Il film AGORA' recentemente uscito solo adesso in Italia, riporta alla luce la biografia di Ipazia, grande mente nata e morta assassinata in Alessandria d'Egitto, famosa città fondata da Alessandro Magno con il suo faro appartenente alle sette meraviglie del mondo e la leggendaria biblioteca.
Matematica, filosofa ed astronoma Ipazia arrivò a capire già a quei tempi il vero moto della Terra mettendo in discussione la teoria tolemaica. Insegnò e scrisse dei trattati dando così uno schiaffo morale ai colleghi maschi non solo tenendo loro testa ma scavalcandoli addirittura.
Donna, pagana ed accusata di stregoneria mettendo in discussione il sistema tolemaico: ciò era inaccettabile per i "cristiani" del tempo che nel frattempo avevano preso il potere in città capeggiati dal vescovo Cirillo (proclamato santo in seguito dalla Chiesa) quindi fu barbaramente assassinata.L'ennesimo esempio di manipolazione mentale tramite le religioni che gli Illuminati hanno da sempre attuato. Lo scoppio dei disordini ad Alessandria fu abilmente orchestrato per scacciare pagani ed ebrei dalla città, dividere la popolazione (DIVIDI ET IMPERA) e costringere la gente rimasta a bettezzarsi compreso lo stesso governatore di Roma Oreste che non riuscì a contrastare l'ascesa del vescovo Cirillo.
Ipazia non fu solo una martire pagana nè una martire solo per le donne ma un esempio di ribellione al sistema che voleva imporre idee, usi e costumi propri per "adattarsi" alla schiavitù. Ragionando solo con la sua testa contrastò gli Illuminati dell'epoca; ciò le costò la vita. Ipazia fu per lungo tempo dimenticata ma dal '700 in poi i grandi del tempo la elogiarono compreso lo stesso Voltaire. Ella fu anche l’inventrice dell’astrolabio, del planisfero e dell’idroscopio, oltre che la principale esponente alessandrina della scuola neoplatonica.
IPAZIA, MARTIRE DEL FANATISMO CRISTIANO
Figlia di un celebre matematico del Museo dell'insegnamento di Alessandria d'Egitto, Teone, il cui Commentario all'Almagesto di Tolomeo viene considerato uno dei migliori lavori di astronomia della scuola alessandrina, Ipazia, nata intorno al 370, fu istruita dal padre nelle scienze esatte (specialmente astronomia e geometria), ma subì anche influenze teosofiche e occultistiche, in quanto frequentò la scuola neoplatonica di Alessandria.
A quel tempo ogni filosofo o scienziato alessandrino era un po' alchimista, in quanto i confini tra scienza e magia non erano rigorosamente tracciati. Non dimentichiamo che i greci avevano raccolto in Alessandria il sapere magico, mistico ed esoterico, andato poi distrutto, delle filosofie e religioni egizie e assiro-babilonesi.
Si devono a Ipazia e a suo padre le edizioni delle opere di Euclide, Archimede e Diofanto che presero la via dell'Oriente durante i secoli, e tornarono in Occidente in traduzione araba, dopo un millennio di rimozione.
Ed è noto anche il loro lavoro a proposito del “Sistema matematico” di Tolomeo, astronomo, matematico e geografo alessandrino del II sec. la cui teoria astronomica geocentrica restò in auge fino alla “rivoluzione copernicana” del XVI secolo.
Su di lei non vi sono dati sicuri, non essendoci rimasto alcuno scritto: sono citati solo tre titoli di tre opere di matematica e di astronomia, trovati nella Biblioteca Vaticana nel Quattrocento: Commentario alla Aritmetica di Diofanto, Commentario al Canone astronomico e Commentario alle sezioni coniche d'Apollonio Pergeo, considerato il suo capolavoro All'insegnamento delle scienze esatte è certo che aggiunse quello della filosofia, commentando Platone, Aristotele e i filosofi maggiori.
Il suo discepolo più illustre fu Sinesio di Cirene, filosofo neoplatonico, poeta e oratore, che poi divenne, forse tradendo l'insegnamento di Ipazia, vescovo cristiano di Tolemaide. Dopo la morte di Ipazia egli cercherà di fondere le dottrine gnostiche con quelle neoplatoniche, senza tuttavia perdere mai di vista la fondamentale concezione platonica alla quale si attenne da vicino in due opuscoli: uno "sugli Egizi", dove espose in forma allegorica le condizioni della corte di Costantinopoli, l'altro "sui Sogni" in cui sostenne la possibilità di servirsi del sogno a scopo divinatorio.
Le coniche di Apollonio
Insegnava come Socrate per le strade e il prefetto romano Oreste si diceva che cercasse il suo consiglio nelle questioni di carattere pubblico e che addirittura fosse suo discepolo. Ipazia non teneva il suo sapere per sé, né lo condivideva soltanto con i suoi allievi. Al contrario, lo dispensava con grande liberalità a chiunque e per questo si conquistò grande considerazione fra i suoi concittadini. Ipazia insegnò ininterrottamente ad Alessandria per più di vent’anni.
Molto importante per la sua formazione culturale fu un viaggio compiuto ad Atene, ove si aggregò alla scuola teosofica di Plutarco.
Ipazia vedeva nel cristianesimo soprattutto il fanatismo e la violenza, in quanto il vescovo Teofilo aveva fatto distruggere, oltre a vari monumenti della civiltà greco-orientale, anche il famoso tempio di Serapide e l'annessa biblioteca.
Seguace di un sistema eclettico di filosofia, Ipazia può essere considerata come una gnostica che cercò di difendere la rinascita del platonismo contro il cristianesimo. I neoplatonici, che si diffusero dal III al V sec., volevano la fusione di tutte le chiese in un unico organismo a sfondo più filosofico che teologico, o se vogliamo più intellettuale che ecclesiale.
La scuola di Alessandria appartiene, stando alle fonti classiche, all’ultima grande corrente del neoplatonismo, fiorita tra la prima metà del V e la prima metà del VII secolo. La tendenza erudita, che aveva man mano acquistato rilevanza nelle scuole che la precedettero, era diventata qui prevalente, respingendo in secondo piano la speculazione prettamente metafisica. Il disinteresse per la costruzione della gerarchia emanatistica che era stata concepita nei suoi tre momenti della permanenza in sé, dell'uscita da sé e del ritorno in sé, aveva condotto all'abbandono di quel politeismo classico che in tale gerarchia era stato inquadrato, soprattutto ad opera della scuola siriaca.
In teoria le possibilità d'intesa col cristianesimo (ovvero con la scuola catechetica alessandrina) sembravano essere maggiore che altrove, ma proprio la sensazione che questa forma di neoplatonismo potesse costituire un'alternativa valida al cristianesimo, faceva dei cristiani i nemici più accesi, che mal digerivano peraltro l'accentuato interesse del neoplatonismo per le questioni di carattere scientifico.
Dopo la morte del vescovo Teofilo, la cattedra vescovile fu occupata, nel 412, da suo nipote Cirillo, di idee fondamentaliste, specie contro i novaziani e i giudei, e che venne subito in urto col prefetto romano Oreste.Come noto il cristianesimo, che cessò d'essere perseguitato con l'editto di Costantino nel 313, diventando religione di stato con l'editto di Teodosio nel 380, iniziò a sua volta a perseguitare nel 392, quando furono distrutti i templi greci e bruciati i libri pagani.
Vari scritti del cristianesimo primitivo, quali l'Epistola agli Ebrei, quella attribuita a Barnaba, la Didachè, secondo molti storici proverebbero che in Alessandria c'era una spiccata tendenza della stessa chiesa ufficiale verso lo gnosticismo.
A questo tendenza intellettualistica aveva cercato di porre rimedio la scuola catechetica, ma la difesa non era stata condotta senza far gravi concessioni all'avversario, ammettendo, oltre all'interpretazione allegorica delle scritture, l'esistenza di una gnosi ortodossa, che rendeva perfetto chi la possedeva e l’innalzava al di sopra del semplice fedele.
Cirillo si trova nella difficile situazione di porre un argine alla scuola catechetica che intreccia rapporti sempre più stretti con i rappresentanti neoplatonici alessandrini e la necessità di dettare la formula della retta fede in Oriente, in virtù di quella tradizione dottrinale che gli derivava da Demetrio.
Ad Alessandria vi erano, allora, pagani e idolatri d'ogni culto, e cristiani di tutti gli scismi ed eresie, nonché una cospicua colonia di ebrei fatta oggetto di discriminazioni da parte dei cristiani. Gli ebrei, risentiti, si difesero e il patriarca Cirillo li cacciò dalla città saccheggiandone le sinagoghe.
Il prefetto Oreste fece arrestare un seguace di Cirillo, sottoponendolo a pubblica punizione, ma una folla cristiana, per rappresaglia, ferì il prefetto. A motivo di ciò l'attentatore, che era monaco, fu giustiziato e Cirillo ne fece l'elogio come fosse stato martirizzato.
Cirillo tentò di conciliarsi con Oreste, ma il tentativo fallì, forse anche a causa di Ipazia. Oreste invano sollecitava l'intervento dell'imperatore d'Oriente Teodosio II, il quale però era soggetto alla volontà della sorella Pulcheria, imperatrice di fatto e strettamente legata al cristianesimo di Cirillo.
Cirillo, che mal sopportava la predicazione pagana di Ipazia, divenuta ad Alessandria la rappresentante più qualificata della filosofia ellenica, si convinse che l'ostacolo maggiore alla risoluzione della controversia fosse proprio lei.
Pur non dando un espresso ordine, egli istigò il gruppo fanatico di monaci parabolani ed eremiti della Tebaide guidati da Pietro il Lettore a togliere di mezzo Ipazia. E così, dopo averla trascinata fino alla chiesa che prendeva il nome da Cesario, quasi volessero compiere una sorta di sacrificio umano, prima Pietro con una mazza ferrata, poi gli altri monaci con pugnali fatti di conchiglie, massacrarono il corpo di Ipazia e lo bruciarono. Era l'anno 415, il IV dell'episcopato di Cirillo.
Gli assassini rimasero impuniti. Oreste chiese un'inchiesta; Costantinopoli non poté non concederla, e mandò ad Alessandria un tale Edesio, il quale non fece nulla, poiché si lasciò corrompere da Cirillo. Oreste ottenne soltanto dei provvedimenti per arginare l'ingerenza politica dei vescovi nei poteri civili. Cirillo in seguito verrà addirittura santificato come esempio di sicura ortodossia.
Fu Damascio, filosofo neoplatonico (480/prima metà del sec.VI a.C.), quinto successore di Proclo nello scolarcato dell’Accademia, che per primo, nella Vita di Isidoro, incolpò Cirillo del delitto, arrivando addirittura a dire che prima di ucciderla le strapparono gli occhi dalle orbite.
Nella Storia ecclesiastica dell'ariano Filostorgio, nato circa il 368 d.C. e dunque contemporaneo dei fatti narrati, si arriva a sostenere che l'assassinio non era opera di una amorfa folla fanatica, ma di quel clero cristiano che, ad Alessandria in modo particolare, voleva spadroneggiare su tutti.
In ogni caso, la partenza frettolosa, successivamente, di molti dotti, segnò l'inizio del declino di Alessandria come il più grande centro di erudizione antica.
Gli ultimi neoplatonici furono tolti di mezzo dall'imperatore Giustiniano, che chiuse la scuola platonica nel 529 d.C. Essi fuggirono in Persia presso Chosroe I, il quale era curioso di filosofia e garantì di professare liberamente il platonismo (531). Questo diritto fu addirittura sancito nel trattato di pace tra Giustiniano e Chosroe. E' degno di nota come, al crepuscolo ormai del pensiero greco, la libertà di filosofare venisse garantita ai Greci, contro il loro cristianissimo imperatore, dall'ultimo grande sovrano persiano, della dinastia dei Sassanidi.
Ipazia viene ricordata, ancora oggi, come la prima matematica della storia, anzi, fu la sola matematica per più di un millennio: per trovarne altre, da Maria Agnesi a Sophie Germain, bisognerà attendere il Settecento. Ipazia fu anche l'inventrice dell'astrolabio, del planisfero e dell'idroscopio.
Nel celebre affresco di Raffaello, La Scuola di Atene, l'unica figura femminile rappresentata è lei, che è anche l'unica filosofa, oltre all'autoritratto dell'autore, che guarda verso l'osservatore. Alcuni critici sostengono che il suo volto sia quello di Francesco Maria della Rovere.
Piccolo brano del discorso tenuto da Papa Wojtyla ad Agrigento nel 1993 contro la mafia
I diversi presunti miracoli segnalati da varie zone nel mondo ed attribuiti a Giovanni Paolo II hanno spinto moltissimi fedeli a volerlo proclamare santo ma la Chiesa ha bisogno di tempo per il processo di beatificazione e canonizzazione (leggere linq in merito).
MILANO - Si parla di un bambino guarito dalla sordità, di un carcinoma al seno scomparso, di «mali spietati» che non hanno lasciato traccia, e più spesso di istanti che arrivano a interrompere la catena di tragedie quotidiane, il bimbo che non arriva, il figlio che non ti parla più, l'adozione attesa invano, processi, debiti, o il vuoto senza senso che d'improvviso si riempie delle ultime immagini di Giovanni Paolo II in San Pietro, come scrive Gabriella di Aosta, «la serenità che emana da questo Papa, pur nella sofferenza, mi ha dato l'assoluta certezza dell'esistenza della vita eterna».
Basta un clic nel sito del Vicariato di Roma, al www.vicariatusurbis.org/Beatificazione, e la piazza virtuale riflette lo stesso clima dell'8 aprile 2005, un milione di fedeli ai funerali del pontefice, l'affetto del mondo, la gente che gridava «santo subito» in san Pietro. Alla «causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio Giovanni Paolo II», aperta il 28 giugno 2005, il Vicariato ha di lì a poco dedicato un sito. L'idea era di catalogare le e-mail che arrivano all'indirizzo postulazione.giovannipaoloII @vicariatusurbis.org, materiale che sarà vagliato dal postulatore don Slawomir Oder. Finora si registrano 356 utenti che hanno scritto 19.837 messaggi in italiano, polacco, inglese, francese e spagnolo. Per lo più non hanno l'aria di voler «suffragare» la causa di Wojtyla. La Chiesa procede con i suoi tempi e va benissimo, il miracolo da accertare (la guarigione di una suora francese, in ottobre) è già stato individuato, ma per i fedeli la santità di Giovanni Paolo II è, semplicemente, un dato di fatto. Lo chiamano già santo, come in San Pietro. E raccontano le loro storie, Tommaso d'Aquino avrebbe distinto tra miracoli «soprannaturali» e miracoli «naturali».
Quasi tutti, comunque, si riferiscono al periodo successivo alla morte di Wojtyla: nelle cause di canonizzazione, per cercare un sostegno alle «virtù eroiche» del candidato, si prendono in considerazione solo i «segni» avvenuti dopo la sua scomparsa. E così Maria Teresa, il 15 luglio, racconta dell'amica Carmela, «ha 34 anni, è sposata, ha due bambine di 13 e 5 anni e vive come a Palermo». In aprile, nei giorni dei funerali, «si è accorta di avere un nodulo al seno» e in ospedale «le è stato diagnosticato, con una mammografia, un carcinoma maligno allo stadio G4». I medici le consigliarono l'«asportazione immediata del seno, preceduta da alcune sedute di chemioterapia». In quel periodo, scrive Maria Teresa, «io e mia madre abbiamo chiesto a Giovanni Paolo II di intercedere per la guarigione di Carmela», dopo una decina di sedute di chemioterapia il carcinoma è scomparso: «Gli stessi medici tuttora sono sbalorditi».
La messicana Leticia Sales De Bores parla invece di sua figlia, «sposata da 14 anni senza essere rimasta incinta», dopo i funerali «continuai a parlare con Giovanni Paolo II e gli chiesi: come la Vergine ti tiene nel suo grembo, così io desidero vedere mia figlia col suo bambino», la notizia della gravidanza è arrivata il 31 maggio. Gianni Montani narra una storia simile, «mia moglie è rimasta incinta a luglio», la bimba si chiamerà Isabel Ester e spera nasca il 2 aprile, primo anniversario della morte di Wojtyla. Manuela, 52 anni, di Roma, racconta «del miracolo della rinascita interiore». Bruno, anche lui di Roma, aveva un altro problema, «mio figlio Andrea non voleva più incontrarmi dall'ottobre 2004», dopo la preghiera di intercessione «tre settimane fa mi ha telefonato invitandomi a cena», scrive il 26 luglio.
Allo stesso periodo risale la storia di Andrew Jospeph, due anni, la mamma Jennifer la scrive da Baltimora, nel Maryland: «In maggio ci fu detto che aveva una sostanziale perdita dell'udito come effetto di una infezione permanente. Pregai Papa Giovanni Paolo II perché potesse risparmiargli una simile disgrazia». Alla visita seguente l'otorinolaringoiatra era stupefatto, «ci fece: non so che dire, il suo udito è perfetto!». C'è anche un prete, Octavio Alberto, che ha trovato i soldi per raggiungere i funerali da Medellin. Brunetto che parla di problemi economici e «cause devastanti» scampate a maggio. Il messaggio più semplice lo scrive E., da Padova, ma contiene l'essenziale: «Dopo la morte del Santo Padre ho ritrovato la fede».
Questo video - audio è comprensibile solo agli addotti e a coloro che seguono gli studi di Corrado Malanga. Qui Corrado Malanga ha ricostruito il respiro di uno degli alieni, il cosidetto Serpentone (detto anche Lacerta o Sauroide). Gli addotti lo possono riconoscere facilmente per il caratteristico rumore che produce.
Nel film GREEN ZONE (vedi trailer sotto - NB) si verrà a scoprire una amara verità sulla vera causa della guerra in Iraq dopo la barzelletta delle armi di distruzione di massa di Saddam mai trovate. Quale sarebbe stata la vera motivazione della "invasione" iraqena? Impedire l'acquisto del petrolio in euro al posto del dollaro onde evitare pesanti ripercussioni economiche. Naturalmente gli Illuminati sono dietro a tutto questo.
Dal 7 all'11 aprile 2003 a Vienna si terrà il 4° Meeting dell'OPEC. Prima d'allora è necessario che tutti i pozzi petroliferi iracheni siano controllati!
Che succederebbe se l'OPEC passasse all'Euro? di Paul Harris, da Soberania.info - Traduzione di Tito Pulcinelli tratto da http://www.informationguerrilla.org
L'idea ossessiva di Bush su Bagdad si basa su molte ragioni. In altri articoli che ho scritto per YellowTimes.org, feci allusione non tanto alle ovvietà delle ragioni addotte contro l'Iraq, bensì alla guerra di Bush contro l'Europa. Io credo che questa sia la ragione principale della fissazione con l'Iraq. Quando un paese va in guerra, si preparano piani su chi sarà vittorioso e su chi perderà; nessuno scatena una guerra sperando di essere sconfitto, però non sempre l'obiettivo manifesto dell'aggressione é l'obiettivo vero della guerra. A volte non si tratta di quel che speri di ottenere con la guerra, bensì di quello che gli altri perderanno; e non deve per forza essere un tuo nemico dichiarato quello che ti aspetti che soffrirà le conseguenze maggiori della guerra.
In questo caso, Bush spera che la vittima sia l'economia europea, che é robusta e probabilmente sarà ancor più forte in un futuro vicino. L'ingresso della Gran Bretagna nell'Unione Europea é inevitabile; la Scandinavia lo fará in tempi ravvicinati. A maggio del 2004, entreranno dieci nuovi paesi e questo fará aumentare il PIL dell'UE a circa 9,6 trilioni di dollari e 280 milioni di persone, di fronte ai 10,5 trilioni di dollari e 280 milioni di persone degli USA. Questo, per i nord-americani, é un formidabile blocco concorrente; ma la situazione é molto più complessa di quel che indicano queste cifre. E molto dipende dalla piega che prenderanno gli avvenimenti in Iraq.
Come tanti altri, ho scritto che questa guerra che é alle porte sicombatterà per il petrolio. Sicuramente vi sono altre ragioni, però ilpetrolio é la causa scatenante. Ma non per le ragioni che comunemente siadducono.
Non é per le enormi riserve ancora vergini che si ritiene esistano in Iraq, che non sarebbero state sfruttate a causa delle sue antiquate tecnologie; non é per le brame del governo USA di mettere le zanne su questo petrolio. E' piuttosto per le zanne che i nord-americani vogliono mantenere lontano da lì. La causa di tutto questo non é l'11 di settembre, né l'improvvisa illuminazione che Saddam continuava ad essere un tipo ripugnante, né il cambio di governo negli Stati Uniti.
Quel che ha accelerato le cose é stata la decisione presa dall'Iraq il 6 di novembre del 2000: sostituire il dollaro con l'euro nel suo commercio petrolifero.
Allora, questo cambio sembrò uno stupido capriccio, perché l'Iraq stava perdendo una gran quantità di utili a causa di una dichiarazione politica di principio. Però prese questa decisione, e il deprezzamento continuo del dollaro nei confronti dell'euro, sta a significare che l'Iraq fece un buon affare cambiando riserve monetarie e divise per il commercio del proprio petrolio. Da quel momento, l'euro si é rivalutato del 17% sul dollaro, cosa che si deve applicare pure ai 10 bilioni di dollari del fondo di riserva dell'ONU "petrolio per cibo".
Sorge una domanda che, probabilmente, si é posto anche Bush: che succederebbe se l'OPEC passasse all'euro?
Alla fine della seconda guerra mondiale, nella conferenza di Bretton Woods venne firmato un accordo che fissava il valore dell'oro a 35 dollari l'oncia e con questo divenne lo standard internazionale con il quale si misuravano le monete. Però nel 1971, Nixon cancellò tutto questo, e il dollaro divenne lo strumento monetario principale, e solo gli USA possono produrlo. Il dollaro oggi é una moneta priva di copertura, sopravalutato, nonostante il record del deficit di bilancio e lo status di paese più indebitato del mondo. Il 4 di aprile del 2002, il debito era di 6021 trilioni di dollari a fronte di un PIL di 9 trilioni di dollari.
Saddam Hussein. La sua caduta fu decisa dagli Illuminati (legerre i vari link), l'elite di banchieri e famiglie più potenti del pianeta che decidono i destini del mondo dietro le quinte.
Il commercio internazionale é diventato un meccanismo grazie al quale gli USA producono dollari e il resto del mondo produce quel che i dollari possono comprare. Le nazioni non commerciano più per ottenere "vantaggi comparativi", ma solo per ramazzare dollari da destinare al pagamento del debito estero, che é fissato in dollari. E per accumulare dollari nelle riserve monetarie con la finalità di preservare il valore delle monete nazionali. Le banche centrali delle nazioni, per prevenire attacchi speculativi alle proprie monete, sono costrette a comprare o trattenere dollari, in una misura equivalente all'ammontare del proprio circolante. Tutto ciò crea il meccanismo del dollaro forte che, a sua volta, obbliga le banche centrali ad immagazzinare dollari, cosa che rende ancor più forte il dollaro. Questo fenomeno é conosciuto come "egemonia del dollaro" e fa sì che le merci strategiche -soprattutto il petrolio- siano quotate in dollari. Tutti accettano i dollari perché con essi si può comprare il petrolio.
Dal 1945, la forza del dollaro consiste nell'essere la divisa internazionale per gli interscambi petroliferi globali (petro-dollari). Gli USA stampano centinaia di migliaia di miliardi di dollari senza nessun tipo di copertura: "petro-dollari" che sono usati dalle nazioni per pagare la fattura degli energetici agli esportatori dell'OPEC. Ad eccezione dell'Iraq e, parzialmente, del Venezuela. Questi petro-dollari sono poi riciclati nuovamente dall'OPEC negli USA, sotto forma di lettere del tesoro o altri titoli con denominazione in dollari: azioni, beni immobiliari ecc. Il riciclaggio dei petro-dollari rappresenta il beneficio che, dal 1973, gli USA ricevono dai paesi produttori di petrolio per "tollerare" l'esistenza dell'OPEC.
Le riserve di dollari debbono essere investite nel mercato nord-americano, cosa che, a sua volta, produce utili per l'economia USA. L'anno scorso, nonostante un mercato in netto ribasso, l'ammontare delle riserve USA é cresciuto del 25%. L'eccedente nei conti dei capitali finanzia il deficit commerciale. Dato che gli USA creano "petro-dollari", loro controllano il flusso del petrolio.
Siccome il petrolio si paga in dollari e questa é l'unica monetaaccettata in questi scambi, si arriva alla conclusione che gli USApossiedono il petrolio del mondo gratis.
Di nuovo: che succederebbe se l'OPEC decidesse di seguire l'esempio dell'Iraq e cominciasse a vendere il petrolio in euro? Una esplosione economica. Le nazioni importatrici di petrolio dovrebbe mettere in uscita i dollari dalle rispettive riserve delle banche centrali, e rimpiazzarli con gli euro. Il valore del dollaro precipiterebbe, e le conseguenze sarebbero quelle di un qualsiasi collasso di una moneta: inflazione alle stelle (vedi Argentina), i fondi stranieri in fuga dal mercato dei valori nord-americano e ritiro dei fondi dalle banche come nel 1930 ecc.
Tutto questo non avverrebbe solo negli USA. Il Giappone ne uscirebbe severamente castigato, data la sua totale dipendenza dal petrolio straniero e l'incredibile sudditanza al dollaro. Se crollasse l'economia giapponese, crollerebbero quelle di molti paesi -non escluso gli USA- in un effetto domino. Questi sarebbero gli effetti potenziali di un "improvviso" passaggio all'euro. Un cambio più graduale sarebbe più gestibile, ma altererebbe ugualmente l'equilibrio finanziario e politico del mondo. Vista la vastità del mercato europeo, la sua popolazione e la sua necessità di petrolio (ne importa più degli USA), l'euro potrebbe rapidamente diventare - di fatto - la moneta standard per il mondo.
George W. Bush (burattino degli Illuminati per non parlare di Dick Cheney in basso a sinistra - vedi link) & Company. Tutti concordi nel dichiarare guerra all'Iraq nel Marzo del 2003.
Esistono buone ragioni perché l'OPEC -come gruppo-segua l'esempio dell'Iraq e adotti l'euro. Non vi é dubbio (dopo tanti anni di umiliazioni subite dagli USA) che potrebbero approfittare delle circostanze per emettere una dichiarazione politica di principi. Ma esistono anche solide ragioni economiche. Il poderoso dollaro ha regnato incontrastato dal 1945 e negli ultimi anni ha guadagnato ancor più terreno con il dominio economico USA. Alla fine degli anni '90, più dei quattro quinti delle transazioni monetarie e la metà delle esportazioni mondiali, sono avvenute in dollari.
L'obiettivo della guerra di Bush contro l'Iraq, naturalmente, é assicurarsi il controllo di quei giacimenti e porli sotto il segno del dollaro; successivamente passerà ad incrementare esponenzialmente la produzione e forzare i prezzi al ribasso. Alla fin fine, l'obiettivo di Bush é scongiurare con minacce di ricorrere alle vie di fatto, che qualsiasi paeseproduttore passi all'euro. A lungo termine, il vero obiettivo non é Saddam, é l'euro e l'Europa.
Gli USA non se ne staranno con le mani in mano ad assistere allo spettacolo di questi "ultimi arrivati" degli europei che tengono in pugno le redini del loro destino. E men che mai, che assumano il controllo della finanza internazionale. Naturalmente, tutto dipende dal folle piano di Bush e, soprattutto, che non scateni la terza guerra mondiale.
Zeus, Efesto, Poseidone, Hermes: erano solo personaggi mitologici, o esseri realmente esistiti provenienti dalle stelle? Il carro del Sole di Apollo, i fulmini di Giove, gli strumenti high-tech di Efesto e...
Spesso, parlando di Paleoastronautica, il pensiero corre a posti lontani e suggestivi come Palenque, Macchu Picchu o l’Egitto. Eppure, tracce del passaggio e dell’attività di esseri tecnologicamente progrediti, forse provenienti dalle stelle, si riscontrano facilmente anche nel bacino del Mediterraneo. Le leggende greche e di conseguenza anche quelle degli antichi romani, a volte si riferiscono all’attività dei numi dell’Olimpo. Si tratta solo di mitologia, oppure di tradizioni che fanno capo ad eventi realmente accaduti?
L'ERA DEI TITANI Facendo nostre le tematiche care all’esperto di lingue semitiche Zecharia Sitchin, gli albori della "Genesi" greca sembrano riferirsi - parimenti a quella sumera - alla creazione del Sistema Solare. Urano il Cielo, e Gea la Terra, si accoppiano numerose volte. Dalla loro unione nascono 12 figli, giganteschi Titani da cui più tardi verranno generati gli dèi. I Titani - sei maschi e sei femmine - sembrano rappresentare i pianeti del sistema solare, che oggi sappiamo essere stati astronomicamente "generati" dalla massa incandescente del Sole. Il numero 12 non deve stupire, anche se attualmente le nostre conoscenze astronomiche riportano nove pianeti: anticamente anche il Sole e la Luna venivano considerati tali e se Sitchin ha ragione, riguardo l’esistenza di un pianeta del sistema solare più distante di Plutone, allora il conto torna. L’ultimo nato dei Titani - che la tradizione chiama Cronos, "il Tempo" - uccide il padre Urano e ne prende il posto quale Re dei Cieli. Ne nasce una furibonda disputa tra Titani, che presto si trasforma in una guerra tra i sostenitori di Cronos e i suoi oppositori. Probabilmente questo mito fa riferimento ai tempi del caos, quando forti correnti gravitazionali muovevano disordinatamente i pianeti appena nati, situati in orbite ancora incerte. La situazione rimaneva in stallo e Cronos, signore del caos, regnava supremo. Cronos venne chiamato dai Romani Saturno e non è escluso che il pianeta omonimo, il cui moto probabilmente una volta era fortemente irregolare, turbasse l’armonia del sistema solare. Non a caso i Romani, in epoca più tarda, collegarono Saturno a Dioniso/Bacco, l’errante dio dell’ebbrezza alcolica. Fu allora che nacque Zeus. Egli, generato da Cronos stesso, sfidò il padre, colpendolo come lui aveva fatto con Urano. L’equilibrio si ristabilì ed iniziò un periodo di pace ed ordine tra i Titani. Ancora una volta si tratta di una raffinata allegoria: Zeus venne ribattezzato Giove dai Romani ed è verosimile che questo pianeta, emesso come gli altri dal Sole per una sorta di "partenogenesi", con la sua enorme mole (la più grande del sistema solare dopo il Sole) influenzasse positivamente le orbite dei pianeti circostanti, rendendole più lente e regolari. In quanto a Cronos/Saturno, il mito dice che non venne propriamente "ucciso", quanto spedito nei lontani Campi Elisi, una sorta di Paradiso ellenico. Si può ipotizzare che l’improvvisa estrusione della massa di Giove dal Sole abbia sortito una specie di effetto gravitazionale a "catapulta", che slanciò l’instabile Saturno in una orbita più distante dal Sole, dove il suo moto divenne più regolare. I corpi celesti si raffreddarono, stabilizzandosi e le loro rotazioni orbitali si fecero più regolari. Fu un periodo aureo, governato dal saggio Giove. Per essere solo un’allegoria astronomica, è dettagliata ed efficace. Come hanno fatto i Greci ad ottenere una descrizione così minuziosa - per quanto simbolica - della nascita del sistema solare?
GIOVE E LA GUERRA DEI GIGANTI Da un’allegoria planetaria, le leggende e i miti greci sembrano poi passare ad una scala decisamente più "umana". Ecco allora che Zeus/Giove, per ristabilire del tutto l’ordine, deve continuare la sua opera pacificatrice eliminando i "Giganti", esseri primordiali, figli dei Titani e certuni degli stessi Urano e Gea. Imparentati con gli dèi, la loro indole era distruttiva e terribile. Ne sarebbe conseguita una tremenda battaglia, avvenuta millenni or sono tra due fazioni aliene. Ipotesi? Forse, ma la tradizione dice che la lunga battaglia nei cieli avvenne realmente e, dunque, Zeus, riuscì ad abbattere molti Giganti grazie ai suoi fulmini (strali fuori dal comune, dato che li "fabbricava" Efesto nelle sue fucine). Tuttavia i Giganti non erano stati ancora sconfitti, e ponendo due montagne greche - l’Ossa e il Pelio - a ridosso dell’Olimpo, scalarono il cielo fin quasi a sfiorarlo. Ma Zeus, aiutato da tutti gli dèi dell’Olimpo e da Ercole, riuscì a rigettarli giù, salvando gli dèi dall’onta di un’invasione. Cosa era successo realmente? Tornano alla mente i racconti biblici, in cui uomini insuperbiti costruiscono una titanica torre per raggiungere il cielo. Ne nascerebbe "l’oltraggiosa ipotesi", sostenuta da certi ricercatori, che la torre di Babele non fosse stata altro che una rampa di lancio missilistica, una specie di "Cape Canaveral" ante litteram, con la quale gli uomini sarebbero stati in grado di raggiungere "il Cielo", termine generico che presso molte civiltà non indicava tanto la volta celeste (visto che il termine ebraico usato è Aravoth "nube", associato sempre alla radice Rkb=cavalcare o guidare un carro), quanto le enormi astronavi madri - o stazioni spaziali orbitanti - dove vivevano alcuni alieni "divinizzati". Ma come potevano gli esseri umani possedere una tale tecnologia? Va ricordato che testi ebraici apocrifi parlano spesso di "angeli caduti". Essi erano oltre duecento "Vigilanti", angeli guardiani giunti dal cielo che si infatuarono delle donne terrestri. Dio, per punizione, negò loro di tornare nei "Cieli", ossia sulle astronavi, e li esiliò per sempre sulla Terra. Allora gli Angeli caduti, guidati dal loro capo Semeyaza, istruirono le donne umane e i loro figli su come compiere straordinari prodigi, come costruire armi potenti e lucenti armature e come evocare la forza degli elementi. Nel "Libro di Enoch" si definiscono i figli nati dall’unione dei Vigilanti e delle donne umane con il termine "Giganti". Allora, quei Giganti, che secondo i Greci diedero la scalata al "Cielo", erano degli ibridi reietti, uno strano incrocio umano-alieno? Chissà. Cosa ancora più interessante è scoprire gli originali nomi ebraici: "Vigilanti" è la traduzione di "Elohim", mentre il termine "Gigante" deriva da "Nephilim", esseri di cui parla spesso Sitchin. E questi Vigilanti alieni, esiliati sul pianeta Terra, insegnarono la loro tecnologia ai figli Nephilim (i Giganti), i quali la usarono per tentare di ritrovare una "via per le Stelle". Via che però venne ostruita per sempre dal caos delle lingue di Babele. O, secondo un’altra versione, dai fulmini del potente Zeus.
I NUMI DEL CIELO Secondo la tradizione ellenica, il consesso dei numi che guidava le sorti del mondo era formato da dodici (numero che ricorre spesso anche in altre tradizioni) dèi. Tra questi figuravano Apollo, Mercurio, Dioniso, Venere, Marte, Efesto e altri ancora. Le gesta e le caratteristiche di queste divinità ci sono note grazie alla prolifica attività letteraria dei Greci. Ma si tratta solo di miti, o questi racconti nascondono una base storica? Apollo, figlio di Hyperion e Thea, venerato come dio del Sole, era tra i numi più amati dai Greci. La presenza dell’astro solare, la cui luce e calore sostentava la vita di tutti, era garantita da Apollo, che guidava il "carro del Sole", una sorta di veicolo che emanava una fortissima luce e bruciava quanti gli si avvicinavano. Si ricordi, a tal proposito, la leggenda di Fetonte, generato da Apollo e dalla nereide Climene, che per mostrare ai suoi amici di essere veramente il figlio del nume solare, chiese al padre di poter guidare il carro del Sole. Apollo, benché inizialmente restío, infine accettò, assicuratosi che il ragazzo non avrebbe volato troppo basso. Ma il fanciullo, invece, per meglio farsi ammirare dagli amici volò radente al suolo. I miti narrano che le cime dei monti presero fuoco, la terra divenne riarsa e la vegetazione di buona parte dell’Etiopia disseccò. Fetonte non riusciva più a controllare i focosi destrieri del "carro del Sole" paterno e iniziò a salire sempre più in alto, verso le dimore degli dèi. Fu allora che Zeus/Giove, seppure a malincuore, si trovò costretto ad abbattere il pericoloso carro con uno dei suoi fulmini. Una rilettura del mito in chiave moderna fa pensare che Fetonte avesse provato a guidare un vascello volante, perdendone in breve tempo il controllo, mentre il potente campo elettromagnetico dell’astronave di Apollo iniziò a provocare disastri. In effetti, nella stessa Bibbia si fa cenno alla "Gloria di Dio", che, volteggiando troppo vicina alla cima dei monti, ne incendia la sommità, mentre la terra trema al suo passaggio. Agli "dèi" non rimase altro che abbatterla, forse con una sorta di laser o di raggio elettromagnetico a particelle, un "fulmine" artificiale, insomma. Possibile che anche Mercurio, definito "il più veloce degli dèi", disponesse di un carro simile? I miti planetari si mescolano spesso a quelli riferiti all’attività di razze aliene sulla Terra e probabilmente Mercurio (Hermes per i Greci) doveva la sua fama di "velocista" solamente al fatto che il pianeta omonimo, essendo il più vicino al Sole, è quello che impiega meno tempo a girargli attorno. Ma come potevano i Greci, oltre 3.500 anni fa, conoscere questi e altri dettagli astronomici? Non avendo i mezzi per poterli determinare, qualcuno doveva averglieli spiegati. Ma chi? Forse i numi dell’Olimpo?
LE CITTÀ SOTTOMARINE DI POSEIDON Nettuno, o Poseidon per i Greci, era fratello di Zeus e di Ade, il dio degli inferi. Risiedeva nelle profondità sottomarine dove erano state costruite dagli dèi enormi città ittiche, dove viveva un gran numero di creature anfibie, metà uomo e metà pesce. I Tritoni, le Nereidi e altri esseri acquatici erano il popolo dei mari governato da Poseidone, definito spesso il "dio dall’azzurra chioma". Esseri per metà pesce, dunque, proprio come quelli rappresentati dai Sumeri o dai Maya. È solo un caso che la descrizione di certe creature coincida in posti così lontani? Anche i capelli color turchese fanno riflettere: e se si fosse trattato di esseri alieni il cui habitat naturale era quello acquatico? Un pianeta ricco di acqua come il nostro sarebbe stato l’ideale per impiantarvi una colonia. Efesto, conosciuto presso i Romani col nome di Vulcano, era figlio di Zeus e fratello del bellicoso Marte. Egli non solo era l’unico che sapeva come creare leghe speciali, ma poteva conferire ai metalli inusitati poteri: scudi che non si spezzavano, armi infallibili ed elmi - come quello di Ade - che rendevano invisibili. A sentire certe descrizioni, vien da pensare a campi di forza (scudi infrangibili), armi a puntamento laser (infallibili) e a dispositivi di occultamento capaci di alterare le onde luminose, rendendo di fatto una persona trasparente. Fa riflettere anche il mito secondo il quale una volta Efesto/Vulcano, per dispetto a sua madre Hera che lo dileggiava, gli regalò un trono di metallo prezioso forgiato nelle sue fucine. Come la moglie di Zeus ci si assise, non riuscì più a muoversi, perché il trono era dotato di "catene invisibili". Lo scherzo durò poco, ma è facile notare le similitudini tra il trono di Efesto e i tavoli operatori - usati spesso dagli ET nel corso delle abductions - che sembrano causare, in chi vi venga adagiato o forzato, una lieve paralisi. Dunque, Efesto non sarebbe stato, come lo rappresenta l’iconografia classica, solo un burbero fabbro ferraio, bensì una sorta di ingegnere specializzato, capace di realizzare sofisticate attrezzature high-tech.
CONCLUSIONI Sono realmente esistiti esseri come Zeus, Apollo, Mercurio? Come sempre, la verità è nel mezzo. È probabile che le leggende che li riguardando prendano spunto da fatti realmente accaduti. Dobbiamo peraltro pensare che l’iconografia ha modificato costumi, storie e aspetti estetici dei suddetti "dèi", adattandoli al gusto dell’età ellenica. Tali esseri probabilmente non vestivano il peplo e non indossavano corone d’alloro, ma la forte traccia lasciata nella nostra cultura fa pensare che alla radice del mito ci sia qualcosa di reale. Persino nella prima serie di Star Trek il suo ideatore Gene Roddenberry suggerì l’ipotesi che gli antichi numi greci fossero in realtà degli ET. E oggi, ammirando le sponde del Peloponneso o la maestosità del Partenone, viene quasi da chiedersi: gli dèi dell’Olimpo torneranno un giorno?
La fine degli anni '60 e i primi anni '70 furono la finestra in cui l'occulto e i fenomeni psichici cominciarono ad affacciarsi negli USA. Ilmondo della parapsicologia iniziò a riorganizzarsi in maniera più scientifica. La parapsicologia è suddivisa in vari grandi campi. Uno di essi, ad esempio, è la psicocinesi, ossia la capacità mentale di interagire con oggetti inanimati (e a volte anche animati). Un altro è quello chiamato NDE, dall'inglese "Near Death Experiences", ovvero le esperienze testimoniate da persone risvegliatesi dal coma, avute nei momenti in cui si trovavano ad un passo dalla morte. Uno dei maggiori e più noti campi della parapsicologia, a sua volta poi suddiviso ulteriormente, è quello noto come ESP, dall'inglese "ExtraSensory Perceptions", che riguarda in generale ogni informazione ottenuta al di fuori dei cinque sensi conosciuti. Tra i fenomeni ESP uno dei più interessanti e misteriosi è quello della "Remote Viewing" (RV), che al momento vive una curiosa posizione a metà tra il mistero che ancora avvolge i suoi primordi legati ad un segretissimo progetto della CIA negli anni della Guerra Fredda, e la conoscenza (e a volte addirittura commercializzzazione) pubblica data dalle testimonianze che si sono avute nel tempo da ex-agenti che parteciparono a tale progetto. Tutte le verità sulla Remote Viewing ci sono ancora parzialmente celate, ma quanto noto evidenzia un fenomeno di importanza e potenzialità incredibili.
Cos'è la Remote Viewing? Nell'ultimo periodo della nostra storia abbiamo scartato senza pensare, o spesso sapere, alcune tra le nostre più importanti abilità. Oggi sappiamo vedere solo con gli occhi, ignorando la nostra mente e le nostre sensazioni, non curando i nostri istinti e credendo solo ciò che i limitati sensi fisici ci permettono di vedere. Così molte cose ci passano via spesso senza che nemmeno ce ne accorgiamo. La capacità di vedere cose distanti nel tempo e nello spazio è solo una di queste potenzialità. La Remote Viewing può iniziare a risvegliare queste abilità dormienti che ciascuno di noi possiede. Ma come funziona la Remote Viewing? Immaginate di poter raccontare cosa sta succedendo a distanza, o di essere capaci di descrivere intimamente ogni evento del passato dalla comodità di casa vostra, usando solo la vostra mente. Le tecniche di insegnamento dell'RV si basano sull'idea che nessuno può insegnare a qualcuno ad essere 'psichico', ma che tuttavia si può insegnare ed allenare qualcuno ad 'espandere i parametri' delle proprie percezioni. L'obiettivo è quello di trasferire le informazioni dal subconscio del 'viewer' alla sua coscienza sveglia, dove possono poi essere decodificate in una forma che il 'viewer' può comprendere ed esprimere chiaramente. Ci sono due scuole di pensiero sulla Remote Viewing. Una dice che non funziona, l'altra che funziona sempre. La verità, come spesso avviene, sta più o meno nel mezzo, con una forte maggiore vicinanza alla versione più positiva. Ci vogliono pazienza e lunga pratica ma alla fine i 'viewers' più esperti arrivano anche ad una percentuale di successi nelle loro sessioni che sfiora il 100%, spesso incredibilmente accurate e senza errori. Anche un principiante', però, può restare sorpreso dal successo di alcune sue sessioni. Una delle cose migliori della Remote Viewing è che virtualmente chiunque può impararlo. Come per studiare un'arte o uno strumento, imparare uno sport, ecc, praticamente ciascuno di noi ha la capacità di acquisire la tecnica e metterla in pratica. Molti non credono a questo. Spesso si sentono persone dire che non sono in grado di imparare a suonare il pianoforte, o di 'tracciare una linea dritta', (o di fare Remote Viewing), perchè non ne hanno il talento. Ma in realtà si tratta per lo più solo di mancanza di tempo, motivazioni od energie da dedicare all'apprendimento dei principi basilari ed al metterli in pratica abbastanza da diventare profiqui. Il punto fondamentale è che, al di là dell'esistenza spesso di una sorta di ostacoli fisici o mentali che ci rendono prevenuti, in realtà chiunque è potenzialmente in grado, ad esempio, di imparare a suonare il pianoforte con la competenza di un concertista. Servono solo desiderio, tempo, impegno, un buon insegnante e la convinzione di poterlo fare. Per la Remote Viewing è lo stesso. Ma come fanno ad arrivare le informazioni che rendono efficace una sessione di Remote Viewing? Vengono ricevute da quello che comunemente molti 'viewers' chiamano "the Matrix". "The Matrix" è un campo di pure informazioni, non energia. E' dietro ogni processo energetico e i normali strumenti non possono rilevarlo. E' nel reame dell'etere mitico, che i fisici sanno esistere ma non riescono a rilevare sperimentalmente. E' la conoscenza universale, collegata in piccola percentuale ad ognuna delle singole conoscenze individuali delle persone. Non ha nulla a che vedere col famoso film a cui verrebbe da pensare leggendo "Matrix" ma, usando il film come paragone, è il pensiero universale (nel film il supercomputer totale) che interagisce con il pensiero individuale (nel film i sensori di imput/output di ogni singolo computer, ossia il cervello). La coscienza originale ha un incalcolabile numero di connessioni al pensiero generale (supercomputer). Ognuna di queste connessioni è progettata per una determinata percentuale del tempo della Vita (intesa come la Vita in generale, non quella del singolo). Ogni connessione è legata ad uno specifico personaggio che vive l'esperienza di una singola vita, circondato da altre particolari entità, tutte contenute nel loro insieme nell'illusorio spazio/tempo chiamato "Realtà". Ma ogni singolo soggetto è in grado di entrare in contatto, tramite la propria connessione, con il pensiero generale, che contiene ogni dato di ogni singolo luogo ed esistenza, in ogni tempo. L'atto di usare queste tecniche e di descrivere ogni cosa, in qualunque momento, e qualsiasi persona o situazione, è chiamata appunto "Remote Viewing". La parola "viewing" non è in realtà la migliore descrizione del processo perchè i Remote Viewers non solo prendono immagini ma possono anche percepire odori, sapori, suoni, e tutti gli altri sensi, così come anche dati emotivi e concettuali. Convenzionalmente, comunque, la persona che fa un'esperienza simile è chiamata appunto "remote viewer". Egli (o ella) spesso lavora con un monitor, che è la persona che lo guida verso ciò che deve vedere. La persona che decide cosa il viewer andrà a visitare è detta "tasker". Ciò che il viewer dovrà descrivere è chiamato "target", oppure obiettivo. Uno degli aspetti fondamentali dell'intero processo è il fatto che il viewer è, come si dice, "cieco", ossia non ha alcuna idea o conoscenza del luogo dove sta per andare. Potrebbe essere qualsiasi cosa, ovunque ed in qualsiasi momento. Ciononostante, essi sono in grado di descrivere nel dettaglio tutti gli aspetti del target.
La storia segreta della Remote Viewing federale. Nel 1950 la Russia sperimentò con successo la sua prima testata atomica. Iniziava così la Guerra Fredda. La tensione tra Est ed Ovest crebbe, col risultato della ben nota corsa al riarmo. Gli scienziati americani vennero spinti a cercare di incrementare l'arsenale bellico statunitense in ogni modo e con ogni scoperta possibili (si dice che a tale scopo vennero assoldati perfino ex scienziati nazisti). Nel 1970, al culmine della guerra fredda e sotto la crescente minaccia di una dominazione sovietica, le autrici americane Sheila Ostrander e Lynn Schroeder pubblicarono un libro intitolato "scoperte psichiche dietro la cortina di ferro". Con esso documentarono come i sovietici avessero reclutato chiaroveggenti, psichici, psicocinetici, telepati e bambini prodigio per lavorare nel mondo dello spionaggio e del controspionaggio e dei sistemi di sicurezza ad essi correlati. Il libro attirò l'attenzione dell'apparato militare statunitense al punto che nel 1972 il dipartimento della difesa produsse un documento chiamato "controllo dei comportamenti offensivi URSS". Il documento confermava il forte impulso sovietico alla ricerca ed all'applicazione di capacità di comunicazione telepatica e telecinetica, aggiungendo come tali capacità fossero ampiamente studiate ed utilizzate dall'esercito sovietico e dal KGB. Il documento osservava inoltre come "le conoscenze sovietiche in questo campo sono sensibilmente superiori a quelle occidentali". Si temeva che usare intelligenze 'asimmetriche' come lo spionaggio psichico potesse dare ai Russi un grande vantaggio nel campo dello spionaggio. La Russia era decisamente più aperta al mondo dell'ignoto, verso cui gli USA erano più restii e possedevano ancora ben poche conoscenze, tanto da demonizzare le ultime mosse sovietiche arrivando ad attribuire loro capacità ben oltre la realtà ed a temerle seriamente. La DIA arrivò a credere che essi fossero in grado di scoprire moltissimo riguardo truppe e navi americane, analizzare documenti top-secret, leggere i pensieri delle più alte cariche militari americane, compiere assassini psichici e addirittura rendere inoffensivi satelliti e navette spaziali. In questo preoccupato clima il Pentagono decise di avviare il proprio programma di spionaggio psichico, guidato dall' INSCOM, il comando di intelligence e sicurezza dell'esercito americano. Trovare la persona adatta a guidare un progetto per una tale nuova frontiera non fu impresa facile. Alla fine l'uomo scelto fu Hal Puthoff, un rispettato ingegnere che lavorava allo Stanford Research Institute e che aveva le caratteristiche che si credevano necessarie per reggere il progetto, avendo egli già lavorato in passato sia per l'Intelligence della Marina che per la National Security Agency. In realtà la scelta di Puthoff non fu casuale. Il progetto, quando venne ufficialmente avviato dall'INSCOM, era in realtà stato solo rilevato da un progetto sperimentale della CIA di qualche anno prima, gestito per l'appunto da Puthoff. Inizialmente egli aveva fatto per conto della CIA una serie di esperimenti di Remote Viewing assieme ad un famoso e molto dotato esper dei primi anni '70, Ingo Swann. Era stato Swann, in precedenza, a chiamare per primo la propria abilità di vedere a distanza appunto 'Remote Viewing' ed a compierci personalmente serie prove sperimentali con l'ASPR (American Society for Physical Reserch) di New York. Puthoff e Swann lavorarono assieme nel 1972 e il risultato dei test condotti fu sorprendente. Puthoff, fornito di un particolareggiato atlante, forniva a Swann unicamente le coordinate di un qualsiasi posto. Swann riusciva a visualizzarlo e descriverlo minuziosamente, fino ai più piccoli particolari, con una precisione che rasentava il 100%. Gli incredibili risultati dell'esperimento fecero dare alla CIA il via al primo embrione di progetto, chiamato inizialmente SCANATE (SCANning by coordinATE). Lo Scanate continuò fino al 1976, anno in cui, appunto, fu rilevato (ufficialmente 'avviato') dall'INSCOM, e chiamato "progetto Grillframe". Lavorando fuori da Fort Meade (Maryland) Puthoff iniziò a reclutare un team di "remote viewers" composto da personale militare che venne addestrato ad utilizzare le tecniche di Remote Viewing sviluppate a Stanford. Questi formarono un reparto proprio, il distaccamento 'G' (dall'iniziale del nome dato al progetto, appunto progetto 'Grillframe'). Usava un modello a 'target-response', similabile agli esperimenti condotti con Swann. Il viewer, chiamato anche 'receiver', si sedeva in una stanza di un palazzo a Fort Meade. Veniva assistito da un monitor. Veniva selezionato un target, ad esempio un laboratorio di armi chimiche in Libia. Al receiver venivano lasciati 15 minuti per visualizzare il target. Poi, con l'aiuto del monitor, doveva farne uno schizzo. In seguito descrizioni e disegni venivano sottoposti ad ulteriori analisi.
Uno degli studi più completi sui Remote Viewers venne svolto presso l' SRI International alla Stanford University di Palo Alto, California. Jessica Utts, professoressa all'Università della California, fu selezionata per analizzare i dati raccolti dal progetto Stargate (nuovo nome dato nel frattempo al progetto Grillframe). La Utts rilasciò in seguito delle dichiarazioni sul suo ruolo svolto per la ricerca dell' SRI. La Utts dichiarò come in seguito il progetto tornò nelle mani della CIA e come, per questo, moltissimi dossier rimasero segreti. In altra intervista, inoltre, la Utts raccontò di essere stata selezionata durante suoi personali studi di parapsicologia e di essersi sempre approcciata al progetto da un punto di vista strettamente scientifico, senza porsi in visioni di tipo 'magico' o religioso o altro. Secondo la Utts, dal punto di vista scientifico, la quantità di dati attendibili e positivi dava una tale percentuale di riuscita delle sessioni di Remote Viewing, perfino più alta di ogni aspettativa, da non avere spiegazioni. In merito all'ufficiale abbandono del progetto, a metà degli anni 90, la Utts spiegò che, a suo parere, una volta finita la guerra fredda non se ne aveva più bisogno e che, inoltre, tutto diveniva sempre più scientifico e non era evidentemente gradito mantenere un progetto ai cui risultati non si riusciva a dare alcuna spiegazione scientifica. Secondo la Utts, molti del progetto rimasero a lavorare per l'SRI in altri settori, o tornarono alle loro occupazioni precedenti per le agenzie da cui erano stati reclutati (DIA, Esercito, CIA, ecc). Alcuni abbandonarono il campo, dedicandosi a tutt'altri lavori. Qualcuno decise in seguito di utilizzare quanto appresto con il progetto per insegnare ad altri a fare Remote Viewing, tanto che al giorno d'oggi in America ne esistono varie scuole ufficiali. Qualcuno inoltre ha invece avuto l'encomiabile idea di utilizzare questa sua capacità sviluppata col progetto per aiutare il prossimo, dedicandosi alla ricerca di persone scomparse e altro ancora.
Il programma Stargate fu ufficialmente abbandonato nel 1995. Insorse il problema della fuga di notizie che avrebbe potuto mettere il governo in una posizione 'imbarazzante'. Così, la CIA rilasciò un documento chiamato "the AIR report" che dichiarava come in effetti erano stati compiuti studi sul fenomeno ma venivano abbandonati in quanto i risultati erano lontani dall'essere validi o soddisfacenti. Era stata una prospettiva allettante quella di poter avere delle spie che potevano andare ovunque senza spostarsi dalla sede e quindi senza possibilità nè di rischi nè di lasciare impronte o tracce del loro passaggio, per cui era stato fatto un tentativo. Gli anni di studi però avevano mostrato l'inutilità del progetto. Questa la versione ufficiale. Anche la Utts dovette ufficilamente affermare che, secondo le statistiche, i dati raccolti erano molto lontani dalle aspettative, dando all'accuratezza dei risultati dei viewers e alla riuscita di una sessione di Remote Viewing non più del 15% delle volte. In realtà però molte testimonianze hanno poi mostrato come la verità fosse ben diversa dalla negativa versione ufficiale che mirava a distogliere l'interesse dall'abbandonato progetto. Perfino il fatto che esso sia stato realmente del tutto accantonato è messo in discussione da recenti avvenimenti e dichiarazioni di personale coinvolto in Stargate.
Considerazioni e prospettive future. Moltissimo di quanto ottenuto dal progetto Grillframe (e dal suo gemello sovietico) ci è a tutt'oggi ignoto, coperto da un segreto militare che, non riuscendo ormai a celarne l'esistenza, punta oggi ogni suo sforzo nel nascondere diverse rivelazioni che, per svariate ragioni, non si vuole siano conosciute pubblicamente. Ma già quanto finora trapelato dà diversi importanti punti di riflessione. Primo tra tutti forse una particolare tematica legata anche alle rivelazioni di sensitivi, medium, addotti (ossia coloro che hanno contatti con alieni) e altri ancora. Tematica legata a futuri importanti eventi che riguarderanno il nostro pianeta e che, per la sua complessità ed importanza, meriterà una sua individuale ed approfondita analisi. Altresì meriteranno un discorso a parte anche altre informazioni avute nel tempo da diverse persone legate al progetto Grillframe. Informazioni riguardanti sia conoscenze legate al mondo dell'ignoto, sia eventi della nostra storia, legati al passato ma non per questo meno importanti.
Per ora ci siamo limitati ad iniziare a 'squarciare il velo'. Cosa vi sia dietro verrà col tempo. Accettare che vi sia un mondo a noi sconosciuto, ma non per questo meno reale, è il primo passo.
La capacità di fare Remote Viewing è insita in ognuno di noi. La speranza è che, accanto a segreti studi e progetti governativi cui pochi potranno accedere, sempre più persone diventino coscienti e pratiche di questa abilità ancora così sconosciuta eppure naturale bagaglio delle nostre potenzialità. Soprattutto però la speranza è che un numero sempre maggiore di queste persone abbia il coraggio di rivelarsi e seguire la strada di chi già ha creato associazioni volte all'utilizzo di tutti questi erroneamente considerati 'poteri' per il bene del prossimo. Esistono già al momento diverse associazioni volontarie che raccolgono remote viewers, esper, medium ed altri ancora con lo scopo di utilizzare 'altre strade', lì dove quelle 'normali' hanno fallito, per salvare vite umane. Non possediamo al momento statistiche o calcoli numerici che possano dirci, tanto per fare un esempio, il numero di persone rapite, bambini scomparsi, eccetera, che potrebbero venire salvati, in rapporto a quanti decidessero di iniziare ad utilizzare la Remote Viewing a questo scopo. Sinceramente però non sentiamo nemmeno l'esigenza di aggiungere qui tali tabelle perchè riteniamo che anche una sola di quelle vite salvata ne varrebbe comunque la pena.
La Remote Viewing non è governativa. E' stata solo segretamente studiata e sfruttata da alcuni governi. Ma non è un loro progetto bensì una nostra congenita capacità. Nostra, di ciascuno di noi. Come molte altre. E ciascuno di noi ha il diritto di conoscerla e decidere se, quando e come utilizzarla, augurandoci che il maggior numero possibile di persone lo faccia per il bene. La quantità di cose che andrebbero fatte per salvare questo pianeta è immensa quanto un oceano. Ma, come si dice, l'oceano è fatto di gocce. La speranza e l'augurio è che ognuno di noi riesca a superare gli stereotipi, i paraocchi e le paure date dalla società in cui viviamo e trovi il coraggio di contribuire con la propria goccia.
Quand ' egli fu uscito , Gesù disse: "Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato,e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui,anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli,ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei,lo dico ora anche a voi : dove vado io voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo : che vi amiate gli uni gli altri ; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri .Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri ".
Simon Pietro gli dice : " Signore , dove vai ?".
Gli rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi ; mi seguirai più tardi".
Pietro disse : " Signore,perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!".
Rispose Gesù : " Darai la tua vita per me?In verità,in verità ti dico:non canterà il gallo,prima che tu non mi abbia rinnegato tre volte ".