la preda è costretta, se vuole - ed è ciò che più desidera - non rompere questa relazione, ad assecondare in tutto e per tutto il suo carnefice: farà praticamente tutto quello che viene richiesto, come atti sessuali contrari alla sua volontà, umiliazioni ecc., un passo dopo l'altro fino al completo asservimento. Qualora poi la vittima dovesse non sopportare più il "trattamento", al sex-vampire basta ritornare al comportamento che aveva assunto all'inizio, tornare a mostrarsi premuroso ed amabile, per riconquistare il legame con la sua preda assicurandosi che sia tanto forte da non permettere più alla vittima di sfuggirgli.
I veri sex-vampire sono esseri che riescono - grazie alle loro capacità - ad affascinare, blandire, sedurre le proprie vittime. I sex-vampire si nutrono delle energie sessuali, dei bisogni sessuali e della dipendenza delle loro vittime una volta che si sia instaurata una stabile relazione con la preda. È una vera e propria caccia: il Vampiro trae godimento sia dalla caccia che dalla cattura e dalla conquista; il premio finale per tutto questo è l'emozione.
Chi e come possiamo definire Vampiri Genetici? Definiremo in questo modo esseri che per nascita hanno ereditato un virus, un'infezione, che abbia abbia alterato il sistema immunitario e ne abbia mutato le caratteristiche peculiari differenziandolo da quello del normale essere umano.
Questa "infezione" crea un'alterazione nella struttura del DNA. Essa originariamente potrebbe essere stata causata da un difetto genetico e potrebbe anche essere trasmissibile.
I mutamenti che questa infezione può causare, in grado di differenziare il vampiro Genetico da un essere umano, possono essere: un'alterazione profonda del sistema immunitario, che consente all'organismo una più veloce ed efficace capacità di guarigione e quindi di ricostituzione delle cellule - l'esatto contrario del virus dell'HIV. Il suo "effetto collaterale" potrebbe essere un prolungamento della durata della vita o per lo meno dell'aspettativa di vita.
Per quanto riguarda la trasmissione genetica di questo virus, pare siano solo le femmine a poterlo trasmettere.
Questi esseri sono coloro che hanno "ereditato" da una persona, non necessariamente un genitore l'infezione vampirica, abbiamo quindi un essere umano che a tutti gli effetti diventa un vampiro.
Il fatto però di essere umano non gli da l'immortalità.
In ogni caso per tutti gli altri aspetti essi sono vampiri: hanno una nutrizione a base di sangue.
Questo nutrimento viene preso da donatori o da sangue congelato.
Hanno il vantaggio di poter uscire alla luce del sole, risentono meno dei danni dei raggi del sole, pur tuttavia hanno alcuni malesseri quali debolezza, stanchezza e fragilità.
Vanno in questi casi soggetti anche a colpi di calore in quanto i liquidi eveporano in fretta scarsamente trattenuti dalla pelle.
Rispetto ad un essere umano normale hanno il vantaggio di avere delle guarigioni più rapide, anche se non quanto quelle dei veri vampiri.
Non bisogna mai confondere il vampirismo con la violenza distruttiva fine a se stessa.
La violenza bruta o l'uso della forza in se stesso tende all’annientamento dell’avversario perché la sua esistenza ostacola il compimento di un fine. Sono molti i possibili esempi di violenza che non deve essere in alcun modo confusa con il vampirismo: la brutale violenza sulla moglie infedele, o presunta tale; quella del malvivente verso la vittima.
Molto più spesso e correttamente bisogna pensare che la violenza fisica ed il vampirismo sono complementari ma l'uso della forza fisica per un vampiro ha scopi totalmente differenti, diametralmente opposti a quanto detto sopra.
Il vampiro, infatti, non ha alcun desiderio di annientare, distruggere la propria vittima; anzi questa deve sopravvivere in quanto deve servire come fonte energetica.
La violenza può servire, in alcuni casi, esclusivamente a scopo "preparatorio" della vittima.
Al criminale comune o al violento, l'umiliazione della vittima - il toglierle ogni dignità - è un aspetto che può non interessare, mentre per un vampiro sarà l'aspetto fondamentale.
Ridurre la vittima in condizioni di totale sudditanza fornisce al vampiro proprio la fonte energetica di cui necessita, scatenando le reazioni emotive che egli persegue.
Quindi la violenza del vampiro è molto diversa da quella del bruto: è intelligente, scaltra e soprattutto finalizzata.
La violenza è qualcosa di concreto: c’è o non c’è; il vampirismo, invece, è sotterraneo, opinabile, manipola energie che non siamo in grado di vedere.
Come esistono i vampiri, esistono anche i loro nemici: i cacciatori di vampiri. Divideremo i cacciatori in tre gruppi: i religiosi, coloro che cacciano per hobby ed i vendicativi. Tutte queste persone, sia uomini che donne, indistintamente, hanno un solo obiettivo: distruggere o arrecare il massimo danno ad un vampiro. Cacciatori religiosi: I cacciatori religiosi erano in stragrande maggioranza di fede cristiana, ma ve ne sono stati anche di islamici e di ebrei. Per loro il vampiro era una creatura del male, un demonio da annientare. L'uccisione di una simile creatura non era quindi peccato; al contrario, veniva vista come un'azione meritoria. Il cacciatore religioso può rappresentare un pericolo con il suo fanatismo, che lo spinge a ritenersi quasi un inviato da Dio per lo sterminio dei vampiri. Egli rifiuta di ascoltare qualsialsi cosa vada contro le proprie credenze: ogni voce che contrasta contro le proprie convinzioni, viene ritenuta una voce ispirata dal demonio in quanto questi ha interesse a diffondere falsità o corrompere le menti più deboli per intorbidire le acque e trovare scampo. Pare che i cacciatori religiosi siano convinti di una sorta di "connection" a livello mondiale fra i gruppi gotici (coloro che seguono uno stile di vita gotico) ed i vampiri. Essi sono convinti che il movimento gotico non sia altro che un progetto che abbia come scopo la corruzione degli innocenti. Cacciatori per hobby: L'essere umano è stato da sempre considerato al vertice della piramide alimentare: l'ultimo predatore. L'esistenza, però, dei vampiri fa scendere di un gradino l'essere umano relegandolo al secondo posto nella scala alimentare: il posto della possibile preda. Fin da tempi preistorici gli umani sono stati cacciatori. Ora per alcuni la caccia ritualizzata - praticata nelle riserve con animali nati in cattività e liberati esclusivamente allo scopo di essere impallinati - forse non è più eccitante. Quindi viene trovata un'altra preda: una preda assai più difficile da cacciare perchè ha l'intelligenza e la furbizia dell'esere umano, la forza di un superuomo e la crudeltà di una belva feroce. Questi cacciatori non si preoccupano di agire in modo nascosto. Spesso, una volta individuata la preda, fanno in modo da metterla in allarme affinché la caccia risulti più eccitante e difficile. Sono rare infatti le occasione nelle quali il cacciatore agisce repentinamente attaccando ed uccidendo la sua preda, privandosi così della gioia dell'inseguimento e della sfida. Cacciatori vendicativi: I vendicativi possono essere sia umani che vampiri, i primi danno la caccia ai vampiri per vendicare un torto subito. I secondi sono una sorta di poliziotti che devono portare giustizia quando un vampiro viola le rigidissime regole dei vampiri. Molti cacciatori, com'è facilmente comprensibile, non rientrano esclusivamente in una categoria o nell'altra ma possono anche appartenere a più di una. Alcuni di essi pubblicizzano le proprie opere e il proprio pensiero anche attraverso internet, come del resto gli stessi vampiri. |
FONTE : http://www.vampiri.net/miti_ix.html
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