Nell'estate del 1979, un gruppi di amici in una piccola cittadina dell'Ohio è testimone di un incidente ferroviario mentre sta girando un film in super 8 nei pressi del luogo del disastro. Subito i ragazzi sospettano che l'incidente non sia stato tale e, subito dopo, strane sparizioni e misteriosi eventi iniziano ad avere luogo nella loro città. Lo sceriffo locale cercherà di vederci chiaro, scoprendo qualcosa di molto più spaventoso di quanto non avessero osato immaginare.
Gli UFO CRASH, ovvero oggetti volanti non identificati che si schiantano al suolo, hanno sempre avuto una loro parte nella storia (vedi link). Quando ciò accade l'esercito del posto chiude immediatamente la zona dell'impatto vietando l'accesso a chiunque non ne sia autorizzato. Se vi sono testimoni vengono subito intimati a tacere, magari con la sgradita visita dei MEN IN BLACK. Come infatti si noterà nel film, chi era a conoscenza dei fatti avverte i ragazzi presenti di non parlarne a nessuno
" altrimenti morirete tutti, voi ed i vostri genitori ".
I ragazzi vengono prelevati dall'esercito. Dal film SUPER 8 |
ROSWELL : L'UFO CRASH PIU' FAMOSO DELLA STORIA.
Erano circa le ore 22 del 2 luglio 1947. Il ferramenta
Dan Wilmot e la moglie sedevano sotto il portico di casa, a South Penn Street,
Roswell, Nuovo Messico. Improvvisamente, un enorme oggetto proveniente da
sud-est, luminoso "come due piatti rovesciati e posti uno contro
l'altro“, sfrecciò in cielo. Il misterioso ordigno sembrava brillare di luce
propria, interna. I coniugi Wilmot lo videro dirigersi verso la città di Corona
"ad altissima velocità".
7 luglio.
Lydia Sleppy, della stazione radio KOAT di Albuquerque, ricevette la telefonata di un cronista amico, Johnny McBoyle di Radio KSWS di Roswell. L'uomo, particolarmente eccitato, le disse che un disco volante si era schiantato qualche giorno prima nel campo di un allevatore. La notizia era ufficiale e non si trattava di uno scherzo. L'UFO, "un grosso catino rovesciato", era stato trascinato con un trattore al riparo da occhi indiscreti all'interno di un capannone per il bestiame. L'intera zona era stata recintata e l'accesso vietato ai civili. Inoltre, circolavano voci su presunti esseri che sarebbero stati trovati vicino all'oggetto volante. Mentre Lydia si preparava a diramare la notizia con la telescrivente, proprio da quest'ultima uscì un messaggio anonimo. "Attenzione Albuquerque. Non trasmettete. Ripeto, non trasmettete". Terrorizzata, la donna ubbidì e la notizia venne censurata.
Ma
sarebbe stata pubblicata dal giornale
Roswell Daily Record e ripresa immediatamente da tanti altri, dal Chronicles
al Times sino al Corriere
della Sera in Italia, una volta confermata dall'Aviazione.
La
notizia così impostata si sarebbe rivelata esatta solo parzialmente. Nel campo
dell'allevatore, Bill McBrazel, sarebbero stati trovati soltanto tanti frammenti
simili alla plastica. Il disco volante si sarebbe schiantato oltre, vicino
Corona, nella piana di S. Agostino. E sarebbe stato visto da alcuni testimoni. I
militari del 509 Bomb Group dell'aereoporto di Roswell avrebbero ispezionato il
campo di Brazel, avrebbero raccolto tutti i frammenti ed interrogato Bill, sua
moglie e lo sceriffo George Wilcox, il primo pubblico ufficiale
avvertito da Brazel.
Quest'ultimo
aveva ricordato come, qualche ora prima, c'era stato un violento temporale
durante il quale si era udito un sordo fragore che si era avvertito
distintamente in tutta la zona. Gli avieri, comandati dal maggiore Jesse Marcel,
ora defunto, confiscarono i rottami per spedirli con un aereo da trasporto al
"quartier generale di grado più elevato", la base aerea di Forth
Worth.
8 luglio.
Ben lungi dall'immaginare le conseguenze del proprio operato, il tenente Walter Haut, addetto all'informazione presso la base di Roswell, rilasciava un comunicato stampa all'Associated Press. "Le numerose voci riguardanti il disco volante sono diventate una realtà ieri quando l'ufficio informazione del 509 Bomb Group, Ottava Air Force del campo di aviazione militare di Roswell, ha avuto la fortuna di impadronirsi di un disco, grazie alla collaborazione di un allevatore locale e dell'ufficio dello sceriffo di Chaves County. L'oggetto volante è precipitato vicino ad una fattoria presso Roswell la scorsa settimana. L'allevatore, non disponendo di un telefono, ha sistemato il disco in un magazzino, finché non è stato in grado di prendere contatto con l'ufficio dello sceriffo il quale, a sua volta, ha informato il maggiore Jesse A. Marcel del servizio informazioni del 509 Bomb Group. L'Air Force è passata immediatamente all'azione e il disco è stato rimosso dal magazzino dell'allevatore; quindi esaminato nell'aereoporto militare di Roswell e,infine, inviato dal maggiore Marcel al quartier generale".
Al
lettore non sarà sfuggito che la base di Roswell parlasse di disco, e non di
frammenti. Probabilmente perché Haut aveva fuso assieme due diversi episodi, il
recupero dei frammenti nel ranch McBrazel ed il ritrovamento del disco a S.
Agostino. Il che non contribuisce certo a sbrogliare questa intricata matassa.
Appena
uscito il dispaccio stampa Judd Roberts, all'epoca direttore di Radio KFLG, si
preparò a leggere il comunicato quando, all'improvviso, una minacciosa
telefonata lo invitò a non divulgare nulla, pena il ritiro della licenza di
trasmissione. Segno che qualcuno, nelle
alte sfere, non condivideva la politica dei bombardieri di Roswell. E la censura
colpì anche Walter Haut. Il generale di brigata Roger Ramey della base di Fort
Worth ricevette una protesta formale dal tenente generale Hoyt Vandemberg,
vicecapo dell'Air Force, che lo mise al corrente della situazione, lamentandosi
per la leggerezza di Haut e del suo superiore, il colonnello Blanchard,
colpevoli di non aver mantenuto il segreto sul prezioso ritrovamento. Ramey, a
sua volta, richiamò all'ordine Blanchard, ordinando il trasporto dei rottami
alla base di Wright Field con un aereo B-29, ai comandi del quale si trovava il
pilota Oliver Anderson. Ma tutto ciò non era ancora sufficiente. Occorreva
depistare anche la stampa che, dopo il primo comunicato, stava diventando troppo
curiosa.
I
giornalisti vennero convocati e radunati tutti in una sala e venne mostrato loro un pallone-sonda semidistrutto. Il misterioso UFO, dunque, era in realtà soltanto
un pallone meteorologico. Altro che disco volante! Walter Haut subì probabilmente
un procedimento disciplinare oltre ad essere pubblicamente sbugiardato con
l'accusa di aver montato la vicenda per "attirare un po' di turismo a Roswell",
località che si trova in pieno deserto! Via radio, Ramey dichiarò che "all'esercito
non risultava l'esistenza dei cosiddetti UFO. Almeno, non lì". E, naturalmente, non venne fatto nessun accenno ai misteriosi cadaveri extraterrestri.