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lunedì 23 luglio 2012

Film e mistero : La leggenda del cacciatore di vampiri











Lincoln apprende in giovane età che sua madre è stata uccisa da un predatore soprannaturale. Questo provoca la sua curiosa ma non documentata sanguinosa vendetta, che dura per tutta la sua vita, contro i vampiri (vedere link in merito) e gli alleati proprietari di schiavi.

Un film fantabiografico che mescola appunto storia con fantasia. Una cosa è certa: Lincoln era dotato di molta intelligenza, forse troppa per gli schifosissimi Illuminati a cui stava mettendo i bastoni tra le ruote. Per questo motivo fu assassinato.



Abraham Lincoln (generalmente citato, nei testi in lingua italiana, come Abramo Lincoln; Hodgenville, 12 febbraio 1809Washington, 15 aprile 1865) è stato un politico statunitense. È stato il 16º Presidente degli Stati Uniti d'America, e il primo ad appartenere al Partito Repubblicano. È considerato sia dalla storiografia sia dall'opinione pubblica uno dei più importanti e popolari presidenti degli Stati Uniti.
Fu il presidente che pose fine alla schiavitù, prima con la Proclamazione dell'Emancipazione (1863), che liberò gli schiavi negli Stati dell'Unione, e poi con la ratifica del Tredicesimo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America, con il quale nel 1865 la schiavitù venne abolita in tutti gli Stati Uniti. A Lincoln è riconosciuto il merito di aver allo stesso tempo preservato l'unità federale della nazione, sconfiggendo gli Stati Confederati d'America (favorevoli al mantenimento della schiavitù) nella Guerra di secessione statunitense.
L'operato di Lincoln ha avuto una duratura influenza sulle istituzioni politiche e sociali degli Stati Uniti, dando inizio a un maggiore accentramento del potere del governo federale e ponendo un limite al raggio d'autonomia dei governi dei singoli Stati. L'autorevolezza di Lincoln è stata rafforzata dalla sua abilità di oratore, e il Discorso di Gettysburg, il più significativo e famoso da lui pronunciato, è considerato una delle pietre miliari dell'unità e dei valori della nazione americana.
Alcuni sostenitori dei "diritti degli Stati" (in particolare coloro che guardavano con favore alle posizioni dei Confederati), hanno considerato Lincoln un autoritario, che sospese le libertà civili e la segretezza della votazione, fece giustiziare i dimostranti contrari alla guerra, e soppresse il diritto di secessione, per il quale lo stesso Lincoln aveva discusso nel 1848. Altri critici enfatizzano il credo di Lincoln nella supremazia bianca (si veda il Dibattito Lincoln-Douglas del 1858) e l'iniziale appoggio alla schiavitù.


Gioventù

Lincoln nacque il 12 febbraio 1809, in una fattoria di Nolin Creek, in Kentucky, da Thomas Lincoln e da Nancy Hanks (quest'ultima un'antenata del padre dell'attore Tom Hanks[senza fonte]), due contadini privi di una formale educazione. Gli fu dato il nome di suo nonno paterno, il capitano Abraham Lincoln. Lincoln si trasferì in giovane età nell'Indiana, e successivamente a New Salem nell'Illinois. Prestò servizio come capitano nell'esercito degli Stati Uniti d'America durante la Guerra di Aquila Nera.
In seguito si cimentò in alcune imprese politiche e commerciali e godette di ottima reputazione come avvocato. In breve tempo venne eletto al Congresso degli Stati Uniti nel 1846, ed ebbe un ottimo tirocinio nell'Illinois, sia prima sia dopo il suo singolo mandato alla Camera dei Rappresentanti USA.

Inizi della carriera politica

Lincoln passò la maggior parte del suo tempo da solo e non fece una grande impressione presso i suoi colleghi politici. Usò la propria posizione per poter parlare contro la guerra con il Messico, che attribuì al desiderio di "gloria militare". Quando il suo mandato finì, si dedicò principalmente a guadagnarsi da vivere come avvocato.

L'attività legale

All'inizio della propria carriera legale, Lincoln girò di città in città finché non si stabilì nella cittadina di Springfield. A Springfield dimostrò subito la propria abilità di oratore, tanto che durante i processi a cui egli partecipava la gente accorreva per ascoltarlo. La gente capiva ciò che diceva a causa del suo linguaggio semplice. Una causa che riuscì a vincere fu per una truffa nel commercio dei cavalli: la vittoria venne a colpi di ironia contro il pubblico ministero, che si era messo la camicia al contrario, riuscendo a scoraggiarlo e vincere la causa.
Lincoln divenne famoso nell'ambiente legale dell'Illinois alla metà degli anni cinquanta, specialmente per la sua partecipazione a processi riguardanti interessi in competizione nel campo dei trasporti, sia fluviali sia ferroviari.
Per esempio, egli rappresentò la Alton & Sangamon Railroad in un processo del 1851 contro uno dei suoi azionisti, James A. Barret: quest'ultimo aveva rifiutato di pagare il dovuto all'impresa con la motivazione che essa aveva cambiato il percorso progettato inizialmente.
Lincoln sostenne che, secondo la legge, una società non è legata dal suo statuto originario quando questo può essere corretto nell'interesse del pubblico, che il nuovo percorso era migliore e meno costoso, e che di conseguenza la società aveva il diritto di citare Mr. Barret per il suo mancato pagamento. Lincoln vinse la causa, e la decisione da parte della Corte Suprema dell'Illinois fu citata da molte altre corti in tutti gli Stati Uniti.
Un altro importante esempio del talento di Lincoln come avvocato per le ferrovie fu una causa su un'esenzione dalle tasse che lo stato concesse all'Illinois Central Railroad. La contea di McLean sostenne che lo stato non aveva l'autorità per concedere una simile esenzione, e voleva tassare comunque la società. Nel gennaio del 1856, la Corte Suprema dell'Illinois decise di confermare l'esenzione dalle tasse, dichiarandosi d'accordo con gli argomenti di Lincoln.

 

Verso la presidenza


Il Kansas-Nebraska Act del 1854, che aprì i due citati territori alla schiavitù (annullando quindi i limiti alla diffusione della schiavitù che erano parte del Compromesso del Missouri del 1820), aiutò inoltre Lincoln a tornare nella politica. A farlo risaltare rispetto agli altri fu un discorso contro il Kansas-Nebraska, il 16 ottobre 1854 a Peoria.
Durante la sua campagna (perdente) per essere eletto senatore nel 1858 contro Stephen A. Douglas, Lincoln condusse molti dibattiti contro Douglas in una serie di eventi che rappresentarono una discussione a livello nazionale su problemi che avrebbero presto spaccato la nazione in due. Tali dibattiti furono l'anticipazione delle elezioni presidenziali del 1860, in cui Douglas e Lincoln erano nuovamente pretendenti. Il 6 novembre 1860 Lincoln venne eletto sedicesimo Presidente degli Stati Uniti d'America, il primo repubblicano a raggiungere tale carica.
Poco dopo la sua elezione, la parte Sud degli Stati Uniti fece vedere inequivocabilmente che la secessione era inevitabile, il che aumentò notevolmente la tensione che attraversava la nazione. Lincoln sopravvisse a un tentativo di assassinio a Baltimora, e il 23 febbraio 1861 arrivò a Washington in segreto e sotto mentite spoglie. I sudisti attaccarono Lincoln per questo suo atto di prudenza, ma l'impegno nella protezione della sua carica, della sua politica e della sua stessa vita non era da sottovalutare: i fatti dimostrarono che Lincoln aveva ben ragione a non esporsi inutilmente, poiché fu assassinato pochi anni dopo.

Lincoln presidente

All'insediamento di Lincoln il 4 marzo 1861, i Turner formarono la sua guardia del corpo; era inoltre presente una considerevole guarnigione di truppe federali, pronta a proteggere il presidente e la capitale dall'invasione dei ribelli.

Lincoln e la schiavitù

La posizione di Lincoln riguardo alla liberazione dalla schiavitù degli afrostatunitensi è a tutt'oggi oggetto di controversie, nonostante la frequenza e la chiarezza con cui la sostenne sia prima della sua elezione come presidente (vedi Controversie Lincoln-Douglas del 1858) sia dopo (vedi Primo discorso inaugurale di Lincoln). Espose la sua posizione con forza e in brevi parole in una lettera a Horace Greeley del 22 agosto 1862.

« Io salverei l'Unione. La salverei nella maniera più rapida al cospetto della Costituzione degli Stati Uniti. Prima potrà essere ripristinata l'autorità nazionale, più simile sarà l'Unione "all'Unione che fu". Se ci fosse chi non desidera salvare l'Unione, a meno di non potere allo stesso tempo salvare la schiavitù, io non sarei d'accordo con costoro. Se ci fosse chi non desidera salvare l'Unione a meno di non poter al tempo stesso sconfiggere la schiavitù, io non sarei d'accordo con costoro. Il mio obiettivo supremo in questa battaglia è di salvare l'Unione, e non se porre fine o salvare la schiavitù. Se potessi salvare l'Unione senza liberare nessuno schiavo, io lo farei; e se potessi salvarla liberando tutti gli schiavi, io lo farei; e se potessi salvarla liberando alcuni e lasciandone altri soli, io lo farei anche in questo caso. Quello che faccio al riguardo della schiavitù, e della razza di colore, lo faccio perché credo che aiuti a salvare l'Unione; e ciò che evito di fare, lo evito perché non credo possa aiutare a salvare l'Unione. Dovrò fermarmi ogni volta che crederò di star facendo qualcosa che rechi danno alla causa, e dovrò impegnarmi di più ogni volta che crederò che fare di più rechi giovamento alla causa. Dovrò provare a correggere gli errori quando dimostreranno d'essere errori; e dovrò adottare nuove vedute non appena mostreranno di essere vedute corrette »

« Ho sostenuto qui i miei propositi in accordo con il punto di vista dei miei obblighi ufficiali; e non ho intenzione di modificare la mia più volte ribadita volontà personale che tutti gli uomini possano essere liberi »
In ogni caso, al momento in cui scrive questa lettera, Lincoln stava già andando verso l'emancipazione, cosa che avrebbe portato alla Proclamazione dell'emancipazione. È inoltre rivelatoria la sua lettera scritta un anno dopo a James Conkling il 26 agosto 1863, che includeva il seguente estratto:

« C'è voluto più di un anno e mezzo per sopprimere la ribellione prima che fosse tenuta la proclamazione, gli ultimi cento giorni dei quali passati con l'esplicita coscienza che stava arrivando, senza essere avvertita da quelli in rivolta, ritornando alle loro faccende. La guerra è progredita in modo a noi favorevole dall'annuncio della proclamazione. So, per quanto sia possibile conoscere le opinioni degli altri, che alcuni comandanti delle nostre armate in campo, che ci hanno dato i successi più importanti, credono nella politica dell'emancipazione e l'uso delle truppe di colore costituisce il colpo più pesante finora sferrato alla Ribellione, e che almeno uno di questi importanti successi non sarebbe stato raggiunto se non fosse stato per l'aiuto dei soldati neri. Tra i comandanti che hanno queste opinioni ve ne sono alcuni che non hanno mai avuto alcuna affinità con quello che viene chiamato abolizionismo o con le politiche del partito repubblicano ma le sostengono dalla prospettiva puramente militare. Sottometto queste opinioni come intitolate a una certa rilevanza contro le obiezioni spesso mosse che emancipare e armare i neri siano scelte militari poco sagge e non siano state adottate come tali in buona fede »

« Voi dite che non combatterete per liberare i negri. Alcuni di loro sembrano disposti a lottare per voi; ma non importa. Combattete allora esclusivamente per salvare l'Unione. Ho emanato la proclamazione di proposito per aiutarvi a salvare l'Unione. Nel momento in cui avrete vinto tutta la resistenza all'Unione, se vi inciterò a combattere ancora, sarà il momento buono per voi di dichiarare che non combatterete per liberare i negri »

« Ho pensato che nella vostra lotta per l'Unione, a qualsiasi livello i negri abbiano cessato di aiutare il nemico, a tale livello hanno indebolito la resistenza del nemico nei vostri confronti. La pensate diversamente? Ho pensato che qualsiasi negro che possa essere impiegato come soldato, lascia meno da fare ai soldati bianchi per salvare l'Unione. Vi sembra vada diversamente? Ma i negri, come le altre persone, agiscono in base a motivazioni. Perché dovrebbero fare qualcosa per noi, se non faremo niente per loro? Se mettono a rischio le loro vite per noi, devono essere spinte dal più forte dei motivi—anche la promessa della libertà. E la promessa fatta, deve essere mantenuta »
Lincoln si incontra con il suo gabinetto per la prima lettura della bozza della Proclamazione di emancipazione, il 22 luglio 1862. Dirà in seguito: "Non mi sono mai, nella mia vita, sentito più certo di stare facendo la cosa giusta, che quando firmai quel documento."

 


Proclamazione dell'emancipazione

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Abolizionismo.
Lincoln è spesso accreditato come colui che liberò gli schiavi afro-americani con la Proclamazione dell'emancipazione, anche se questo liberò solo gli schiavi nelle aree della Confederazione non ancora controllate dall'Unione; nei territori occupati e del nord, gli schiavi non vennero liberati. In ogni caso, la proclamazione abolì la schiavitù negli stati ribelli, uno degli obiettivi della guerra, e divenne l'impulso per la modifica del tredicesimo e del quattordicesimo emendamento della costituzione americana che rispettivamente abolivano la schiavitù e stabilivano i diritti civili federali. Nonostante le conseguenze che ebbe la sua azione determinante nella lotta alla schiavitù, le sue posizioni su tale fenomeno non erano poi così all'avanguardia. A dimostrazione di ciò è chiarificante una sua dichiarazione del 1858:

« Non sono, e non sono mai stato, favorevole a una qualsiasi realizzazione della parità sociale e politica della razza bianca e nera; esiste una differenza fisica tra la razza bianca e nera che credo impedirà per sempre alle due razze una convivenza in termini di parità sociale e politica. E poiché esse non possono convivere in questa maniera, finché rimangono assieme ci dovrà essere la posizione superiore e inferiore, e io, al pari di chiunque altro, sono favorevole a che la posizione superiore venga assegnata alla razza bianca »
Alcuni studiosi, tra cui Stacy Pratt McDermott[1], contestano questa interpretazione della visione di Lincoln sul razzismo.

 

Il discorso di Gettysburg

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Discorso di Gettysburg.
Lincoln mostrò un carisma magnetico alla popolazione dell'Unione durante la guerra come è evidenziato dal discorso di Gettysburg, un discorso tenuto in occasione della dedica di un cimitero per i soldati dell'Unione morti nella battaglia di Gettysburg del 1863. Mentre la maggioranza di coloro che tennero discorsi (come per esempio Edward Everett) parlarono a lungo dell'evento, alcuni per ore, le poche parole scelte da Lincoln risuonarono attraverso la nazione e la storia, sconfiggendo la predizione fatta da Lincoln stesso che "il mondo non le annoterà, e non sarà ricordato a lungo quello che diciamo qui". Mentre ci sono pochi documenti relativi agli altri discorsi del giorno, quello di Lincoln è ritenuto essere uno dei più grandi della storia.

 

La guerra di secessione

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Guerra di secessione americana.
La guerra fu una fonte di costante frustrazione per il presidente, e occupò quasi tutto il suo tempo. Dopo ripetute delusioni da parte del generale George McClellan e di una fila di altri comandanti generali di scarso successo, Lincoln si affidò alla fiduciosa decisione di nominare un comandante dell'esercito radicale e in qualche modo scandaloso: il generale Ulysses S. Grant. Grant avrebbe applicato il suo sapere militare e il suo talento nella conduzione degli uomini, per arrivare alla fine della guerra.
Quando Richmond, la capitale confederata, venne infine catturata, Lincoln vi si recò per compiere un gesto pubblico, sedendosi alla scrivania di Jefferson Davis, dicendo in maniera simbolica alla nazione che il Presidente degli Stati Uniti aveva autorità su tutto il territorio. Venne accolto in città come un eroe conquistatore dagli schiavi liberati, i cui sentimenti vennero riassunti dalla frase di un ammiratore, "So che sono libero perché ho visto il volto di Padre Abramo e l'ho sentito."
La ricostruzione dell'Unione pesò molto sulla mente del presidente. Egli era determinato a intraprendere un percorso che non avrebbe alienato permanentemente gli ex stati confederati.
Nel 1864, Lincoln fu il primo e unico presidente ad affrontare un'elezione presidenziale durante la guerra. La durata della guerra e la questione dell'emancipazione apparvero ostacolare gravemente le sue prospettive e una sconfitta elettorale nei confronti del candidato democratico George McClellan appariva probabile. Comunque, una serie di tempestive vittorie dell'Unione, poco prima del giorno delle elezioni, cambiarono la situazione in modo sostanziale e Lincoln venne rieletto.
Durante la guerra di secessione Lincoln ebbe poteri che nessun presidente precedente aveva detenuto; sospese il precetto dell'habeas corpus e imprigionò di frequente le spie e i simpatizzanti sudisti senza processo. D'altra parte, spesso annullò le esecuzioni.
Famosa è rimasta la cosiddetta Bixby letter, lettera inviata dal presidente Lincoln nel novembre del 1864 a Lydia Bixby, madre di cinque figli rimasti uccisi durante la guerra di secessione. Il testo di tale lettera è ritenuto uno dei migliori scritti di Lincoln. Se ne riporta appresso la traduzione.
« Mansion esecutivo,
Washington, 21 novembre 1864.
Gentile Signora,
il Dipartimento di guerra mi ha mostrato una dichiarazione del Generale del Massachusetts che lei è la madre di cinque figli che sono morti gloriosamente sul campo di battaglia. Sento che le mie parole per alleviarle il dolore di una così forte perdita sono deboli ed inutili. Ma non posso evitare di scriverle perché sono il ringraziamento della Repubblica per cui hanno lottato per la sua salvezza. Prego il Padre Celeste perché l’orgoglio per il sacrificio dei suoi figli sull’altare della libertà prevalga sul dolore per la loro assenza.
I più sinceri e cordiali saluti
A. Lincoln »

 

L'assassinio

L'assassinio del Presidente Lincoln di Currier e Ives




Dopo la fine della guerra, Lincoln si era incontrato di frequente con il generale Grant. I due uomini pianificavano la ricostruzione del Paese ed era nota a tutti la loro stima reciproca. Durante il loro ultimo incontro, il 14 aprile 1865 (Venerdì Santo), Lincoln aveva invitato il generale Grant a un evento mondano per quella sera, ma Grant aveva declinato.
Senza la compagnia del generale e senza la sua guardia del corpo Ward Hill Lamon i Lincoln andarono al Ford's Theatre, a Washington, dove era in programmazione Our American Cousin, una commedia musicale dello scrittore britannico Tom Taylor (1817-1880). Nell'istante in cui Lincoln prese posto nel palco presidenziale, John Wilkes Booth, un attore della Virginia simpatizzante sudista, entrò nel palco e sparò un colpo di pistola calibro 44 alla testa del Presidente, gridando "Sic semper tyrannis!" (Latino: "Così sia sempre per i tiranni!" - motto dello Stato della Virginia e frase storicamente pronunciata da Bruto nell'uccidere Cesare. Secondo altre versioni gridò "Il Sud è vendicato"), saltando successivamente giù dal palco e rompendosi una gamba.
I cospiratori avevano pianificato l'assassinio di altri ufficiali del governo nello stesso istante, ma Lincoln fu l'unica vittima. Booth si trascinò al proprio cavallo e riuscì a fuggire, mentre il Presidente colpito a morte fu portato in una casa dall'altro lato della strada oggi chiamata Petersen House, dove giacque in coma per alcune ore prima di spirare. Fu ufficialmente dichiarato morto alle 7:22 del mattino del 15 aprile 1865.
Booth fu scoperto nascosto in un granaio e venne ucciso; diversi altri cospiratori vennero infine catturati e impiccati o imprigionati. Quattro persone furono giudicate da un tribunale militare e impiccate per complicità nell'assassinio: David Herold, George Atzerodt, Lewis Powell (alias Lewis Payne) e Mary Surratt (la prima donna a essere giustiziata negli Stati Uniti). Tre persone vennero condannate all'ergastolo (Michael O'Laughlin, Samuel Arnold, e Samuel Mudd), mentre Edman Spangler fu condannato a sei anni di carcere. John Surratt, giudicato successivamente da una corte civile, fu prosciolto. L'equità delle condanne, in particolare quella di Mary Surratt, è stata messa in discussione ed esistono dubbi sul grado del suo coinvolgimento nella cospirazione.
Negli Stati Uniti è entrata nel folclore la "leggenda sulle coincidenze Lincoln-Kennedy", riguardante le pretese concomitanze tra i decessi dei due presidenti.




Il treno funebre di Lincoln




Il corpo di Lincoln fu riportato in Illinois in treno, con un grandioso corteo funebre che attraversò diversi stati. L'intera nazione pianse l'uomo che molti consideravano il salvatore degli Stati Uniti, nonché protettore e difensore di ciò che Lincoln stesso chiamava "il governo della gente, dalla gente e per la gente". Alcuni critici sostengono come in realtà fossero i Confederati a difendere il loro diritto all'auto-governo, diritto che Lincoln aveva soppresso, e come l'unità degli Stati fosse stata preservata a discapito della sua natura volontaria.

 

La famiglia Lincoln

Abramo Lincoln e Mary Todd Lincoln ebbero quattro figli. Solo uno sopravvisse fino all'età adulta.
  1. Robert Todd Lincoln: nato il 1º agosto 1843 a Springfield (Illinois) - morto il 26 luglio, 1926 a Manchester (Vermont).
  2. Edward Baker Lincoln: nato il 10 marzo 1846 a Springfield (Illinois) - morto il 1º febbraio 1850 a Springfield (Illinois)
  3. William Wallace Lincoln: nato il 21 dicembre 1850 a Springfield (Illinois) - morto il 20 febbraio 1862 in Washington, D.C.
  4. Thomas "Tad" Lincoln: nato il 4 aprile 1853 a Springfield (Illinois) - morto il 16 luglio 1871 a Chicago (Illinois).
Lincoln non ha discendenti viventi.

 

La riesumazione

Lincoln venne seppellito all'"Oak Ridge Cemetery" di Springfield, dove nel 1874 fu terminata la costruzione di una tomba in granito alta 54 metri, sormontata da diverse statue di bronzo. Vi sono sepolti anche sua moglie e tre dei suoi quattro figli (Robert è sepolto nel Cimitero Nazionale di Arlington). Negli anni successivi alla sua morte vennero compiuti dei tentativi di rubare la salma di Lincoln allo scopo di ottenere un riscatto. Attorno al 1900 Robert Todd Lincoln decise che per prevenire il furto del corpo era necessario costruire una cripta permanente per il padre. La bara di Lincoln fu racchiusa da spesse pareti di cemento, circondate da una gabbia, e sepolta sotto una lastra di pietra. Il 26 settembre 1901 il corpo di Lincoln venne riesumato così da poter essere nuovamente sepolto nella nuova cripta. I presenti (23 persone compreso Robert Lincoln) temendo che il corpo potesse essere stato trafugato negli anni intercorsi, decisero comunque di aprire la bara per controllare. Quando l'aprirono, furono meravigliati dallo stato di conservazione del corpo sebbene fosse stato imbalsamato. Era infatti perfettamente riconoscibile, anche a ormai più di trent'anni dalla morte. Sul suo petto vennero rinvenuti i resti della bandiera americana (piccoli brandelli rossi, bianchi e blu) con la quale era stato seppellito, che si era ormai sgretolata.
Tutte e 23 le persone che videro i resti di Lincoln sono scomparse da tempo. L'ultima di queste fu Fleetwood Lindley, che morì il 1º febbraio 1963. Tre giorni prima di morire, Lindley venne intervistato. Disse: «Sì, la sua faccia era bianca come il gesso. I suoi vestiti umidi. Mi venne permesso di reggere una delle strisce di pelle quando calammo il feretro per versare il cemento. Non fui spaventato al momento, ma dormii con Lincoln per i sei mesi successivi».[2]

 

In memoria di Lincoln

La scultura di Lincoln del Lincoln Memorial, opera di Daniel Chester French





Lincoln è stato ricordato in molti modi. Diverse città statunitensi portano il suo nome, soprattutto la capitale del Nebraska. Gli è stato dedicato il Lincoln Memorial di Washington, ed è raffigurato sulla banconota da cinque dollari, sulla moneta da un centesimo e nel monumento del Monte Rushmore. La Tomba di Lincoln e la Casa di Lincoln a Springfield, New Salem (una ricostruzione della cittadina dove visse all'inizio dell'età adulta), il Ford's Theater e la Petersen House sono tutti luoghi conservati come musei.
Il 12 febbraio 1892 il compleanno di Lincoln venne dichiarato come festività federale negli Stati Uniti, anche se venne in seguito combinato con il compleanno di George Washington nel President's Day (sono ancora celebrati separatamente in Illinois).
Il sottomarino Abraham Lincoln (SSBN-602) e la portaerei Abraham Lincoln (CVN-72) sono stati battezzati in suo onore.

Nei media

Nel 2010 è uscito il film The Conspirator che racconta la storia di Mary Surratt, l'unica donna ad essere accusata di cospirazione nell'assassinio del presidente.
Nel romanzo del 1992 di Clive Cussler Sahara viene raccontata una storia alternativa, e immaginaria, riguardo la sua morte, secondo la quale i Confederati, durante le ultime fasi della Guerra di Secessione avevano catturato Lincoln e trasferitolo su una delle loro corazzate, la Texas. Dopo un'epica battaglia sul fiume James, Virginia, la Texas sbaragliò una flotta unionista e riuscì a guadagnare il fiume Niger, in Africa, dove si arenò. Secondo il romanzo, l'uomo ucciso al Ford's Theatre era un attore, ingaggiato dal Segretario della Guerra Edwin M. Stanton, così come Booth, nel quadro di una cospirazione orchestrata da Stanton per assumere il potere. Gli eroi del romanzo, Dirk Pitt e Al Giordino scopriranno la nave e rimanderanno la salma del Presidente negli Stati Uniti.

Il gabinetto Lincoln

Nomine alla Corte Suprema




Lincoln l’ammazzavampiri E se non fosse solo fantasia?

Il presidente Usa era appassionato d’occulto (e di asce). Per questo ora è un super eroe horror. Molto credibile

A bramo Lincoln era un cacciatore di vampiri. Molti storici potrebbero inquietarsi davanti a un’affermazione del genere ma i lettori americani che hanno divorato le pagine de La leggenda del cacciatore di vampiri - Il diario segreto del presidente (Editrice Nord) di Seth Grahame-Smith sono convinti che ci sia qualcosa di vero in quella affermazione. Questa bizzarra ipotesi viene sviluppata in un originale romanzo horror in cui sono mescolate pagine dei diari veri del presidente americano, fotografie dell’epoca e racconti in prima persona che ci danno un’appassionante versione alternativa della storia americana. Seth Grahame-Smith era già diventato un autore di culto grazie al fortunatissimo Orgoglio e pregiudizio e zombie con il quale aveva dimostrato di saper reinventare il classico di Jane Austen in chiave splatter.
La leggenda del cacciatore di vampiri dimostra che il buon sangue letterario non mente fin dalla sua premessa: «Per più di duecentocinquanta anni, fra il 1607 e il 1865, i vampiri hanno popolato le ombre degli Stati Uniti d’America. Pochi umani credevano alla loro esistenza. Abramo Lincoln è stato tra i più zelanti cacciatori di vampiri del suo tempo, e di questa lotta ha tenuto per tutta la vita un diario segreto. Le dicerie sull’esistenza del diario appassionano da tempo gli storici e i biografi di Lincoln. I più ritengono che si tratti di una leggenda». E proprio su leggende credibili e verità storiche mescolate ad arte è costruito tutto il libro di Grahame-Smith che per mesi ha stazionato nelle zone alte della top ten dei bestsellers del New York Times.
Tutto ha inizio nell’Indiana nel 1818 quando Abramo Lincoln assiste impotente alla morte di sua mamma. Solo anni più tardi scoprirà che a toglierle il respiro è stato un vampiro e deciderà così di dedicare la vita alla caccia dei signori della notte. Per certo, sappiano che il futuro presidente degli Stati Uniti fu davvero un uomo dotato di una forza fisica incredibile e che apprese fin da bambino l’uso dell’ascia, arma che nel romanzo gli vediamo impugnare contro i vampiri. Seth Grahame-Smith sostiene di avere scritto il suo libro pensando «sia agli appassionati di storia che a quelli di vampiri senza voler fare alcuna concorrenza a Stephanie Meyer». Così, per rendere intrigante la trama, l’autore ri-racconta in chiave horror molti degli eventi misteriosi che rivoluzionarono la vita del futuro presidente americano: da quando sopravvisse nel 1818 a una terribile caduta da cavallo a quando venne processato nel 1858 per omicidio ma venne scagionato perché dimostrò la sua innocenza mostrando uno strano calendario; da quando gli venne predetta la morte nel 1861 da uno sconosciuto a quando nel 1865 scampò a un pericoloso rapimento. Dietro a questi eventi c’è un tassello della parallela guerra contro i vampiri. «Ci sono più di quindicimila libri che parlano di Lincoln - spiega Grahmame-Smith - Analizzano la sua infanzia, la sua salute mentale, la sua sessualità, le sue opinioni su razza, religione e giustizia. Quasi tutti contengono una buona dose di verità. Alcuni hanno persino accennato all’esistenza di un diario segreto e a una sua personale ossessione per l’occulto. Eppure nessuno di essi contiene una sola parola riguardo alla lotta più importante della sua vita. Una lotta che finì per riversarsi sui campi di battaglia della Guerra Civile».
Tutto sembra incredibile e allo stesso tempo possibile nella narrazione ironica e allucinata di Seth Grahme-Smith e gli appassionati di camei non potranno che emozionarsi davanti all’incontro fra Abramo Lincoln ed Edgar Allan Poe: il cacciatore di vampiri suggestionerà il maestro dell’horror americano dandogli spunti per creare la sua «non morta» Lady Ligeia. La leggende del cacciatore di vampiri è diventato anche un pirotecnico horror movie realizzato dal regista kazako Timur Bekmambetov (già autore del ciclo de I guardiani del giorno e di Wanted) che approderà nei cinema italiani il prossimo 20 luglio e in cui a vestire i ruoli del presidente Abramo Lincoln e del vampiro Henry Sturgess sono rispettivamente gli attori Benjamin Walker e Dominic Cooper. Hollywood ha già sperimentato il talento di Seth Grahme-Smith facendogli sceneggiare Dark Shadows di Tim Burton e il regista americano, entusiasta, non solo ha deciso di produrre La leggende del cacciatore di vampiri ma ha anche affidato allo scrittore la sceneggiatura del suo prossimo Beetlejuice 2.


http://www.ilgiornale.it




COMPLOTTO MASSONICO PER UCCIDERE LINCOLN E J.F. K.?


Gli Stati Uniti d'America sono un nazione controllata dalla Massoneria1, sin dal tempo di George Washington (membro della Massoneria e dell'Ordine degli Illuminati Bavaresi) e di Benjamin Franklin (fondatore della Loggia del Grembiule di Pelle e Gran Maestro della Loggia di Philadelphia, la prima loggia massonica americana)2. La storia statunitense è permeata di simboli massonici, dall'anno di fondazione della nazione, il 1776 (anno della fondazione dell'Ordine degli Illuminati Bavaresi di George Washington, l'1 maggio 1776), alla bancona da un dollaro. Tutti i Presidenti degli Stati Uniti furono iscritti alla Libera Muratoria, fra i quali Franklin Delano Roosevelt (33° Grado del Rito Scozzese della Libera Muratoria), Henry (Harry) Truman (che quando raggiunse il 33° Grado si fece aggiungere il secondo nome di Solomon, in onore del re Salomone, eroe della Massoneria), William (Bill) Clinton (33° Grado) e George Herbert Walker Bush (33° Grado). Tutti iPresidenti, eccetto cinque. Di questi cinque, uno è Barack Hussein Obama (che comunque è membro del Bilderberg Club e della para-massonica e segreta Society of Skull and Bones, Società del Teschio e delle Ossa, già Fratellanza della Morte) e un altro è George Walker Bush (membro anch'egli della Società del Teschio e delle Ossa, come suo padre, suo nonno paterno e il padre della sua nonna paterna), che fa rifiutato dalla Massoneria3.
Restano tre Presidenti, di cui uno fu Richard Nixon, eliminato da Henry Kissinger tramite il celeberrimo scandalo del Watergate.
Rimangono soltanto due uomini, entrambi assassinati secondo un rituale ben definito (unica spiegazione razionale alle decine di “coincidenze” su di loro e le loro morti), come dimostrerò nella tabella seguente. I loro nomi sono Abraham Lincoln e John Fitzgerald Kennedy.
E Kennedy fu ucciso da Lee Harvey Oswald, 33° Grado del Rito Scozzese della Massoneria.




 


LINCOLN


KENNEDY
 1
Pare che avesse una segretaria di nome Kennedy. Ebbe una segretaria di nome Lincoln.
 2
Amava le sedie a dondolo. Amava le sedie a dondolo.
 3
Era uno dei tre Presidenti U.S.A. a non appartenere né a logge massoniche, né a sette para-massoniche. Era uno dei tre Presidenti U.S.A. a non appartenere né a logge massoniche, né a sette para-massoniche.
 4
Fu assassinato da John Wilkes Booth, nome di 15 lettere. Fu assassinato da Lee Harvey Oswald, nome di 15 lettere.
 5
Il suo successore era un massone. Il suo successore era un massone.
 6
Il suo successore si chiamava Johnson. Il suo successore si chiamava Johnson.
 7
Il nome del suo successore, Andrew Johnson, contiene 13 lettere, numero esoterico rappresentante l'anno e i 12 mesi, il Sole e lo zodiaco, Horus e i 12 discepoli, il qumraniano Moreh ha-Tseddq, il Maestro di Giustizia, e i 12 consiglieri, Re Artù e i 12 Cavalieri della Tavola Rotonda, Himmler e i 12 leaders delle S.S., ecc. Il nome del suo successore, Lyndon Johnson, contiene 13 lettere.
 8
Lincoln” è composto da 7 lettere, numero esoterico (presente anche nella Menorah, il Candelabro giudaico a Sette Bracci). Kennedy” è composta da 7 lettere.
 9
Prese il nome da suo nonno. Prese il nome da suo nonno.
 10
Era secondogenito. Era secondogenito.
 11
Subì la morte di sua sorella prima di venire eletto. Subì la morte di sua sorella prima di venire eletto.
 12
Si sposò nel suo quarto decennio di vita, a 33 anni, numero esoterico relativo a Horus e a Cristo e ai gradi (33) del Rito Scozzese della Massoneria; il 3 inoltre (ripetuto due volte in “33”) è simbolo della Trimurti induista, delle Moire, delle Parche, delle Norne, di Amon-Khonsu-Mut, di Osiride-Horus-Iside, di Nimrod-Tammuz-Semiramide, di El-Baal-Astarte, della Trinità cristiana, ecc. Si sposò nel suo quarto decennio di vita.
 13
Sua moglie era bruna. Sua moglie era bruna.
 14
Sua moglie al momento delle nozze aveva 24 anni. Sua moglie al momento delle nozze aveva 24 anni.
 15
Sua moglie al momento delle nozze era già socialmente importante. Sua moglie al momento delle nozze era già socialmente importante.
 16
Sua moglie parlava fluentemente il francese. Sua moglie parlava fluentemente il francese.
 17
Sua moglie era conosciuta per il di lei stile. Sua moglie era conosciuta per il di lei stile.
 18
Sua moglie era stata precedentemente fidanzata (cosa che all'epoca non era comune). Sua moglie era stata precedentemente fidanzata (cosa che all'epoca non era comune).
 19
Sua moglie portò grandi rinnovamenti alla Casa Bianca Sua moglie portò grandi rinnovamenti alla Casa Bianca.
 20
Subì la morte di un figlio durante il suo mandato. Subì la morte di un figlio durante il suo mandato.
 21
I suoi figli cavalcavano dei pony sul prato della Casa Bianca. I suoi figli cavalcavano dei bony sul prato della Casa Bianca.
 22
Il funerale di suo figlio Tad si tenne il 16 luglio 1871. Mary Todd Lincoln morì il 16 luglio 1882. Suo figlio John Fitzgerald Kennedy junior morì il 16 luglio 1999 (assassinato, come suo padre e suo zio Robert (Bobby) Kennedy).
 23
Due dei suoi figli si chiamavano Robert e Edward. Due dei suoi fratelli si chiamavano Robert e Edward.
 24
Era imparentato con dei senatori U.S.A. Era imparentato con dei senatori U.S.A.
 25
Dopo che fu assassinato, la sua famiglia si trasferì in una casa all'indirizzo 3014 N Street, N.W., Georgetown. Dopo che fu assassinato, la sua famiglia si trasferì in una casa all'indirizzo 3017 N Street, N.W., Georgetown.
 26
Era imparentato con dei procuratori generali democratici laureatisi a Harvard. Era imparentato con dei procuratori generali democratici laureatisi a Harvard4.




domenica 8 luglio 2012

Apparizioni Mariane : Miracoli del pianto e della fonte (Monsummano Terme - PT)

I “Ricordi” inediti di Don Simone Casciani, rettore della chiesa di San Nicolao, scritti di proprio pugno dall’11 maggio 1602 al 30 maggio 1604, ci tramandano altri fatti prodigiosi. Come ogni anno il 9 giugno 1602, la comunità di Monsummano si reca in processione alla “Madonna del pianto” venerata “per essersi più tempo (cioè anni prima) se mostrata miracolosa in tal giorno (il 9 giugno 1573) ”. “Il giorno seguente che noi vi eravamo andati in pricissione (sic!), che fu il lunedì alli dieci di Giugno,” – racconta Don Casciani – una ragazza “inginocchiatasi avanti a detta Madonna sentì nel tabernacolo di detta Madonna ammodo di uno pianto d’uno bambino, et detta fanciulla volendosi chiarire, cominciò a rizzarsi per meglio vedere, et drento (= dentro) non vide niente et girando dreto (= dietro) a detto tabernacolo ancora non vide dintorno né sul tetto cosa alcuna...”.(1) Spaventata la ragazza corre a casa e Don Casciani ha modo di interrogarla e di certificare quanto detto.


IL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLA FONTENOVA


 
 
Chiesa parrocchiale (Santuario e Basilica)
 
 
 
 
            Il Santuario della Fontenova è l’origine e la causa prima di un grande movimento mariano in tutta la Valdinievole e oltre.
            Nella zona dove attualmente sorge la chiesa, nel ‘500 non vi sono che paludi, boschi e prati: una zona sfruttata solo dai pastori dei pendii di Monsummano Alto per le loro greggi, con strade che si snodano fra acquitrini e campi erbosi che sembrano non favorire la formazione di nuclei di abitazioni. Ma ciò che la natura sembra negare sgorga da un intervento improvviso e inatteso della Madonna. Il 9 Giugno 1573, infatti, Jacopina Mariotti, una pastorella dolce e mite, oltre che pia, semplice e modesta, prega davanti ad una delle innumerevoli immagini dipinte a fresco sul muro, che costellano le strade del piano. Dopo la preghiera si accorge di aver smarrito il gregge. Il suo pianto pare avesse commosso la Madonna che, secondo una documentata tradizione, le indica dove ritrovarlo. Inoltre le ordina di recarsi dal Rettore della chiesa del Castello per suggerirgli, a nome suo, di costruire una chiesa nel luogo della sua manifestazione. Dopo questi fatti ha inizio il primo movimento devozionale popolare per la Madonna del Piano, che andrà man mano sempre più crescendo. A distanza di due mesi appena dalla prima manifestazione, le autorità locali, interpretando la volontà popolare, decidono di costruire un Tabernacolo alla Madonna del Piano e destinano a tale scopo le numerose offerte dei pellegrini che da tutta la Valdinievole si riversano sul luogo della manifestazione. Un’altra manifestazione della Madonna del Piano, e questa volta più decisiva e determinante per l’erezione del Santuario e del Movimento Mariano che ne derivano, e che si estenderà a tutta la Toscana, specialmente nel Fiorentino e in parte nel nord Italia, avvenne il 10 Giugno 1602 ed è testimoniata dal Rettore di Monsummano Alto Simone Casciani. Inoltre il 7 Luglio dello stesso anno, durante la celebrazione della Messa sgorga improvvisa, dopo una lunga siccità, una fonte nova, evento attribuito dal popolo all’intercessione della Madonna del Piano a lungo da tutti invocata. Da quel giorno la Madonna del Piano verrà chiamata: Madonna della Fontenova. L’esplosione devozionale mariana, già notevole dopo i fatti del 9 Giugno 1573, diventa incontenibile dopo i fatti del 7 Luglio 1602, tanto da richiedere un intervento del granduca di Toscana, Ferdinando I de’ Medici. Per intervento del medesimo viene ordinato che si appaltino i lavori del’erigendo Santuario Mariano, la cui prima pietra viene posta il 30 Dicembre 1602. Sono presenti alla cerimonia oltre a numerosi pellegrini, l’Ordinario diocesano di Pescia circondato da numerosissimo clero; la granduchessa Maria Cristina di Lorena, sposa di Ferdinando I de’ Medici, il principe ereditario Cosimo e la Corte Granducale. Il 13 Febbraio 1607 il granduca di Toscana approva il progetto per la costruzione dell’Osteria dei pellegrini, a servizio del Santuario. L’8 Giugno 1608 Cosimo de’ Medici in adempimento di un voto espresso dal padre Ferdinando I dona al Santuario una corona preziosa, finemente lavorata e cesellata, opera del “gioielliere di Galleria” Cosimo Latini che dagli esperti viene considerata il migliore e più significativo esemplare dell’arte del cesello toscano del periodo granducale. Questa corona verrà posta sul capo della Madonna dal Capitolo Vaticano nel 1782. Nel 1633 vengono ultimate anche le opere iconografiche del Santuario, iniziate fin dal 1612. I migliori artisti dell’epoca granducale offrono la loro collaborazione facendo del Santuario anche la testimonianza artistica più valida e più ricca della Valdinievole. Prestano infatti la loro opera artisti insigni come il Bronzino, Rosselli, Passignano, Pagani. Giovanni Mannozzi, detto Giovanni da S. Giovanni, uno dei migliori affreschisti toscani dell’epoca granducale, ultima le 14 “Lunette” sotto il Loggiato del Santuario iniziate nel 1630, tendenti a rappresentare con i colori e il disegno l’apoteosi della Madonna della Fontenova e l’esaltazione del Santuario. Uno storico pistoiese del 1662, il Salvi, ci fornisce in un suo libro una valida testimonianza dell’eccezionale affluenza dei pellegrini al Santuario della Fontenova: “Havendo in questo tempo la gloriosa Immagine di Nostra Signora in un tabernacolo alle falde di Monsummano...fatti infiniti miracoli, e facendone tuttavia ogni giorno, era tanto il concorso dei popoli, che in pochi giorni da diversi luoghi del Fiorentino, del Pistoiese, del Lucchese, del Pisano, del Bolognese, del Modenese, più di 150 Fraternità o Compagnie, per lor divozione, con vari e ricchissimi doni ricomparvero...tanto era il concorso dei popoli che attraversava la città di Pistoia che pareva l’Anno Santo". Il 26 Giugno 1731 il primo vescovo di Pescia Mons. Bartolomeo Pucci eregge, con un suo decreto, la Parrocchia con il titolo di Prioria. La brevità dello spazio non ci consente di descrivere altri importanti avvenimenti e soprattutto a documentare la continua e crescente devozione alla Madonna della Fontenova, come risulta da innumerevoli testimonianze custodite nel Museo del Santuario e nell’Archivio Parrocchiale. Ci limitiamo ad elencare alcuni fra i più significativi avvenimenti degli ultimi anni, dal dopo guerra in poi.            Nell’Agosto del 1948 ebbe inizio la “Peregrinatio Mariae” per tutta la diocesi di Pescia. L’Immagine della Madonna della Fontenova, sotto la guida pia ed esemplare del vescovo di allora Mons. Angelo Simonetti, passò benedicente per tutte le Parrocchie della diocesi. Il 9 Giugno 1962 ebbero inizio i lavori per la costruzione della Cripta, nella zona antistante il Santuario, dove scorre tuttora l’acqua scaturita dopo i fatti del 1602. Il 24 Agosto 1963, Mons. Ermenegildo Florit, arcivescovo di Firenze, alla presenza di numerosi altri Ecc.mi vescovi della Toscana inaugurò e benedisse con particolare solennità la Cripta stessa nell’interno della quale è stata costruita anche una piscina per l’immersione degli ammalati. Il 25 Agosto dello stesso anno con un “breve” di S.S. Paolo VI su richiesta del vescovo diocesano Mons. Dino Luigi Romoli e di tutto il clero, Maria SS. del Fontenova veniva proclamata Patrona della diocesi di Pescia. Il 9 Giugno 1974 - a termine delle celebrazioni del IV centenario della manifestazione di Maria SS. della Fontenova - S.E. il cardinale Paolo Bertoli, Camarlengo di S: Madre Chiesa, durante la celebrazione di un solenne Pontificale, annunciò che il Santuario della Madonna della Fontenova era stato elevato alla dignità di Basilica minore con un “breve” di S.S. Paolo VI. Continua e si intensifica la devozione a Maria SS. della Fontenova soprattutto perché la Basilica è stata dichiarata Santuario mariano dal vescovo Mons. Giovanni Bianchi. E intanto il Santuario continua ad essere occasione e luogo privilegiato di incontri, di preghiere, di contemplazione e di studio della Beata Vergine Maria.

  

LA PARROCCHIA

 
La parrocchia comprende attualemte 10.800 abitanti. Si è molto popolata dagli anni 50 quando, per l'attrattiva delle attività calzaturiere, si sono avuti molti immigrati dal sud Italia, poi perfettamente integrati. Da 5 anni è parroco Don Giancarlo Di Peppo con il titolo di Proposto. Ha sostituito Mons. Giorgio Checchi che ha retto la parrocchia per 50 anni e attualmete risiede ancora nella casa canonica. La parocchia comprende tre chiese e una cappella. Oltre alla Chiesa parrocchiale, santuario e basilica, piuttosto piccola, capace al massimo di 200 posti, si ha la Chiesa di Cristo Redentore a Le Case (1,200 Km dal centro), edificata nell'anno 2002, voluta da Mons. Vescovo come chiesa grande di Monsummano. Inffati offre la possibuiltà di celebrazioni con maggior numero di fedeli e soprattutto la possibilità di attività giovanili grazie agli ampi spazi. E' stata retta dal Canonico Gino Marchesini con il titolo di Rettore, morto il 2 febbraio scorso, ma è del tutto integrata nelle attività parrocchiali. C'è poi Chiesa di Monsummano Alto, nell'antico paese medievale. Essa risale all'anno 1000 e conserva l'originaria struttura romanica. Infine la Cappella presso la Grotta Parlanti, piccolissima struttura ma amata e seguita dagli abitanti della zona.
              


La Madonna detta "del pianto" che, animandosi, indicò alla pastorella dove fosse andato il gregge smarrito.


  

LE FESTE

Il 9 Giugno si celebra la Manifestazione della Madonna alla pastorella Iacopina Mariotti.  La festa si tiene il giorno che cade ed è giorno festivo anche per il comune.
Essendo la festa patronale della Diocesi, la sera della vigilia alla ore 21 sia ha il pellegrinaggio di uno dei Vicariati della Diocesi. La S. Messa è presieduta del Vescovo Diocesano.
In quel giorno si celebra anche la Prima Comunione dei ragazzi della parrocchia, che dopo la celebrazione del mattino, la sera alle 20,30 rendono omagio a Maria con il dono di un fiore e la preghiera comune.
Maifesatzione collaterale è il concerto della Filarmonica Bellini di Monsummano Terme la sera del 9 alle ore 21.
L'ultima settimana di agosto, si celebra l'Incoronazione della Sacra Immagine. Queta è la festa con carattere più parrocchiale. Riunisce i parrocchiani con tre giorni di cena fraterna e giochi per i bimbi. Le celeberazioni vanno dalla ultima domenica di Agosto alla prima di Settembre.  Iniziano con la S.Messa vespertina delle ore 18,30 con la apposizione della Corona.
Durante la settimana si ha:
Lunedi
Martedi
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica: S Messa conclusiva presiduta da Mons. Vescovo.

 

 

LA FONTE

Da quando è scaturita la sorgente, durante la S.Messa celebrata di fonte alla sacra edicola, detta la Madonna del piano, il 7 luglio 1602, la fonte è stata sempre custodita gelosamente e l'acqua attinta o distribuita con grande devozione. Fino al 1967 si accedeva alla fonte per una piccola scala di fonte alla Chiesa dove è apposta la lapide che ricorda l'avvenimento.
In quell'anno è stata costruita una Cripta, cone ricordato nella storia del Santuario. Laccesso attale è da sotto il porticato con una scala per scendere e l'altra per risalire. La sorgente è continua e il livello dell'acqua viene mantenuto ad un livello adatto al piano della cripta. Ora si può attingere acqua da varie fontanelle e anche bagnarsi nella vasca apposita. L'accesso alla fonte è possibile ogni 7 del mese, quando viene fatta alle ore 11,50 una preghiera per tutti gli ammalati; è possibile, poi, per le feste della parrocchia e, su richiesta, in occasione dei pellegrinaggi.

 
La cripta dove scorre l'acqua considerata un miracolo della Vergine Maria.





Fu un miracolo o semplice coincidenza? Si può credere o non credere a tutto ciò fatto stà che l'acqua zampilla ancora dalle fontanelle ed il sottoscritto l'ha bevuta come tanti altri fanno da più di 400 anni.

MYSTERIUM