CENTRALI NUCLEARI dismesse in Italia | ||||||
In Italia non abbiamo più centrali nucleari ma le scorie radioattive? Ci sono ancora e potrebbero avere effetti devastanti. LE IENE sono andate a verificare scoprendone delle belle. Una eventuale fuoriuscita delle scorie liquide potrebbe contaminare il fiume PO e di conseguenza tutta l'Emilia-Romagna andando a riversarsi nel Mar Adriatico.
REALATIVO VIDEO : http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/218111/viviani-scorie-nucleari.html
Le quattro centrali nucleari italiane disattivate dopo il referendum del 1987 Le centrali erano originariamente destinate alla produzione di energia elettrica. Gli impianti sono stati fermati dall'esito del referendum del 1987, tramite il quale gli italiani hanno votato contro l'uso del nucleare per scopi civili. • Centrale nucleare di Latina Il reattore nucleare da 210 MW di potenza è del tipo GCR. La centrale venne fermata nel 1986 ed è attualmente disattivata. In questo sito vi sono circa 900 metri cubi di scorie radioattive. • Centrale nucleare di Trino Vercellese Il reattore nucleare da 270 MW di potenza è del tipo PWR. Venne arrestato nel 1987 subito dopo il referendum. Attualmente vi sono stoccati 780 metri cubi di scorie radioattive e 47 elementi di combustibile irraggiato (14,3 tonnellate). • Centrale nucleare di Caorso Il reattore nucleare da 860 MW di potenza è del tipo PWR. Anche questo venne arrestato nel 1987 subito dopo il referendum. Vi sono stoccati 1.880 metri cubi di scorie radioattive e 1.032 elementi di combustibile irraggiato (187 tonnellate) • Centrale nucleare del Garigliano Il reattore nucleare da 160 MW di potenza è del tipo BWR. La centrale venne fermata nel 1978 per problemi di varia natura ed è attualmente disattivata. Vi sono stoccati circa 2.200 metri cubi di scorie radioattive. Depositi di scorie radioattive In Italia ci sono attualmente no. 3 siti di stoccaggio scorie radioattive di III categoria (le più pericolose da stoccare poiché la radioattività permane per centinaia di migliaia di anni) per un totale di 235 tonnellate. Si trovano ben distribuiti nel territorio italiano, uno nel sud a Trisaia, il secondo nel centro alla Casaccia e il terzo nel nord a Saluggia. I rifiuti radioattivi stoccati nei vari depositi e nelle isole nucleari dismesse ammontano a 90.000 metri cubi. [05/2009] I depositi di scorie di II categoria (generalmente di natura ospedaliera), sono meno pericolose in quanto hanno un tempo di decadenza radioattiva di poche centinaia di anni. Via libera allo smantellamento della centrale di Trino. La Sogin informa che Il decreto di compatibilità ambientale per il progetto di smantellamento della centrale nucleare è stato pubblicato il 16 gennaio 2009 e ha raccolto il parere favorevole della Regione Piemonte, del Ministero dei Beni culturali e della commissione VIA del Ministero dell'Ambiente. L'autorizzazione finale per lo smantellamento dell'impianto, che si concluderà nel 2013, è ora attesa entro il primo semestre dell'anno. Trino sarà la prima delle quattro centrali nucleari italiane, disattivate subito dopo l'esito del referendum del 1987, a essere smantellata. Il materiale radioattivo ancora presente nell'isola nucleare (circa 2.000 tonnellate), sarà trasferito all'estero. [01/2009] | |
Nessun commento:
Posta un commento