Parlare di spiritualità è uno degli
argomenti più complessi, specie in questo periodo costituito da crisi
religiosa, crisi di ideali, crisi economica, politica. Ciascun individuo
pare aver smarrito la via della redenzione. Per dirla alla Dante,
l’uomo è totalmente immerso in una Selva Oscura, da cui non riesce in
alcun modo a divincolarsi. Più tenta di uscirne più ne resta imbrigliato
come in una tela intessuta dal ragno. Il più delle volte, proprio
quelli che si sforzano di andare controcorrente cercando un barlume di
luce che li guidi, vanno incontro ad enormi ostacoli, sofferenze,
delusioni. Appaiono sopraffatti dalla confusione, motivo per cui proprio
quando credono di aver intrapreso il giusto sentiero, dinanzi ai loro
occhi si profilano orizzonti differenti, che fanno persino rinnegare la
recedente via. Siffatto disordine spirituale sembrerebbe confermare
alcune antiche ed apocalittiche previsioni, soprattutto cristiane,
inerenti alla divulgazione di dottrine di falsi profeti, compagni dell’
Anticristo, intenzionati ad allontanare dalla Verità, ergo dalla
purificazione e dalla salvezza, proprio in prossimità della fine dei
tempi. Non conta essere cattolico, ebreo, buddista, ateo, musulmano,
indù, scintoista, etc., un uomo qualunque o un uomo importante, la risi è
ormai dilagante, riguarda l’intero universo. Anche se sono diffusi i
fondamentalismi religiosi, essi non fanno altro che ncrementare il caos,
il disordine, la guerra. Molti esseri umani sin dalla nascita si sono
aggrappati alla loro religione con la speranza di vivere in pace e amore
e confidando in una giustizia finale che avrebbe premiato i meritevoli.
Ma ora, in questa società contrassegnata da egoismi, competizioni,
ateismo, fanatismo, è possibile ancora avere Fede? Possiamo confidare in
una legge divina superiore o in un Messia o Cristo in grado di salvare
l’umanità e il mondo? Sembrerebbe di no. Il condizionale è d’obbligo.
Questo perché sin dall’origine del mondo sono comparse sulla Terra
figure particolari, uomini spiritualisti, mistici, che in tempi di pace o
di guerra hanno sempre indicato una via, hanno lasciato tracce di sé,
hanno inviato messaggi importanti all’umanità, pur sapendo che non tutti
sarebbero stati in grado di recepirli. Forse proprio grazie al loro
intervento, esistono persone che ancora cercano di mettere ordine nella
loro vita, si pongono delle domande e, principalmente, cercano la verità
e lasciano qualcosa di scritto per condividere il loro percorso.
Michele Perrotta, autore di questo saggio accurato, senza ombra di
dubbio, va annoverato tra i “cercatori della verità” più determinati ed
altruisti. Il suo lavoro è encomiabile. Alle spalle c’è uno studio molto
accurato delle religioni più o meno diffuse al fine di raccoglierne il
denominatore comune e comprendere il vero senso della spiritualità e del
divino. Non si professa un sincretista, infatti non lo è. Michele è uno
studioso, un ricercatore, ma è anche un divulgatore. Presenta persino
delle digressioni storiche, spesso comparandole, per meglio presentare
figure importanti come quella di Gesù e Krishna. Numerose risultano le
citazioni tratte di libri sacri di tutti i tempi, come la Bibbia, il
Corano, la Bhagavad Gita e testi apocrifi. Siffatte citazioni vengono
accuratamente inserite nel testo per argomentare e far comprendere
all’essere umano che la sua vita sulla terra ha uno scopo, non è un
caso. Leggere questo libro significa intraprendere un viaggio. Un
viaggio iniziatico per il quale non è necessario portare dei bagagli, ma
solo occhi per vedere ed orecchie e cuore per sentire, perché solo
attraverso i nostri occhi osserviamo il mondo e attraverso i sensi
possiamo percepire e fare delle scelte, come quella di ricercare la
Verità, le cui tracce sono disseminate un po’ ovunque in questo testo.
Chiunque abbia il coraggio di affrontare se stesso, i suoi dubbi e le
sue paure per uscire dalla “selva” e ritrovare la luce, otterrà nel
libro molte risposte che ha sempre cercato. Buona lettura e buon
viaggio.
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