FILES LE STRUTTURE SOTTERRANEE AMERICANE: PARLANO DUE TESTIMONI I segreti di Dulce Le storie di Thomas Castello e John Metas... una carneficina fra militari, guardie giurate e alieni? Possibile che nelle installazioni siano custoditi oggetti volanti non convenzionali? e prime notizie inerenti una base sotterranea nella riserva degli indiani Apache Jicarilla vennero alla luce attorno al 1980, quando il fisico Paul Bennewitz riportò la notizia dello schianto di un'astronave atomica alle pendici del Monte Archuleta in una lettera ai senatori di Washington Pete Domenici e Paul Gilman. Nel suo rapporto, denominato Project Beta, Bennewitz affermò non solo che alcuni alieni umanoidi possedevano una base nei pressi di Archuleta Mesa, ma di aver anche stabilito con loro una comunicazione diretta tramite computer. Non riteneva gli alieni degni di fiducia, e divenne paranoico nei confronti del governo e degli ET, dato il problema abductions, di cui era al corrente. Ad una conferenza del MUFON di Las Vegas nel 1989, Bill Moore accusò Bennewitz di aver diffuso disinformazione per conto dell'intelligence, e dichiarò che tutta la storia di Dulce era inesistente. Comunque, testimonianze di Walter Baumgartner e dell'agente di polizia Gabe Valdez indicano altrimenti: avevano visto immagini di alieni, con cui Paul era entrato in contatto. Parte della struttura delle frasi era sgrammaticata. Chi inviava notizie false al computer di Paul? E a quale scopo? Il racconto di Ann West Poi entrò in scena Thomas Castello, nato a Glen Ellan, Illinois, il 23 Aprile 1941. La storia di Castello è stata resa nota dalla sua amica personale Ann West, giacché di Thomas non si sa più nulla dal 1991. Unito dalla passione per le auto d'epoca, con un esperto restautore, Ed West, trascorrevano lunghe ore a parlare di tutto, anche di dischi volanti, sinché Ed lo introdusse nel gruppo di ricerca denominato "The Organization". Nel 1961 Castello era in Aeronautica militare, di stanza a Nellis, Nevada, con autorizzazione top secret. Fu poi trasferito in Virginia, dove lavorò per la prima volta in una base sotterranea, specializzandosi in telecamere di sicurezza a circuito chiuso. Lasciata quella struttura, la sua autorizzazione fu elevata al grado TS-IV. Nel frattempo divenne molto amico della figlia di West, Ann, protagonista anni addietro di un drammatico incontro ravvicinato, i cui ricordi e sogni la turbavano ancora. Tom la introdusse negli ambienti della Organization, ed avviò con lei un meticoloso lavoro di ricerca, raccogliendo tutto il materiale possibile sugli UFO. Era il 1971. Congedatosi dall'Aeronautica, Castello iniziò a lavorare per la Rand Corporation come tecnico della sicurezza, con un'autorizzazione top secret di livello ULTRA-3. Nel 1977, Tom venne trasferito a Santa Fe, New Mexico dove, con un grado di sicurezza elevato ad ULTRA-7, prestò servizio nel dipartimento fotografico di una struttura sotterranea militare, fornita di avanzatissime attrezzature. Era addetto al controllo, allineamento e calibro di tutte le videocamere. Doveva girare armato e, in taluni casi straordinari, scortava alcune persone in certe aree della struttura, nota come Base Dulce. Si congedò con il grado di Maggiore. Nel 1979 Ann incontrò di nuovo Tom. Qualcosa lo preoccupava. Avrebbe voluto parlargliene, ma non poteva. Le mise allora in tasca un pezzo di carta ripiegato, pregandola di non mostrarlo a nessuno. Più tardi, Ann aprì il foglio: sopra c'era disegnato lo schizzo di un alieno, con la testa grande, grandi occhi neri, calvo e senza naso; ed un triangolo capovolto e il nome Dulce. Lo gettò via, spaventata. Aveva già visto il triangolo sul berretto paramilitare da lavoro di Tom: era un triangolo nero rovesciato su sfondo arancio scuro, con su delle barre orizzontali dorate che lo dividevano in tre settori. Era il simbolo della base di Dulce. Voleva dire che c'erano degli alieni a Dulce? Scontro a fuoco nel tunnel Nel Dicembre 1979 Tom riferì ad Ann di aver lasciato il lavoro da qualche mese, in seguito ad un terribile incidente tra le guardie private della sicurezza, armate con flash guns [] ed un gruppo militare dotato di mitragliatori.Nel tunnel morirono quasi tutti e lui si domandava quale storia avrebbe inventato il Governo per coprire quelle morti. Ci pensarono i media, nel Febbraio 1980, parlando di una sommossa in una prigione nei pressi di Los Alamos, con numerose vittime fra i detenuti. Era quello il cover-up? Tom capì di essersi cacciato in un vespaio. Entrò nella base attraverso un canale di ventilazione, prese le foto e alcuni documenti, li pose in una scatola, che interrò. Raggiunta la sua auto trovò ad attenderlo la sicurezza. Lo lasciarono andare ma, da quel momento, divenne un fuggitivo, e l'OSI e la CIA avrebbero a lungo tormentato Ann per avere sue notizie. I due amici si sarebbero incontrati nuovamente nel 1982. Le disse di aver vagato per gli USA, in fuga, e che il Governo aveva concluso un patto con una nazione aliena e che gli extraterrestri erano sulla Terra da innumerevoli secoli. Le mostrò dei fogli di carta degli alieni e dei documenti tradotti. Cose terrorizzanti. La moglie ed il figlio erano prigionieri in una base sotterranea, e aveva bisogno di riporre i documenti di Dulce che provavano la cospirazione aliena. Seppellirono la scatola in un luogo sicuro, ma con il tempo Ann non fu più in grado di ritrovarlo. Frottole? Fantascienza? Molti addotti hanno raccontato di essere stati portati in basi simili. Certo, prove a sostegno del racconto di Ann non ce ne sono. In ogni caso Tom non è il solo insider ad aver parlato di Dulce. Ne ho conosciuti altri tre. Uno di loro è un fisico nucleare, mio buon amico. La Sala degli Incubi L'installazione di Dulce si estende per sette livelli sotterranei, gestita dal D.O.E. (Dipartimento dell'Energia) è connessa ai laboratori di Los Alamos. Al primo livello ci sono garage, macchine di manutenzione, laboratori fotografici, giardini idroponici, alloggi per il personale, una cappella, stanze per i visitatori, una cucina e il garage per i veicoli della sicurezza. Ogni livello dispone di carrelli per trasporti interni. Il livello 6 ospita la famosa "Sala degli Incubi", l'arsenale della sicurezza, quello militare, ed un generatore di 200 metri di diametro, con un dispositivo bi-livello di impulsi elettromagnetici per la creazione di cloni umani. Le "visite guidate" di John Metas Laureato in farmacologia all'università del Michigan, John Metas ha lavorato alla UCLA (University of California, Los Angeles), nel programma di ricerca sul cancro, poi ha aperto una rete TV pay-per-view a Las Vegas. Nel Luglio 1992 ideava il progetto per un documentario sugli UFO. Primo incidente: nel Settembre dell'82 Metas ricevette una telefonata da un amico di affari dell'FBI, tale Callahan, che lo invitava ad un meeting della "Company" (i servizi USA usano spesso questo termine, N.d.R.). Al suo arrivo, John venne accolto da un certo "Tom" (Castello?), che lo accompagnò in una stanza con un monitor, dove lo attendevano tre uomini. Dopo aver mangiato, John si addormentò. Al suo risveglio si accorse che l'orologio era fermo, era un Missing Time. Qualche tempo dopo si sottopose a regressione ipnotica e ricordò cose incredibili. Dopo essersi addormentato, nella stanza erano entrate 13 persone, tutti alieni di tipo Nordico, con indosso tute verdi. Poi menzionò i numeri 18, 800 e 2003. L'ultima cifra potrebbe riferirsi ad un anno. Secondo incidente: a John Metas viene proposto un altro incontro, il 18 Settembre 1992. Accetta. Segue con la sua macchina un certo Vincent, con cui sale su un grande aereo da trasporto. I vetri sono oscurati. John rifiuta di mangiare, e Vincent, cui gli altri si rivolgono chiamandolo colonnello, gli dice che si stanno recando in Arizona. Atterrati, guidano un'auto per circa due miglia e arrivano ad una struttura. Entrano in un ascensore, a cui accedono grazie ad una carta magnetica di riconoscimento, e vanno verso il basso. Sbucano in una base sotterranea e si dirigono in una stanza dove una ventina di uomini con camici bianchi e blu stanno lavorando attorno ad un oggetto metallico coperto per metà. Vincent lo accompagna in una stanza adiacente e gli dice di guardare nel monitor, dove scorrono immagini di sezioni di vari velivoli metallici. Viene portato in un altro ascensore, controllato da un pulsante nero sul pavimento, ed escono in un vasto cortile, al cui centro si trova uno strano velivolo, più grande di un Jumbo Jet 747. Vincent estrae un oggetto sottile simile ad una penna e dice "Siamo pronti": in quel momento John sente un suono tremendo, un rombo, che echeggia in tutto il cortile. In un battito di ciglia il velivolo sparisce, per riapparire nel cielo, dove inizia una serie di manovre circolari, saettando da una parte all'altra, e ritornare in un baleno e silenziosamente nella posizione iniziale. John Metas è sconvolto. Nessuno risponde alle sue domande. Gli mostrano altre diapositive di strane creature, laboratori e velivoli. Più tardi, in aereo, lo trasferiscono alla base Luke. Da lì guida fino alla Mesa, e qualche minuto dopo lo incontro all'hotel Holiday Inn. Analisi: John Metas dice la verità. Ricorda moltissimi dettagli, non gli è stato imposto il silenzio sugli avvenimenti, non ha firmato alcun patto di segretezza. Potrebbe essere stato scelto proprio lui perché proprietario di un canale TV e qualcuno ha interesse a rendere nota la vicenda. Seguiranno altri incontri. È certo che John Metas ha volato approssimativamente per 22 miglia aeree ad est, ed è stato trasferito in una struttura all'interno dei confini del campo test di Yuma, a sud di Blyth e a nord di Yuma. Tutte le sue descrizioni indicavano una struttura militare. Dal campo di Yuma alla Luke ci sono circa 15-17 minuti di volo, e questo avvalorerebbe le stime di John. Conclusione: dopo un'altra esperienza, in una struttura di ricerca sotterranea della base di Wright-Patterson, Metas cessava ogni contatto con noi. Pensava ancora di realizzare un programma sugli UFO, ma non è mai andato in onda, e ho ragione di ritenere che qualcuno lo abbia dissuaso. Da allora ho parlato con altri ex militari che avevano lavorato in strutture sotterranee. Tutti mi hanno confermato che vi si accede mediante ascensori controllati con carte magnetiche. Non posso esprimere alcun parere personale su Tom Castello, John Metas e gli altri insiders, ma le basi sotterranee esistono e sono molto più numerose di quanto la gente possa immaginare. Le altre installazioni Una delle prime strutture sotterranee americane fu costruita a Raven Rock, Pennsylvania. I militari la chiamano Sito R, o Sezione D. Venne ricavata da un costone roccioso di pietra verde, un tipo di granito fra i più resistenti. La costruzione ebbe inizio nel 1950, e gli ingegneri completarono una serie di tunnel profondi come un palazzo di tre piani nel 1953. Il complesso giace a 200 metri sotto Raven Rock, e vi si accede tramite quattro portali. La montagna dispone di tutto il necessario per sopravvivere a una catastrofe: macchinari, refettori, palestra, tute chimiche, guardia medica, barbiere, servizi legali, una cappella, aree per i fumatori. Possiede sei generatori da 1000 kilowatt, e 35 miglia di cavo su 180 pali telefonici. Essendo vecchia, probabilmente non regge il confronto con le città sotterranee più recenti. Come, ad esempio, quella di Mount Weather in Virginia. Ci sono voluti anni per completarla, ma ora più che un'installazione di emergenza sembra una vera città, con appartamenti, strade, dormitori, caffetterie e ospedali, purificatori d'acqua, centrali elettriche e uffici, un lago sotterraneo con acqua fresca proveniente da sorgenti sotterranee. E automobili a batteria. I bunker/rifugio Nel 1992 i giornali riferirono che il Governo aveva speso 14 milioni di dollari in bunker rifugio nel West Virginia, mantenendoli per più di 30 anni, ad uso dei membri del Congresso in caso di conflitto nucleare. Il rifugio Capitol fu costruito a White Sulphur Springs, a 250 miglia da Washington, con ambienti vivibili e lavorativi per 800 persone, sale separate per meetings per la Camera e il Senato. Dal 1958 era divenuta segretissima. Pochissimi uomini politici ne erano a conoscenza. Un'altra sarebbe in costruzione vicino Oakville Grade, nella contea di Napa, California, destinata al Governo, per comunicazioni dirette con il satellite, il Programma Continuità del Governo (COG) in caso di attacco nucleare o altri disastri, e luoghi di comunicazione sicura con il mondo esterno. Ne escono ed entrano elicotteri neri. Esistono altri siti, non adibiti a rifugi. Lo Yucca Mountain Site Characterization Project fu inaugurato nel Novembre 1993: da qui sarebbero partite 14 miglia di tunnels, trivellati direttamente sotto la Yucca Mountain, per circa 70 acri di superficie e strutture sotterranee. Gli scettici che si domandano "dove finisce tutta la terra scavata via?" sappiano che dal 1972 esistono metodi di trivellazione a reattori nucleari inventate a Los Alamos, che consentono scavi "a fusione" a profondità impensabili, fino a 30.000 metri. L'energia nucleare non è solo requisito delle macchine Subterrene: un simposio del 1986 ha proposto la costruzione di una Subselene, un macchinario simile alla Subterrene adibita allo scavo di tunnels e gallerie al di sotto della superficie lunare, per trasporti ad alta velocità. Thomas parlò di un'autostrada sotterranea che attraversa l'America, costituita da macchine, camion e autobus condotti da motori elettrici, per evitare l'accumulo di fumi di scarico []. Ha menzionato anche un altro tipo di trasporto per merci e passeggeri, tramite una rete chiamata Sistema Sub Globale, con check points all'entrata di ogni Stato. Ci sono treni che vengono sparati a velocità incredibile in particolari tunnels a vuoto pneumatico. Thomas ha elaborato uno scenario fantascientifico, o basato sulla realtà? La propulsione elettromagnetica Gli ingegneri Robert Salter e Frank P. Davidson del MIT (Massachussets Institute of Tecnology) hanno discusso del sistema Planetran, per il trasporto sotterraneo ultrarapido. Il Planetran sarebbe basato sulla propulsione elettromagnetica a levitazione, per il trasporto di passeggeri attraverso l'America in meno di un'ora. Gli scettici si contrappongono all'idea di tunnel di 100 miglia che colleghino un'area operativa militare ad un'altra, eppure gli ingegneri civili ne hanno progettato una rete che attraverserebbe l'intera nazione. Ma gli scettici mancano di immaginazione. Per alcuni di loro, noi non avremmo mai raggiunto la Luna, e certamente non tramite i razzi. Non credono alle visite degli alieni, ed è molto più difficile per loro accettare l'idea che gli ET sono presenti sul nostro pianeta da tanto tempo. Non possiamo provare l'esistenza degli alieni o della loro tecnologia in basi sotterranee segrete costruite dal Governo, ma sempre più numerosi addotti dicono di essere stati portati in queste basi, e alcuni di loro hanno descritto cose che sappiamo esistere davvero in basi sotterranee militari. Forse un giorno il mistero delle strutture sotterranee verrà svelato, ma nel frattempo la magia e il mistero di questi luoghi oscuri continua. L'articolo è uno stralcio dal libro "Alien Magic" di Bill Hamilton, per gentile concessione del suo autore. |
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