Anno 1306, l'esercito lucchese e fiorentino assediano oramai da quattro mesi il castello di Serravalle Pistoiese. Il popolo invoca in preda alla disperazione l'aiuto di San Lodovico che successivamente apparirà da una nuvola e con una spada fiammeggiante ricaccerà indietro gli assalitori scagliando loro addosso una gran forza. Tutti elementi che nel corso della storia ricorrono spesso come, ad esempio, le nuvole "divine". Io sono stato sul posto facendo il seguente video e le seguenti foto.
Foto in alto : rievocazione storica dell'assedio al castello. - FOTO MYSTERIUM
Il Miracolo di San Lodovico è un'antica tradizione, che risale ai primi del XIV secolo. Esso narra che un giorno arrivarono al castello di Serravalle Pistoiese un pellegrino accompagnato da un bambino chiedendo ospitalità per rifocillarsi e riposare dalle fatiche del loro lungo viaggio. Prontamente e generosamente i Serravallini si prodigarono ad accogliere la loro richiesta ed il bambino promise che si sarebbe ricordato in futuro dell'accoglienza data dagli abitanti di questo castello in modo così nobile e misericordioso ai pellegrini. Questo fanciullo in realtà altri non era che Lodovico d'Angiò, figlio di Carlo d'Angiò, re di Napoli ed erede al trono, corona in seguito lasciata per intraprendere la disciplina ecclesiastica, che lo volle prima Vescovo e poi Santo per le sue opere misericordiose ed i suoi miracoli. Egli tenne fede a questa promessa salvando, molti anni dopo, Serravalle da un pesante assedio. Nell'anno 1306 infatti accadde che i Lucchesi, ritornando alla propria città dopo aver partecipato, insieme ai Fiorentini all'occupazione ed al sacco di Pistoia, decidessero di punire anche Serravalle, rea ai loro occhi di essere rimasta leale agli statuti del comune di Pistoia nonostante essa fosse stata precedentemente presa e costretta a giurare fedeltà alla signoria dei Lucchesi. Il nemico quindi pose subito assalto al castello che era sulla loro strada, ma questo, tenacemente difeso dai suoi abitanti non cedette e fu così messo sotto duro assedio, un accerchiamento durato circa quattro mesi. Allo stremo delle forze, quando il nemico stava dando la scalata alle sue mura, fu indetta nella chiesa principale del castello una solenne orazione: improvvisamente sulla torre più alta apparve la figura di un uomo avvolto in una nube risplendente. Era San Lodovico che armato nella mano destra di una spada fiammeggiante faceva cenno con il pastorale di respingere gli assalitori: all'istante una fitta nebbia coprì la roccaforte e una grande forza si abbatté sul nemico che si sentì come ricacciato dalla fortezza. Incredulità e panico per questo evento soprannaturale si impossessò delle milizie nemiche che si dettero a precipitosa fuga tornando alla loro città. Da quel momento San Lodovico divenne il Patrono dei Castello di Serravalle e si istituì di celebrarne "in perpetuo" solennemente la ricorrenza ogni 19 di agosto.
" ED EGLI APPARVE DA UNA NUVOLA". Questa citazione appare spesso nella Bibbia. Leggendola in chiave ufologica significherebbe che da sempre gli alieni ci condizionano:
"I Dropa (nome attribuito agli esseri alieni) scesero dalle nubi del loro oggetto volante. I nostri uomini, donne e bambini si nascosero dieci volte nelle caverne prima dell'alba, finché capimmo che i Dropa avevano intenzioni pacifiche...".
UFO CRASH NELLA PREISTORIA
Solo nel 1965, con la pubblicazione di un documento intitolato Navi Spaziali di 12.000 anni fa, iniziò la divulgazione della scoperta: Tsum Um-Nui spiegò che, secondo le sue traduzioni, effettuate dai geroglifici dei vari dischi di pietra rinvenuti, si raccontava di una navicella spaziale, giunta da un altro pianeta, che aveva avuto un grave incidente sulle montagne di Bayan Kara Ula...
Di Alessia Serafin
a.serafin@strangedays.it
19 Maggio 2005
Nel 1938, in una caverna, tra le montagne del Tibet, al confine con la Cina, nella regione di Bayan Kara Ula, furono ritrovati numerosi scheletri di esseri umani di razza sconosciuta, con crani sproporzionati e piccoli corpi, alti circa 130 cm.
Inizialmente furono considerate scimmie, ma nessun animale, per quanto evoluto, avrebbe mai potuto procedere a tali sepolture. Nelle tombe, oltre ai corpi, furono rinvenute ben 716 dischi di pietra, nei quali erano incisi strani ideogrammi, anch'essi sconosciuti. Capo della spedizione, fu l'archeologo cinese Chi P'u Tai, il quale, dopo aver aperto tutte le tombe, portò a Pechino i reperti trovati sul luogo, compresi gli strani dischi, ciascuno di circa 1 metro di diametro, forati al centro: si trattava di reperti di circa 12.000 anni prima.
Per circa vent'anni, i reperti rimasero praticamente dimenticati nei magazzini di Pechino. Nessuno sapeva l'origine né la funzione dei dischi; nessuno capiva come potessero essersi evoluti in quel modo i corpi degli individui ritrovati.
Solo dopo molti anni, uno studioso e archeologo cinese, il Prof. Tsum Um-Nui, insieme ad uno staff di altri cinque scienziati, iniziò a studiare questi reperti.
Le considerazioni che ne scaturirono furono incredibili, tanto che le autorità cinesi ne vietarono la diffusione.
Solo nel 1965, con la pubblicazione di un documento intitolato Navi Spaziali di 12.000 anni fa, iniziò la divulgazione della scoperta: Tsum Um-Nui spiegò che, secondo le sue traduzioni, effettuate dai geroglifici dei vari dischi di pietra rinvenuti, si raccontava di una navicella spaziale, giunta da un altro pianeta, che aveva avuto un grave incidente sulle montagne di Bayan Kara Ula.
Gli alieni che si salvarono, entrarono in contatto con le popolazioni primitive del luogo, ma gli umani, solo dopo molto tempo, accetarono la presenza di queste strane creature, che avevano comunque intenzioni pacifiche fin dall'inizio.
In particolare, in uno dei dischi, l'incontro veniva così spiegato: "I Dropa (nome attribuito agli esseri alieni) scesero dalle nubi del loro oggetto volante. I nostri uomini, donne e bambini si nascosero dieci volte nelle caverne prima dell'alba, finché capimmo che i Dropa avevano intenzioni pacifiche...". Probabilmente, dopo il crash, gli alieni non furono più in grado di ricostruire l'astronave, rimasero così "imprigionati" sulla Terra e, quasi certamente, si accoppiarono con gli umani, dando vita ad un'etnia che rimase isolata sulle montagne per migliaia di anni.
Il prof. Tsum Um-Nui parla di 12.000 anni fa, poiché, su alcune incisioni ritrovate nelle pareti delle caverne, è raffigurato il Sole nascente, la Luna, alcune costellazioni e la Terra, il tutto collegato da puntini, quasi a spiegare il percorso eseguito dall'astronave per giungere sul nostro pianeta. La posizione dei pianeti e delle costellazioni ha portato poi il professore alla datazione.
Successivamente, furono raschiate le superfici di alcuni dischi. Dall'analisi che ne seguì, il materiale di cui erano composti risultò contenere un'alta percentuale di cobalto e di altre sostanze metalliche.
I dischi di granito, all'oscilloscopio, reagirono emettendo vibrazioni ad un ritmo stranamente regolare, perché carichi di una notevole quantità di energia elettrica. Quei reperti, vecchi di dodicimila anni, non potevano essere manufatti terrestri.
Il Prof. Tsum Um-Nui morì nel 1965, per un attacco cardiaco.
Furono cercati i suoi appunti sulle scoperte di Bayan Kara Ula, ma tutto era stanamente sparito. L'ultimo ad aver parlato della storia dei dischi rinvenuti fu l'ufologo viennese Peter Krassa che, nel 1975, li vide esposti in una teca del museo Bampo a Xian, in Cina, e li fotografò. Oggi, dei numerosi studi condotti sui reperti e dei dischi rinvenuti, si è persa ogni traccia.
San Lodovico festeggiato ogni 19 Agosto dal paese e portato in processione. Chi apparì in realtà quel giorno su una nube scatenando una forza tale da mettere in fuga un esercito? Video MYSTERIUM.
sabato 30 aprile 2011
Caccia all’UFO tra le nuvole: le immagini delle prime analisi
Il video dal Brasile, riguardante un presunto avvistamento UFO, tiene ancora banco ed è finito nel mirino della verifica di Bibiana Bryson. La popolare ufologa argentina infatti sta cercando, con il suo team di esperti, di fare piena luce su questo nuovo caso. La località è quella di Itaara in Brasile, nella regione di Santa Maria. Il video, secondo le poche descrizioni rese pubbliche da chi lo ha condiviso su YouTube, non sarebbe ben collocabile cronologicamente. Di certo non è il primo contributo video, nel 2011, con queste precise caratteristiche.
La Bryson ed i suoi collaboratori hanno tentato di mettere a fuoco lo strano velivolo (sempre che di velivolo si tratta) con un gioco di filtri e provando a sfruttare le nuove tecnologie per fissare la forma e l’immagine. Il risultato è visibile nella foto posizionata nel riquadro in alto.
Il problema è che il soggetto delle riprese era praticamente immerso nella foschia e nelle nuvole, era visibile di tanto in tanto solo grazie a delle luci che si accendevano.
Il presunto testimone dell’avvistamento UFO infatti, ha solo fornito l’indicazione che nella stessa zona, in anni diversi, si era già assistito a strane segnalazioni. Il supporto originale su cui era inizialmente caricato il filmato era VHS. Inevitabilmente, ed è una casistica piuttosto comune, nel trasferirlo sul supporto digitale e nel secondo passaggio dell’upload su YouTube, si è finiti per perdere un po’ di qualità delle immagini. Resterà da vedere se le ulteriori analisi di Bibiana Bryson riusciranno, nei prossimi giorni, a fare ulteriore luce su questo giallo UFO. Aggiornamenti e novità saranno inseriti dall’ufologa argentina in una pagina dedicata sul suo sito ufficiale. In ogni caso sono ben evidenti le difficoltà di partenza. Molti ufologi, infatti, lamentano come i video, condivisi sulla rete, perdano quella qualità necessaria per una analisi. Verifiche che potrebbero essere ottimali solo potendo contare sul contributo video originale.
http://olivieromannucci.blogspot.com/2011/04/caccia-allufo-tra-le-nuvole-le-immagini.html
Un ulteriore prova della benevolenza del santo è tramandata dagli anziani del paese: nella seconda guerra mondiale Serravalle fu occupato dall'esercito tedesco; alla fine della guerra durante la sua ritirata , questi invasori caricarono un treno di esplosivo per farlo detonare nella galleria che passa proprio sotto il centro del paese con l'intenzione di distruggerlo completamente. Quando arrivò l'ordine di procedere e vennero premuti i vari inneschi il treno non saltò e il paese fu salvato per la seconda volta dalla distruzione.
La TORRE DEL BARBAROSSA sulle cui mura, secondo tradizione, apparve la "nuvola" di San Lodovico. FOTO MYSTERIUM. |
I 500 arcieri mercenari (ovvero non della rocca ma giunti da fuori) furono determinanti nella difesa del castello. Si narra che combatterono con grande coraggio durante i quattro mesi d'assedio. Si potrebbe paragonarli agli arcieri elfi del film LE DUE TORRI (vedi trama). Foto MYSTERIUM. |
Arrivo degli Elfi in rinforzo agli uomini contro gli orchi al fosso di Helm:
Prima e seconda parte della battaglia:
http://www.youtube.com/watch?v=ht8gZM81Ewg http://www.youtube.com/watch?v=2WGXg5EzM1o&NR=1
Martedì 25 Gennaio 2011 01:24
Come abbiamo affrontato in un'altro articolo, l'idea che in passato civiltà extraterrestri abbiano visitato il nostro pianeta lasciando in qualche modo una traccia del loro passaggio è una teoria fantascientifica che negli ultimo tempi ha riscosso una grande risonanza sui media di tutto il mondo.
Sin dal momento in cui Von Daniken ha dato il via a quella che viene ormai universalmente riconosciuta come la "teoria dell'antico astronauta" ogni forma di arte, dai più antichi graffiti rupestri, ai più recenti capolavori artistici rinascimentali sembra avere qualche particolare che sembra voler lasciare una traccia del passaggio di civiltà extraterrestri. La clipeologia (dal latino clipëus, disco o scudo rotondo - fonte Wikipedia ) è una "Scienza" che cerca di fornire prove di questi contatti alieni con la nostra civiltà, analizzando le opere d'arte. Ma cosa appare nelle opere d'arte incriminate da spingere i Clipeologi ad affermare che si tratta di prove inoppugnabili della teoria dell'antico astronauta?
Elencare tutte le opere è impossibile, quindi per ora mi limiterò ad analizzare i lavori che maggiormente hanno assunto una connotazione misteriosa stimolando la fantasia degli Ufologi.
/set/?set=a.1750435781107.72969.1845252637&type=1
Le vecchie mura di fronte alla Torre del Barbarossa : altra veduta della zona dove venne avvistata la nuvola-UFO. Foto MYSTERIUM. |
È un UFO? No una nuvola...
http://www.scetticamente.itMartedì 25 Gennaio 2011 01:24
Sin dal momento in cui Von Daniken ha dato il via a quella che viene ormai universalmente riconosciuta come la "teoria dell'antico astronauta" ogni forma di arte, dai più antichi graffiti rupestri, ai più recenti capolavori artistici rinascimentali sembra avere qualche particolare che sembra voler lasciare una traccia del passaggio di civiltà extraterrestri. La clipeologia (dal latino clipëus, disco o scudo rotondo - fonte Wikipedia ) è una "Scienza" che cerca di fornire prove di questi contatti alieni con la nostra civiltà, analizzando le opere d'arte. Ma cosa appare nelle opere d'arte incriminate da spingere i Clipeologi ad affermare che si tratta di prove inoppugnabili della teoria dell'antico astronauta?
Elencare tutte le opere è impossibile, quindi per ora mi limiterò ad analizzare i lavori che maggiormente hanno assunto una connotazione misteriosa stimolando la fantasia degli Ufologi.
Secondo la leggenda, narrata dal frate Bartolomeo da Trento nella prima metà del XIII secolo nel Liber epilogorum in gesta sanctorum , «la mattina del 5 agosto 352 gli abitanti del colle Esquilino ebbero una strana sorpresa: durante la notte era caduta la neve ed un soffice manto ne ricopriva un tratto. Con tale prodigio la Vergine Maria aveva indicato, ad un patrizio di nome Giovanni ed a sua moglie, che in quel luogo desiderava fosse eretto un tempio in suo onore. Da gran tempo i due anziani coniugi, che non avevano avuto figli, desideravano impiegare le loro ricchezze in un’opera che onorasse la Madre di Dio e, a tal fine, la pregavano con fervore affinché mostrasse loro in qual modo potessero esaudire il desiderio. La Vergine, commossa dalla pietà dei due, sarebbe apparsa loro in sogno dicendo che nel luogo ove la mattina seguente avessero trovato la neve caduta miracolosamente durante la notte, dovevano edificare, a loro spese, una chiesa dedicata al nome di Maria. Emozionato dal prodigio, il mattino seguente Giovanni si recò da papa Liberio, a narrargli l’accaduto: il pontefice aveva, durante la notte, sognato la medesima cosa! Liberio, seguito dal patrizio Giovanni e da un grande corteo di popolo e prelati, si recò sull’Esquilino e, sulla neve ancora intatta, segnò il tracciato della nuova chiesa, che fu edificata a spese del patrizio e di sua moglie.» (da: 'I luoghi giubilari a Roma. Storia, spiritualità, arte', a cura di Andrea Lonardo, Ediz. San Paolo, 2000. )
Il quadro riprodotto a lato, "Fondazione della chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma", più conosciuta come "Il Miracolo della Neve", venne dipinta da Tommaso di Cristoforo Fini, detto Masolino da Panicale, su ordine del papa Martino V Colonna per la chiesa di Santa Maria Maggiore di Roma intorno al 1428, secondo alcuni esponenti del movimento Ufologico rappresenterebbe una prova di una vera e propria invasione aliena. Il presidente del C.U.N ( Centro Ufologico Nazionale) R. Pinotti interpreta l'opera in questo modo:
" ... abbiamo la rappresentazione visuale di uno stranissimo evento implicante Papa Liborio (352-366 A.D.). Secondo tale tradizione storica, in un sogno il Papa ebbe dagli Angeli l'ordine di costruire a Roma una nuova chiesa nel luogo esatto dove una nevicata miracolosa si sarebbe manifestata. Il giorno dopo, una strana sostanza simile a neve cadde dal cielo contro qualsiasi previsione meteorologica, in una calda giornata d'agosto. Il fenomeno fu limitato alla sola zona di Roma in cui venne poi edificata la basilica di S. Maria Maggiore. (...) Quale fu la causa di questa nevicata "impossibile"? Masolino da Panicale, nella sua pittura, rappresenta una scena dettagliata dell'evento, con la neve che cade da una "nuvola" grossa e allungata, grigiastra e a forma di sigaro, sotto la quale sono visibili delle nuvole più piccole. Un'attenta osservazione di queste ultime, peraltro, mostra che non sembrano nubi normali. Esse sono infatti tutte chiaramente delineate nei loro contorni e tutt'altro che vaporose, e sono poi rappresentate a due a due e in maniera identica con illuminata solo la parte superiore, con la maggior parte dei "dischi diurni" muniti di cupola."
Secondo Pinotti le nuvole hanno una strana somiglianza con quella che è l'iconografia classica dei dischi volanti, una base piatta e una parte superiore a cupola, ignorando completamente tutti i particolari che lascerebbero semplicemente ipotizzare che si tratti di semplici nuvole.
Lui vede delle analogie tra le nuvole evidenziando la mancanza di vaporosità, ma nello stesso tempo non sottolinea che comunque le nuvole sono tutte diverse, segno evidente che non si tratta di navicelle, ma proprio di nuvole illuminate verso l'alto e in ombra verso la parte bassa.
Ma quella delle nuvole che maschererebbero la presenza di navicelle aliene è un particolare ricorrente nella Clipeologia. Altre opere che sembrerebbero dimostrare la presenza di UFO sono molte e in tutte si cerca di capire il perché gli artisti abbiano incluso delle strane forme raggiate nei cieli che non hanno nulla ache vedere con l'idea di religione.
Effettivamente ,se si ragiona con le convinzioni iconografiche cattoliche odierne , le nuvole luminose appaiono come fossero un qualcosa fuori dal contesto, ma proprio questo particolare fa capire la poca conoscenza delle scritture e dell'arte da parte di chi sostiene la Clipeologia. Analizzando le scritture bibliche e i vangeli apocrifi, testi a cui spesso si sono ispirati gli artisti dell'epoca, non è raro imbattersi in nuvole parlanti, luci dal cielo o elementi che poi sono andati perduti nell'immaginario artistico religioso e sostituiti con spiriti corporali ovvero gli Angeli. Diciamo che l'arte medievale e del primo rinascimento era più fedele ai canoni scritturali di quanto lo era l'arte più moderna o contemporanea.
Quindi non c'è da stupirsi se opere inerenti l'Annuncazione a Maria ritraggano una nuvola luminosa che invia un raggio verso la vergine inginocchiata (Annunciazione di Carlo Crivelli ), oppure che a illuminare la scena della natività non sia una stella cometa , come evviene nell'arte nel dopo Giotto, ma una nuvola luminosa che invia un raggio verso la capanna ( Battesimo di Cristo di Aert De Gelder ).
/set/?set=a.1750435781107.72969.1845252637&type=1
Per vedere tutte le foto della rievocazione storica dell'assedio da me scattate :
http://www.facebook.com/media
Nessun commento:
Posta un commento