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lunedì 28 marzo 2011

Sindrome di Morgellons


Nella precedente illustrazione possiamo vedere come, nel sito di un dizionario medico da me consultato, la sindrome di Morgellons non appaia per niente. Innanzitutto di cosa si tratterebbe e perchè si chiama così?





LA STORIA:

La sindrome di Morgellons, o morbo di Morgellons, o semplicemente Morgellons è il nome dato nel 2002 dalla statunitense Mary Leitao[1] ad una presunta condizione caratterizzata da una serie di sintomi cutanei quali prurito, fitte dolorose, apparente presenza di fibre sulla pelle o sotto la pelle, lesioni permanenti alla cute (es. eruzioni cutanee o piaghe) e altro. 

Nel 2001[2][3] , secondo la Leitao, suo figlio di due anni avrebbe iniziato a lamentarsi di piccole piaghette sotto un labbro, e di presunti "insetti"[4]. La Leitao, una casalinga che aveva lavorato per alcuni anni come tecnico di laboratorio, esaminò le piccole piaghe con il microscopio giocattolo del figlio, e dichiarò di aver osservato la presenza di presunte "fibre" di vari colori[2][5][6].

La Leitao portò in seguito il figlio da otto differenti medici, che non trovarono però alcuna malattia, allergia, o nulla di inusuale nei presunti sintomi che la Leitao dichiarava essere presenti nel figlio[2].

Uno specialista universitario esperto di casi pediatrici complessi, dopo aver visitato il bambino in cui non riscontrò alcuna reale patologia organica, chiese al medico curante di sottoporre la madre ad una valutazione e terapia psichiatrica. [7]

In seguito, diversi altri medici valutarono la presenza di una ben conosciuta e grave patologia psichiatrica nella madre, la Sindrome di Münchhausen per procura (un disturbo mentale che spinge le madri a dichiarare, o arrecare, un danno fisico al figlio, per attirare l'attenzione su di sé)[8][9].

Nel 2004 la Leitao ha costituito la Morgellons Research Foundation (MRF), tramite cui ha iniziato a raccogliere "segnalazioni" di altri presunti casi autodiagnosticati tramite Internet.[10].

Ricerche e valutazioni cliniche


La Comunità scientifica ritiene che non si tratti di una nuova malattia. La totalità dei professionisti della salute, compresi dermatologi e psichiatri, considerano i sintomi del Morgellons quali semplici manifestazioni di altre condizioni patologiche ben conosciute, come per esempio la Sindrome di Wittmaack-Ekbom[11][12], o del disturbo psichiatrico conosciuto come parassitosi allucinatoria. Anche secondo la Mayo Clinic si tratta di una condizione clinica con una probabile componente di tipo psicologico e/o psichiatrico.[13]

Secondo gli studiosi, i sintomi cutanei presentati all'osservazione clinica sarebbero in realtà da ricondursi a piccole lesioni autoinflittesi dagli stessi pazienti, con lo scopo di estrarre dalla cute i fantomatici "parassiti" che i pazienti sono erroneamente convinti gli si anniderebbero sotto la pelle[14]. Il disturbo avrebbe dunque natura essenzialmente psichiatrica, molto simile alle allucinazioni percettive e convinzioni deliranti delle ben conosciute parassitosi allucinatorie, al punto che il paziente interpreterebbe anche i brandelli di pelle rimossi, gli annessi bulbi piliferi e qualunque fibra tessile rimanga casualmente intrappolata nella ferita autoinflitta come se fossero i "residui" di una presunta, ed in realtà inesistente, "entità parassitante". Infatti il follicolo pilifero e la ghiandola sebacea (estratti a causa dello sfregamento e incorporati nelle ferite) insieme possono essere scambiati per un piccolo verme, mentre fibre dei vestiti (staccatesi anch'esse a causa dello sfregamento) possono sfibrarsi il che fa sembrare così che abbiano "zampe" o "antenne"[15]. Frequentemente, inoltre, tali pazienti presentano anche altri disturbi psichiatrici[16].

Dal 2007 hanno incominciato ad interessarsi della sindrome i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), un importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d'America.

Studi peer review del 2009 e del 2010 equiparano espressamente il Morgellons alla parassitosi allucinatoria (in inglese delusional parasitosis)[17], e suggeriscono di classificare il Morgellons come "delusional infestation" (infestazione allucinatoria)[18], evidenziandone quindi la natura palesemente psichiatrica.

Teorie del complotto


Alcune persone che si autodefiniscono "ammalate di Morgellons", e vari teorici cospirazionisti hanno costruito diverse interpretazioni complottiste della presunta patologia, senza alcuna evidenza scientifica a supporto di tali loro affermazioni personali: a loro dire, il presunto morbo sarebbe di volta in volta causato da presunti e non meglio specificati "versamenti chimici", o da un presunto "terrorismo biologico", o perfino da presunti rapimenti alieni. Come esempio dei ragionamenti complottistici, in un programma radio denominato Coast to Coast (popolare tra coloro che credono negli ufo e nei fantasmi) un medico del Nuovo Messico affermò che a suo dire un agente CIA gli avrebbe detto che la malattia era causata dai "francesi"; un errore in un esperimento governativo, affermò, avrebbe contaminato l'acqua [19]. Sempre su presunte e non meglio specificate "cause chimiche" insisterebbero anche i sostenitori della teoria complottista denominata delle "scie chimiche", anch'essa completamente priva di alcun riscontro oggettivo[20].

Note


  1. ^ La Leitao ha denominato la malattia morbo di Morgellons dal nome di una malattia dai sintomi simili citata da un medico del sedicesimo secolo
  2. ^ a b c Chico Harlan. «Mom fights for answers on what's wrong with her son», Pittsburgh Post-Gazette, 2006-07-23. URL consultato in data 2007-08-04.
  3. ^ Savely, Virginia R (October 2007) Morgellons disease: the mystery unfolds. Expert Review of Dermatology 2 (5): 585–591. DOI:10.1586/17469872.2.5.585. URL consultato il 2008-06-07.
  4. ^ «'Morgellons' Mystery», ABC News Primetime, 2006-08-09. URL consultato in data 2007-08-14.
  5. ^ Ginger Savely; Leitao, Mary. Delusions of Parasitosis versus Morgellons Disease: Are They One and the Same?. International Lyme and Associated Diseases Society. URL consultato il 2008-06-11. (archiviato dall'url originale)
  6. ^ Elizabeth DeVita-Raeburn. The Morgellons Mystery. Psychology Today, March/April 2007. URL consultato il 2007-08-04.
  7. ^ Devita-Raburn, E. (2007). The Morgellons Mystery, Psychology Today Psychology Today
  8. ^ Devita-Raburn, E. (2007). The Morgellons Mystery, Psychology Today Psychology Today
  9. ^ Witt, H., Chicago Tribune, 25/7/2006 Chicago Tribune
  10. ^ Witt, H., Chicago Tribune, 25/7/2006 Chicago Tribune
  11. ^ en: Mysterious 'Morgellons disease' prompts US investigation, Emma Marris, Nature Medicine, 30 agosto 2006
  12. ^ en: Dunn J, Murphy MB, Fox KM. Diffuse Pruritic Lesions in a 37-Year-Old Man After Sleeping in an Abandoned Building. Am J Psychiatry 2007. 164:1166–1172. PMID 17671278 Abstract
  13. ^ en: Morgellons disease: Managing a mysterious skin condition. URL consultato il 26-06-2008.
  14. ^ en: What is Morgellons Disease? Is it a physical or psychological condition? Scientific American 13-05-2009
  15. ^ Nancy. C. Hinkle, Delusory Parasitosis American Entomologist, 2000, 17
  16. ^ Schulte, B., Figments of the Imagination?, 20/01/2008 Washington Post
  17. ^ Delusional infestation di Freudenmann RW, Lepping P. su Clinical Microbiological Reviews (American Society of Microbiology)
  18. ^ Morgellons in dermatology di Harth W, Hermes B, Freudenmann RW. su Journal of the German Society of Dermatology
  19. ^ Jesse Hyde. «The Plague. Bizarre fibers. Black sweat. Bugs under the skin. Welcome to the controversial world of Morgellons disease.», Dallas Observer, 2006-07-20.
  20. ^ Faq del Cicap sulle scie chimiche

Collegamenti esterni



http://it.wikipedia.org/wiki/Morgellons


Quindi, in conclusione, la comunità scientifica non riconosce la sindrome di Morgellons come una nuova malattia "bensì" come una malattia psichiatrica.

Questa è una foto dei filamenti che "nascono" all'interno del corpo umano uscendone poi dall'epidermide provocando piaghe. Anche questa è un'allucinazione psichiatrica?


domenica, marzo 01, 2009


Edward Spencer: lettera al C.D.C. sul Morgellons

Pubblichiamo una lettera inviata dal Dottor Edward Spencer (neurologo) al C.D.C. (Centro per il "controllo" delle malattie) di Atlanta sul morbo di Morgellons. Spencer, attivista contro le scie chimiche, è tra i medici che correlano la sindrome alle nanotecnologie.


Lettera inviata al C.D.C. Centers for Disease Control and Prevention 1600 Clifton Rd. Atlanta, GA 30333, U.S.A. dal Dr Edward Spencer

Ho la sensazione che il morbo di Morgellons diverrà un'epidemia, quando l’economia collesserà del tutto. Le università e l’establisment medici non fanno altro che ignorarlo.

La signora XX è stata osservata nel mio studio di Petaluma (California). E’ afflitta da un disturbo a cui è stato dato il nome di morbo di Morgellons. Si tratta di un disturbo molto debilitante per il quale non esiste alcuna cura disponibile, se si escludono alcune terapie, la cui efficacia è estremamente limitata.

Il 28 Gennaio 2009 al morbo di Morgellons sono stati assegnati una definizione nonché un codice ICD:

C17.800.518 by NIH/MeSH Tree Location for Morgellon's Disease.

C17: Skin and Connective Tissue Disease

Definizione ICD:

Un'inspiegabile malattia caratterizzata da manifestazioni cutanee riguardanti lesioni che non si cicatrizzano, prurito e fuoriuscite di fibre. Sembrerebbe esserci una forte associazione con il morbo di Lyme."

Personalmente reputo questa definizione tristemente incompleta ed inadeguata e penso che il CDC e l’establishment medico siano stati del tutto negligenti nei riguardi di questo complesso di disturbi, non fornendo alcuna terapia, sostegno o conforto verso i pazienti colpiti. Il Morgellons non è un problema definibile come un'“illusione da parassitosi”.

Aggiungo inoltre che, di certo, questo insieme di disturbi (riduttivamente chiamato Morgellons) si trova quasi in ogni persona, inclusi quelli che stanno leggendo questa lettera, con la differenza che le manifestazioni cliniche non sono ancora evidenti, in quanto ancora ad un grado non riconoscibile.

Riassumendo, la signora XX, a mio parere, soffre di un sistema di disturbi chiamato morbo di MorgellonsLe ed è debilitata al punto di non riuscire a lavorare.

Distinti saluti,
Edward Spencer, M.D.
Neurologo
47 Maria Dr., Suite 811 B
Petaluma, CA 94954

Le domande relative al Morgellons che vorrei porre sono queste:

- Che cosa è il morbo di Morgellons?
- Come è conosciuto?
- Quali sono i sintomi?
- Quali sono le scoperte di natura biologica?
- Da quanto tempo esiste?
- Qual è la sua diffusione geografica?
- E’ contagioso? Qual è la prova?
- Come si contrae?
- Dove viene creato e come è conosciuto?
- Quali Università sono coinvolte?
- Quali donazioni in denaro sono implicate?
- Chi possiede i brevetti?
- Quali forme di D.N.A. sono ad esso associate?
- Qual è l’importanza delle fibre colorate?
- Quali fenomeni elettrici/elettromagnetici sono ad esso associati?
- Che tipo di nano-computers è presente?
- Qual è la cura attuale e quali sono i risultati?
- Qual è il ruolo del morbo di Lyme?
- Quanto sono simili gli artropodi a quelli che infestano le
persone infette?
- E’ conosciuta l’origine dei danni cognitivi connessi?


Traduzione a cura di Mr X

English version here



http://www.tankerenemy.com/2009/03/edward-spencer-lettera-al-cdc-sul.html


Il volto della paziente pubblicato precedentemente è forse opera di una malattia psichiatrica come vorrebbe considerarla la medicina ufficiale? Chiamando in causa le schifosissimevomitevoliripugnanti scie chimiche si viene subito accusati di complottismo senza avere prove certe. Allora andiamole a vedere alcune "prove certe".

lunedì, ottobre 09, 2006


Scie Chimiche (Sinossi, di Straker)

- Che cosa sono le scie chimiche?

L'espressione "scie chimiche" è la traduzione del termine "chemtrails", coniato per la prima volta nel 1996, anno in cui, in Canada, si ebbero i primi avvistamenti delle medesime. Le scie chimiche vengono definite tali per il semplice motivo che non sono scie di condensazione (contrails), ma sono generate artificialmente, a quote e condizioni di temperatura ed umidità non idonee alla formazione delle classiche scie di condensa. Le scie di condensa, infatti, si formano a quote superiori agli 8.000 metri, valori di umidità superiori al 72% e temperature inferiori a -41° Celsius. I tankers chimici (in genere sono impiegati velivoli KC-10 e KC-135 - aerei cisterna usati per il rifornimento in volo e quindi adatti a contenere migliaia di litri di sostanze chimiche, ma di recente si è notato anche il ricorso a diversi MD-80, DC-9 e 747 ed F-16, utilizzati per operazioni circoscritte ad areee cittadine) volano a quote inferiori ai 5.000 metri (quote calcolate con metodi trigonometrici). Essi sono comunque ben distinguibili, nei dettagli, ad occhio nudo... cosa che non sarebbe possibile se volassero a 10.000/13.000 metri come gli aerei commerciali. Inoltre i velivoli chimici sono generalmente bianchi o grigi e non hanno coccarde identificative, né sulla superficie inferiore né sui lati.

Le scie chimiche non si dissolvono in pochi secondi o minuti, a differenza delle scie di condensa e generalmente sono situate a quote comprese tra i 2.000 ed i 5.000 metri. Esse persistono per ore e col passare dei minuti si allargano sino a formare, unendosi tra loro, uno strato nuvoloso compatto e biancastro che ha la caratteristica di offuscare la luce solare. Le sostanze chimiche diffuse nell'atmosfera sono comunque identificabili in due categorie distinte. Il primo tipo ha le caratteristiche sopra descritte. Il secondo tipo è più subdolo (nasce probabilmente dall'esigenza di mimetizzare il lavoro dei piloti chimici, anche se, in tempi recenti, si è pensato che siano composte da sostanze diverse e che assolvono a differenti scopi), in quanto le scie chimiche emesse dai velivoli militari, danno la netta sensazione, ad un occhio non attento, di essere semplici scie di condensa. Esse, infatti, si dissolvono in pochi minuti, ma... nella mezz'ora successiva, si trasformano in una patina biancastra che, unendosi con le traccce degli altri tankers, formano una cappa omogenea che dà al cielo la classica colorazione bianco opaco.

Le conseguenze sono per lo più le seguenti: le temperature sono più alte durante il giorno (l'allumino riflette la luce solare e, nel contempo, impedisce al calore sprigionato dalla terra, soprattutto la notte, di disperdersi. Ne consegue una limitata escursione termica tra giorno e notte ed una riduzione di quella stagionale. Non dimentichiamoci poi che lo scopo primario delle scie chimiche è quello di limitare al minimo le precipitazioni. Ciò è possibile irrorando i cumulonembi ed i cumuli di sali di bario, dalle proprietà igroscopiche.

Dalle ultime ricerche fatte è emerso che anche molti voli commerciali sono coinvolti nell'operazione "scie chimiche", poiché gli aerei bruciano carburanti addizionati delle stesse sostanze che i militari impiegano per le classiche scie chimiche a bassa quota (tonnellate di alluminio in un anno). Ciò implica costi più bassi, potendo sfruttare il traffico aereo civile. Su questo aspetto della vicenda, si faccia riferimento a questo articolo.

Perché si parla di scie chimiche? Una scia di condensazione (contrail), in condizioni normali dovrebbe essere il risultato della condensazione dell'aria intorno al profilo alare di un velivolo e sulla scia dei motori. Infatti, l'aria che fuoriesce caldissima dai turboreattori, si raffredda rapidamente a contatto con le particelle atmosferiche che sono a temperature molto più basse (almeno -41 ° C), formando delle minuscole particelle di cristalli di ghiaccio. Il risultato visivo è la classica scia che segue un aereo e che in pochi secondi o, al massimo entro qualche minuto, si dissolve.

Le scie chimiche, invece, sono il risultato di una vera e propria operazione di aerosol chimico/biologico. Gli scopi sono molteplici e qui ne cito solo alcuni. Infatti per sostenere spese che sono incommensurabili, da tanto che sono astronomiche, essere considerati diversi interessi legati tra loro. Principalmente, le scie chimiche fungono da ripetitori di onde radio a bassissima frequenza (da 4 a 14 hertz), emesse a milioni di watt da una postazione situata nel nord degli Stati Uniti.

H.A.A.R.P., ovvero High Frequency Active Auroral Research, è un programma di ricerca attiva aurorale con alta e bassa frequenza. Il sistema si avvale di una selva di enormi antenne, erette nel mezzo della foresta boreale nordamericana. Per alcuni, H.A.A.R.P. è capace di condizionare il clima dei continenti, alterando per mezzo di microonde, la temperatura e l'umidità dell'atmosfera e della biosfera. Intanto possiamo osservare gli squilibri che queste pericolose manipolazioni provocano in natura, come migrazioni di uccelli fuori rotta, arenamento dei cetacei che, come sappiamo, si orientano con il magnetismo terrestre. Attraverso ricerche incrociate per risalire ai finanziamenti con cui sono attuate le diverse operazioni cui qui si accenna, si è potuto chiaramente arguire che tali interessi coinvolgono molte multinazionali e il N.O.R.A.D. (Agenzia per la difesa aerospaziale americana) la quale ha disseminato l’intero suolo statunitense con radar che sfruttano le frequenze ELF.
Questo ci dà una chiave di lettura più ampia, ci mostra come in realtà queste situazioni non sono scollegate tra loro ma anzi, come fili tessono una trama che lascia intravedere un progetto globale.
L’Unione Europea avviò più di due anni fa un’inchiesta parlamentare, in cui fu chiesto agli Stati Uniti ed alla Russia di far luce sulla vera natura e finalità di H.A.A.R.P.: la risposta si fa ancora attendere!
La domanda che viene naturale porsi è perché a questi aerei sia consentito il volo nei vari paesi della N.A.T.O, ma anche di altri nazioni e libero accesso agli aeroporti, compresi quelli di Fiumicino (RM), Di Capodichino (NA) e di Gioia del Colle (BA).

Le scie chimiche permettono la propagazione delle onde H.A.A.R.P oltre l'orizzonte e senza l'impiego di ripetitori. Come? Attraverso l'irrorazione massiccia di alluminio e quarzo. L'alluminio ha proprietà riflettenti. Il quarzo ha proprietà piezoelettriche.
- Da quali sostanze sono composte?
Tra le sostanze irrorate sui centri abitati e sulle montagne ove si trovano le fonti d'acqua (le zone privilegiate dai tankers), sono stati rilevati l'alluminio, il bario, il quarzo, il torio (radioattivo).

- Perché esistono e chi le produce?

Il progetto risale alla prima metà degli anni 70, ma è operativo dai primi anni 90 del XX secolo. E' un progetto militare, sponsorizzato e seguito dalla N.A.S.A., ma che, nei prossimi anni, dovrebbe passare sotto il controllo del Pentagono. Gli scopi delle scie chimiche, a giudicare dal silenzio dei media, degli enti preposti alla salvaguardia della salute e delle autorità tutte, sono inconfessabili.


Effetti ottici dell'alluminio e del quarzo nell'aria.
- Cosa contengono e che effetti possono avere sugli organismi viventi? Esistono casi di malattia collegabili al fenomeno?

In generale, la dispersione di sostanze quali bario, alluminio, quarzo e torio (radioattivo), escludendo i polimeri che probabilmente includono anche elementi biologici attivi, ha provocato e sta tuttora provocando mutamenti climatici estremi, quali l'innalzamento della temperatura media della terra di un grado nei soli ultimi 10 anni, con il conseguente scioglimento dei ghiacciai, la deviazione della Corrente del Golfo, la diminuzione percentuale delle piogge (-45%), uragani, tifoni, alluvioni. Tali cambiamenti artificiali catalizzano quello naturale dovuto all'incremento del valore della risonanza Schumann, passato da circa 7,8 a 10 in questi ultimi anni. Tale incremento è la vera causa del riscaldamento globale e non l'effetto serra. Le scie chimiche, come si è accennato, aggravano la situazione.

In che modo ciò accade? E' presto detto. Osserviamo le caratteristiche del bario, ad esempio. Il bario, come si diceva, ha caratteristiche igroscopiche. Esso viene spruzzato nei cumulonembi e nei cumuli per assorbirne l'umidità ed impedire che questi provochino precipitazioni. Il bario è causa di leucemie, indebolimento muscolare (compreso il cuore), nonché mutazioni genetiche nei feti.

L'alluminio è la principale causa delle malattie degenerative del cervello ed è stato identificato come il responsabile principale del morbo di Alzheimer. Le particelle nanometriche irrorate sopra le nostre città, paesi, campagne, montagne, vengono inalate insieme con l'aria che respiriamo. L'alluminio ha la caratteristica "interessante" di raggiungere velocemente il cervello. Nel flusso sanguigno, viene trasportato dai globuli bianchi, che lo identificano come corpo estraneo, ma che non possono eliminarlo, essendo un metallo. I globuli bianchi, una volta tentata la fagocitazione del metallo nanometrico, muoiono ed in tal modo, l'alluminio si ritrova intatto in tutti gli organi del nostro organismo. L'allumino tende ad intaccare ed a distruggere i neuroni cerebrali. La presenza di particelle nanometriche nel sangue, facilita l'insorgenza di trombi (ictus, trombosi cerebrale).
 
Le scie chimiche contengono, oltre ai metalli ed ai polimeri già citati, presumibilmente, stando al documento ufficiale del maggio 2006, rilasciato dal senatore statunitense Tom Harkin, virus, batteri, micotossine, muffe, vaccini, sostanze sedative, arsenico, piombo, mercurio, uranio, torio, rame e zinco.


L’alluminio è considerato la causa di varie patologie a carico del sistema nervoso e del cervello, come il morbo di Alzheimer. Il bario, di cui alcuni composti sono radioattivi, danneggia l’apparato respiratorio, i muscoli (in particolar modo il cuore) e l’apparato gastrointestinale. Tutte le altre sostanze ed i componenti biologici sono all’origine di disturbi di varia natura e di malattie. Bruciore degli occhi, secchezza delle fauci, tosse secca e stizzosa, agorafobia, senso di spossamento, letargia, indebolimento muscolare, dolori articolari, disturbi della memoria, asma, allergie, parkinson, alzheimer, ictus, tumori, tra cui leucemie. Alcuni medici ritengono che il morbo di morgellons, una sindrome sconosciuta prima degli anni novanta, sia da imputare ai polimeri diffusi con le scie chimiche.

- Perché tutti gli enti preposti alla tutela della nostra salute tacciono?

Perché, a vario livello, sono coinvolti. Non dimentichiamo che il governo italiano, nel 2003, ha stretto un patto di collaborazione con gli Stati Uniti per lo studio degli effetti degli aerosol sul clima...