Lincoln apprende in giovane età che sua madre è stata uccisa da un predatore soprannaturale. Questo provoca la sua curiosa ma non documentata sanguinosa vendetta, che dura per tutta la sua vita, contro i vampiri (vedere link in merito) e gli alleati proprietari di schiavi.
Un film fantabiografico che mescola appunto storia con fantasia. Una cosa è certa: Lincoln era dotato di molta intelligenza, forse troppa per gli schifosissimi Illuminati a cui stava mettendo i bastoni tra le ruote. Per questo motivo fu assassinato.
Abraham Lincoln (generalmente citato, nei testi in lingua italiana, come Abramo Lincoln; Hodgenville, 12 febbraio 1809 – Washington, 15 aprile 1865) è stato un politico statunitense. È stato il 16º Presidente degli Stati Uniti d'America, e il primo ad appartenere al Partito Repubblicano. È considerato sia dalla storiografia sia dall'opinione pubblica uno dei più importanti e popolari presidenti degli Stati Uniti.
Fu il presidente che pose fine alla schiavitù, prima con la Proclamazione dell'Emancipazione (1863), che liberò gli schiavi negli Stati dell'Unione, e poi con la ratifica del Tredicesimo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America, con il quale nel 1865 la schiavitù venne abolita in tutti gli Stati Uniti. A Lincoln è riconosciuto il merito di aver allo stesso tempo preservato l'unità federale della nazione, sconfiggendo gli Stati Confederati d'America (favorevoli al mantenimento della schiavitù) nella Guerra di secessione statunitense.
L'operato di Lincoln ha avuto una duratura influenza sulle istituzioni politiche e sociali degli Stati Uniti, dando inizio a un maggiore accentramento del potere del governo federale e ponendo un limite al raggio d'autonomia dei governi dei singoli Stati. L'autorevolezza di Lincoln è stata rafforzata dalla sua abilità di oratore, e il Discorso di Gettysburg, il più significativo e famoso da lui pronunciato, è considerato una delle pietre miliari dell'unità e dei valori della nazione americana.
Alcuni sostenitori dei "diritti degli Stati" (in particolare coloro che guardavano con favore alle posizioni dei Confederati), hanno considerato Lincoln un autoritario, che sospese le libertà civili e la segretezza della votazione, fece giustiziare i dimostranti contrari alla guerra, e soppresse il diritto di secessione, per il quale lo stesso Lincoln aveva discusso nel 1848. Altri critici enfatizzano il credo di Lincoln nella supremazia bianca (si veda il Dibattito Lincoln-Douglas del 1858) e l'iniziale appoggio alla schiavitù.
Gioventù
Lincoln nacque il 12 febbraio 1809, in una fattoria di Nolin Creek, in Kentucky, da Thomas Lincoln e da Nancy Hanks (quest'ultima un'antenata del padre dell'attore Tom Hanks ), due contadini privi di una formale educazione. Gli fu dato il nome di suo nonno paterno, il capitano Abraham Lincoln. Lincoln si trasferì in giovane età nell'Indiana, e successivamente a New Salem nell'Illinois. Prestò servizio come capitano nell'esercito degli Stati Uniti d'America durante la Guerra di Aquila Nera.In seguito si cimentò in alcune imprese politiche e commerciali e godette di ottima reputazione come avvocato. In breve tempo venne eletto al Congresso degli Stati Uniti nel 1846, ed ebbe un ottimo tirocinio nell'Illinois, sia prima sia dopo il suo singolo mandato alla Camera dei Rappresentanti USA.
Inizi della carriera politica
Lincoln passò la maggior parte del suo tempo da solo e non fece una grande impressione presso i suoi colleghi politici. Usò la propria posizione per poter parlare contro la guerra con il Messico, che attribuì al desiderio di "gloria militare". Quando il suo mandato finì, si dedicò principalmente a guadagnarsi da vivere come avvocato.L'attività legale
All'inizio della propria carriera legale, Lincoln girò di città in città finché non si stabilì nella cittadina di Springfield. A Springfield dimostrò subito la propria abilità di oratore, tanto che durante i processi a cui egli partecipava la gente accorreva per ascoltarlo. La gente capiva ciò che diceva a causa del suo linguaggio semplice. Una causa che riuscì a vincere fu per una truffa nel commercio dei cavalli: la vittoria venne a colpi di ironia contro il pubblico ministero, che si era messo la camicia al contrario, riuscendo a scoraggiarlo e vincere la causa.Lincoln divenne famoso nell'ambiente legale dell'Illinois alla metà degli anni cinquanta, specialmente per la sua partecipazione a processi riguardanti interessi in competizione nel campo dei trasporti, sia fluviali sia ferroviari.
Per esempio, egli rappresentò la Alton & Sangamon Railroad in un processo del 1851 contro uno dei suoi azionisti, James A. Barret: quest'ultimo aveva rifiutato di pagare il dovuto all'impresa con la motivazione che essa aveva cambiato il percorso progettato inizialmente.
Lincoln sostenne che, secondo la legge, una società non è legata dal suo statuto originario quando questo può essere corretto nell'interesse del pubblico, che il nuovo percorso era migliore e meno costoso, e che di conseguenza la società aveva il diritto di citare Mr. Barret per il suo mancato pagamento. Lincoln vinse la causa, e la decisione da parte della Corte Suprema dell'Illinois fu citata da molte altre corti in tutti gli Stati Uniti.
Un altro importante esempio del talento di Lincoln come avvocato per le ferrovie fu una causa su un'esenzione dalle tasse che lo stato concesse all'Illinois Central Railroad. La contea di McLean sostenne che lo stato non aveva l'autorità per concedere una simile esenzione, e voleva tassare comunque la società. Nel gennaio del 1856, la Corte Suprema dell'Illinois decise di confermare l'esenzione dalle tasse, dichiarandosi d'accordo con gli argomenti di Lincoln.
Verso la presidenza
Durante la sua campagna (perdente) per essere eletto senatore nel 1858 contro Stephen A. Douglas, Lincoln condusse molti dibattiti contro Douglas in una serie di eventi che rappresentarono una discussione a livello nazionale su problemi che avrebbero presto spaccato la nazione in due. Tali dibattiti furono l'anticipazione delle elezioni presidenziali del 1860, in cui Douglas e Lincoln erano nuovamente pretendenti. Il 6 novembre 1860 Lincoln venne eletto sedicesimo Presidente degli Stati Uniti d'America, il primo repubblicano a raggiungere tale carica.
Poco dopo la sua elezione, la parte Sud degli Stati Uniti fece vedere inequivocabilmente che la secessione era inevitabile, il che aumentò notevolmente la tensione che attraversava la nazione. Lincoln sopravvisse a un tentativo di assassinio a Baltimora, e il 23 febbraio 1861 arrivò a Washington in segreto e sotto mentite spoglie. I sudisti attaccarono Lincoln per questo suo atto di prudenza, ma l'impegno nella protezione della sua carica, della sua politica e della sua stessa vita non era da sottovalutare: i fatti dimostrarono che Lincoln aveva ben ragione a non esporsi inutilmente, poiché fu assassinato pochi anni dopo.
Lincoln presidente
All'insediamento di Lincoln il 4 marzo 1861, i Turner formarono la sua guardia del corpo; era inoltre presente una considerevole guarnigione di truppe federali, pronta a proteggere il presidente e la capitale dall'invasione dei ribelli.Lincoln e la schiavitù
La posizione di Lincoln riguardo alla liberazione dalla schiavitù degli afrostatunitensi è a tutt'oggi oggetto di controversie, nonostante la frequenza e la chiarezza con cui la sostenne sia prima della sua elezione come presidente (vedi Controversie Lincoln-Douglas del 1858) sia dopo (vedi Primo discorso inaugurale di Lincoln). Espose la sua posizione con forza e in brevi parole in una lettera a Horace Greeley del 22 agosto 1862.« Io salverei l'Unione. La salverei nella maniera più rapida al cospetto della Costituzione degli Stati Uniti. Prima potrà essere ripristinata l'autorità nazionale, più simile sarà l'Unione "all'Unione che fu". Se ci fosse chi non desidera salvare l'Unione, a meno di non potere allo stesso tempo salvare la schiavitù, io non sarei d'accordo con costoro. Se ci fosse chi non desidera salvare l'Unione a meno di non poter al tempo stesso sconfiggere la schiavitù, io non sarei d'accordo con costoro. Il mio obiettivo supremo in questa battaglia è di salvare l'Unione, e non se porre fine o salvare la schiavitù. Se potessi salvare l'Unione senza liberare nessuno schiavo, io lo farei; e se potessi salvarla liberando tutti gli schiavi, io lo farei; e se potessi salvarla liberando alcuni e lasciandone altri soli, io lo farei anche in questo caso. Quello che faccio al riguardo della schiavitù, e della razza di colore, lo faccio perché credo che aiuti a salvare l'Unione; e ciò che evito di fare, lo evito perché non credo possa aiutare a salvare l'Unione. Dovrò fermarmi ogni volta che crederò di star facendo qualcosa che rechi danno alla causa, e dovrò impegnarmi di più ogni volta che crederò che fare di più rechi giovamento alla causa. Dovrò provare a correggere gli errori quando dimostreranno d'essere errori; e dovrò adottare nuove vedute non appena mostreranno di essere vedute corrette » |
« Ho sostenuto qui i miei propositi in accordo con il punto di vista dei miei obblighi ufficiali; e non ho intenzione di modificare la mia più volte ribadita volontà personale che tutti gli uomini possano essere liberi » |
« C'è voluto più di un anno e mezzo per sopprimere la ribellione prima che fosse tenuta la proclamazione, gli ultimi cento giorni dei quali passati con l'esplicita coscienza che stava arrivando, senza essere avvertita da quelli in rivolta, ritornando alle loro faccende. La guerra è progredita in modo a noi favorevole dall'annuncio della proclamazione. So, per quanto sia possibile conoscere le opinioni degli altri, che alcuni comandanti delle nostre armate in campo, che ci hanno dato i successi più importanti, credono nella politica dell'emancipazione e l'uso delle truppe di colore costituisce il colpo più pesante finora sferrato alla Ribellione, e che almeno uno di questi importanti successi non sarebbe stato raggiunto se non fosse stato per l'aiuto dei soldati neri. Tra i comandanti che hanno queste opinioni ve ne sono alcuni che non hanno mai avuto alcuna affinità con quello che viene chiamato abolizionismo o con le politiche del partito repubblicano ma le sostengono dalla prospettiva puramente militare. Sottometto queste opinioni come intitolate a una certa rilevanza contro le obiezioni spesso mosse che emancipare e armare i neri siano scelte militari poco sagge e non siano state adottate come tali in buona fede » |
« Voi dite che non combatterete per liberare i negri. Alcuni di loro sembrano disposti a lottare per voi; ma non importa. Combattete allora esclusivamente per salvare l'Unione. Ho emanato la proclamazione di proposito per aiutarvi a salvare l'Unione. Nel momento in cui avrete vinto tutta la resistenza all'Unione, se vi inciterò a combattere ancora, sarà il momento buono per voi di dichiarare che non combatterete per liberare i negri » |
« Ho pensato che nella vostra lotta per l'Unione, a qualsiasi livello i negri abbiano cessato di aiutare il nemico, a tale livello hanno indebolito la resistenza del nemico nei vostri confronti. La pensate diversamente? Ho pensato che qualsiasi negro che possa essere impiegato come soldato, lascia meno da fare ai soldati bianchi per salvare l'Unione. Vi sembra vada diversamente? Ma i negri, come le altre persone, agiscono in base a motivazioni. Perché dovrebbero fare qualcosa per noi, se non faremo niente per loro? Se mettono a rischio le loro vite per noi, devono essere spinte dal più forte dei motivi—anche la promessa della libertà. E la promessa fatta, deve essere mantenuta » |
Lincoln si incontra con il suo gabinetto per la prima lettura della bozza della Proclamazione di emancipazione, il 22 luglio 1862.
Dirà in seguito: "Non mi sono mai, nella mia vita, sentito più certo di
stare facendo la cosa giusta, che quando firmai quel documento."
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Proclamazione dell'emancipazione
Per approfondire, vedi la voce Abolizionismo. |
« Non sono, e non sono mai stato, favorevole a una qualsiasi realizzazione della parità sociale e politica della razza bianca e nera; esiste una differenza fisica tra la razza bianca e nera che credo impedirà per sempre alle due razze una convivenza in termini di parità sociale e politica. E poiché esse non possono convivere in questa maniera, finché rimangono assieme ci dovrà essere la posizione superiore e inferiore, e io, al pari di chiunque altro, sono favorevole a che la posizione superiore venga assegnata alla razza bianca » |
Il discorso di Gettysburg
Per approfondire, vedi la voce Discorso di Gettysburg. |
La guerra di secessione
Per approfondire, vedi la voce Guerra di secessione americana. |
Quando Richmond, la capitale confederata, venne infine catturata, Lincoln vi si recò per compiere un gesto pubblico, sedendosi alla scrivania di Jefferson Davis, dicendo in maniera simbolica alla nazione che il Presidente degli Stati Uniti aveva autorità su tutto il territorio. Venne accolto in città come un eroe conquistatore dagli schiavi liberati, i cui sentimenti vennero riassunti dalla frase di un ammiratore, "So che sono libero perché ho visto il volto di Padre Abramo e l'ho sentito."
La ricostruzione dell'Unione pesò molto sulla mente del presidente. Egli era determinato a intraprendere un percorso che non avrebbe alienato permanentemente gli ex stati confederati.
Nel 1864, Lincoln fu il primo e unico presidente ad affrontare un'elezione presidenziale durante la guerra. La durata della guerra e la questione dell'emancipazione apparvero ostacolare gravemente le sue prospettive e una sconfitta elettorale nei confronti del candidato democratico George McClellan appariva probabile. Comunque, una serie di tempestive vittorie dell'Unione, poco prima del giorno delle elezioni, cambiarono la situazione in modo sostanziale e Lincoln venne rieletto.
Durante la guerra di secessione Lincoln ebbe poteri che nessun presidente precedente aveva detenuto; sospese il precetto dell'habeas corpus e imprigionò di frequente le spie e i simpatizzanti sudisti senza processo. D'altra parte, spesso annullò le esecuzioni.
Famosa è rimasta la cosiddetta Bixby letter, lettera inviata dal presidente Lincoln nel novembre del 1864 a Lydia Bixby, madre di cinque figli rimasti uccisi durante la guerra di secessione. Il testo di tale lettera è ritenuto uno dei migliori scritti di Lincoln. Se ne riporta appresso la traduzione.
« Mansion esecutivo,
Washington, 21 novembre 1864.
Gentile Signora,
il Dipartimento di guerra mi ha mostrato una dichiarazione del Generale del Massachusetts che lei è la madre di cinque figli che sono morti gloriosamente sul campo di battaglia. Sento che le mie parole per alleviarle il dolore di una così forte perdita sono deboli ed inutili. Ma non posso evitare di scriverle perché sono il ringraziamento della Repubblica per cui hanno lottato per la sua salvezza. Prego il Padre Celeste perché l’orgoglio per il sacrificio dei suoi figli sull’altare della libertà prevalga sul dolore per la loro assenza.
I più sinceri e cordiali saluti
A. Lincoln »
L'assassinio
Dopo la fine della guerra, Lincoln si era incontrato di frequente con il generale Grant. I due uomini pianificavano la ricostruzione del Paese ed era nota a tutti la loro stima reciproca. Durante il loro ultimo incontro, il 14 aprile 1865 (Venerdì Santo), Lincoln aveva invitato il generale Grant a un evento mondano per quella sera, ma Grant aveva declinato.
Senza la compagnia del generale e senza la sua guardia del corpo Ward Hill Lamon i Lincoln andarono al Ford's Theatre, a Washington, dove era in programmazione Our American Cousin, una commedia musicale dello scrittore britannico Tom Taylor (1817-1880). Nell'istante in cui Lincoln prese posto nel palco presidenziale, John Wilkes Booth, un attore della Virginia simpatizzante sudista, entrò nel palco e sparò un colpo di pistola calibro 44 alla testa del Presidente, gridando "Sic semper tyrannis!" (Latino: "Così sia sempre per i tiranni!" - motto dello Stato della Virginia e frase storicamente pronunciata da Bruto nell'uccidere Cesare. Secondo altre versioni gridò "Il Sud è vendicato"), saltando successivamente giù dal palco e rompendosi una gamba.
I cospiratori avevano pianificato l'assassinio di altri ufficiali del governo nello stesso istante, ma Lincoln fu l'unica vittima. Booth si trascinò al proprio cavallo e riuscì a fuggire, mentre il Presidente colpito a morte fu portato in una casa dall'altro lato della strada oggi chiamata Petersen House, dove giacque in coma per alcune ore prima di spirare. Fu ufficialmente dichiarato morto alle 7:22 del mattino del 15 aprile 1865.
Booth fu scoperto nascosto in un granaio e venne ucciso; diversi altri cospiratori vennero infine catturati e impiccati o imprigionati. Quattro persone furono giudicate da un tribunale militare e impiccate per complicità nell'assassinio: David Herold, George Atzerodt, Lewis Powell (alias Lewis Payne) e Mary Surratt (la prima donna a essere giustiziata negli Stati Uniti). Tre persone vennero condannate all'ergastolo (Michael O'Laughlin, Samuel Arnold, e Samuel Mudd), mentre Edman Spangler fu condannato a sei anni di carcere. John Surratt, giudicato successivamente da una corte civile, fu prosciolto. L'equità delle condanne, in particolare quella di Mary Surratt, è stata messa in discussione ed esistono dubbi sul grado del suo coinvolgimento nella cospirazione.
Negli Stati Uniti è entrata nel folclore la "leggenda sulle coincidenze Lincoln-Kennedy", riguardante le pretese concomitanze tra i decessi dei due presidenti.
Il corpo di Lincoln fu riportato in Illinois in treno, con un grandioso corteo funebre che attraversò diversi stati. L'intera nazione pianse l'uomo che molti consideravano il salvatore degli Stati Uniti, nonché protettore e difensore di ciò che Lincoln stesso chiamava "il governo della gente, dalla gente e per la gente". Alcuni critici sostengono come in realtà fossero i Confederati a difendere il loro diritto all'auto-governo, diritto che Lincoln aveva soppresso, e come l'unità degli Stati fosse stata preservata a discapito della sua natura volontaria.
La famiglia Lincoln
Abramo Lincoln e Mary Todd Lincoln ebbero quattro figli. Solo uno sopravvisse fino all'età adulta.- Robert Todd Lincoln: nato il 1º agosto 1843 a Springfield (Illinois) - morto il 26 luglio, 1926 a Manchester (Vermont).
- Edward Baker Lincoln: nato il 10 marzo 1846 a Springfield (Illinois) - morto il 1º febbraio 1850 a Springfield (Illinois)
- William Wallace Lincoln: nato il 21 dicembre 1850 a Springfield (Illinois) - morto il 20 febbraio 1862 in Washington, D.C.
- Thomas "Tad" Lincoln: nato il 4 aprile 1853 a Springfield (Illinois) - morto il 16 luglio 1871 a Chicago (Illinois).
La riesumazione
Lincoln venne seppellito all'"Oak Ridge Cemetery" di Springfield, dove nel 1874 fu terminata la costruzione di una tomba in granito alta 54 metri, sormontata da diverse statue di bronzo. Vi sono sepolti anche sua moglie e tre dei suoi quattro figli (Robert è sepolto nel Cimitero Nazionale di Arlington). Negli anni successivi alla sua morte vennero compiuti dei tentativi di rubare la salma di Lincoln allo scopo di ottenere un riscatto. Attorno al 1900 Robert Todd Lincoln decise che per prevenire il furto del corpo era necessario costruire una cripta permanente per il padre. La bara di Lincoln fu racchiusa da spesse pareti di cemento, circondate da una gabbia, e sepolta sotto una lastra di pietra. Il 26 settembre 1901 il corpo di Lincoln venne riesumato così da poter essere nuovamente sepolto nella nuova cripta. I presenti (23 persone compreso Robert Lincoln) temendo che il corpo potesse essere stato trafugato negli anni intercorsi, decisero comunque di aprire la bara per controllare. Quando l'aprirono, furono meravigliati dallo stato di conservazione del corpo sebbene fosse stato imbalsamato. Era infatti perfettamente riconoscibile, anche a ormai più di trent'anni dalla morte. Sul suo petto vennero rinvenuti i resti della bandiera americana (piccoli brandelli rossi, bianchi e blu) con la quale era stato seppellito, che si era ormai sgretolata.Tutte e 23 le persone che videro i resti di Lincoln sono scomparse da tempo. L'ultima di queste fu Fleetwood Lindley, che morì il 1º febbraio 1963. Tre giorni prima di morire, Lindley venne intervistato. Disse: «Sì, la sua faccia era bianca come il gesso. I suoi vestiti umidi. Mi venne permesso di reggere una delle strisce di pelle quando calammo il feretro per versare il cemento. Non fui spaventato al momento, ma dormii con Lincoln per i sei mesi successivi».[2]
In memoria di Lincoln
Lincoln è stato ricordato in molti modi. Diverse città statunitensi portano il suo nome, soprattutto la capitale del Nebraska. Gli è stato dedicato il Lincoln Memorial di Washington, ed è raffigurato sulla banconota da cinque dollari, sulla moneta da un centesimo e nel monumento del Monte Rushmore. La Tomba di Lincoln e la Casa di Lincoln a Springfield, New Salem (una ricostruzione della cittadina dove visse all'inizio dell'età adulta), il Ford's Theater e la Petersen House sono tutti luoghi conservati come musei.
Il 12 febbraio 1892 il compleanno di Lincoln venne dichiarato come festività federale negli Stati Uniti, anche se venne in seguito combinato con il compleanno di George Washington nel President's Day (sono ancora celebrati separatamente in Illinois).
Il sottomarino Abraham Lincoln (SSBN-602) e la portaerei Abraham Lincoln (CVN-72) sono stati battezzati in suo onore.
Nei media
Nel 2010 è uscito il film The Conspirator che racconta la storia di Mary Surratt, l'unica donna ad essere accusata di cospirazione nell'assassinio del presidente.Nel romanzo del 1992 di Clive Cussler Sahara viene raccontata una storia alternativa, e immaginaria, riguardo la sua morte, secondo la quale i Confederati, durante le ultime fasi della Guerra di Secessione avevano catturato Lincoln e trasferitolo su una delle loro corazzate, la Texas. Dopo un'epica battaglia sul fiume James, Virginia, la Texas sbaragliò una flotta unionista e riuscì a guadagnare il fiume Niger, in Africa, dove si arenò. Secondo il romanzo, l'uomo ucciso al Ford's Theatre era un attore, ingaggiato dal Segretario della Guerra Edwin M. Stanton, così come Booth, nel quadro di una cospirazione orchestrata da Stanton per assumere il potere. Gli eroi del romanzo, Dirk Pitt e Al Giordino scopriranno la nave e rimanderanno la salma del Presidente negli Stati Uniti.
Il gabinetto Lincoln
- Segretario di Stato - William H. Seward
- Segretario alla guerra - Simon Cameron (1861-1862), Edwin M. Stanton (1862-1865)
- Segretario del tesoro - Salmon P. Chase (1861-1864), William P. Fessenden (1864-1865), Hugh McCulloch (1865)
- Procuratore Generale - Edward Bates (1861-1864), James Speed (1864-1865)
- Direttore generale delle poste - Montgomery Blair (1861-1864), William Dennison (1864-1865)
- Segretario della Marina - Gideon Welles
- Segretario agli interni - Caleb Blood Smith (1861-1862), John Palmer Usher (1863-1865)
Nomine alla Corte Suprema
Lincoln l’ammazzavampiri E se non fosse solo fantasia?
Il presidente Usa era appassionato d’occulto (e di asce). Per questo ora è un super eroe horror. Molto credibile
Il presidente Usa era appassionato d’occulto (e di asce). Per questo ora è un super eroe horror. Molto credibile
A
bramo Lincoln era un cacciatore di vampiri. Molti storici potrebbero
inquietarsi davanti a un’affermazione del genere ma i lettori americani
che hanno divorato le pagine de La leggenda del cacciatore di vampiri -
Il diario segreto del presidente (Editrice Nord) di Seth Grahame-Smith
sono convinti che ci sia qualcosa di vero in quella affermazione. Questa
bizzarra ipotesi viene sviluppata in un originale romanzo horror in cui
sono mescolate pagine dei diari veri del presidente americano,
fotografie dell’epoca e racconti in prima persona che ci danno
un’appassionante versione alternativa della storia americana. Seth
Grahame-Smith era già diventato un autore di culto grazie al
fortunatissimo Orgoglio e pregiudizio e zombie con il quale aveva
dimostrato di saper reinventare il classico di Jane Austen in chiave
splatter.
La leggenda del cacciatore di vampiri dimostra che il buon sangue letterario non mente fin dalla sua premessa: «Per più di duecentocinquanta anni, fra il 1607 e il 1865, i vampiri hanno popolato le ombre degli Stati Uniti d’America. Pochi umani credevano alla loro esistenza. Abramo Lincoln è stato tra i più zelanti cacciatori di vampiri del suo tempo, e di questa lotta ha tenuto per tutta la vita un diario segreto. Le dicerie sull’esistenza del diario appassionano da tempo gli storici e i biografi di Lincoln. I più ritengono che si tratti di una leggenda». E proprio su leggende credibili e verità storiche mescolate ad arte è costruito tutto il libro di Grahame-Smith che per mesi ha stazionato nelle zone alte della top ten dei bestsellers del New York Times.
Tutto ha inizio nell’Indiana nel 1818 quando Abramo Lincoln assiste impotente alla morte di sua mamma. Solo anni più tardi scoprirà che a toglierle il respiro è stato un vampiro e deciderà così di dedicare la vita alla caccia dei signori della notte. Per certo, sappiano che il futuro presidente degli Stati Uniti fu davvero un uomo dotato di una forza fisica incredibile e che apprese fin da bambino l’uso dell’ascia, arma che nel romanzo gli vediamo impugnare contro i vampiri. Seth Grahame-Smith sostiene di avere scritto il suo libro pensando «sia agli appassionati di storia che a quelli di vampiri senza voler fare alcuna concorrenza a Stephanie Meyer». Così, per rendere intrigante la trama, l’autore ri-racconta in chiave horror molti degli eventi misteriosi che rivoluzionarono la vita del futuro presidente americano: da quando sopravvisse nel 1818 a una terribile caduta da cavallo a quando venne processato nel 1858 per omicidio ma venne scagionato perché dimostrò la sua innocenza mostrando uno strano calendario; da quando gli venne predetta la morte nel 1861 da uno sconosciuto a quando nel 1865 scampò a un pericoloso rapimento. Dietro a questi eventi c’è un tassello della parallela guerra contro i vampiri. «Ci sono più di quindicimila libri che parlano di Lincoln - spiega Grahmame-Smith - Analizzano la sua infanzia, la sua salute mentale, la sua sessualità, le sue opinioni su razza, religione e giustizia. Quasi tutti contengono una buona dose di verità. Alcuni hanno persino accennato all’esistenza di un diario segreto e a una sua personale ossessione per l’occulto. Eppure nessuno di essi contiene una sola parola riguardo alla lotta più importante della sua vita. Una lotta che finì per riversarsi sui campi di battaglia della Guerra Civile».
Tutto sembra incredibile e allo stesso tempo possibile nella narrazione ironica e allucinata di Seth Grahme-Smith e gli appassionati di camei non potranno che emozionarsi davanti all’incontro fra Abramo Lincoln ed Edgar Allan Poe: il cacciatore di vampiri suggestionerà il maestro dell’horror americano dandogli spunti per creare la sua «non morta» Lady Ligeia. La leggende del cacciatore di vampiri è diventato anche un pirotecnico horror movie realizzato dal regista kazako Timur Bekmambetov (già autore del ciclo de I guardiani del giorno e di Wanted) che approderà nei cinema italiani il prossimo 20 luglio e in cui a vestire i ruoli del presidente Abramo Lincoln e del vampiro Henry Sturgess sono rispettivamente gli attori Benjamin Walker e Dominic Cooper. Hollywood ha già sperimentato il talento di Seth Grahme-Smith facendogli sceneggiare Dark Shadows di Tim Burton e il regista americano, entusiasta, non solo ha deciso di produrre La leggende del cacciatore di vampiri ma ha anche affidato allo scrittore la sceneggiatura del suo prossimo Beetlejuice 2.
http://www.ilgiornale.it
La leggenda del cacciatore di vampiri dimostra che il buon sangue letterario non mente fin dalla sua premessa: «Per più di duecentocinquanta anni, fra il 1607 e il 1865, i vampiri hanno popolato le ombre degli Stati Uniti d’America. Pochi umani credevano alla loro esistenza. Abramo Lincoln è stato tra i più zelanti cacciatori di vampiri del suo tempo, e di questa lotta ha tenuto per tutta la vita un diario segreto. Le dicerie sull’esistenza del diario appassionano da tempo gli storici e i biografi di Lincoln. I più ritengono che si tratti di una leggenda». E proprio su leggende credibili e verità storiche mescolate ad arte è costruito tutto il libro di Grahame-Smith che per mesi ha stazionato nelle zone alte della top ten dei bestsellers del New York Times.
Tutto ha inizio nell’Indiana nel 1818 quando Abramo Lincoln assiste impotente alla morte di sua mamma. Solo anni più tardi scoprirà che a toglierle il respiro è stato un vampiro e deciderà così di dedicare la vita alla caccia dei signori della notte. Per certo, sappiano che il futuro presidente degli Stati Uniti fu davvero un uomo dotato di una forza fisica incredibile e che apprese fin da bambino l’uso dell’ascia, arma che nel romanzo gli vediamo impugnare contro i vampiri. Seth Grahame-Smith sostiene di avere scritto il suo libro pensando «sia agli appassionati di storia che a quelli di vampiri senza voler fare alcuna concorrenza a Stephanie Meyer». Così, per rendere intrigante la trama, l’autore ri-racconta in chiave horror molti degli eventi misteriosi che rivoluzionarono la vita del futuro presidente americano: da quando sopravvisse nel 1818 a una terribile caduta da cavallo a quando venne processato nel 1858 per omicidio ma venne scagionato perché dimostrò la sua innocenza mostrando uno strano calendario; da quando gli venne predetta la morte nel 1861 da uno sconosciuto a quando nel 1865 scampò a un pericoloso rapimento. Dietro a questi eventi c’è un tassello della parallela guerra contro i vampiri. «Ci sono più di quindicimila libri che parlano di Lincoln - spiega Grahmame-Smith - Analizzano la sua infanzia, la sua salute mentale, la sua sessualità, le sue opinioni su razza, religione e giustizia. Quasi tutti contengono una buona dose di verità. Alcuni hanno persino accennato all’esistenza di un diario segreto e a una sua personale ossessione per l’occulto. Eppure nessuno di essi contiene una sola parola riguardo alla lotta più importante della sua vita. Una lotta che finì per riversarsi sui campi di battaglia della Guerra Civile».
Tutto sembra incredibile e allo stesso tempo possibile nella narrazione ironica e allucinata di Seth Grahme-Smith e gli appassionati di camei non potranno che emozionarsi davanti all’incontro fra Abramo Lincoln ed Edgar Allan Poe: il cacciatore di vampiri suggestionerà il maestro dell’horror americano dandogli spunti per creare la sua «non morta» Lady Ligeia. La leggende del cacciatore di vampiri è diventato anche un pirotecnico horror movie realizzato dal regista kazako Timur Bekmambetov (già autore del ciclo de I guardiani del giorno e di Wanted) che approderà nei cinema italiani il prossimo 20 luglio e in cui a vestire i ruoli del presidente Abramo Lincoln e del vampiro Henry Sturgess sono rispettivamente gli attori Benjamin Walker e Dominic Cooper. Hollywood ha già sperimentato il talento di Seth Grahme-Smith facendogli sceneggiare Dark Shadows di Tim Burton e il regista americano, entusiasta, non solo ha deciso di produrre La leggende del cacciatore di vampiri ma ha anche affidato allo scrittore la sceneggiatura del suo prossimo Beetlejuice 2.
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COMPLOTTO MASSONICO PER UCCIDERE LINCOLN E J.F. K.?
Gli Stati Uniti d'America sono un nazione controllata dalla Massoneria1,
sin dal tempo di George Washington (membro della Massoneria e
dell'Ordine degli Illuminati Bavaresi) e di Benjamin Franklin (fondatore
della Loggia del Grembiule di Pelle e Gran Maestro della Loggia di
Philadelphia, la prima loggia massonica americana)2.
La storia statunitense è permeata di simboli massonici, dall'anno di
fondazione della nazione, il 1776 (anno della fondazione dell'Ordine
degli Illuminati Bavaresi di George Washington, l'1 maggio 1776), alla
bancona da un dollaro. Tutti i Presidenti degli Stati Uniti furono
iscritti alla Libera Muratoria, fra i quali Franklin Delano Roosevelt
(33° Grado del Rito Scozzese della Libera Muratoria), Henry (Harry)
Truman (che quando raggiunse il 33° Grado si fece aggiungere il secondo
nome di Solomon, in onore del re Salomone, eroe della Massoneria),
William (Bill) Clinton (33° Grado) e George Herbert Walker Bush (33°
Grado). Tutti iPresidenti, eccetto cinque. Di questi cinque, uno è
Barack Hussein Obama (che comunque è membro del Bilderberg Club e della
para-massonica e segreta Society of Skull and Bones, Società del Teschio
e delle Ossa, già Fratellanza della Morte) e un altro è George Walker
Bush (membro anch'egli della Società del Teschio e delle Ossa, come suo
padre, suo nonno paterno e il padre della sua nonna paterna), che fa
rifiutato dalla Massoneria3.
Restano tre Presidenti, di cui uno fu Richard Nixon, eliminato da Henry Kissinger tramite il celeberrimo scandalo del Watergate.
Rimangono
soltanto due uomini, entrambi assassinati secondo un rituale ben
definito (unica spiegazione razionale alle decine di “coincidenze” su di
loro e le loro morti), come dimostrerò nella tabella seguente. I loro
nomi sono Abraham Lincoln e John Fitzgerald Kennedy.
E Kennedy fu ucciso da Lee Harvey Oswald, 33° Grado del Rito Scozzese della Massoneria.
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