Gli UFO nel vecchio West non sono solo opera di fantasia per il film COWBOYS & ALIENS. Qualcosa accadde realmente per alcuni, non accadde niente o non come descritto per altri.
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Giancarlo Zappoli |
New Mexico, 1875. Uno straniero privo di memoria arriva
nella cittadina di Absolution. È ferito e ha fissato a un polso uno
strano bracciale metallico. Non gli occorrerà molto tempo per
comprendere che non è gradito. Tutti gli abitanti vivono sotto il
dominio del colonnello Dolarhyde e debbono subire le angherie del suo
tracotante rampollo. Lo sceriffo non esita però ad arrestare il ragazzo e
lo straniero che è stato riconosciuto come un pericoloso pregiudicato.
Tutto cambia però quando Absolution viene attaccata da strani oggetti
volanti che seminano il panico. Lo straniero vede riemergere frammenti
di memoria e comprende che il bracciale al suo polso può divenire
un'arma vincente per combattere gli alieni. Occorre però che tutte le
forze disponibili si uniscano.
http://www.mymovies.it/film/2011/cowboysandaliens/ |
Alieni in America nel vecchio West?
http://gabry58.blogspot.com/2011/08/alieni-in-america-nel-wecchio-west.html
Il nuovo film "Cowboys and Aliens", interpretato da Harrison "Indiana Jones" Ford e Daniel "James Bond" Craig, rischia di strappare il primo posto al box office di questo fine settimana. Racconta la storia di extraterrestri che attaccano una piccola cittadina del New Mexico. Cowboys and Aliens? Perché no? Molte persone credono che il contatto alieno non è una novità, e che la Terra è stata visitata da millenni. L’autore del best-seller lo svizzero Erich von Däniken, ha suggerito (sulla base di prove) che gli alieni costruirono le piramidi in Egitto. Altri credono che i disegni giganti nel deserto di Nazca in Perù, in Sud America, sono stati creati da (o per) extraterrestri a bordo di navi spaziali. In realtà, ci sono buone evidenze che le linee di Nazca sono stati creati dagli indiani di Nazca, probabilmente come parte dei rituali cerimoniali. Ma per quanto riguarda gli avvistamenti e le relazioni degli stranieri nel vecchio West? Sorprendentemente, in realtà ci sono alcuni rapporti di incontri extraterrestri nel 1800. In quei giorni la gente non ha usato termini come "UFO" o "disco volante" (questa frase è stata coniata dal 1947), ma semplicemente "aeronave". Di gran lunga e la più dettagliata (e più drammatica) fu l’incontro tra cowboy e alieni avvenuto nel 1897 in Texas. Alle 6 circa di quella mattina alcuni cowboy rimasero stupiti dall’improvvisa apparizione di un oggetto “Aeronave”, navigò per tutta la città andando verso nord, raggiunta la parte settentrionale della città si scontrò con la torre del mulino con una esplosione terrificante e spargendo detriti e pezzi su diversi ettari del terreno. Questo è abbastanza notevole, ma il racconto assume un tocco ancora più moderno: "Il pilota della nave si suppone sia stato l'unico a bordo, e mentre i suoi resti erano stati sfigurati, bastò solo quello per capire che non era un abitante di questo mondo Mr. TJ Weems dell'esercito degli Stati Uniti ... dà la sua opinione che il pilota era nativo del pianeta Marte documenti trovati sulla sua persona -.. evidentemente le registrazioni dei suoi viaggi - scritti in qualche sconosciuto geroglificico, e non possono essere decifrati. ... La nave è stata costruita con un metallo sconosciuto, che assomiglia un po 'un misto di alluminio e argento, e doveva pesare diverse tonnellate. A quel tempo la città era piena di persone che hanno raccolto rottami metallici strani dalle macerie. Questo incontro straordinario UFO, completo di un veicolo spaziale si è schiantato davanti a decine di testimoni, recuperato un alieno morto e rottami metallici, questo non proveniva da un romanziere ma un testimone credibile e rispettato giornalista per il giornale, un certo signor EE Haydon. Cinquant'anni dopo, una storia quasi identica sarebbe circolata, molto simile l’incidente UFO, come tutti sappiamo in uno Stato vicino: Roswell, Nuovo Messico. http://www.ignotoemisteri.com
...E CHI NON CREDE
Leggete questo articolo. Riporta il presunto schianto di un'astronave aliena in un piccolo paesino del Texas ai tempi del West. Il caso Aurora La mattina del 17 aprile 1897, durante un flap che aveva investito il Midwest degli USA, verso le 6:00, un UFO cadde tra le campagne semi-deserte di Aurora distruggendo il mulino del giudice Proctor. Tra i rottami fu scoperto un essere ai comandi dell'astronave, morto, che poi sarebbe stato sepolto cristianamente nel cimitero locale. Il 'caso Aurora' è al secondo posto nella lista di 47 presunti incidenti riferiti a pretesi recuperi di rottami di UFO. Ma questo rimase comunque un episodio a parte. La notizia relativa, apparsa su 'The Dallas Morning News' a firma E. E. Haydon, fu dai più ritenuta un falso, soprattutto dopo le ricerche svolte in loco dal dr. Alfred E. Kraus, direttore dell'Istituto di Ricerca Kilgore della West Texas State University. Egli effettuò senza esiti, anche con un metal detector, una sommaria ricerca dei frammenti metallici del presunto UFO precipitato ed esploso, ed intervistò gli abitanti di Aurora più anziani, ottenendo solo risposte negative. Uno di essi, Oscar Lowery di Newark, già residente ad Aurora ed undicenne all'epoca dei fatti, disse di esser stato avvicinato da un giornalista che, per montare uno scoop, gli aveva chiesto di confermare l'evento dietro una lauta ricompensa in danaro, cosa che lui rifiutò di fare. Da qui l'opinione diffusa e largamente condivisa che il 'caso Aurora' fosse un falso. Ma è davvero così? (fonte: Roberto Pinotti ‘UFO top-secret’). La storia tornò alla ribalta nel 1972, e l’anno dopo un tizio che si presentò come Frank N. Kelley da Corpus Christi giunse ad Aurora, proclamandosi cacciatore di tesori di grande esperienza. Kelley si mise a smanettare col suo metal-detector ed altri strumenti e ben presto disseppellì, nel sito del presunto UFO-crash, frammenti di metallo che descrisse simili ai frammenti di un moderno aereo. Ne conservò alcuni e ne portò altri ad un reporter di nome Bill Case. Le analisi dimostrarono che si trattava di una lega di alluminio al 98%. Gli ufologi accorsero ad Aurora, contendendosi i permessi di riesumare i corpi nel cimitero. Quando si cercò di trovare quel Frank N. Kelley a Corpus Christi, risultò che l’indirizzo ed il numero di telefono erano falsi e che nessuno nella cerchia dei cacciatori di tesori ne aveva mai sentito parlare. A quanto pare era uno degli abili ed elusivi imbroglioni che infestano l’ufologia. Lo scherzo fu inutile, costoso e tristemente efficace. Uno dei tanti imbrogli conclamati, che ce ne furono molti, soprattutto ad opera di giornalisti senza scrupoli. Comunque, le poche cose scoperte dagli ufologi indicano che la storia altro non è che un falso clamoroso inventato per destare interesse nella cittadina. Infatti gli ufologi scoprirono ulteriormente che non esisteva nessun mulino nella zona in questione e che quel terreno apparteneva al sindaco locale. (da www.spazio-ufo.com) http://www.farwest.it
Non solo i cowboys ma anche i Mormoni.
Mormoni: Gesù presente nel Far-West nel IV secolo [modifica]
Secondo i Mormoni, la storia di quell'evento extratemporale sarebbe narrata in una serie di piastre d'oro consegnate nel 1823 dall'angelo Moroni al profeta Joseph Smith; il testo di tali piastre (mai mostrate in pubblico) costituisce quello che è noto come il Libro di Mormon. Secondo gli scettici, in questo caso si rasenterebbe il concetto di leggenda. http://it.wikipedia.org/wiki/Viaggiatori_extratemporali#Mormoni:_Ges.C3.B9_presente_nel_Far-West_nel_IV_secolo Una misteriosa civiltà che sosteneva di avere una discendenza stellare. Un luogo, il Pueblo Bonito nel Chaco Canyon scoperto da due cowboys nel 1888. Chi erano costoro? Gli Anasazi. La civiltà degli Anasazi,un popolo venuto dalle stelle
Pubblicato da evidenzaliena su giugno 29, 2009
Mentre Maya ed Incas sostenevano di proteggere una conoscenza “donata dagli dèi”, un popolo amerindio, chiamato Anasazi,
cioè “antichi stranieri”, sosteneva addirittura di essere frutto di una
“discendenza stellare”. Edificarono pochi villaggi durante la loro
breve permanenza nel corso della storia, con lo scopo di lasciare un
monito eterno ai posteri.
LA SCOMPARSA DEGLI ANASAZI
Per molti si tratta del più importante
mistero archeologico del Nord America. Ed è difficile pensare il
contrario quando si inizia a conoscere la storia degli Anasazi, un
popolo che ha lasciato tracce di una grande civiltà qui, nel New Mexico,
prima di scomparire misteriosamente, circa 800 anni fa…
Chi erano? Che funzione avevano i loro
enormi kivas? Cos’era per gli Anasazi Pueblo Bonito? Quali segreti del
cielo e della terra conosceva questo popolo? Cosa li indusse ad
abbandonare improvvisamente Chaco Canyon?
Pueblo Bonito è il sito più noto di Chaco Canyon, nell’estremo nord ovest dello stato americano del New Mexico. Chaco Canyon è un canyon lungo circa 19 chilometri e largo poco più di un chilometro e mezzo. Pueblo Bonito è il sito più grande di tutta l’area abitata un tempo dagli Anasazi. Posto all’estremità nord del Chaco Canyon, Pueblo Bonito lascia ancora oggi in dubbio gli studiosi sulla sua natura: era la capitale di questo misterioso popolo oppure era il più importante centro religioso dell’area? Gli Anasazi sono scomparsi senza lasciare niente di scritto, non sappiamo neanche se usassero la scrittura o meno. Dobbiamo quindi affidarci a quanto gli archeologi hanno capito dalle pietre e dalle costruzioni rimaste. Sugli Anasazi si sono dette molte cose da quando, nel 1888, due cow boy capitarono casualmente nel Chaco Canyon, all’epoca in una zona abitata dai pericolosi Navajos. E proprio ai Navajo è legato uno degli errori più diffusi sugli Anasazi, popolo che prende il suo nome proprio da una parola Navajo che significa “antichi” e non come a volte si è detto “i nemici” . In passato, anche di recente, per raccontare le vicende degli Anasazi si è lavorato molto di fantasia: li si è fatti diventare cacciatori di bisonti, animali che invece popolavano zone lontane da qui, mentre erano raffinati contadini; si li si è fatti montare a cavallo anche se i primi cavalli arrivarono in America con gli spagnoli, più di due secoli dopo la “scomparsa” degli Anasazi; si son fatte risalire le loro origini a circa 6.000 anni fa mentre le prime notizie certe di questo popolo risalgono a più o meno 2.000 anni fa. Le costruzioni di Pueblo Bonito raccontano una breve storia: questo complesso venne eretto tra il Mille e il 1150 d.C. Si trattava di un’unica costruzione a ferro di cavallo composta da circa 700 stanze, tutte più o meno delle stesse dimensioni e distribuite su quattro piani. Si calcola che nel momento di maggior splendore ci vivessero oltre mille persone L’aspetto uniforme delle stanze e l’assenza di mobili e arredi hanno fatto in un primo tempo pensare ad una società priva di gerarchie sociali ma c’è chi crede che Pueblo Bonito fosse una specie di enorme convento, destinato ad ospitare la casta sacerdotale degli Anasazi, un popolo ossessionato dal cielo ma anche dalle energie della terra. A questo aspetto della religione degli Anasazi ci riporta anche uno degli aspetti più impressionanti di Pueblo Bonito: i giganteschi kiva, queste enormi fosse perfettamente circolari tipiche di ogni insediamento Anasazi. La caratteristica di Pueblo Bonito è però il numero delle sue kiva, ben 37. Nessun altro sito ne ha così tante. Ma per capire meglio cosa fossero le kiva lasciamo Pueblo Bonito per raggiungere “Casa Rinconada”. Si tratta di una delle più grandi kiva di tutto il Chaco Canyon, con i suoi 20 metri di diametro e i quasi cinque di profondità. Una gigantesca fossa perfettamente circolare che, a differenza delle altre kiva, non è inserita in un centro abitato ma è posta in cima ad una collinetta a mezzo miglio da Pueblo Bonito. Ma a cosa servivano dunque le kivas? Erano fosse, per lo più perfettamente circolari e forse coperte da tetti in legno, utilizzate per riunioni e cerimonie sacre. Al centro c’era sempre un foro nel pavimento. Gli Anasazi, molto attenti alle forze della natura, ritenevano non solo che da quel foro ci si potesse mettere in contatto con gli spiriti degli antenati ma anche con le forze del centro della Terra. Non a caso si è osservato come gli Anasazi abbiano costruito insediamenti e kiva vicino a luoghi particolari, cosiddetti “vortici”, luoghi dove si sprigionerebbe una forza tellurica, chiamata “vortice” perché quando si sprigiona ha la forma di spirale. Al centro delle kiva c’era sempre anche un focolare. Un particolare che richiama alcune recenti scoperte. Come abbiamo detto sugli Anasazi si son dette spesso delle inesattezze ma una cosa sembra ormai assodata. Gli Anasazi praticavano il cannibalismo. L’ipotesi, avanzata già negli anni Sessanta sulla base del ritrovamento di alcuni crani fratturati e di ossa svuotate del midollo, è stata confermata recentemente sia tramite l’esame di alcune feci umane fossili all’interno delle quali sono stati ritrovati i resti di materiale organico umano sia grazie all’uso del microscopio elettronico. Esaminando alcuni resti di ossa si è potuto appurare che alcune di queste erano state sottoposte a cottura. Inoltre, da una pentola sono emerse tracce di mioglobina umana, una proteina presente nel cuore e nei muscoli. Un’altra caratteristica di Casa Rinconada è il suo allineamento astrale. Sembra infatti che il sole, al momento dell’alba del solstizio d’estate, vada ad illuminare, attraverso una finestra posta sul muro a nord-nord est, una nicchia posta all’interno della kiva. Gli Anasazi erano ossessionati dalle stelle e dal cielo. Di questo abbiamo infinite prove, tante quante sono le costruzione lasciate da questo popolo. Infatti una caratteristica comune a case, villaggi, kiva e villaggi è che sono quasi sempre allineate ad un determinato fenomeno astronomico. La conoscenza che gli Anasazi avevano dell’astronomia lascia ancora oggi sorpresi: uno degli esempi più clamorosi della loro sapienza è rappresentata da questa strada, la Grande Strada del Nord”. Gli Anasazi costruirono molte strade, per un totale di circa 300 chilometri. Ciò che più colpisce è che molte di queste strade non portano da nessuna parte, non uniscono necessariamente tra loro villaggi e kivas ma portano semplicemente a particolari conformazioni geologiche, a sorgenti d’acqua o semplicemente a nulla. Strade quindi costruite presumibilmente a scopo rituale, per condurre a luoghi sacri dove depositare offerte o celebrare cerimonie. La “Grande Strada del Nord” partendo da Pueblo Alto, sulla Mesa che sovrasta Pueblo Bonito, si dirige per tre chilometri a 13 gradi ad est del Nord per poi disporsi esattamente in direzione nord per 20 chilometri con uno scarto di solo mezzo grado. Per capire la straordinarietà di questo allineamento bisogna pensare che una precisione del genere sarebbe difficile anche usando una bussola, che gli Anasazi non conoscevano. Oggi, per raggiungere risultati migliori di questo bisogna ricorrere alla tecnologia satellitare GPS, tecnologia che vanta poco più di 20 anni di vita! La più nota studiosa della cultura del Chaco Canyon, Anna Sofaer, ritiene addirittura che tutte le maggiori costruzioni degli Anasazi presentino correlazioni con i movimenti tanto del Sole che della Luna sotto almeno tre punti di vista: il loro orientamento, le geometrie interne e le relazioni geografiche tra i vari siti. Uno sforzo immenso che ha segnato tutta la storia Anasazi: la loro vita e la loro fine… Uno dei cow boy che scoprirono Chaco Canyon poco più di un secolo fa, Alfred Witherhill, raccontò del suo stupore nel aggirarsi per le case degli Anasazi: “Quando entrammo nel Navajo Canyon e scoprimmo le rovine, riportammo il nostro mondo indietro di un numero imprecisato di secoli. Tutto era intatto, esattamente come era stato lasciato dagli abitanti originali. Gli oggetti erano sistemati nelle stanze come se le persone fossero appena uscite per far visita ai loro vicini. Esemplari perfetti di stoviglie erano adagiati a terra mentre utensili di ferro e altri attrezzi domestici si trovavano lì dove le donne Anasazi li avevano usati per l’ultima volta”. Intorno al 1200 d.C. è successo qualcosa, in queste terre, che determinò il repentino abbandono da parte degli Anasazi della zona che avevano abitato per oltre mille anni. Accadde qualcosa che ancora non sappiamo ma che si rivelò decisivo, inducendo una popolazione di alcune migliaia di persone ad abbandonare quasi dal giorno alla notte le proprie case per spostarsi, inizialmente di alcuni chilometri a nord e, circa un secolo più tardi, per quasi 500 chilometri verso sud. Il problema della scomparsa degli Anasazi è ancora aperto. Tuttavia sono tre le principali ipotesi intorno alle quali si discute: Mutazioni climatiche: Un più o meno improvviso cambiamento delle condizioni climatiche avrebbe causato una serie di carestie che avrebbero stravolto culture e allevamenti; Necessità strategiche: Popoli vicini, meno civili ma più aggressivi, avrebbero, con continue invasioni, indotti gli Anasazi a spostarsi più a Sud. A sostegno di questa tesi c’è la parziale fortificazione dei siti di Mesa Verde, all’estremo nord dell’area della “Cultura Chaco”; Decisione rituale: Motivazioni religiose magari causate dall’interpretazione di alcuni movimenti astrali, avrebbero spinto questo popolo religiosissimo a spostarsi per sempre, o comunque, anche se sulla spinta di motivi contingenti, a muoversi secondo un preciso copione. E forse, proprio la spiegazione che a noi, uomini del Terzo millennio, sembra la più fantasiosa, potrebbe essere quella più logica. E non solo perché è quella che si collega meglio a quella che gli archeologici, basandosi sullo stato delle case al momento della loro scoperta, chiamano “Evidenza archeologica di un rapido spostamento”. Ma anche perché, una volta presa la decisione – qualunque sia stato il motivo – di migrare verso sud, gli Anasazi lo fecero coerentemente con la loro cultura astronomica. Infatti la destinazione del loro migrazione finale sia stata la zona di Casas Grandes, nello Stato di Chihuahua; Ebbene Casas Grandes è esattamente sullo stesso meridiano di Chaco Canyon, il 108°. Non solo, anche altri centri abitati dagli Anasazi dopo l’abbandono di Chaco Canyon (Atzec ruins e Salomon Ruins), benché a Nord dello stesso Chaco Canyon, sono a loro volta allineati sempre lungo il 108° parallelo. Nessuno, ancora oggi ha saputo spiegare come questo antico popolo abbia potuto spostarsi, per oltre 600 chilometri, con tanta precisione lungo l’asse nord-sud.
Anche il famoso eroe western dei fumetti Tex Willer ha avuto a che fare con alieni in qualche numero. Per approfondire l'argomento rileggere il mio post in merito:
http://blogmysterium.blogspot.com/2008/04/tex-willer-e-gli-extraterrestri.html "Wohaw! Aquila della notte è potente ma Colui che è sceso dalle Stelle lo è ancora di più" - frase del capo Apache tratta dall'omonimo fumetto sopra citato. Ultima curiosità tra il film e quello che Z. Sitchin sostiene da tempo. Gli alieni vennero sulla Terra nella notte dei tempi perchè avevano bisogno di oro. Nel film gli alieni sbarcano accanto ad una miniera d'oro perchè, come dirà la ragazza (rivelatasi poi un'aliena anche essa ma di un altro pianeta) anche da loro questo metallo scarseggiava. Il regista si era già informato in merito? Anche le tavole che l'angelo Moroni consegnò a Joseph Smith, futuro fondatore dei Mormoni, erano d'oro.
TEORIA DI SITCHIN IN BREVE:
Secondo l'interpretazione data da Sitchin della cosmologia sumera, il sistema solare avrebbe un decimo pianeta (in realtà Sitchin intitola il suo primo libro "Il dodicesimo pianeta" poiché il termine sumero e babilonese per "pianeta" è lo stesso che descrive tutti i corpi celesti - MUL -, e quindi contando anche il Sole e la Luna, il sistema solare sarebbe composto di 12 MUL), che seguendo un'orbita ellittica rientrerebbe nel centro sistema una volta ogni 3600 anni. Secondo Sitchin, questo ipotetico pianeta, chiamato "Nibiru", nella mitologia babilonese sarebbe associato al dio Marduk, dal XVIII secolo a.C. divinità principale della terra di Babilonia. Sitchin affermava che Nibiru avrebbe avuto un impatto catastrofico con un altro ipotetico pianeta, chiamato Tiamat e posto tra Marte e Giove. L'impatto avrebbe creato il pianeta Terra e la fascia degli asteroidi. Tiamat sarebbe stato dapprima colpito da una delle 7 lune di Nibiru, spezzandosi in due. Una di queste due porzioni sarebbe poi diventata la Terra e sarebbe stata spinta nell'attuale posizione da un altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l'altra metà, colpita da Nibiru stesso, avrebbe dato vita alla fascia degli asteroidi. I restanti detriti dell'impatto avrebbero dato origine alle comete. Sitchin affermava che questa teoria spiegherebbe perché la geografia terrestre avrebbe la peculiarità di avere più continenti su un lato rispetto all'altro.
Secondo Sitchin, su Nibiru abitava una razza tecnologicamente avanzata e simile a quella umana, questi esseri erano chiamati Anunnaki dalla mitologia sumera e che compaiono nella Bibbia col nome di Nephilim ed Elohim. Secondo Sitchin sarebbero arrivati sulla terra 450.000 anni fa, alla ricerca di minerali e in particolare d'oro (che necessitavano per riparare la loro atmosfera rarefatta) e lo avrebbero trovato in Africa.
Gli Anunnaki avrebbero creato geneticamente l' Homo Sapiens incrociando la loro razza con l'Homo erectus, con lo scopo di avere della manodopera per prelevare metalli dalle miniere. Sotto la guida di questi esseri, secondo l'interpretazione che Sitchin dà dei testi sumerici, gli uomini avrebbero fondato la civiltà in Mesopotamia, in Egitto e in India, grazie ad una casta di regnanti che avrebbero fatto da intermediari tra gli alieni e gli schiavi. Sitchin poi affermava che nel 2000 a.C. sarebbe scoppiata una guerra nucleare tra diverse fazioni di extraterrestri e che la ricaduta nucleare (fallout), sarebbe il "vento malvagio" che avrebbe distrutto non soltanto la città di Ur, secondo quanto sarebbe raccontato nel Lamento di Ur, ma avrebbe avuto ripercussioni su quasi tutta la Mesopotamia[2]. Sitchin sostiene che le sue ricerche spiegherebbero numerosi passi di testi biblici. Un altro punto focale della teoria di Sitchin è il ruolo attribuito alle maggiori opere megalitiche sparse per il globo, che sarebbero state costruite dagli Anunnaki con varie funzioni, prevalentemente astronomiche, astrologiche e calendariali. Altri due siti, Machu Pichu e Bad-tibira, sarebbero stati centri di lavorazione dei metalli. Sitchin sostiene anche che le civiltà mesoamericana e sudamericana siano derivate da quella sumera e accadica, e che le due divinità principali messicane e peruviane, Quetzalcoatl e Viracocha fossero due Anunnaki (Ningishzida e Ishkur) trasferitisi con alcuni Sumeri nel nuovo continente. http://it.wikipedia.org/wiki/Zecharia_Sitchin |
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